𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬...

By bomambo

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COMPLETATA ✔️ Jisoo ha quasi 30 anni e la sua vita si è come fermata. Tutte le sicurezze che l'illudevano di... More

I ρɾσƚαɠσɳιʂƚι ҽ ι ʅσɾσ αɱιƈι
Fαɱιʅιαɾι ҽ αʅƚɾι ρҽɾʂσɳαɠɠι
Pɾҽɱҽʂʂα
Cαριƚσʅσ 1
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Iɳƚҽɾʋιʂƚα Hσρҽ Aɯαɾԃʂ
Pʅαყʅιʂƚ

Cαριƚσʅσ 47

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By bomambo

«Pizze a domicilio!», fece Lisa, comparendo sulla porta dell'appartamento di Jisoo, seguita da Jennie e Chaeyoung.

Avevano organizzato finalmente una serata tra donne per aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti, in particolare sul viaggio di nozze e sulla rottura tra lei e Taehyung.

Jisoo le accolse in casa con un sorriso sincero e raro, visto che negli ultimi tempi motivi per sorridere ce ne erano stati ben pochi.

«Ciao ragazze!», disse, facendole entrare e abbracciandole una a una.

«Ehi, sbaglio o ti sei dimagrita?», fece Jennie, squadrandola dalla testa ai piedi.

«No, non mi sembra»

«Jisoo sei sicura di mangiare?», chiese Chaeyoung con tono preoccupato.

«Certo che mangio! Mi si è un po' chiuso lo stomaco in questi giorni ma niente di preoccupante», si difese lei.

In realtà si era resa conto di essersi seriamente dimagrita.
Erano passati quindici giorni da quando Taehyung aveva preso la porta di casa, da allora nessuna notizia di lui.
Non aveva più cercato di incontrarlo al locale, né si era più rivolta a Seojoon.
Era stanca di tampinarlo senza ottenere nulla, stanca di rimanere delusa ogni volta che lui decideva di evitarla.

Stava semplicemente cercando di accettare la sua decisione definitiva, nonostante non fosse facile.
La sua razionalità le suggeriva che quella era la scelta migliore da prendere e, al tempo stesso, la sua emotività si stava ribellando, non facendole chiudere occhio la notte e serrandole lo stomaco.

«Ora ti controlliamo noi!
Ricordati sempre che un uomo non vale mai quanto una pizza!», disse Lisa, citando la sua nuova massima di vita.

Si sedettero a tavola e cominciarono a mangiare dai cartoni, sorseggiando della birra.
Jisoo ringraziò il fatto che iniziarono a parlare del viaggio di nozze di Jennie, di New York, della vita con Kai da sposati che non era diversa da quella che lui e Jennie conducevano prima.
Ascoltava in silenzio, abbozzando di tanto in tanto un sorriso quasi forzato e mandando giù a fatica la pizza che le sembrava totalmente insapore, nonostante fosse la sua preferita.

Chaeyoung sembrò notare la sua
difficoltà, tanto che allungò una mano verso la sua per stringergliela, sorridendole con fare rassicurante.
Jisoo sentì gli occhi inumidirsi.
Stava tentando di resistere da tutta la serata, cercando di apparire più serena possibile e di non rovinare l'incontro con le sue amiche.
Sperava che la loro presenza riuscisse a distrarla dai suoi pensieri, da Taehyung, dalla sofferenza che provava, ma nulla. Si sentiva come qualsiasi altra sera passata da sola a piangere.

«Ehi Jisoo, lo sai che con noi puoi sfogarti, non c'è bisogno che tu faccia la dura. Siamo qui per te», le disse Jennie, materna come sempre.

«Grazie ragazze. Scusate, avrei voluto essere in condizioni migliori ma sembra impossibile questi giorni.
Devo solo riuscire a farmene una ragione»

«E invece no cara mia!
Devi riprenderti! Non è possibile che tu stai sotto un tir e lui si diverte!»,
esclamò Lisa.

