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By mondomanga

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"Alex, vorrei davvero prometterti che tutto andrΓ  bene da ora in poi, ma non posso fare promesse che rischio... More

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Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
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Capitolo 20
Capitolo 21
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Capitolo 26
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Capitolo 28
Capitolo 30
Capitolo 31
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Capitolo 35
Super Contest Floreale

Capitolo 29

322 34 15
By mondomanga

Alice lo fissa. Tira su la gonna del vestito per evitare di ammollarla e si avvicina di nuovo al ragazzo.
Alza un sopracciglio e lo fissa curiosa.
Non ha il tempo di rispondere, che due ragazze si avvicinano.

<Ciao, come ti chiami?>

Alex si gira sorpreso di vedere qualcuno giovane oltre a loro due, a quell'ora della mattina.
Fissa la ragazza col costume rosa che ridacchia insieme all'amica, dal costume azzurro.
Alex scruta quel fisico che tanto tempo prima lo avrebbe fatto impazzire sicuramente. Adesso le guarda senza esserne attratto.

<Come, scusi?>

<Come ti chiami. Vorremmo sapere il tuo nome.>

Alex lancia un'occhiata, veloce, ad Alice.
Era intenta ad osservare le due nuove arrivate con occhi indagatori. Si passa una mano sui capelli neri e sposta un ciuffo dietro l'orecchio. Poi, come se nulla fossa, raddrizza la schiena, porta le mani dietro e si allontana silenziosa, come se non fosse mai stata lì

<Allora? Ci dici come ti chiami? E poi, ti andrebbe di venire con noi a prendere un caffè?>

Ammicca la ragazza col costume azzurro.
I capelli biondo cenere erano chiusi in una coda a cavallo che muoveva con la testa.
Alex rimane un attimo disorientato. Quando si riprende, sorride alle due ragazze e scuote la testa.

<Scusate, ma non sono interessato a venire con voi.>

Si porta una mano al cuore e le guarda con occhi pieni di scuse.

<Mi dispiace davvero. E siccome non voglio venire con voi, non credo vi possa interessare il mio nome ulteriormente.>

Detto questo, si gira dando le spalle alle due amiche e cerca di richiamare l'attenzione di Alice, arrivata ormai abbastanza lontano.  
La ragazza si gira, alzando un sopracciglio. 
Una folata di vento sposta un po' di sabbia e Alex si ferma per coprirsi gli occhi.

<Quella è la sua ragazza?>

Un sussurro basso gli arriva alle orecchie.

<Non penso, hai visto quanto brutta?>

<Vero, ed è grassa.>

<Le starà vicino perché prova compassione.>

Entrambe le ragazze iniziano a ridacchiare fra di loro.
Alex si gira. Tiene i pugni stretti e sente le orecchie fumare dalla rabbia. 
Nemmeno lui sa perché la sensazione di prenderle a pugni è così forte.
Ricomincia a camminare verso di loro, ma nemmeno due passi, ed una mano gli afferra il polso e lo inizia a tirare via.

<Mi hai chiamato te, ed ora torni indietro?>

Alex si gira ed affianca Alice che camminava con passo svelto nell'acqua.

<Ma hai sentito cosa hanno detto?>

Un'espressione scura cala sugli occhi dell'amica.
Si lecca le labbra poi annuisce piano. Quando Alex riesce a vederle gli occhi, scorge un'espressione distante che si tramuta subito in una tranquilla.

<Non è la prima volta che qualcuno fa un commento sul mio aspetto. Ciò che mi da noia è che ci rimettete voi, i miei amici.>

Sospira e si ferma. Porta le mani sulla vita e guarda a terra.

<Io sto bene. Possono offendermi quanto gli pare, starò bene. Non mi toccano i loro commenti, i loro scherzi, le loro parole cattive. Mi hanno detto di tutto di più, Alex. A scuola, ogni giorno era così.>

Alex si stringe nelle spalle, provando a rendersi più piccolo.
Anche se prima voleva difenderla, nulla nega il fatto che un tempo anche lui rideva quando qualcuno la offendeva. Scherzava sul suo aspetto e tutto.

<Ora, dove eravamo prima di essere interroti?>

Alice batte le mani e si volta verso Alex. Gli sorride, mostrando un sorriso grande quanto una casa.
Il finto biondo si porta una mano nei capelli e si fissa intorno per evitare il suo sguardo.

