𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬...

By bomambo

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COMPLETATA ✔️ Jisoo ha quasi 30 anni e la sua vita si è come fermata. Tutte le sicurezze che l'illudevano di... More

I ρɾσƚαɠσɳιʂƚι ҽ ι ʅσɾσ αɱιƈι
Fαɱιʅιαɾι ҽ αʅƚɾι ρҽɾʂσɳαɠɠι
Pɾҽɱҽʂʂα
Cαριƚσʅσ 1
Cαριƚσʅσ 2
Cαριƚσʅσ 3
Cαριƚσʅσ 4
Cαριƚσʅσ 5
Cαριƚσʅσ 6
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E se la storia ti manca...
🎖Bσʅʅιɳι ҽ ρɾҽɱι🏆
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Vσʅƚυɾι ƈσɳƚҽʂƚ
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Hσρҽ Aɯαɾԃʂ
Pʅαყʅιʂƚ

Cαριƚσʅσ 29 ( Pαɾƚҽ 1)

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By bomambo

Jisoo era appena uscita dalla doccia, avvolta nell'accappatoio, con i capelli raccolti in un turbante.
Era stata una lunga giornata di lavoro e aveva bisogno di rilassarsi.

Avrebbe voluto vedere Taehyung, passare la serata con a lui, guardando un film o un drama abbracciati sul divano, cosa che non avevano mai fatto.
Forse in quel momento della loro frequentazione, quello che le mancava di più era proprio passare del tempo insieme, vivendo le piccole cose della quotidianità, senza la necessità di fare nulla di particolare.

Ultimamente, però, lui era stato sempre più impegnato al locale, cercando di prenderne le redini e di sostituire al meglio Jin.
Spesso quando lo sentiva per telefono aveva una voce strana: non nel modo in cui si rivolgeva a lei, quello era sempre dolce e pacato, ma percepiva come un suo disagio ogni volta che le descriveva la sua giornata.
Non le manifestava apertamente le sue preoccupazioni, ma Jisoo, dopo aver visto la reazione di Taehyung nei confronti del fratello minore, aveva captato che fosse in difficoltà proprio con lui.
Prima, quando lavorava unicamente con Jin, non era mai successo che lo sentisse parlare dell' ON con la voce stanca o sconfortata.
Era sempre stato propositivo, entusiasta, pronto anche a fare turni fino a tardi, ma sempre soddisfatto del suo lavoro.
Come le aveva detto tempo prima, il locale per lui e il fratello era stata una sfida che avevano vinto insieme e che lo riempiva di orgoglio.
Eppure Jisoo aveva la sensazione che la pressione si fosse impossessata del suo entusiasmo.

D'un tratto, sentì il telefono squillare e andò a rispondere: era Jimin.

«Pronto...», fece lei.

«Ehi! Ti disturbo?»

«No, dimmi...»

«Io e Yoon questo fine settimana ripartiamo per Seoul. Stavo pensando che sarebbe carino rivederci prima», disse Jimin.

«Sì, assolutamente! Proposte?», chiese Jisoo, mettendo il vivavoce e cominciando a stendere la crema corpo sulle gambe.

«Immagino che sia complicato organizzare con tutti. Che ne dici se facessimo una cena a quattro?», propose lui.

In realtà Jisoo sapeva benissimo che moriva dalla curiosità di vedere lei e Taehyung insieme.
E inaspettatamente anche lei pensava fosse un bella idea:

«Sì, perché no?»

«DAVVERO HAI RISPOSTO DI SÌ?
Ti senti pronta? Niente tentennamenti?», esclamò Jimin sorpreso.

«Non farmici ripensare...»

«Ok, ok, come non detto. Oh mio Dio, sono super eccitato! Non avrei mai pensato che avresti accettato.
Allora siete una coppia!»

«Ciao Jimin, ci risentiamo per organizzarci», fece lei, staccando la chiamata e interrompendo l'entusiasmo dell'amico.

Aveva accettato perché voleva fare una sorpresa a Taehyung.
Sapeva quanto lui tenesse al fatto di non nascondersi e di viversi tranquillamente alla luce del sole.
Gli avrebbe sicuramente fatto piacere sapere che lei non aveva problemi a farsi vedere con lui.
Decise che avrebbe organizzato la cena a casa sua.
Pensò che poteva essere una buona occasione per passare del tempo con lui e allontanarlo dalle tensioni dell'ultimo periodo.

Intanto la frase di Jimin continuava a ronzarle per la testa.
Allora siete una coppia...
Sapeva che erano ben lontani da essere una coppia.
Stavano bene, stavano molto bene insieme, si riempivano l'un l'altro, riuscivano a essere leggeri ma mai superficiali, toccando le note più profonde del loro essere, ma non avevano mai parlato di sentimenti.
Non avevano ancora mai pensato al plurale, pronunciando il termine "noi".

