Choni one shot

emma_choni által

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one shot sulle choni Több

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non è una one shot ma una domanda
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Toni Topaz era una ragazza molto riservata, che odiava parlare di se, o stare in compagnia di altre persone, e per questi esatti motivi era praticamente invisibile agli occhi degli altri, e ne era più che contenta.

Ricopriva il ruolo di fotografa della scuola, oltre ad essere una normale studentessa, mestiere che era definito per gli sfigati, ma a lei non sembrava importare dal momento che la fotografia era tutto ciò che la faceva sentire viva, dandole l'opportunità di rinchiudersi nel suo mondo.

Aveva una cotta segreta per Cheryl Blossom la ragazza più popolare e temuta dell'intero istituto, ma ormai si era rassegnata al fatto di non poter mai nemmeno sperare di poter avere qualcosa con lei, dato che la rossa non faceva altro che giudicarla e metterla in ridicolo davanti a tutti.

«Topaz!» affermò una voce proveniente da davanti a lei, che ormai conosceva bene, così cercò di mantenere la mente lucida, evitando di dire qualcosa che l'avrebbe potuta mettere in imbarazzo.

«cosa c'è Cheryl?» domandò duramente, senza guardarla negli occhi, continuando ad esaminare le fotografie che teneva in mano.

«come siamo scontrose oggi» rispose l'altra in modo sarcastico.

«se non l'avessi notato sto lavorando, ora puoi dirmi cosa vuoi almeno eviti di continuare a disturbarmi?»

«wow, da quando sei diventata così stronza?»

«lo sono sempre stata, ora per favore se non hai nulla da dirmi lasciami in pace, devo consegnare delle foto questo pomeriggio, e se continui a distrarmi non riesco a lavorare.» disse sfrontatamente, sentendo il cuore martellarle nel petto quando con la coda dell'occhio vide che la rossa si stava avvicinando a lei.

«beh, ti consiglio di cambiare corso extra curricolare da fare, perché sei pessima in questo!» disse con una risatina, e un sorrisetto cinico buttando alcune foto sul pavimento, per poi uscire dall'aula, mentre la Serpent iniziò a lamentarsi.

Non riusciva a capire cosa volesse da lei, non le aveva mai fatto nulla, non le aveva mai dato fastidio, anzi nonostante i modi bruschi con cui la rossa la trattava, lei cercava sempre di essere estremamente gentile, ma a quanto pare non era sufficiente dato che Cheryl sembrava divertirsi a stuzzicarla.

«non è possibile cazzo! Ma perché proprio a me» imprecò mentre si inginocchiò sul pavimento per prendere il materiale che era caduto, per poi uscire velocemente dalla stanza, incamminandosi verso la presidenza, dove avrebbe dovuto consegnare la sua raccolta.

«preside Weatherbee, scusi il disturbo, ecco il lavoro che mi aveva richiesto» affermò non appena entrò nel suo ufficio, dopo aver bussato due volte, e solo quando si avvicinò verso la scrivania si rese conto della presenza di Cheryl, la quale era seduta su una delle sedie poste nello spazio circostante; non poteva crederci, perché tutto questo doveva accadere proprio a lei?

«Signorina Topaz, la ringrazio; per favore si accomodi dobbiamo parlare di alcune cose.»

E fu proprio in quel momento che il sangue nelle sue vene si gelò completamente, e per qualche istante ebbe la sensazione che sarebbe finita per svenire da lì a poco.

Cercò di ingoiare il groppo che le si era formato in gola, e prese posto difronte a lui, iniziando a torcersi le mani per via dell'ansia, battendo ripetutamente il piede contro il parquet.

«allora, parlando con la signorina Blossom, che mi ha esposto la sua passione per la fotografia, ho deciso che da oggi inizierete a collaborare, almeno sarà anche più facile consegnare i lavori, e impiegherete meno tempo.»

Per poco non si strozzò con i residui di saliva che le erano rimasti in bocca, cosa cavolo stava succedendo? a Cheryl non piaceva nemmeno la fotografia; perché continuava a perseguitarla in quel mondo?

