𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬...

By bomambo

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COMPLETATA ✔️ Jisoo ha quasi 30 anni e la sua vita si è come fermata. Tutte le sicurezze che l'illudevano di... More

I ρɾσƚαɠσɳιʂƚι ҽ ι ʅσɾσ αɱιƈι
Fαɱιʅιαɾι ҽ αʅƚɾι ρҽɾʂσɳαɠɠι
Pɾҽɱҽʂʂα
Cαριƚσʅσ 1
Cαριƚσʅσ 2
Cαριƚσʅσ 3
Cαριƚσʅσ 4
Cαριƚσʅσ 5
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Cαριƚσʅσ 68 (Pαɾƚҽ 2)
Cαριƚσʅσ 69
E se la storia ti manca...
🎖Bσʅʅιɳι ҽ ρɾҽɱι🏆
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Vσʅƚυɾι ƈσɳƚҽʂƚ
Iɳƚҽɾʋιʂƚα Hσρҽ Aɯαɾԃʂ
Pʅαყʅιʂƚ

Cαριƚσʅσ 8

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By bomambo


Jisoo si svegliò sotto le coperte e si stiracchió.
Il sole era alto, doveva essere tarda mattinata.
Dopotutto la sera prima avevano fatto le 2:00.

Ripensò a come erano andate le cose e le scappò un sorriso.
Era da tanto che non si sentiva così, come dire, frivola.
Sì, era il termine giusto.
Per la prima volta dopo anni si era comportata senza pensare alle conseguenze, senza violentarsi con mille paranoie mentali, semplicemente facendo quello che si sentiva di fare.

Aveva voluto vestirsi più provocante? Lo aveva fatto.
Aveva sentito la necessità di bere un po' di più per alleggerirsi?
Lo aveva fatto.
Aveva fatto capire senza mezzi termini il suo interesse a un ragazzo?
Aveva fatto anche questo.
La Jisoo di sempre tutte queste cose le avrebbe evitate, o forse le avrebbe fatte per poi arrovellarsi la mente sul perché si fosse comportata così, se avesse sbagliato... eccetera, eccetera, eccetera.
Il solito macigno ambulante.

Invece a quasi trent'anni non voleva più vivere tutto male.
Voleva vivere. Punto.
Ed era quello che aveva desiderato, lasciando volare in cielo la lanterna che le aveva dato Taehyung.

Non era successo niente comunque.
La serata era terminata con uno spettacolo di fuochi d'artificio che li aveva tenuti con la testa rivolta verso l'alto per almeno venti minuti.
Eppure, ogni tanto, lei e Taehyung allontanavano gli occhi dal cielo per scambiarsi sguardi furtivi e sorridersi.
Il solo pensiero di quella piccola e semplice intesa le faceva sentire qualcosa sullo stomaco.
Un nervosismo piacevole.

Lui non le si era minimamente avvicinato, non aveva provato neppure a tenerle la mano.
Non l'aveva sfiorata.
Questo la lasciava un po' perplessa, perché la tensione sessuale che aveva avvertito era diventata palese anche per lei, che solitamente coglieva i segnali anni luce dopo chiunque altro.
Eppure si era comportato da gentiluomo.
Forse non gli pareva la serata adatta, essendo usciti in gruppo.
Jisoo doveva ammettere che aveva fatto bene.
Non era il tipo da farsi saltare addosso in pubblico e, al tempo stesso, appartarsi con lui da qualche parte avrebbe significato dover dare un resoconto dettagliato alle sue amiche.
E invece sentiva che se fosse successo qualcosa tra di loro, le sarebbe piaciuto tenerlo per sé, elaborarlo da sola, viverlo insieme a lui e basta, senza commenti di nessun altro.
In poche parole era arrivata alla conclusione che Taehyung si stava comportando bene, la stava prendendo nel modo giusto.
Era inutile, quel ragazzo ci sapeva proprio fare.
Fin dai tempi del liceo era in grado di scombussolarla, di entrarle nella mente e metterle tutti i pensieri sotto sopra.

Decise di alzarsi.
La sveglia segnava le 12:00.
Mentre si stava preparando il caffè, accese il cellulare e le arrivarono vari messaggi.
Sua madre che le chiedeva come stesse.
Suo padre che le chiedeva esattamente la stessa cosa.
Un messaggio sul gruppo del lavoro per ricordare a tutti la riunione del giorno dopo.
E un messaggio di Taehyung.