In un attimo Jisoo notò che Jennie e Chaeyoung stavano fulminando con lo sguardo l'amica, come se avesse detto qualcosa che non doveva.

«Si diverte?», chiese Jisoo, cercando dei chiarimenti.

«Ehm... Tae non ci ha bloccate sui social, quindi abbiamo visto qualcosa...», ammise Chaeyoung, cercando di trovare le parole giuste.

«Sì, classico atteggiamento di chi vuole comunque attirare l'attenzione: bloccare la diretta interessata ma non le amiche», fece Lisa, alzando gli occhi al cielo.

«Mi dite cosa avete visto, per favore?», chiese Jisoo, spazientita.

Le amiche si guardarono, cercando nell'una l'approvazione dell'altra, fino a quando Jennie afferrò dalla tasca dei jeans il suo cellulare e lo tirò fuori.
Cominciò a scorrere le dita sullo schermo in silenzio, senza dire nulla.
Poi si avvicinò a Jisoo e disse:

«Sta sempre qui...»

Jisoo posò lo sguardo sul cellulare, quasi spaventata da quello che avrebbe potuto vedere.
Sul profilo Instagram di Taehyung erano state pubblicate alcune foto e storie che mostravano lui in compagnia degli amici in una discoteca di Daegu.

Solito sguardo da duro, bello e dannato, con la sigaretta in bocca e il bicchiere di alcool in mano.
Jisoo non sapeva valutare se sembrasse divertirsi o meno, dalla sua faccia non trapelava nulla, sembrava solo posare davanti alla fotocamera.
Pensò che quell'immagine di lui cozzava totalmente con il vero Taehyung o, per lo meno, con quello che aveva conosciuto lei: dolce, puro, introspettivo, lontano anni luce da quell'immagine da spaccone.
Jisoo tirò un sospiro di sollievo, vedendolo sempre in compagnia degli amici, senza ragazze che gli gironzolassero attorno.

«Come si chiama questo locale?»

«Euphoria », rispose Chaeyoung in attesa della reazione di Jisoo che tardava ad arrivare.

«Ci siete mai state?»

«Una volta, anni fa. È un posto senza troppe pretese e mettono buona musica», disse Lisa.

«Bene, quando ci andiamo?», chiese Jisoo, continuando a scorrere le foto di Taehyung.

Jennie, Lisa e Chaeyoung la guardarono allarmate.

«Tesoro, non avevi appena detto che dovevi fartene una ragione...?», fece Chae.

«Ho cambiato idea»

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Erano appena arrivate al locale.
Luci basse, la musica che pompava nelle casse, le sagome della folla sulla pista, illuminate solo dai fari e da fasci di luce di diverso colore.
Jisoo non ricordava neppure l'ultima volta che era andata a ballare in discoteca.
Conciliare divertimento e vita da adulta tra lavoro e casa, era diventato sempre più difficile, infatti si sentiva distrutta e cercava di trattenere gli sbadigli senza grandi risultati.
L'unica motivazione che aveva per combattere la stanchezza, era quella di riuscire a vederlo e parlare con lui.
Aveva fallito a casa, all'ON, ma non sarebbe riuscito ad evitarla lì, era quello che sperava per lo meno.

Le sue amiche si erano impegnate per farla presentare al meglio, curando il suo outfit, nonostante Jisoo non fosse in vena: top nero, minigonna asimmetrica e cinturone in vita, ai piedi un paio di sandali con laccetto alla caviglia.

Come sempre non si sentiva pienamente a suo agio così "scoperta", ma era consapevole che quella era una serata importante e avrebbe dovuto usare tutte le tattiche per attirare la sua attenzione.

Guardò l'orario: le 2:00.

"Starà stccando dal lavoro", pensó Jisoo, presa dall'ansia.

Non aveva neppure la certezza che sarebbe venuto.
Dalle foto avevano ipotizzato che Taehyung andasse al locale ogni giovedì e venerdì e Jisoo sperava che quella sera il destino non si divertisse a tirarle brutti scherzi.