«si sente bene?» domandò il preside, guardandola con un espressione altamente preoccupata dato che la Serpent si era praticamente paralizzata.

«si, si. E' tutto ?» domandò con apatia nella voce.

«si, può andare se vuole».

«bene, arrivederci.» rispose prontamente, alzandosi dalla sedia, afferrando velocemente il suo zaino, recandosi all'esterno della struttura scolastica, oziando sopra gli scalini davanti alla porta principale, estraendo un pacchetto di sigarette dalla tasca destra della giacca di pelle, iniziando così a fumare, sentendo il bisogno di buttare fuori un po' dello stress e dell'agitazione che aveva accumulato dentro di sé.

«non sapevo che stessimo giocando ad acchiapparella, sei brava a scappare» affermò la rossa, apparendo davanti i suoi piedi, guardandola con aria di sfida, portando le braccia incrociate al petto, mentre Toni la guardava con un sopracciglio inarcato.

«Si può sapere cosa vuoi? perché continui a seguirmi? a pedinarmi? a infastidirmi?» chiese stremata, aspirando una grande quantità di fumo, per poi espellerla qualche secondo più tardi.

«capisco che nessuno ti rivolge mai la parola, ma non agitarti così tanto per un po' di attenzioni.»

«mi vuoi dire cosa vuoi? Finiscila con questo giochetto perché non ci casco.»

«Dio Toni, quanto sei drammatica! Voglio semplicemente parlare.»

«ma perché? Perché con me? Mi tratti male da anni ormai!»

«appunto, un motivo in più per iniziare a rapportarci civilmente»

«e cosa ti fa credere che io lo voglia?»

«mamma mia, rilassati. Lasciati andare ogni tanto.» sbuffò, alzando gli occhi al cielo, guardandola annoiata, senza ricevere nessuna risposta dato che Toni la ignorò completamente.

«comunque ci vediamo alle tre a casa mia.» proseguì, attirando prontamente la sua attenzione.

«cosa? perché?» domandò preoccupata la più bassa, non volendo per nessun motivo rimanere da sola con lei, per di più nella sua abitazione.

«il preside ci ha assegnato un nuovo lavoro, ed è abbastanza lungo; ero venuta qui per riferirtelo.»

Si alzò, senza rivolgerle parole, arrivando alla sua moto per poi sfrecciare via tra le strade di Riverdale, cercando di mantenere i nervi saldi.

A differenza di quanto aveva cercato di far credere, era in totale agitazione e non aveva la minima idea di cosa fare, come muoversi, come porsi nei suoi confronti.

Le piaceva e davvero tanto, il che implicava il fatto che sarebbe finta per arrossire al minimo contatto con lei, o alla minima parola fuori posto, e non voleva darle quel potere, non poteva farglielo capire, altrimenti sarebbe finita in seri guai.

«Tiny cosa ci fai qui?» le domandò Sweet Pea, il suo migliore amico non appena fece ingresso nel White Wirm.

«sono uscita prima da scuola, Cheryl mi stava mettendo troppa pressione addosso» affermò prendendo posto su uno degli sgabelli posti davanti al bancone.

«come va con lei?» chiese, sapendo ciò che la sua amica provava nei confronti della rossa.

«non so Sweet, continua a provocarmi ma nonostante questa si è iscritta al corso di fotografia, e credimi a lei non piace per niente, l'ha sempre ritenuto per sfigati.»

«non è che lo fa per passare un po' di tempo con te?» suppose il moro alzando un sopracciglio.

«non penso, mi odia. E' da anni che mi mette in ridicolo davanti a tutti.»

«magari cerca solo di attirare la tua attenzione, ti ricordo che le persone che le sono indifferenti nemmeno le degna di un misero sguardo.»

«beh, se è come dici tu ha scelto il modo peggiore per rapportarsi con me» disse sbuffando alzando gli occhi al cielo.

«andiamo Toni, sai che ha una vita difficile, voglio dire ha perso Jason l'unica persona che a quanto pare la conosceva bene, il padre si è impiccato dopo che avevano scoperto la sua carriera che sfrigolava grazie alla droga, e dentro casa non sappiamo come vanno le cose. Non puoi negare che abbia una vita complicata.»