Jisoo cominciò a fantasticare di come sarebbe potuto essere con Taehyung: sentirsi sua e di nessun altro, aspettarlo la sera a casa, fare l'amore e risvegliarsi insieme nel letto per cominciare una nuova giornata.
Pensó che sarebbe stato bello viverlo ogni giorno.

"Terra chiama Jisoo. Cerca di riprenderti!", pensó tra sé, scacciando le sue fantasie.

Afferrò il telefono e aprì la chat con Taehyung:

«Chef, mi aiuteresti a preparare una cenetta? Forse è arrivato il momento del tuo corso accelerato di cucina🍳🍜🍛»

Si sciolse il turbante e cominciò a districarsi i capelli, sorridendo alla sua stessa immagine riflessa.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Giovedì sera.

Jisoo era tornata a casa da poco, quella sera era uscita dall'ufficio in anticipo in previsione della cena.
Il giorno prima aveva messo in ordine l'appartamento per accogliere i suoi ospiti, era tutto sistemato tranne che per l'aspetto culinario, di quello si sarebbe occupato Taehyung.
Era rimasto sorpreso della sua iniziativa e aveva subito accettato.
Si era proposto di cucinare, anzi, di insegnarle a cucinare.

Il campanello suonò e Jisoo si ritrovò davanti un Taehyung pieno di buste della spesa, che le sorrise non appena lei aprì la porta di casa.

«Ehm siamo quattro persone stasera, non un esercito»

«Con il cibo è sempre meglio abbondare», rispose lui, varcando la porta di casa e dirigendosi verso la cucina per appoggiare il carico.

Si girò poi verso di lei, l'afferrò per la vita e la baciò sulle labbra a lungo.
Un bacio morbido, dolce, lontano da quelli spinti e seducenti che le dava in altri momenti. Era un bacio che le trasmetteva quanto lui fosse felice di vederla e di essere lì.
Si staccarono e lei gli fece, riprendendosi:

«Sempre meglio abbondare?»

«Assolutamente. Te l'ho detto che la cucina e la passione sono due aspetti molto simili e poi mi era mancato», disse lui, facendole l'occhiolino.

Jisoo sorrise guardandolo inebetita.
Aveva una t-shirt color khaki e un paio di bermuda chiari, il solito cappellino con la visiera sulla nuca.
Sapeva di dopobarba.
Gli sfilò il cappellino e se lo misa in testa.

«Prima la camicia, poi il berretto?», le chiese lui divertito, passandosi una mano tra i capelli per sistemarli.

Jisoo gli fece la linguaccia e si mise a svuotare le buste della spesa.
Si era piegata in basso per fare spazio in frigo e porvi delle lattine di birra.
Sentiva uno strano silenzio e degli occhi addosso.
Si girò e lo trovò con le braccia conserte, che la stava fissando con un sorrisetto.

«Che c'è?», gli chiese lei incuriosita.

«Niente. Ti stanno bene questi jeans», fece lui sempre con un ghigno di soddisfazione.

«Mi stai guardando il culo?», gli chiese, facendo finta di essere scandalizzata.

«Beh, in realtà te lo guardo sempre, ma ora lo hai proprio messo in bella vista, è un po' difficile non notarlo»

Jisoo in tutta risposta, si girò di nuovo verso il frigo e si piegò ancora di più, provocandolo.
Ad un tratto, sentì le sue mani sui fianchi e lui che la rigirava verso di sé:

«Kim la devi smettere di fare questi giochetti con me, lo sai che sono sensibile», le disse con la sua voce profonda, mentre una mano stava scendendo sulla natica di Jisoo per palpargliela.

Lei sorrise e lo allontanò, dicendo:

«Abbiamo una cena da preparare, tra due ore saranno qui. Sii professionale chef»

Si divertiva troppo a stuzzicarlo, soprattutto perché lo vedeva cedere ogni volta.

«Ok, ok, agli ordini!», fece lui, alzando le mani in segno di resa.

«Hai deciso cosa preparare?», gli chiese.

«Dakgalbi e riso. Avrò bisogno del tuo aiuto, pensi di essere in grado Kim?», fece Taehyung, alzando le sopracciglia.

«Imparo in fretta»

«Bene, allora intanto partiamo dalle basi. Credo che tu possa tagliare le verdure», disse, tirando fuori dalle buste peperoni, patate e cipolle.

«Io credo che inizierò a pelare le patate. Sai, sono un estimatore», fece lui, ridendo della sua stessa battuta.

