Heaven can wait... We're only...

By _mezzosangue3107

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La cosa più difficile da affrontare, nella vita? Diventare grandi. Tutto quanto cessa di diventare un idillio... More

Chapter ONE
Chapter TWO
Chapter THREE
Chapter FOUR
Chapter FIVE
Chapter SIX
Chapter SEVEN
Chapter EIGHT
Chapter NINE.
Chapter TEN.
Chapter ELEVEN
Chapter TWELVE
Chapter FOURTEENTH
Chapter FIFTEENTH
Chapter SIXTEENTH
Chapter SEVENTEENTH
Chapter EIGHTEENTH
Chapter NINETEENTH
Chapter TWENTIETH
Chapter TWENTY-FIRST
Chapter TWENTY-SECOND
Chapter TWENTY-THIRD
Chapter TWENTY-FOURTH
Chapter TWENTY-FIFTH
Chapter TWENTY-SIXTH
Chapter TWENTY-SEVENTH
Chapter TWENTY-EIGHTH
Epilogue - PART ONE
Epilogue - PART TWO
a tangled synopsis

Chapter THIRTEEN

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By _mezzosangue3107


23 DICEMBRE, 22:57, Grimmauld Place n°12

"Non era questo, che intendevo per piccola festicciola, Lily.." James esprime il suo disappunto, osservando il Salone gremito di gente come un falco.

"Non ci sono neanche cinquanta persone, Jamie." risponde Lily, alzando gli occhi al cielo "Se vuoi fare il guastafeste, smaterializzati in Romania dai nostri vecchi."

Mentre ci lasciamo trascinare dall'entusiasmo di Lily, non posso fare a meno di trovare questa versione seria e adulta di James leggermente divertente.

Insomma, e tutti quei festini illegali al Castello, negli anni passati, chi è che li ha organizzati?

"Andiamo Jamie.." lo esorto io ".. In memoria dei vecchi tempi. Tutte quelle casse di alcol portate da Freddie non si berranno da sole."

"Preferirei non condividerle con questi idioti." dice, alzando gli occhi al cielo "Ma va bene, non farò il…. Oh Rose, c'è qualcuno con cui sicuramente ti farebbe piacere condividere qualcosa."

Alla mia destra, in fondo al corridoio che dà sulla porta principale, lo vedo.

Andrea viene accolto da Lily, che si chiude il portone alle spalle, e mima un "Wow!" nella mia direzione, non appena il ragazzo in questione e i suoi tre amici oltrepassano la soglia.

E come darle torto, insomma… è veramente WOW. Non ci sono altre parole per descriverlo, credo.

"Deve sempre comparire così platealmente dovunque vada?" sussurra Albus accanto a me.

"Potter, ne abbiamo già parlato. Smettila." si inserisce Lyanna, salvando il mio migliore amico da una gomitata assicurata nel bel mezzo delle costole dalla sottoscritta.

Quello che mi incuriosisce, per un attimo, è lo sguardo di strana intesa che si scambiano.
Devo appuntarmi mentalmente di parlare coi miei due migliori amici, più tardi.

Quando mi volto di nuovo, Andrea è di fronte a me. "Ciao!" mi saluta, baciandomi su entrambe le guance.
Ne sono totalmente inebriata.


*****

Nonostante la musica sia abbastanza alta, e il chiacchiericcio della gente attorno porti decisamente molta confusione, la voce di Roxanne si leva profonda e limpida tra tutto il resto.

"E allora l'ho presa sul personale, capite? Cioè, chi diavolo si crede di essere, quella MacMillan, per togliermi dieci punti?" domanda, anche se non si aspetta veramente una risposta.

Cosa che Lily, accoccolata a Lysander e ignara dello sguardo da vigile cecchino di James, non capisce. "Caposcuola di Tassorosso?"

Inutile dire che Roxanne la fulmina con un'occhiataccia, liquidandola con un gesto della mano, e riprendendo la sua filippica senza speranza contro un'ignara e assente Grace MacMillan.

Filippica che mi impegno veramente ad ignorare con tutte le mie forze, ma il whiskey incendiario è terminato.

Il mio tentativo di essere socievole, di seguire il filo del discorso di Roxanne, di assecondare Lou e la sua nuova ossessione per i berretti fluorescenti - no, non chiedetemi il perché - oppure di ascoltare Fred che ci aggiorna sulla questione 'passaggio segreto'….
Ecco, fallisco… Fallisco miseramente in ogni tentativo patetico di fingere che mi interessi.

E non perché non mi interessi di loro, anzi… questa famiglia sgangherata, imperfetta, è la cosa più bella che ho.

Ma non posso negare di voler essere altrove. Non posso fingere - non con me stesso - di non avere quest'inquietudine di cui non conosco l'origine, ma che c'è. C'è, e mi logora.

E si placa, solo quando chiudo gli occhi, e riesco ancora a vederla, quella Nave di Gladioli nella vecchia Sala degli Incantesimi.
La vedo, e vedo anche lei.

Emma.

*****


Il jazz di Grover Washington mi accarezza i timpani, regalandomi quella leggerezza che solo la musica, sopra ogni cosa, riesce a darmi.

Mentre sorseggio piano la mia burrobirra, cerco di prestare ascolto a Fred, e al suo elogio nei miei riguardi, per il passaggio segreto.

"Se non fosse stato per Te, Ly, per il tuo carisma…"

"..i tuoi galeoni.." lo interrompo.