«lo so Sweet ma questo non giustifica il suo essere stronza, anch'io ho perso qualcuno, ti ricordo che non ho più i genitori da anni ormai, ma non sono mai diventata così.»

«però tu hai comunque delle persone che ti vogliono bene, che ti stanno accanto e che ti supportano ogni giorno; lei invece l'hai mai vista ridere e scherzare veramente con qualcuno? L'hai mai vista ricevere un abbraccio? Una parola di conforto?»

Toni ci pensò su, e comprese che il suo migliore amico aveva estremamente ragione; e per questo decise che avrebbe cercato di fare il possibile per scoprire di più su quella ragazza che apparentemente sembrava muoversi come se avesse una vita perfetta, anche se questo non giustificava comunque il modo in cui continuava a trattarla da anni ormai.

«hai ragione» sospirò rassegnata.

Passò qualche altra ora nel locale, dopo di che radunò i suoi oggetti personali, e, una volta dopo essere salita sulla moto sfrecciò verso casa Blossom.

Parcheggiò attentamente, avviandosi verso il vasto porticato, per poi suonare il citofono, immobilizzandosi quando qualcuno arrivò ad aprirle la porta.

Cheryl indossava una semplice felpa grigio chiaro a girocollo oversize, che le arrivava leggermente più su del ginocchio, i capelli erano sciolti come al solito, e non aveva addosso nemmeno un filo di trucco, il che fece incantare la più bassa che la trovò ancora più bella del solito.

«oh, ehi» disse la rossa con un piccolo sorriso

«ehi»

«non pensavo che venissi alla fine»

«e invece, ti ho stupita» disse in maniera divertita, facendo ridacchiare l'altra che si spostò dalla porta per permetterle di entrare dentro la casa.

«andiamo in camera mia, a breve arriverà mia madre e credimi è meglio non averla tra i piedi» affermò alzando gli occhi al cielo, facendo annuire Toni che la seguì verso il piano di sopra.

Si sedettero sul letto della rossa, iniziando a radunare i diversi materiali, anche se la voglia di lavorare era completamente inesistente.

«posso farti una domanda?» chiese Cheryl timidamente, facendo stupire Toni che non l'aveva mai vista in quel modo, sembrava così fragile, timida, e dolce, il che la rendeva estremamente carina.

«certo» rispose sorridendo

«perché ti piace così tanto la fotografia?» domandò senza staccarle gli occhi di dosso, come se fosse stata catturata da quelle pozze marroni in cui ci si poteva nuotare.

«potrei passare le ore solo per risponderti a questa semplice domanda, quindi cercherò di essere il più restrittiva possibile, diciamo solo che mi aiuta a scappare dal mondo che continua a scorrere non preoccupandosi di tutti i problemi che potrebbero incorrere nella vita di ogni singola persona, tutti i giorni. E' un modo che uso per sfuggire dalla realtà quando inizia a diventare troppo pesante da sopportare, con la fotografia puoi rendere perfetta qualsiasi cosa, anche se apparentemente non lo sembra.»

Cheryl rimase notevolmente sorpresa davanti a quelle parole, comprendendo di essersi presa una cotta per la persona giusta, anche se cercava in tutti i modi di non farglielo notare, e probabilmente aveva scelto il mezzo peggiore poiché aveva passato gli ultimi due anni a metterla in ridicolo, probabilmente rovinandole ogni giornata, e ancora non si capacitava di come quella piccola ragazza riuscisse ad essere così gentile con lei nonostante tutto quello che le aveva fatto passare.

«e tu?» domandò Toni, allontanandola velocemente dai suoi pensieri.

«cosa?» chiese confusa, avendo perso il filo del discorso.

«Come mai hai scelto di fare il corso di fotografia? Voglio dire non mi sembra che ti sia mai piaciuta.» disse assottigliando leggermente lo sguardo, osservandola in maniera indagatoria, volendo capire a fondo le sue intenzioni.