Jisoo alzò gli occhi al cielo e si limitò a dargli una spinta.
Iniziarono a tagliare le varie verdure a listarelle sottili.
Taehyung le insegnò a impugnare il coltello in modo più saldo e a muovere il polso rapidamente per fettare.
Jisoo trovava estremamente sexy vederlo così sicuro, mentre poggiava la mano sopra la sua, facendole capire il giusto movimento.
Provava una strana sensazione a vederlo lì, nella sua cucina, completamente a suo agio, mentre si muoveva agilmente tra i vari sportelli e cassetti.
Sembrava che fosse casa sua e il solo pensiero la rasserenava.

«Ora prepariamo il pollo Kim, sai cosa è una marinatura?»

«Ti ricordo che ho studiato farmacia.
È un metodo di preparazione della carne o del pesce prima della cottura o anche come variante della cottura stessa. Si usano una sostanza acida, dell'olio e delle spezie», disse lei con tono da maestrina.

«Brava nella teoria, ma scarsa nella pratica, vedo.
Allora prendi quella ciotola»

Jisoo ubbidì e la poggiò sul bancone.
Taehyung si posizionò dietro di lei.
Le afferrò delicatamente i polsi, come se fosse un burattinaio e lei la sua marionetta.
Poi con la sua voce profonda cominciò a sussurrarle all'orecchio:

«Mettiamo la salsa di soia...»

E spostò il braccio di Jisoo così da fargliela afferrare.

«...l'aceto di riso... il curry...»

Ad ogni ingrediente le sue labbra di facevano sempre più vicine all'orecchio di lei.
Il suo respiro caldo e la sua voce le facevano venire brividi su tutto il corpo.
Aveva quasi la tentazione di girarsi verso di lui, saltargli addosso e farsi appoggiare sul bancone, per continuare quello che avevano interrotto a casa sua. Ma si trattenne.

«Pasta al peperoncino, zucchero di canna, zenzero grattugiato e una spolverata di semi di sesamo. Adagiamo il pollo e mettiamo a riposare in frigo per un' ora», disse lui, staccandosi da Jisoo e riponendo la ciotola nel frigo.

Jisoo si sentì avvampare e prese un bicchiere di acqua per riprendersi da quel contatto.

«Fatto! Dobbiamo solo aspettare e poi cuocere con le verdure. Intanto possiamo preparare il riso.
Per quello sei autonoma?», disse lui, sogghignando.

«Ti diverti proprio, eh?», fece lei, mettendo la pentola d'acqua sul fuoco.

«Devo ammettere di sì», disse dandole un bacio sulla tempia.

«Mangiamo in terrazza?», le chiese.

«Sì l'idea è quella. Spero che non tiri troppo vento»

«Naaa », fece lui, dirigendosi sul balcone.

Jisoo lo seguì.
Il sole stava tramontando e Daegu si stava colorando di varie sfumature di arancio.
Taehyung tirò fuori l'accendino e una sigaretta. Prima di accenderla le chiese:

«Posso?»

«Siamo all'aperto, fa pure»

Lui si accese la sigaretta, fece un tiro, e si appoggiò alla ringhiera della terrazza.
Rilasciò il fumo con un lungo respiro, guardando il panorama.
Sembrava si stesse rilassando.

«Come è andata la giornata?», chiese Jisoo per sondare il terreno.

Lo vide irrigidirsi un po', come se gli avesse fatto venire alla mente qualcosa di cui non voleva parlare, poi fece:

«Sono stato al locale, cercando di far imparare qualcosa a quello zuccone. Per fortuna stasera c'è Jin, così se la sbriga lui»

Tirò un'altra boccata di sigaretta e rilasciò il fumo dalle narici.
Era visibilmente pensieroso.

«Posso chiederti perché sei così duro con Hyunjin?», gli chiese Jisoo.

«Devo esserlo. Non riesce a rigare dritto. Dopo la morte di papà ancora peggio, è una grande preoccupazione per tutti noi»

«Non credi di essere esagerato? Quanti anni ha? Venti? La maggior parte dei ragazzi a quell'età non sanno che fare della propria vita, tu stesso hai detto che hai cambiato mille lavori prima di trovare quello che ti piace»

«Sì, ma non sono mai stato con le mani in mano, non mi sono mai perso come lui.
Ha preso una brutta strada Jisoo.
Hyunjin ha dovuto affrontare un periodo di disintossicazione in una clinica. È uscito pochi mesi fa», rispose sinceramente lui, guardando in basso.

Jisoo rimase spiazzata da quelle parole, non si aspettava nulla del genere.

