𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬...

By bomambo

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COMPLETATA ✔️ Jisoo ha quasi 30 anni e la sua vita si è come fermata. Tutte le sicurezze che l'illudevano di... More

I ρɾσƚαɠσɳιʂƚι ҽ ι ʅσɾσ αɱιƈι
Fαɱιʅιαɾι ҽ αʅƚɾι ρҽɾʂσɳαɠɠι
Pɾҽɱҽʂʂα
Cαριƚσʅσ 1
Cαριƚσʅσ 2
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🎖Bσʅʅιɳι ҽ ρɾҽɱι🏆
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Vσʅƚυɾι ƈσɳƚҽʂƚ
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Hσρҽ Aɯαɾԃʂ
Pʅαყʅιʂƚ

Cαριƚσʅσ 17

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By bomambo


Jisoo fu svegliata dal solito trillo fastidioso della sveglia.
Erano le 7:00 e doveva alzarsi per andare al lavoro.
Allungò il braccio per stoppare quel rumore infernale e, riposizionandosi sul letto, sentì il lenzuolo tirare.
Dall'altra parte, Taehyung era raggomitolato su sé stesso, coperto fino alle spalle, si intravedevano solo i capelli neri che contrastavano con il bianco delle lenzuola.

Si erano addormentati tardi, dopo vari round insieme.
Dopo aver collaudato la loro estrema sintonia della prima volta, avevano continuato come se non fossero mai sazi l'uno dell'altra.
Il solo pensiero di quello che era accaduto poche ore prima la fece sorridere.

Era ancora completamente nuda e cercò di alzarsi per afferrare una vestaglia, quando sentì una mano allungarsi verso di lei e afferrarle il polso.
Si girò e lo vide che la osservava, la guancia destra schiacciata sul cuscino, gli occhi semichiusi.

«Non penserai di alzarti, spero», le fece.

«Devo andare al lavoro, è lunedì»

«Naaaa »

E così dicendo la tirò verso di sé, facendola ricadere sul letto, per poi bloccarla con il suo braccio nudo.
Jisoo si mise a ridere e gli disse:

«Non eri tu quello mattiniero?»

«Lo sono in condizioni normali, non dopo una notte no stop come questa», fece lui, con la voce ancora impastata dal sonno.

«Ma tu puoi restare quanto vuoi, ti lascio la chiave, così chiudi quando vai via»

«Non puoi sedurmi e poi abbandonarmi»

Jisoo pensò che fosse estremamente tenero così sonnolente.
Poi rivide nella sua mente l'uomo che l'aveva posseduta per tutta la notte e non riuscì a far combaciare l' ambivalenza delle due figure.

«Povero...sì, sono proprio perfida», disse lei, avvicinandosi alle sue labbra per dargli un bacio provocante.

«Siamo nudi, se continui così è un attimo lo sai», l'avvisò, guardandola con malizia.

«Oh scusa, pensavo che fossi ko»

«Non lo sono mai per questo genere di cose...»

Con un rapido scatto si posizionò sopra di lei.
La baciò dolcemente con le sue labbra morbide e seducenti.
Jisoo pensò che risvegli come quello erano troppo rari nella vita.

«Tae...», gli fece lei, staccandosi dal bacio e riportando entrambi alla realtà.

«È la prima volta che mi chiami Tae. Hai dovuto approfondire il rapporto per arrivare a questo grado di confidenza»

«Cretino! Dai, fammi alzare, sennò faccio tardi in ufficio»

«Prendi un giorno di ferie!
Stiamo insieme oggi!», la incitò lui, posandole piccoli baci dalla fronte alla punta del naso.

Avrebbe potuto in effetti.
Aveva vari giorni di ferie arretrati, per non parlare di tutti i giorni di straordinari e delle ore che passava in ufficio oltre l'orario di lavoro.
Sì, poteva.
Per una volta mise da parte il suo senso del dovere e cedette alla proposta di Taehyung.