«mi serviva un attività extra scolastica da fare che mi tenesse abbastanza impegnata, e soprattutto lontana da casa.» disse con una scrollata di spalle, non volendole confessare il motivo effettivo.

«ma c'erano tanti altri corsi, in più fai già parte delle vixens, che ti portano via molto tempo.» ripose la più bassa con una scrollata di spalle, ancora più confusa di prima.

«io direi di iniziare il lavoro, altrimenti non concludiamo nulla.» disse la rossa, cercando di deviare quella conversazione, alzandosi dal materasso per prendere il suo block notes dove a aveva appuntato i passaggi che dovevano eseguire.

«non me la racconti giusta Blossom, ma per questa volta farò finta di crederti» disse con un sorrisetto, esaminando il materiale che la rossa le aveva fornito.

«ti dispiace se metto un po' di musica? di solito mi aiuta molto quando devo fare questo genere di lavoro» proseguì, alzando leggermente lo sguardo per puntarlo nei suoi occhi.

«tranquilla metti quello che vuoi, sei te l'esperta in materia» disse con un sorrisetto che l'altra ricambiò.

«nel frattempo che seleziono una playlist, puoi dirmi in cosa consiste il lavoro?» domandò tenendo gli occhi puntati sullo schermo del cellulare.

«dice che se abbiamo delle foto che riguardano dei momenti importanti per noi dobbiamo metterle su questo quadernone, aggiungendo una didascalia» rispose la rossa leggendo un piccolo fogliettino che aveva in mano.

«che cosa stupida, ci metteremo un eternità» disse Toni buttandosi a peso morto sul letto, osservando il soffitto, facendo scappare una piccola risata alla rossa, dato che le sembrava una bambina.

«ehi, che hai da ridere tu?» le disse guardandola con un piccolo sorriso, per poi mettere il broncio.

«dio, ma guardati! Sembri una bambina.» rispose scoppiando a ridere, facendo rimanere l'altra a bocca aperta che la fissava stupita.

«cambiando discorso, entro quando dobbiamo consegnarlo?» domandò la più bassa, tornando a sedersi, osservando la rossa che aveva preso posto al suo fianco.

«due mesi.»

«cosa?! E perché lo stiamo iniziando adesso?» domandò sbarrando gli occhi, guardandola completamente sorpresa.

«è un compito complicato, voglio che sia perfetto.»

«Giusto, Cheryl Bombshell deve fare tutto perfettamente» disse scherzando, cercando di procurarle una risata, ma ottenne l'effetto contrario, infatti vennero completamente travolte da un silenzio devastante.

Toni girò il viso nella sua direzione, e la vide con lo sguardo basso, mentre si torturava le mani, Sweet Pea aveva ragione, doveva essere una ragazza che soffriva molto.

«scusa, m-mi dispiace, non volevo farti rattristire.» affermò con sincerità, mordendosi l'angolo della bocca, gesto che faceva ogni singola volta che si sentiva in imbarazzo.

«tranquilla, non fa niente» disse la rossa con un sospiro.

«no davvero mi dispiace, non volevo, non pensavo che la prendessi male, anche perché non era assolutamente mia intenzione.»

«Toni davvero, è tutto okay, voglio dire ti tratto male da due anni, e non ho ancora capito come tu faccia ad essere ancora gentile con me dopo tutto quello che ti ho fatto passare, e mi sento completamente in colpa; quindi davvero non preoccuparti.»

«Non devi farti problemi su ciò che è accaduto, non porto rancore verso nessuno, devi avere avuto le tue motivazioni per trattarmi in quel modo, non so magari ero una ragazzina insopportabile.» disse con un sorrisetto, cercando di alleggerire la situazione.

«non l'ho mai pensato, anzi ti ho sempre ammirato, ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo, quindi ho iniziato ad usare questo stupido meccanismo per attirare la tua attenzione, accorgendomi solo poco dopo del fatto che ti stessi infliggendo dolore, ma non sapendo come uscire da quella situazione, e come spiegarti le cose, così ho continuato ad assumerlo, e non sai quanto mi dispiaccia per questo.» affermò tenendo lo sguardo basso sulla coperta, iniziando a mangiarsi le unghie delle mani per via dell'agitazione.

