╰☆☆ Last Mission╰☆☆

By taekookitaly

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*completa* Trama ispirata al kdrama "Angel last mission: love" Jungkook è un angelo mandato sulla terra per... More

Trama
chapter 1
chapter 2
chapter 3
chapter 4
chapter 6
chapter 7
chapter 8
chapter 9
chapter 10
chapter 11
chapter 12
chapter 13
chapter 14
chapter 15
chapter 16
chapter 17
chapter 18
chapter 19
chapter 20
chapter 21
Epilogo
Speciale

chapter 5

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By taekookitaly

Era passata una settimana dalla cena con Jungkook. Taehyung non lo aveva più rivisto e iniziava a starci male. Pensava che Jungkook si fosse arreso. Taehyung sapeva benissimo di aver rovinato la cena di quella sera, ma infondo pensava non fosse neanche del tutto colpa sua. Lui era così, era nato così diffidente, l'abbandono da parte dei suoi genitori lo aveva portato a non fidarsi di nessuno.

Per la prima volta, ne aveva parlato con il suo psicologo. Era andato nello studio del dottor Jung per parlare un po' e aveva colto l'occasione per raccontargli di Jungkook. Il dottore Jung lo aiutava con il suo autismo, ma era anche un buon ascoltatore. Cercava sempre di andare in contro alle sue richieste e lo aiutava anche in altri problemi che affliggevano la mente del pittore. 

"Forse questo ragazzo potrebbe essere una boccata di aria fresca." Gli aveva detto dopo aver ascoltato un impacciato Taehyung mentre gli raccontava di Jungkook e della sua strana voglia di fare amicizia con lui.

Taehyung a quella frase aveva risposto che no, non poteva fidarsi ancora, e poi era sceso nello sconforto, esternando i suoi pensieri più bui. "Non potrò mai avere un amico perché non sono normale." Questa frase aveva scosso parecchio il dottore. Taehyung aveva sempre avuto pensieri tristi e, talvolta, autolesionisti, ma quella frase gli era uscita dal nulla e aveva spezzato il cuore dello psicologo. Taehyung era un ragazzo estremamente intelligente ma gli mancava tutta  la sicurezza che un ragazzo della sua età dovrebbe avere. A ventisei anni, Taehyung si era arreso. Si era arreso all'idea di non poter essere felice e di rimanere solo per sempre.

I giorni erano passati, e una settimana esatta dopo l'incontro con il suo dottore Taehyung era rinchiuso nel suo laboratorio con le mani piene di pittura scura. Non riusciva neanche a dipingere, erano ore e ore che la sua assistente cercava di farlo uscire da lì, ma Taehyung era triste e deluso da se stesso. Voleva solo lanciare per aria tutti gli attrezzi e rompere ogni quadro che aveva fatto in quegli anni di lavoro. Si sentiva una nullità, ma quel giorno c'era qualcosa di diverso nella sua mente. "Perché continuare a soffrire?" Si chiedeva mentre le lacrime bagnavano la tela che aveva tra le gambe. "Perché non sono come gli altri?" I suoi pensieri si fecero sempre più dolorosi e Taehyung si prese la testa tra le mani urlando. Voleva smettere di stare male, voleva smettere di essere com'era, voleva dormire e non svegliarsi più.

Si alzò di corsa e sotto lo sguardo preoccupato di Yuna, scappò via da l'unico posto in cui si sentiva, o meglio, si era sempre sentito, sicuro.


Jungkook in quella settimana aveva imparato un sacco di cose nuove. Ormai era abbastanza bravo a cucinare, a pulire la casa e a socializzare con la gente. Un giorno aveva passato ore e ore tra le strade di Daegu a conversare con gli estranei. Era stato divertente e qualche ragazza gli aveva lasciato pure il numero di telefono. Qualche giorno più tardi aveva rinointrato Yoongi sulla panchina di quel piccolo parco, avevano parlato parecchio e la sera stessa era uscito con lui e con altri tre suoi amici. Si era divertito ma poi i pensieri erano passati al pittore. Non si stava dimenticando della sua missione, ma aveva bisogno di staccare e, magari, imparare qualche approccio diverso.