«Fammi mandare un messaggio ai colleghi...»

Taehyung si spostò di lato soddisfatto, in modo da liberarla e lasciarle afferrare il cellulare.
Jisoo avvisò della sua assenza, poggiò il telefono sul comodino e si rigirò verso di lui, che nel frattempo era poggiato su un gomito, intento a guardarla.

«Mi guardi?», chiese lei, divertita dalla sua strana espressione.

«Non posso?
Sei particolarmente bella stamattina»

Il suo primo complimento.
Non le aveva mai fatto apprezzamenti espliciti sul suo aspetto fisico e Jisoo arrossì.

«Ti imbarazzi?», le chiese lui, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Erano nudi, avevano osservato ogni centimetro del corpo l'uno dell'altra fino a poche ore prima, e lei si imbarazzava per un semplice complimento.

«Un po'...», ammise lei.

«Tu non sai di essere bella. È un peccato, perché lo sei veramente, l'ho sempre pensato. E non sono il solo, a quanto pare»

Jisoo lo guardò con aria interrogativa.

«Jungkook », rispose lui.

«Ma non è vero!»

«Lo hai notato anche tu, altrimenti non lo avresti usato per farmi ingelosire», fece lui, con un piccolo ghigno.

«Ah, secondo te volevo farti ingelosire?», chiese Jisoo innocentemente.

«Era palese. Come il fatto che non ti fregasse nulla di lui.
Però è servito», disse, dando un'occhiata a loro due stesi sul letto, con un sorrisetto malizioso.

Il piano di Jisoo era andato a buon fine effettivamente.
Forse non si aspettava che si sarebbero spinti fino a quel punto, ma non aveva rimorsi.
Quello che era successo quella notte tra loro lo avrebbe ripetuto per i giorni a venire.

«Eri arrabbiato? Non mi hai rivolto una parola», chiese lei, tracciando piccoli cerchi con il dito sulla spalla nuda di lui.

«No, mi sono solo adeguato alla tua volontà di non dare nell'occhio. Non capisco il motivo per cui non vuoi farlo sapere agli altri, ma lo accetto»

«È solo troppo presto, vorrei aspettare il momento in cui definiamo cosa siamo e cosa stiamo facendo per poi dirglielo», ammise lei.

Lui la guardò con aria stranita e poi disse:

«Cosa siamo e cosa stiamo facendo?
Mi pare più che chiaro: siamo due adulti che escono insieme e si stanno conoscendo, niente di più e niente di meno. Perché devi incasellare tutto?»

Lo disse in modo calmo, eppure Jisoo percepì chiaramente una nota di disappunto.
Il ragionamento di Taehyung non faceva una piega e come al solito si sentì "in colpa" per il suo atteggiamento.

«Scusa, ragiono sempre in base alle mie insicurezze e paure»

«Non ti metterò un anello al dito domani, come non scomparirò nel nulla ora che ti ho portata a letto.
Non posso darti certezze, se non dimostrarti quanto voglio conoscerti e passare del tempo con te.
Pensi che possa bastarti?»

«Se me lo dimostri come stanotte, credo proprio di sì», disse lei con un sorrisetto malizioso.

Taehyung sorrise e le si avvicinò per baciarla.
Un bacio non troppo casto, lingua contro lingua, che dimostrava perfettamente quanto si fossero trovati a livello fisico.
Si staccarono e Jisoo disse:

«Comunque Jimin lo sa»

«Ah sì? Ecco perché era così strano alla festa.
Ogni tanto lo beccavo a fissarmi, ho pensato che gli piacessi»

«Beh sì, in effetti ha un debole per te.
Ma non ti preoccupare, è innamoratissimo del ragazzo.
Non sono stata io a dirglielo comunque, lo ha scoperto dai segni che mi hai lasciato sul collo quando ci siamo baciati la prima volta»

Taehyung fece un' espressione corrucciata e subito si protese verso il suo collo.
Con la mano glielo toccò delicatamente, spostandole il viso da una parte all'altra per controllarlo.