Toni la guardò teneramente, sembrava davvero una piccola bambina indifesa vista in quelle condizioni, ed era estremamente contenta che non stesse usando la sua solita maschera.

Scosse leggermente il capo, afferrandole la mano, procurando così l'incontro tra i loro occhi, che si guardavano attentamente, cercando di trovare delle risposte dentro di essi.

«è tutto okay. Sto bene, sono felice, non mi hai fatto soffrire, va bene? Non sottovalutarti così tanto, non pensare sempre di essere una cattiva persona, perché mi hai appena mostrato di avere un cuore d'oro. Non tutti si sarebbero scusati, ammettendo le loro colpe e i loro stati d'animo, quindi apprezzo tutto ciò che mi hai appena detto, davvero tanto. » rispose con un gran sorriso, guardandola attentamente, per poi iniziare il compito che le era stato assegnato, sorprendendola più volte a guardarla, e puntualmente ogni volta finiva per distogliere lo sguardo imbarazzata.

Toni pensò che fosse estremamente adorabile, e quella Cheryl le piaceva ancora di più, perché sapeva che era la vera lei.

Iniziarono a ridere e scherzare, lasciando completamente da parte tutto ciò che riguardasse il corso di fotografia, ma vennero interrotte quando qualcuno fece irruzione nella stanza.

«Cheryl! Chi è lei?» domandò Penelope con un tono che fece gelare il sangue di entrambe le ragazze, che si bloccarono a guardarla.

«è una mia compagna di classe, è venuta qui per fare un progetto che ci è stato assegnato.»

«e chi ti ha dato il permesso di invitarla?!» chiese quasi urlando, facendola sobbalzare, mentre Toni la guardava spaventata.

«te l'avevo chiesto e non mi hai dato nessuna risposta, quindi ho deciso io, dovevi tornare pure più tardi.»

«e invece sorpresa sorpresa, il mio turno è finito prima di quanto immaginassi. Ma come al solito devi sempre fare di testa tua, perché sei una ragazzina viziata, che pensa sempre e solo a se stessa! Avrei dovuto darti via alla nascita, non so cosa mi abbia detto il cervello di tenerti con me, avrei evitato più della metà dei miei problemi se ti avessi fatto uscire dalla mia vita, avrei preferito che tu avessi fatto la fine di Jason, non ti meriti niente!» buttò fuori, per poi uscire dalla stanza, sbattendo la porta, procurando un grande frastuono che fece sobbalzare le due .

Toni rimase completamente sbalordita, come poteva una madre comportarsi in quel modo con la propria figlia? Dove trovava la forza per dirle quelle cattiverie?

i suoi pensieri si sfaldarono quando sentì un singhiozzo quasi sommesso, e non le servì molto per accorgersi che fosse la rossa, infatti la afferrò immediatamente la mano, cercando di attirare la sua attenzione.

«ehi, so che è difficile, ma non dare ascolto a quello che dice, non è vera nemmeno una singola parola del suo discorso» disse dolcemente, portandole una mano sul viso, accarezzandole la guancia, portando via con il pollice le lacrime che continuavano a scendere, per poi rimboccarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«come puoi esserne certa, praticamente nemmeno mi conosci. Sono una persona orribile, proprio come dice lei, avrei dovuto fare io la fine di JJ lui non se lo meritava.»

«Cher, mi è bastato passare poco tempo con te, con la vera te per capire che sei una persona fantastica, e che tendi a nascondere questo tuo lato per paura di essere ferita, e lo capisco, fai bene a non donare a tutti questa tua parte, perché quasi nessuno lo merita, ma davvero non permettere che lei possa buttarti giù, non sa nemmeno quello che dice.»

«No Toni, ha ragione lei, faccio schifo»

«ehi, guardami» sussurrò, afferrandole il mento con due dita per alzarle il viso, facendo incontrare i loro occhi, perdendosi ad osservare i suoi che erano colmi di dolore.