«Credo che la perdita di papà lo abbia devastato. È il più piccolo di noi e io mi sento responsabile, perché ero l'unico che poteva esserci per lui, visto che tutti gli altri hanno le loro vite e le loro famiglie. Invece ero in Australia a farmi i fatti miei. Ha cominciato a bucarsi quando papà è peggiorato e poi è entrato in un vortice senza ritorno»

«Ora è pulito?»

«Credo di sì, ma è l'atteggiamento che mi preoccupa. Il menefreghismo e la mancanza di stimoli portano ad annullarsi perché non si da peso a nulla. Vorrei trasmettergli la mia passione, dare un senso alla sua vita, ma sembra che tutto gli scivoli addosso», le disse, alzando gli occhi verso di lei.

«Senti di dover sostituire tuo padre?», gli chiese Jisoo diretta.

«Forse sì, ma non sono lui», fece Taehyung, tirando un'altra boccata.

«E non devi esserlo. Sii suo fratello maggiore, dagli l'esempio giusto.
A volte le parole sono superflue ma si impara osservando», disse, passandogli una mano tra i capelli per accarezzarlo.

Lui chiuse gli occhi, come per permettere a quel tocco di trasportarlo via e allontanare tutti i suoi pensieri.
Ammazzò il mozzicone sul posacenere, poi si girò verso Jisoo, stando ancora appoggiato alla ringhiera e le disse:

«Sai che in questo momento la tua presenza è una delle cose migliori per me? Insieme a quella di Yeontan ovviamente...»

Jisoo arrossì e sorrise.
La guardava negli occhi intensamente, ma non con il solito sguardo rapace. Era vero, era puro.
La prese per la vita e la portò a sé, abbracciandola e affondando il viso sulla sua spalla, assaporando il suo profumo.
Stetterò così per un po', in silenzio, abbracciati, con la brezza leggera che li accarezzava.
Poi Jisoo sciolse l'abbraccio e disse:

«Mi aiuti ad apparecchiare?»

«Ok»

Stesero una lunga tovaglia bianca sul tavolo di legno del terrazzo. Posizionarono piatti, bacchette e bicchieri.

Jisoo volle mettere al centro del tavolo un vaso di margherite bianche, semplici ed eleganti.
Continuava a osservare Taehyung e a immaginarlo lì, nelle sue giornate.
Lui probabilmente se ne accorse e le chiese a un tratto:

«Mi osservi sfaccendare perché vuoi assumermi come colf?»

«Beh, tu arrotonderesti e io avrei tutto sistemato quando torno dal lavoro»

«Solo pagamenti in natura da te Kim.
A proposito, visto che stasera c'è Jin al locale, che ne pensi se rimango a dormire qui?»

Jisoo sentì lo stomaco fare una giravolta, ma cercò di rispondere disinvolta:

«Sì, va bene»

Lo vide sorridere soddisfatto e mordersi il labbro inferiore.

Tornò in cucina. L'ora di marinatura era passata e Taehyung si rimise ai fornelli.

«Ti dispiace se intanto vado a farmi una doccia e a prepararmi?», gli chiese Jisoo.

«Va pure, qui è tutto sotto controllo!»

Jisoo andò in bagno, fece una doccia e si truccó velocemente.
Decise di indossare qualcosa di carino ma non troppo impegnativo: una gonna alta bianca a pois neri, un top nero e un paio di sneackers bianche.
Si spazzolò i capelli e li lasciò sciolti sulle spalle.

Uscendo dal bagno, trovò Taehyung che stava versando del vino rosso in due calici.
Alzò gli occhi verso di lei stupito, tanto che riempì un bicchiere quasi fino all'orlo.
Si schiarì la voce e le chiese:

«Brindisi?»

«Non aspettiamo gli altri?», fece Jisoo, avvicinandosi a lui.

«Intanto possiamo brindare a noi»

E così dicendo, fece tintinnare il suo calice con quello di Jisoo, guardandola intensamente.
Poi allontanò il bicchiere da lei e si avventò sulle sue labbra.
Jisoo ricambiò il bacio, molto più appassionato e sentito di quello precedente.
Le loro lingue si stavano ricercando avidamente, le loro labbra si scontravano e si assaporavano in un vortice dal sapore alcolico.

Il suono del campanello li fece staccare.
Il fatto di essere continuamente interrotti dall'arrivo di qualcuno stava diventando quasi un' abitudine.
Jisoo si diresse verso la porta di casa, mentre Taehyung la osservava con aria rassegnata, sorseggiando un altro sorso di vino.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Sarò una voce fuori dal coro ma...
perché Tae si è fatto la permanente??? 😭
Stava così bene nel video di Butter...🙄
Voi che ne pensate???

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