«Scusa, devo starci più attento. La tua pelle è delicata e non mi è mai piaciuto lasciare segni»

Sembrava sinceramente dispiaciuto.

"Che carino", pensó Jisoo.

«Ehi non fa niente davvero, non mi sono mica lamentata. Nel caso peggiore metterò un foulard», lo tranquillizzò lei.

«Quindi Jimin cosa ne pensa?»

«Che attualmente siamo il suo gossip preferito. Mi ha spinto a frequentarti e a vivermela. Crede che è dai tempi del liceo che c'è una bella intesa tra noi», rispose lei, guardandolo.

«C'ha visto lungo direi. Dovrò ringraziarlo prima o poi, se non fosse stato per lui probabilmente non ti avrei mai vista al locale», disse, avvicinandosi a lei e cominciando a baciarle la spalla.

«Oppure lo maledirai, chissà...», fece lei.

«Solo per questa notte e questo risveglio direi che si merita tanti...»

E le diede un leggero morso sulla pelle;

«...tanti...»

Glie ne lasciò un altro, salendo sulla clavicola.

«...tanti ringraziamenti»

Fino ad arrivare a baciarla sul collo.
Le stava facendo solletico e Jisoo cominciò a ridacchiare, per poi chiedergli:

«Dato che mi mordicchi, hai per caso fame?»

«Definisci il termine fame, può avere vari significati...», disse lui, continuando a baciarle la piega del collo.

«Intendo quello classico: necessità di riempire lo stomaco»

«La risposta sarebbe stata sì in qualsiasi caso», disse lui maliziosamente.

«Vado a preparare la colazione», fece lei spostandolo e cercando di alzarsi.

«Mi alzo anche io»

Si mise in piedi completamente nudo, e Jisoo lo fissò di nascosto, godendosi la visuale.
Si infilò i boxer e i pantaloni rimasti a terra.

«Vuoi un t-shirt per stare più comodo?», gli chiese lei.

«Dubito che mi stia una delle tue»

«Ne dovrei avere una oversize»

E cosi dicendo, si alzò velocemente per afferrare la vestaglia e coprirsi.

«È inutile che ti nascondi, stanotte ti ho guardata piuttosto bene», fece Taehyung, vedendola sgattaiolare via dal letto.

«Zitto e metti questa», gli rispose Jisoo, lanciandogli una t-shirt bianca che solitamente indossava come vestitino.

Si incamminò verso la cucina per preparare la colazione.
Colazione.
Quella che lei non faceva quasi mai. Solitamente beveva un caffè al volo per poi scappare in ufficio.
Trovò nella dispensa un pacco di biscotti, di quelli dietetici, tristi.
In frigo aveva un solo yogurt.

"Che disastro", pensò.

Lo vide arrivare, sfregando le mani.

«Che abbiamo di buono?»

Indossava la sua maglietta, gli stava un po' attillata ma risaltava ancora di più il suo fisico asciutto.

«Dei biscotti buonissimi!», fece Jisoo in modo poco convincente.

«Ho capito.
Allora vediamo, hai latte, uova e farina?»

«Sì, credo di sì...», fece lei, cercando di controllare dentro la dispensa.

«Perfetto, allora vai pure in bagno e lasciami campo libero», disse Taehyung, facendosi spazio in cucina.

«Ok...», fece Jisoo, allontanandosi.

Entrò in bagno e si legò i capelli in uno chignon scomposto .
Si guardò allo specchio: notò una luce particolare negli occhi, le sembrò che la pelle fosse più distesa e setosa, le labbra erano gonfie e rosee.
Controllò che la notte precedente non avesse lasciato segni e non notò particolari lividi.
Si percorse con le dita il ventre e il decolté, ripensando ad ogni gesto che avevano condiviso.
Non si sentiva così da tempo, troppo tempo.
Si rinfrescó il viso e uscì dal bagno.