"Deve venire. Dobbiamo parlare, é la serata giusta me lo sento", pensava tra sé, guardandosi intorno.

«Ragazze beviamo?», propose Chae.

«Sì, devo prendere qualcosa che mi sciolga...», fece Jisoo.

Si diressero verso la postazione degli alcolici e la sua attenzione venne attratta da un gruppo di ragazzi, intenti a chiacchierare appoggiati al bancone: Jackson, Mino, Jaebeom e....Lui.

Sentì il sangue gelarsi all'istante.
Taehyung le dava le spalle, così ne approfittò per fare un passo indietro, girarsi, e dirigersi nella direzione opposta.

«Ma dove vai?», chiese Lisa, raggiungendola.

«È lì! Non credo di essere pronta!», fece Jisoo, indicando il bancone.

«Devi parlarci, siamo venute qui per questo, ti ricordi?», la incitò Chae.

«Non mi ricordo nemmeno quello che devo dirgli! Perché mi fa questo effetto?
Oddio, sto sudando»

«Allora, calmati!
Fai un respiro profondo e vai lì.
Sei Kim Jisoo, una strafiga, una donna con la D maiuscola e non devi avere paura di niente e di nessuno!», le disse Jennie, afferrandola per le spalle e guardandola negli occhi.

Jisoo obbedì. Chiuse gli occhi e tirò in lungo respiro.
Non era sicura che avesse sortito l'effetto desiderato, ma si autoconvinse di essersi calmata e di essere pronta ad affrontarlo.
Guardò le amiche che cercavano di infonderle coraggio con lo sguardo e cominciò a camminare verso Taehyung.

Era ancora lì seduto a bere un cocktail, i capelli tenuti un po' all'indietro con del gel, una camicia bianca, a fantasia, sbottonata sul petto, messa dentro i pantaloni neri.
Jisoo pensò che era bello da far male.
Con tutta la disinvoltura che riusciva a fingere, si posizionò sullo sgabello accanto a lui, accavallando le gambe.

Taehyung la guardò, preso alla sprovvista.
I suoi amici, rendendosi conto della situazione, le fecero un breve cenno di saluto e si allontanarono, lasciandoli soli.

«Prendo quello che ha preso lui, grazie...», fece Jisoo al barman.

«Vorrei dire che coincidenza anche tu qui, ma non credo che lo sia», disse Taehyung ironico, sorseggiando il suo cocktail.

Jisoo notò subito che c'era qualcosa in lui di diverso, qualcosa che sembrava non appartenergli.
Appariva distaccato, freddo, uno sconosciuto. Non aveva fatto nemmeno il suo solito ghigno, non la stava squadrando dalla testa ai piedi soddisfatto.
Era distante.

«È l'unico modo per riuscire a parlarti, a quanto pare»

«Ah sì, ho notato che mi stai pedinando ovunque», disse, serrando la mascella.

Jisoo ricevette il suo cocktail in un elegante bicchiere di vetro.
Avvicinò le labbra per bere, cercando di apparire sicura e sensuale, ma non riuscì a trattenere una smorfia, visto il forte gusto alcolico.
Taehyung la guardò annoiato e poi fece:

«Resta il fatto che io non abbia alcuna intenzione di parlare, nè a casa, né all'ON e né tanto meno qui...»

Finì il suo cocktail in un unico sorso e poggiò il bicchiere sul bancone.
Si alzò dallo sgabello e le si avvicinò all'orecchio:

«Goditi la serata. Ah, bella gonna»,
disse, prima di voltarsi e andarsene.

Jisoo rimase impalata sullo sgabello, incapace di aprire bocca e dire qualcosa che lo facesse restare.
Era stato così fermo, così risoluto, da non lasciarle la minima capacità d'azione.
Si girò per cercarlo nella folla, ma sembrava essersi già volatilizzato.

"Sei una cretina! Non sei riuscita a fermarlo neanche stavolta!", imprecò dentro di sé.

Venne raggiunta dalle sue amiche che avevano osservato la scena da lontano.

«Quindi?», fece Chae curiosa.