Aveva parlato con Yoongi del pittore e il ragazzo tatuato gli aveva consigliato di portarlo a fare un giro con loro, Yoongi sembrava interessato a conoscere Taehyung e nella testa di Jungkook si era accesa una lampadina."Puoi provarci con lui? Magari ti piace e ti innamori." Se n'era uscito con quella frase tanto buffa e stramba, che aveva causato in Yoongi una grassa risata. "Ma ti sei drogato?" Jungkook quella risposta non l'aveva capita, ma sapeva tanto di insulto, così aveva passato la serata a raccontare qualsiasi dettaglio di Taehyung a Yoongi e, dopo più di un'ora, il ragazzo pieno di tatuaggi aveva ceduto.

Jungkook aveva concordato con Yoongi di vedersi quella sera. Lui avrebbe portato Taehyung a quel parchetto e poi Yoongi sarebbe arrivato. Era un piano perfetto e sperava solo che il pittore fosse al museo.

Quando arrivò, vide la ragazza con cui aveva parlato al telefono per il quadro mettere via dei fogli. 

"Ehm, ciao!" Si avvicinò alla scrivania sull'ingresso e lei sorrise. 

"Salve, stiamo chiudendo." Si alzò continuando a mettere in ordine.

"Si scusami, volevo solo sapere se Taehyung è ancora qui." 

Yuna si fermò, rimase in silenzio per qualche secondo, e poi abbassò la testa sospirando. "No,  Taehyung se n'è andato già da qualche ora, era un po' sconvolto.." 

Jungkook non stava capendo, così cerco di capirne di più. "Cosa è successo?" 

La ragazza fece il giro della scrivania e ci si sedette sopra. "Sai, Tae è un ragazzo d'oro, davvero, ha talento ed è molto bello, ma è anche molto insicuro per colpa della sua 'situazione mentale'." fece le virgolette a quella frase e l'angelo alzò un sopracciglio.

Jungkook credeva di essere uno stupido. Non stava capendo una parola di quello che la ragazza stava cercando di dirgli, così le chiese di spiegarsi meglio. 

"Taehyung è affetto da una forma lieve di autismo, e da quando era piccolo ne ha passate tante, sono un po' preoccupata a dire il vero." 

Jungkook non aveva del tutto compreso cosa volesse dire: "Affetto da autismo" Ma cercò di sembrare il più normale possibile, la ragazza aveva davvero uno sguardo cupo. "Sai dove potrebbe essere? A casa forse?"

 Yuna ci pensò un po' e Jungkook stava per essere schiacciato dal nervosismo in quel momento. Dopo qualche minuto, che era parso ore per il povero angelo, l'amica di Taehyung parlò. "Di solito quando è triste va sempre al ponte sul fiume di Dongchon." 

Jungkook annuì e la ringraziò prima di tirare fuori dalla tasca la sua mappa magica. "Andiamo." Aspettò che la mappa si colorasse di rosso nel punto in cui doveva andare, ma non successe. "Che diamine-" Una luce scese dal cielo, e l'angelo si guardò intorno, il tempo si era fermato. 

"Angelo Jungkook." Il suo Signore era davanti a lui con le braccia conserte. 

"Cosa-cosa succede?" Si guardò ancora in torno per constatare che sì, il suo superiore aveva fermato il tempo. 

"Jungkook devi andare a casa." Lo guardava con aria seria e Jungkook deglutì. 

"Io devo andare da Taehyung adesso, ma la mappa-" La voce profonda dell'angelo più anziano lo interruppe. 

"La mappa non si colorata perché non puoi cambiare le cose adesso." 

Jungkook si avvicinò quasi tremando. Aveva una strana sensazione. "Cosa stai dicendo?" 

Namjoon, il suo superiore, chiuse gli occhi. "Non puoi salvarlo, è contro le regole, e io ti prometto che troverò un'altra persona per-" 

Jungkook spalancò la bocca e scosse la testa. "No no no!" Namjoon stava cercando di spiegarli che non poteva, non di nuovo, salvare una vita che era destinata a finire, ma Jungkook corse il più veloce possibile e il tempo ripartì a scorrere.