Tornò in cucina e sorprese Taehyung ai fornelli, mentre stava ascoltando e canticchiando una canzone dalla sua playlist: Rockin, The weeknd.

Why would you want to take away from this moment? We can own it
Why would you want to take away from this moment? Woo-hoo!

You don't have to spend your life with me
You don't have to waste your energy
We can just be rockin', yeah
We can just be rockin', yeah
I just want your body next to me

Cause it brings me so much ecstasy
We can just be rockin', yeah
We can just be rockin', yeah, yeah, yeah

Accompagnava le strofe con un piccolo movimento di bacino, che lo rendeva sexy e buffo allo stesso tempo.

«Dovresti fare il cantante, hai una bella voce. Oh, pancake?», fece lei, appoggiandosi al bancone.

«Yes! Altro che biscotti buonissimi!
Hai della frutta?»

«Sì, fragole e banane»

«Fragole, interessante», commentò lui con un ghigno malizioso.

Jisoo ebbe una piccola fantasia sessuale che cercò di scacciare dalla mente, forse la stessa che aveva avuto lui.
Si mise a tagliare la frutta a rondelle, mentre Taehyung impilava i pancake uno sopra l'altro.
Cominciarono a fare colazione, accompagnando i pancake con del té freddo.

«Sono ottimi!», fece Jisoo, addentando un nuovo pezzo.

«Mi ha insegnato a prepararli mia mamma, quando ero piccolo: facili e veloci», rispose lui, facendole l'occhiolino.

«Che tipo è tua mamma?», gli chiese Jisoo curiosa.

«La donna che stimo di più al mondo. Ha cresciuto cinque figli lavorando, non ci ha mai fatto mancare nulla, sia dal punto di vista materiale che affettivo. Ho un bel rapporto con lei, mi confido spesso», ammise candidamente.

«E con tuo padre che rapporto avevi?», si lasciò scappare Jisoo, pentendonese un secondo dopo, dal momento che forse poteva essere una domanda troppo dolorosa a cui rispondere per Taehyung.

Lui invece rimase calmo:

«Avevamo un rapporto un po' più turbolento.
È stato un padre severo con tutti noi. Era preoccupato per me, per la mia vita, per le scelte che prendevo fregandomene dei suoi giudizi.
Era una persona di vecchio stampo, non molto incline al dialogo.
Lui e mia mamma però riuscivano a compensarsi: lei era il cuore e l'affetto, lui le regole e la disciplina.
Credo si amassero veramente.
Con il senno del poi, penso che i suoi consigli mi mancano molto, anche se all'epoca non li ho mai ascoltati»

Quella che Jisoo percepì fu una sensazione di nostalgia mista a rimpianto, e le si strinse il cuore per il ragazzo che aveva di fronte.

«E i tuoi? Sono separati se non ricordo male...», chiese lui, forse cercando di stemperare l'aura malinconica che si era creata.

«Esatto, sono cresciuta con mamma.
Ha dovuto un po' ricoprire entrambe le figure genitoriali. Ha sempre saputo essere comprensiva e ferma allo stesso tempo.
Mi ha dato tante regole, che dovevo rispettare.
Da un lato sono cresciuta "diritta" senza troppi sbandamenti o grilli per la testa, da un lato forse mi ha irrigidita troppo. È per questo che ragiono sempre più di testa che di pancia.
Però è la mia spalla e io sono la sua.
È sempre stato così»

«Tuo padre?»

«Papà è il classico padre easy, so che mi vuole un bene dell'anima anche se è un po' chiuso e non sa dimostrarlo apertamente. Me le ha sempre date tutte vinte. Non si è mai preso la briga di educarmi veramente.
Ha sempre delegato a mia madre.
Ho un bel rapporto con lui, ma non profondo non so come spiegartelo»

«Ho capito. Ho capito bene. Il tuo ex gli andava a genio?»