«Se ne è andato senza farmi dire nulla», rispose Jisoo amareggiata.

Afferrò il cocktail e cominciò a mandarlo giù, ignorando il bruciore che le si irradiava lungo la gola.
Voleva solo annullarsi, annullare quel momento e non pensare più.

«Jisoo sai che ti dico?
Chissene frega!
Cerchiamo di goderci la serata.
Al diavolo Kim Taehyung!», fece Jennie, cercando di tirarla su.

Jisoo ascoltava come un' automa, senza prestare veramente attenzione alle loro parole.
Si sentiva vuota, un involucro ambulante.
Ordinò un altro cocktail che le facesse sentire ancora meno.
Le sue amiche la guardarono tracannarlo quasi in un unico sorso senza fermarla, capendo in quali condizioni emotive fosse.

«Ok! Andiamo!», fece, prima di alzarsi dallo sgabello con la testa fluttuante.

Si diressero verso la pista, circondate dalla folla che le spintonava.
Jisoo si lasciava trasportare senza opporre alcuna resistenza, anzi, il fatto che venisse sballottata da una parte all'altra, le faceva ancora percepire di avere un corpo, di essere presente, mentre dentro si sentiva solo morire.
Le sue amiche cominciarono a dimenarsi e a trascinarla con loro.
Jisoo chiuse gli occhi e si lasciò sopraffare dal ritmo della musica e dalla testa che girava in un vortice senza fine.

Concentrò tutti i suoi pensieri solo sui suoi movimenti, annullò tutte le immagini che non le davano tregua da giorni: lui freddo e impassibile intento a fare i bagagli,
lui che le urlava in faccia di essersi innamorato,
lui che usciva dalla porta di casa senza voltarsi indietro,
lui sulla moto che sfrecciava via da lei.
Ora Taehyung non doveva più esistere, doveva pensare solo a sé stessa e a quel corpo apparentemente vuoto che si muoveva nel buio.

A un certo punto aprì gli occhi e poggiò lo sguardo sulla balaustra del privé, posto sopra la pista.
Appoggiato con entrambi i gomiti c'era Taehyung, intento a fissarla dall'alto.

"Che cazzo vuoi da me? Vattene. Vattene da qui, dalla mia testa, dal mio cuore, se non vuoi rimanere per sempre", pensó Jisoo, guardandolo a sua volta.

I'm so into you, I can barely breathe
And all I wanna do is to fall in deep
But close ain't close enough 'til we cross the line, baby
So name a game to play, and I'll roll the dice, hey

Oh baby, look what you started
The temperature's rising in here
Is this gonna happen?
Been waiting and waiting for you to make a move
(Woo, oh, oh, oh)
Before I make a move
(Woo, oh, oh, oh)

Le note di Into you di Ariana Grande cominciarono a espandersi nel locale.

So baby, come light me up and maybe I'll let you on it
A little bit dangerous, but baby, that's how I want it
A little less conversation, and a little more touch my body
Cause I'm so into you, into you, into you
Got everyone watchin' us, so baby, let's keep it secret
A little bit scandalous, but baby, don't let them see it
A little less conversation and a little more touch my body
Cause I'm so into you, into you, into you, oh yeah

Jisoo iniziò a muoversi, stando attenta a ogni suo gesto, guardando di tanto in tanto in alto, verso Taehyung che continuava a tenere gli occhi fissi su di lei.
L'alcool l'aiutava a essere più sciolta, a muovere i fianchi in modo sinuoso, a toccare il suo corpo come avrebbe voluto la sfiorasse lui con le sue grandi mani.

This could take some time, hey
I made too many mistakes
Better get this right, right, baby

The temperature's rising in here
Is this gonna happen?
Been waiting and waiting for you to make a move
(Woo, oh, oh, oh)
Before I make a move
(Woo, oh, oh, oh)

D'un tratto, si sentì afferrare per i fianchi da dietro.
Non dovette neppure girarsi per capire chi fosse: riconobbe il suo tocco, il respiro sul suo collo, il suo profumo di dopobarba.
Cominciò a ballare dietro di lei, tenendola stretta a sé, poggiando la tempia alla sua guancia e lasciandole piccoli baci sul collo.