Corse per chilometri interi e ogni tanto si fermò a chiedere indicazioni ai passanti, sembrava un ragazzo sconvolto: stava sudando e il cuore gli martellava forte nel petto. Si sentiva esausto, ma le gambe non si fermarono mai, neanche per un secondo.

Arrivò sul ponte con il fiatone e la voglia di sdraiarsi per terra ma non lo fece, riprese a correre finché non sentì dei singhiozzi. Era quasi buio ormai, ma Jungkook riuscì a vederlo. Vide Taehyung seduto sul muretto con le gambe a penzoloni. 

"Ti prego, ti prego, dammi la mia magia per fermare il tempo, per favore.." Sentiva gli occhi unumidirsi, ma non se ne preoccupò, loro non potevano piangere. Sentiva le voci nella testa dei suoi  amici angeli che, dal paradiso, gli dicevano che non poteva usare la magia, se no sarebbe finito per sempre all'inferno. Jungkook fece un passo in avanti spaventato, e nel momento in cui Taehyung si alzò in piedi lo richiamò. 

"Taehyung!!" Lo aveva urlato e camminava verso di lui con le braccia aperte. "Non farlo, scendi!" Sentiva ancora le voci nella sua testa, ma cercò di rimanere lucido. 

"Va-va via-" Fece un altro passo e sentì chiaramente la voce di Namjoon dirgli che se lo voleva salvare senza andare all'inferno, doveva farlo in forma umana. 

"Senti, scendi da lì e raccontami cosa è successo." Le immagini di quella ragazza, della sua Luna, che cadeva dal ponte di Seoul, iniziarono a vorticagli nella testa. Erano a Daegu quella volta non a Seoul, ma il ricordo di lei sul ponte in quel preciso istante, si stava sovrapponendo alla scena del pittore che tremando stava guardando verso il basso.

Scosse la testa per tornare al presente. Le mani gli sudavano mentre cercava di parlare con il pittore. "Io posso aiutarti, davvero io-" Un urlo misto ad un pianto lo colpì in pieno viso. 

"C-come?? Come puoi f-farlo?? Come? Tu sei p-perfetto e io-"  Taehyung stava piangendo ad occhi chiusi. Non voleva più vivere nè soffrire, non più. 

"No io non sono perfetto, ho commesso tanti errori, mi sono innamorato quando non potevo, ho desiderato così tanto avere lei con me, ho fatto enormi sbagli, ma tu non hai sbagliato nulla." Si avvicinò ancora e Taehyung tremò. 

"C-cosa ne s-sai?" Era davvero doloroso vedere un ragazzo già a pezzi alla sua giovane età. 

"Io lo so okay? Credimi, io lo so, sento-sento che tu- che tu sei puro! Per favore.." Allungò la mano e Taehyung rimase immobile. Perché il suo cuore gli stava urlando di fidarsi? Perché sentiva una strana connessione con quel ragazzo che aveva incontrato da così poco? 

"Per favore, prendi la mia mano e andiamo." E Taehyung la prese. Sotto lo sguardo scioccato ma felice di Jungkook, Taehyung prese la sua sua mano e scese. 

"Dio grazie." Il pittore tramava così tanto che Jungkook lo abbracciò senza pensarci. "Fidati di me, io posso aiutarti e renderti felice."





Capitolo abbastanza pieno di emozioni e triste. Purtroppo non sarà l'ultima capitolo così. Taehyung è un autodistruttore. Soffre, prova talmente tanto dolore per la sua situazione mentale e sociale che non vuole continuare a stare male. Ma come ha detto Jungkook, ha il cuore puro. E il nostro amato angelo lo ha capito solo ed esclusivamente guardandolo negli occhi...

Sarà una dolcissima storia di amore anche se per arrivare alla fine bisognerà affrontare momenti bui e complicati....
A martedì

-alla prossima @taekookitaly ♡

Revisione a cura di BlueMeri___

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