<Ti sembro gentile a te?>

Il cambiamento improvviso di tono blocca tutti i suoi movimenti: Alex gira piano la testa e si concentra su Alice.
Gli occhi azzurri avevano perso la solita luce ed il viso si era oscurato come prima. Il sorriso non c'era più.
Le labbra che prima ridevano, erano neutre. 
Alex riesce solo ad annuire, troppo sorpreso.

<Ah, quindi ti sembro gentile. Non lo sono affatto sai? Almeno non con te.>

Alex sente quelle parole entrare da un orecchio ed uscire dall'altro.

<Sono una persona che può perdonare ma non dimenticare. Ciò che tu scambi per gentilezza nei tuoi confronti è solamente il mio tentativo di perdonarti. Se non lo avessi capito, sei stato il mio rivale in amore per un sacco di tempo ed inoltre, uno dei miei... non so se chiamarli così...>

Porta le mani in alto e alza gli occhi al cielo.

<Uno dei miei "bulli".>

A quella parola, aggiunge delle virgolette

<Cerco di provare ad accettarti, trattandoti dunque, come un qualsiasi essere umano e cercando di farlo come se mi importasse qualcosa di te.>

Alice si stringe nelle spalle.

<Non ti odio, sia chiaro. E' una perdita di tempo odiare gli altri e, come ho già detto, le varie offese non mi toccano. Semplicemente non mi va giù come si comportano certe persone, tanto da credersi superiori ed offendere gli altri.>

Alex chiude gli occhi.
Ripensando indietro, osserva i suoi vecchi comportamenti e si maledice per essersi comportato come se fosse Dio sceso in terra.

<Però...>

Gli occhi di Alice riprendono colore e vivacità, fino a tornare come quelli di sempre.

<Però so che tu stai cambiando. Non sei cambiato del tutto, ma stai capendo che come eri prima, è sbagliato. Sarà stato incontrare Leo a farti maturare? Sì o no, non importa. Ciò che conta è che stai crescendo tanto da arrivare a pensare che ciò che prima facevi era sbagliato.>

Dopo un momento di pausa, Alice continua.

<Per questo ti sembro gentile, perché cerco di perdonarti. E io posso farlo quante volte vuoi, perché io so come e posso farlo. Perché succede che qualcuno non ci riesca. Alcuni non superano una offesa, si chiudono in sé e chissà cosa fanno. Potrebbero non riuscire mai a dire "ti ho perdonato". Non perché non ne hanno la forza, ma perché potrebbero aver compiuto un gesto estremo, stufi di tutto.>

<Alice...>

La ragazza alza una mano e lo blocca.

<Ciò che voglio è una conferma, tramite azioni, non parole. Vorrei avessi imparato la lezione, Alex. Quello che stavi per fare, è un passo.>

Porta le mani avanti e le mette sulle spalle di Alex.

<Scusa se il mio tono ti sembra stronzo e insensibile. So, o almeno sospetto, quello che hai passato e perché sei qui. Ma sapere ciò, non ti fa da scusante e non mi da un motivo extra per perdonarti.>

<Leo non ti ha detto nulla?>

Alice scuote la testa e porta le braccia al petto.
Prende un respiro e finisce il suo discorso.

<Capisci quindi, perché sembro gentile con te?>

Alex annuisce.

<Ultima parte seria, Alex, poi torniamo a scherzare come sempre.
Anche se ancora non ti ho perdonato del tutto, io ci sono se hai bisogno.
Non so cosa nascondi dentro di te. Quanta rabbia provi o quanto sei triste. Ma devi sapere che se hai bisogno, siamo qui per te. Non serve più farsi una ragazza diversa ogni sera per dimostrarti figo, perché noi sappiamo che lo sei. Non serve fare a pugni con altri per mostrarci la tua forza e non serve rubare per farci ridere o cose così.
Impegnati solo ad ottenere il mio perdono, impegnati a stare con noi e farci felici. Pensa alla tua vita e rendila stupenda. Fanculo a chi ti fa soffrire, stai con chi vuoi e con chi stai bene.>

Alice sorride un'altra volta, poi circonda le spalle di Alex in un piccolo abbraccio.

---angolo me---
Se rileggendolo dopo la pubblicazione voglio cambiare qualcosa, lo farò. C'è qualcosa che non mi piace lol
Ho di nuovo gli occhiali YEY.

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