TAEHYUNG: «Dormito bene? Bella serata ieri sera, vero?😏
Non so se sei un tipo mattiniero o dormi fino a tardi, ma ci provo lo stesso.
Che ne dici di pranzare insieme da qualche parte?
Ti avrei invitata a cena ma purtroppo devo lavorare oggi.
Fammi sapere😘»

"Faccine compromettenti.
Ok Jisoo, sei una donna adulta, non puoi valutare la scelta degli smile per capire il tono di un messaggio.
Però mi ha mandato un bacio e non lo aveva mai fatto!", pensò, guardando il telefono come un adolescente.

E poi questo era un invito ufficiale, solo loro due!
Era già in ritardo però, forse si era svegliata troppo tardi e lui poteva aver  preso un altro impegno.
Così si affrettò a rispondere:

«Buongiorno 😊. Sì mi sono divertita molto anche io!
Scusa il ritardo, ma come vedi NON SONO un tipo mattiniero e mi sono svegliata adesso.
Troppo tardi per dirti di sì?😇»

Aspettò la risposta, sorseggiando il caffè.

TAEHYUNG: «Non è mai troppo tardi per dirmi di sì 😎.
Per le 13:00 ce la fai a prepararti?
Ti passo a prendere, se mi dici dove vivi»

«Sì, penso di farcela!
Ti mando la posizione,
a dopo allora 😘»

Sì, gli aveva mandato anche lei un bacio.
Dopotutto era molto gentile a offrirle un passaggio.
Aveva solo un'ora per farsi la doccia, scegliere cosa mettere, truccarsi e pettinarsi.
Jisoo si fiondò in bagno con ansia mista a felicitá.
Non vedeva l'ora di vederlo, questo era un dato di fatto.

❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉⊱•═•⊰❉

Stava creando l'ultima onda con la piastra, quando le squillò il cellulare. Era lui.

«Credo di essere sotto casa tua»

«Due minuti e scendo»

Diede un'occhiata allo specchio.
Si era truccata come sempre, ma aveva prestato maggiore attenzione ai capelli che le ricadevano morbidi e mossi sulla schiena.
Aveva optato per un look non troppo impegnativo: jeans stretti, top nero che lasciava le spalle scoperte e vans nere.
Indossò un paio di cerchi e una collanina leggera con un punto luce.
Prese la borsa e uscì di casa.

Taehyung era seduto al volante di un Audi Q3 nera ad aspettarla.
L'accolse con uno dei suoi bellissimi sorrisi squadrati, non appena lei uscì dal portone di casa.
Jisoo salì in macchina.
Notò che era vestito in modo molto casual: t -shirt bianca, pantaloni cargo verdi e cappellino nero.
Fu piacevolmente colpita perché andava matta per i ragazzi vestiti in modo sportivo, tanto che, spesso, si lamentava con il suo ex, che invece preferiva uno stile fin troppo classico.

Lui si girò verso di lei e posò il suo sguardo sul suo collo e sulle sue clavicole, tanto che Jisoo pensò di aver qualcosa in disordine.
Taehyung tornò con gli occhi rivolti verso il volante e mise in moto.

«Eccoci! Allora dove andiamo? Cosa ti va?»

Non ne era sicura, ma le era parso di cogliere una nota di nervosismo nella sua voce e nel modo in cui aveva distolto lo sguardo da lei.

«Non saprei, sono sempre una frana nelle decisioni! Proposte?»

«Volevo essere galante e far scegliere te, ma se me lo chiedi, io ho una voglia matta di sushi.
Conosco un posto dove lo fanno spettacolare e non è lontano da qui, che ne pensi?»

«Hai detto la parola magica: SUSHI.
Andiamo!
Per curiosità, a che ora ti sei svegliato questa mattina?», chiese Jisoo, cogliendo una scusa per mantenere viva la conversazione e far si che non calasse il silenzio.

«Erano più o meno le 7:30, perché?», chiese divertito lui.

Aveva dormito nemmeno sei ore, inconcepibile per una malata di sonno come lei.

«E come fai a stare in piedi? Abbiamo fatto tardi ieri sera!»