Jisoo rimase un po' spiazzata dalla domanda.
Non capiva dove volesse andare a parare.

«Sì lui e Suho andavano molto d'accordo, perché?»

«Aia un termine di paragone quindi...»

«Tae ti stai preoccupando di conoscere mio padre per caso?», disse Jisoo, ridacchiando.

«No, sondo solo il terreno. I padri mi hanno sempre messo un po' di ansia.
Credo che se fossi padre e qualcuno facesse a mia figlia quello che ti ho fatto stanotte potrei ucciderlo.
Quindi penso sempre che mi guardino con sospetto...»

«Tranquillo non racconterò a papà i dettagli di stanotte», disse lei, facendogli l'occhiolino.

Il pensiero che lui si preoccupasse di qualcosa di "serio" come conoscere suo padre le faceva piacere, le dava la sensazione che per lui non fosse solo un passatempo.

«Che ti va di fare oggi?», le chiese, addentando una fragola.

«Non lo so, avere tutta la giornata libera mi destabilizza. Tu solitamente che fai tutto il giorno prima di andare a lavorare la sera?»

«Dipende dalla giornata: vado in palestra, passo da mamma, faccio qualche commissione, porto a spasso Yeontan, vado in libreria...»

«Ti piace leggere?», chiese lei sbalordita.

«Cos'è quest'aria sorpresa Kim? Mi hai preso per un ignorante?»

«No assolutamente, non volevo dire questo è che ti vedo più un tipo manuale che...»

«...che intellettuale?», disse Taehyung, terminando la frase.

«Uffa, non so come spiegarmi...»

«Te lo spiego io: sei abituata a etichettare le persone Kim. Nella tua testa l'apparenza è la sostanza.
Io sono il tuo ex compagno di classe, non troppo bravo a scuola, che fa il barman e ha un locale, quindi non posso essere, secondo il tuo immaginario, anche una persona che ama la lettura, giusto?»

Era disarmante il modo in cui riusciva a sbatterle la verità in faccia, mettendo al bando i suoi limiti.
E lei nonostante si sentisse colta nel vivo non poteva che dargli ragione.

«Sono superficiale...», ammise lei quasi imbarazzata.

Aveva sempre cercato di essere una persona profonda, che non si fermava alle apparenze, capace di vedere oltre la superficie delle cose.
Ma evidentemente, come le stava dimostrando lui, non ci riusciva.
Aveva ragione, lo aveva sottovalutato, incasellato nella figura del ragazzo che non aveva conseguito nessuna laurea, ma che aveva sempre lavorato e che per questo motivo non fosse interessato ad arricchire la mente.
La cosa che la lasciava senza parole è che Taehyung avrebbe avuto tutte le motivazioni per sentirsi offeso o poco compreso da lei, invece le stava davanti tranquillo con un sorriso sornione.

«Non penso affatto che tu sia una persona superficiale Jisoo, se lo fossi credo che non sarei nemmeno qui, devi solo imparare a guardare il mondo con un'altra prospettiva, i libri aiutano anche a questo»

Jisoo si rese conto che ne rimaneva sempre più colpita e affascinata.
Se lo immaginò tra gli scaffali di una libreria a sfogliare qualche libro che lo aveva colpito o a leggere fumando una sigaretta all'aria aperta.

Lo vide alzarsi e posizionarsi dietro alla sua sedia.
Poggiò le mani sulle sue spalle e cominciò a massaggiarle.
Jisoo chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi.
Taehyung si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò:

«Smettila di arrovellarti con i tuoi pensieri Kim, se fossi superficiale non ti faresti tutte le menate mentali che ti fai, sciogliti un po'»

Allontanandole la vestaglia, le scoprì la spalla e cominciò a baciarla.
Jisoo non sapeva come ci riuscisse, ma era capace di entrarle in testa e al tempo stesso fin sotto la pelle.

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