«sei magnifica Cheryl, sia dentro che fuori, non c'è nulla che non vada in te, assolutamente niente. Tutti abbiamo delle imperfezioni, ma tu sei fantastica così, non devi cambiare per nulla al mondo» proseguì mantenendo lo stesso tono di voce, mentre si cambiavano degli sguardi intensi, sentendo il suo cuore batterle alla rinfusa nel petto, quando la vide avvicinarsi, e non passò tanto tempo prima che sentisse le le labbra della rossa sulle sue, in un tocco estremamente leggero e dolce.

Inizialmente spalancò gli occhi, non riuscendo a credere che la ragazza per cui aveva una cotta la stesse baciando, dopo di che serrò le palpebre, afferrandole delicatamente il viso, prolungando il bacio, facendo indugiare lentamente le loro labbra l'una contro l'altra, per poi stuzzicare il labbro inferiore della rossa con la sua lingua, chiedendole l'accesso, che le venne consentito immediatamente, facendolo così insinuare il muscolo nella sua bocca, dando spazio ad un bacio tanto desiderato, e pieno di cose non dette.

Quando si tirò indietro, appoggiò prontamente la fronte sulla sua, continuando ad accarezzarle le gote, cercando di eliminare qualsiasi traccia del suo pianto, sorridendole amorevolmente, per poi beccarle ripetutamente la bocca, mentre giocava con qualche ciocca dei suoi capelli.

In un attimo si ritrovò la rossa a cavalcioni sul suo corpo, che la stringeva dalle spalle, nascondendo la testa nell'incavo del suo collo, mentre la più bassa ricambiò il suo abbraccio cingendole la vita, grattandole delicatamente la schiena da sopra il tessuto della felpa.

«wow rossa, non credevo che avessi una cotta per me» disse con un grande sorriso, sentendo ridacchiare la ragazza, che si spostò leggermente per poterla guardare negli occhi.

«ti ho detto che ho sempre cercato di attirare la tua attenzione, piuttosto non no mai saputo di piacerti dato il modo in cui ti ho sempre trattata» rispose sinceramente, mentre Toni le lasciò un piccolo bacio sulla punta del naso.

«sei davvero bellissima» sussurrò quest'ultima con voce leggermente roca, facendo arrossire immediatamente la ragazza che teneva in braccio.

«oh mio dio, ho appena visto Cheryl Blossom arrossire? Ragazzi questa data va segnata sul calendario.» disse in maniera divertita, procurandosi una spinta.

«ma smettila stupida.»

Passarono l'intero pomeriggio a ridere, scherzare e coccolarsi, contente di aver reso pubblici i loro sentimenti

il mattino seguente

Toni fece il suo ingresso a scuola con un grande sorriso sul volto, guardandosi intorno in cerca della ragazza che le aveva completamente rubato il cuore, e quando la vide si incantò per qualche istate.

Scosse il capo riprendendosi dallo stato di trance in cui era stata catturata e si avvicinò a lei, afferrandole i fianchi, tirandola verso il suo corpo, baciandola prima che l'altra potesse dire qualsiasi cosa, ma a sua sorpresa fu allontanata.

«Topaz ma cosa fai?» domandò la rossa guardandola seriamente, facendola preoccupare.

«Cher ma che-?» provò a farle una domanda ma venne troncata all'istate.

«cosa ti salta in mente? Sei diventata pazza?» proseguì Cheryl, facendola irrigidire.

«giusto, avrei dovuto capirlo prima, tu nemmeno le guardi quelle come me, era solo l'ennesima provocazione, l'ennesima bastardata.» disse sconsolata, facendo per andarsene, ma venne velocemente bloccata dato che la rossa la tiro verso di se, afferrandole il viso, baciandola passionalmente, facendola confondere ancora di più.

«stavo scherzando» disse con un grande sorriso, cercando di trattenere le risate.

«sei un'idiota, ci sono rimasta male» ripose la più bassa con un broncio , guadagnandosi un altro bacio.

«scusami, andiamo in classe?» domandò mentre l'altra annuì, afferrandola per mano, dirigendosi verso l'aula dove si sarebbe tenuta la lezione.

Olvasás folytatása

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