«Ti ricordo che ho un bar, sono abituato a fare molto più tardi. Stamattina sono andato a scaricare delle casse con mio fratello al locale, poi sono andato in palestra per allenarmi, sono tornato a casa ho fatto una doccia e mi sono preparato, aspettando che mi rispondessi»

«Ti sei preparato prima ancora che ti scrivessi? Quindi per te era scontato che saremmo andati a pranzo insieme?»

«Scontato no...potevi avere qualche impegno. Però ci speravo e mi sono tenuto pronto», rispose sincero.

"Ci sperava. Ok Jisoo, calmati e non arrossire".

«Tu invece fresca come una rosa, vedo», fece Taehyung, voltandosi rapidamente verso di lei sorridendole, prima di tornare con lo sguardo alla guida.

«Il fine settimana cerco di ricaricare le batterie, altrimenti è la fine per me.
Sì, sono un po' narcolettica lo ammetto»

«Narcolettica e quasi astemia: proprio un esseraccio», la punzecchió lui, ridendo.

Jisoo gli diede un pugno sul braccio.
Lo guardó mentre guidava.
Aveva sempre trovato estremamente sexy osservare un uomo alla guida.
Pensava che la sicurezza che emanavano, tenendo la strada, poteva essere correlata a come gestivano la vita in generale.
Suho aveva sempre la presa salda e lo sguardo fisso verso il volante, e difatti era una persona estremamente seria, affidabile e inquadrata.
Taehyung aveva un atteggiamento e una postura diversi: teneva il braccio sinistro appoggiato sullo sportello con il gomito fuori, mentre il braccio destro stringeva il volante.
Sembrava più rilassato, ma al tempo stesso fermo e sicuro, mentre guardava la strada con tranquillità.
Jisoo sentiva che aveva una guida affidabile.

Allontanò i suoi pensieri quando lui rallentò, annunciandole di essere arrivati a destinazione.
Il locale era ai piedi di un palazzone grigio di vecchia costruzione, l'entrata non prometteva nulla di buono: un' insegna indicava un nome quasi illeggibile e si poteva capire che vendessero sushi solo da alcune immagini scolorite appese sulla vetrina.
Jisoo era indecisa se entrare o meno e Taehyung, intercettando il suo sguardo perplesso, disse:

«Lo so, visto così non ispira fiducia.
Ma credimi, mai giudicare un libro dalla copertina.
I proprietari sono anziani e non possiedono abbastanza soldi ed energie per rinnovare il locale, ma hanno esperienza in cucina, molta di più della gran parte dei ristoranti di sushi di Daegu»

«Ok, mi fido allora»

«Tu affidati sempre a me, sono una certezza!», disse, facendole l'occhiolino e Jisoo pensò che probabilmente quella frase nascondeva un doppio significato.

Entrarono nel locale.
Era arredato con uno stile di almeno trent'anni prima, ma sembrava essere pulito ed effettivamente quasi tutti i tavoli erano pieni.

«Buongiorno Signora», disse Taehyung, chinandosi in forma di rispetto davanti a quella che doveva essere la proprietaria, una vecchietta piccola e ingobbita.

«Non abbiamo prenotato, ma per caso ha un tavolo per due?»

«Penso di sì Tae, poi sai che per te lo trovo sempre un posticino», rispose la signora in tono confidenziale.

Lo aveva chiamato per nome, evidentemente lo conosceva bene.

«Ecco guarda, il tavolo a destra.
Vi faccio portare subito il menù»

«Grazie», dissero entrambi, dirigendosi al tavolo.

«Quindi vieni spesso qui, sei di casa», fece Jisoo, sistemandosi sulla sedia.

«Sì esatto, conosco i proprietari perché per qualche anno Jin ha lavorato qui.
Gli hanno insegnato a preparare il sushi, quindi so per certo che è di qualità.
Io venivo spesso a trovarlo per scroccare qualche pasto e la signora mi ha preso a cuore»

«Guarda chi abbiamo qui! Taehyung! Come sta tuo fratello? E questa bella signorina chi è? La tua ragazza? Me la ricordavo diversa, ma la memoria di un vecchio fa cilecca a volte», disse un vecchietto, avvicinandosi a loro con due menù in mano.

Doveva essere il marito della signora.
Jisoo guardò Taehyung con imbarazzo, aspettando la sua risposta.
Anche lui sembrava essere un po' in difficoltà.