Jisoo non desiderava altro e sentiva solo il suo cuore battere ancora più veloce del ritmo della musica.
Chiuse gli occhi per godere della presenza di Taehyung, la sua presa sui suoi fianchi, le sue labbra ancora sulla sua pelle dopo quell'astinenza infinita.
Decise di rimanere così tra le sue mani, senza voltarsi, senza opporsi minimamente a lui.
Non poteva.
Non voleva.

Lui l'afferrò per una mano, trascinandola fuori dalla pista.
Jisoo diede una rapida occhiata alle sue amiche, senza avere la minima idea di dove la stesse portando.
Crearono un varco controcorrente, facendo a spallate con le persone che tentavano di raggiungere il centro del locale.
Taehyung diede uno spintone alla porta di servizio senza dire nulla, continuando a tenere Jisoo per mano.

Erano fuori.
Jisoo non aveva neppure la forza di chiedergli spiegazioni, sentiva la testa vorticare e le bastava stare con lui, nulla aveva più importanza.
Lo vide raggiungere il suv nero, parcheggiato lungo la strada in un area poco illuminata.
Con un click del telecomando Taehyung l'aprì, ma stranamente, non andò verso la postazione del guidatore, ma afferrò la portiera del sedile posteriore.
Si infilò dentro, trascinando Jisoo con sé.
Fece scattare la chiusura di sicurezza dell'auto, barricandoli dentro.

Si avventò sulle labbra di Jisoo.
Era bramoso, bisognoso, cominciò subito a far incontrare le loro lingue. Sapeva di alcool e fumo.
Jisoo lo lasciò fare, lasciandosi trasportare da quel momento, dal desiderio che anche lei aveva di lui.
Taehyung si posizionò sopra di lei, facendola stendere sul sedile.
Jisoo intrecciò le mani tra i capelli di lui, portandolo sempre più a contatto con il suo corpo.
Non si erano rivolti parola, forse non ne avevano bisogno perché i loro corpi sembravano già aver iniziato un' intensa conversazione.
Taehyung iniziò ad accarezzarle le cosce, spostando le sue mani sempre più verso il suo inguine.
Jisoo lo voleva, lo desiderava come l'aria.

«Avrai solo questo da me, ma ne varrà la pena te lo prometto», le sussurrò con la sua voce profonda, sospirando vicino al suo collo.

In quell'esatto momento lei realizzò.
Fu come svegliarsi da un dolce sogno e capire, d'un tratto, che non era reale.
Jisoo sbarrò gli occhi, ghiacciata da quella frase, pronunciata con un cinismo tale, che non avrebbe mai pensato poter appartenere a Taehyung.
Gli diede uno spintone per allontanarlo da sopra di lei.
Lui la guardò sorpreso.

«Fammi uscire!», disse ferma.

«Che ti prende?», chiese lui confuso.

«Vaffanculo Taehyung!», gridò Jisoo.

Lui si sollevò da sopra di lei e tolse la sicura dalle portiere.
Jisoo aprì lo sportello della macchina e scese in strada.
Cominciò a camminare verso il locale, barcollando.
Le veniva da piangere, si sentiva ancora più vuota, spezzata e sporca.
Non poteva credere che quel tizio che le era appena saltato addosso fosse lui, non poteva essere il suo Taehyung.

«KIIIM!», urlò lui alle sue spalle.

Jisoo continuò a camminare, seppur a fatica, senza voltarsi indietro.

«Brava, brava! Scappa via!
Sei tu che hai rovinato tutto!», gridò Taehyung.

Jisoo allungò il passo, scappò via da lui e da tutto il male che continuava a farle.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Capitolo lunghissimo!
Spero che vi piaccia...io sono stata giorni ad immaginarmi ogni singolo particolare della scena...spero che sia stata capace di descriverla al meglio;)
Che ne pensate??? 💔

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