".. la tua forza…"

".. Un bel po' di galeoni, direi.."

".. Senza tutto ciò, questo business non sarebbe stato possibile.." continua lui, imperterrito, ignorando volutamente il mio sarcasmo

Il suo sproloquio continua, senza che io mi intrometta ancora, o presti particolare attenzione.

La musica mi distrae, e chiunque abbia scelto queste canzoni ha veramente un buon orecchio, e buon gusto.
Nessuno con delle orecchie mediocri, si sognerebbe mai di mettere su Leonard Cohen.

La sua voce mi distrae da Freddie, e da tutti gli altri, mischiandosi al sussurro che arriva al mio orecchio, precipitando giù fino al mio stomaco, stringendolo in una dolce e dolorosa morsa che non accenna ad allentare la presa.

Dannazione..!

"Balliamo.."

Ah, the moon's too bright,
The chain's too tight,
The beast won't go to sleep.

"Rilassa le spalle, Thompson."
Sorride mentre stringe delicatamente la presa sui miei fianchi.

I've been running through these promises to you
That I made and I could not keep...

"Stai infrangendo ogni regola, Potter." dico, cercando di sembrare un po' severa, con un minimo di contegno. Ma mi riesce molto difficile, arduo oserei dire, se la situazione è questa qui.

Ah, but a man never got a woman back,
Not by begging on his knees..

"Non è questo, l'obiettivo? Infrangerle..?"
Quel ghigno da perfetta Serpe qual è, compare come al solito sul suo viso, come un dettaglio che non si può ignorare e che, volente o nolente, contribuisce ad una perfezione che è disarmante già di per sé.

Or I'd crawl to you baby, and I'd fall at your feet,
And I'd howl at your beauty like a dog in heat,
And I'd claw at your heart, and I'd tear at your sheet...

Al vaglio dei suoi grandi occhi verdi e vivi, mi sento.. Esposta.
Senza barriere, senza difese. Leggera, come se fossi altro, da me stessa, ma che, in realtà, sono sempre io. Sempre qui.

"Le infrangeremo solo se vuoi infrangerle, Lyanna." sussurra, un' enfasi pacata sul mio nome, che nessuno ha mai pronunciato così. "Tanto ormai, le cucine son diventate il mio posto preferito."

I'd say please
I'm your man

*****



La Stanza dell'Arazzo è l'unico posto, in questa casa, in cui ci si può rifugiare senza correre il rischio che tutto il resto del mondo ti raggiunga, e con esso anche i suoni e i suoi colori.

Nella penombra della notte ormai inoltrata, che si lascia intravedere dai grandi drappi verdi appesi alle finestre, mi sembra di essere entrato in un limbo.

È surreale, come questa stanza ormai vuota pare essere un estensione di ciò che sento, di ciò che sono.

Il fatto che io non abbia nessuna voglia di festeggiare, di darmi alla pazza gioia assieme agli altri, lo so, è noioso anche per me.

Non so che cos'è che mi spinge a perdermi tra i nomi, i ricami di queste pareti, piuttosto che uscire da qui, e vivere un'adolescenza che è quasi finita - senza neanche essere cominciata -

Il nome di mio padre, quello che pesa come un macigno da quando ho memoria, si trova anche lui su questa parete, e accanto… quello di mia madre.
Seppure sia soltanto un nome, non posso fare a meno di pensare a quanto lei, anche sotto una combinazione di lettere, spicchi fra tutto il resto. Luminosa, raggiante, anche se non c'è.

Anche s'è andata via.

Smetterà mai, di farmi così male? Ed io, smetterò mai di essere così debolmente attaccato a questa vita, come lo sono da quando lei non c'è più?

Un altro paio di interrogativi che si aggiunge alle decine di irrisolti, che giacciono putridi in fondo al mio cervello. Perfetto.

Meglio lasciare questa stanza, prima che mi lasci prendere dalle elucubrazioni mentali e non uscirne più.

In fondo al corridoio, appoggiata stancamente ad una parete, intravedo la testa rossa di Rose Weasley.
Improvvisamente, le mie spalle si rilassano e, come se avessero volontà propria, le mia gambe mi stanno già conducendo verso di lei.

Quando le sono abbastanza vicino, noto con una fitta di disappunto che ha gli occhi rossi, e sta tremando come una foglia. Molto probabilmente sarà anche abbastanza ubriaca.

Dalla porta socchiusa alla sua destra, delle voci maschili si levano poco chiare, ma abbastanza rumorose, un primo momento. Faccio per andare a vedere chi è, ma lei mi blocca per un braccio, arpionando la mano fredda.

L'irrazionale sensazione che voglia mettermi k.o. balena per un attimo nel mio cervello, ma poi, sempre tenendo lo sguardo fisso di fronte a sé, mi costringe gentilmente a mettermi accanto a lei.

Sta ancora tremando, e io ancora non capisco perché. E, soprattutto, non capisco perché mi stia facendo cenno di star zitto e non fare rumore.

Quando ascolto attentamente quello che proviene dalla porta accanto, capisco.

Non è il freddo, magari non è neanche l'alcol.
Rose sta tremando di rabbia.

Per un istante, uno soltanto, riesco a vedere cosa si cela dietro quella rabbia.

Ma poi, lei mi volta le spalle, e corre via.

Ed io sono indeciso se correrle dietro, oppure spaccare le ossa a quel belloccio che si trova lì dentro, una per ogni minuto che ha trascorso a dire quelle cattiverie.








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