«Sta per diventare papà, aspetta un bambino! Abbiamo aperto da poco un bar nel parco di Duryu, dovete venirci a trovare!
Lei è Jisoo una mia amica...e no, la ragazza che si ricorda, non era lei», ammise.

«Vi siete messi in proprio? Jin padre! Che belle notizie! Salutamelo tanto! Vi lascio scegliere in pace. A dopo!», disse, allontanandosi.

Jisoo prese in mano il menù e cominció a sfogliarlo, poi gli chiese disinvolta:

«Si ricorda della tua ex?»

«Potrebbe essere, di lei o delle altre, credo», rispose lui, continuando a guardare il menù ed evitando di intercettare lo sguardo di Jisoo.

«Delle altre? Ah, quindi segui uno schema: primo appuntamento sushi?», chiese lei, cercando di mascherare il tono indispettito.

«Perché, questo è un appuntamento?», fece lui con un sorrisino.

"Ecco mi ha fregata. Che stronzo",
pensó Jisoo.

«Volevo intendere gli appuntamenti con le altre...», cercò di riprendersi lei.

«No, assolutamente no.
Non ho mai seguito schemi nella mia vita, men che meno nelle relazioni.
E sì, comunque per me questo è un appuntamento», rispose lui, guardandola dritto negli occhi.

Jisoo si sentì avvampare e tornò a sfogliare il menù senza dire altro.
Ordinarono vari pezzi di sushi e sashimi e Jisoo doveva ammettere che era davvero buono, uno dei migliori che avesse mai mangiato.

«Ecco perché vai a correre, si spiega tutto adesso. Solitamente prendo in giro Irene per quanto mangia, ma lei almeno ha la scusa di essere incinta», disse Taehyung ridendo, mentre l'osservava prendere sempre più pezzi e metterseli nel piatto.

«Quando qualcosa mi piace mangio molto ok? Il corpo è il mio e ci faccio quello che mi pare», rispose di rimando Jisoo, mettendosi sulla difensiva.

«Ah fai benissimo.
Non fraintendermi, mi piacciono le ragazze con appetito! Come dice mio fratello: se hanno fame a tavola, hanno fame di tutto!», fece lui con un ghigno, sorseggiando un calice di vino.

L'aveva provocata di nuovo.
Ma questa volta anche lei aveva la risposta pronta.

«Ecco perché le porti tutte a mangiare, è una sorta di test il tuo?»

«Potrebbe essere, chissà. In realtà ero curioso di vedere come avresti reagito a questo posto e ti sei comportata esattamente come immaginavo»

«In che senso?»

Jisoo non capiva dove stesse andando a parare.

«Non volevi entrare. Scommetto che non sei abituata a mangiare in un posto così spartano. Il tuo ex ti avrà sempre portata in ristoranti più fighettini»

Rimase un po' spiazzata.
Non capiva come potesse permettersi di giudicare una relazione di cui non sapeva nulla.
Però effettivamente aveva ragione: Suho amava i locali ricercati e accoglienti, non l'avrebbe mai portata in un posto del genere.

«Non mi avrebbe mai portata qui perché non mangiava sushi»

«Dio. E quanto siete stati insieme?»

«Sette anni, perché?»

«Che agonia sette anni senza poter andare a mangiare sushi insieme. Hai la mia stima, complimenti per la resistenza», disse lui con tono ironico.

"È proprio sfrontato", pensò Jisoo.

«Beh la tua ex mangiava sushi, ma non mi sembra che le cose siano andate meglio. Quindi, come vedi, la riuscita di un rapporto si basa su altro», ribatté lei, compiaciuta della sua risposta.

«Touché», disse lui, visibilmente divertito da quello scambio.

Continuarono a mangiare e a punzecchiarsi l'un l'altro.
Il locale si era svuotato pian piano, ma loro sembravano non accorgersi del tempo che passava.
Fu il padrone del locale ad avvicinarsi a loro e riportarli alla realtà:

«Ragazzi è andato tutto bene?»

«Oh sì, grazie!», fece Taehyung.

Si guardò intorno e si accorse che erano rimasti solo loro, così si affrettò ad aggiungere:

«Mi scusi, non ci siamo accorti dell'orario!
Se ci porta il conto leviamo subito il disturbo»

«Non vi preoccupate ragazzi. Il tempo migliore è quello che passa senza che ce se ne accorga», disse, facendo l'occhiolino a entrambi e si allontanò per preparare il conto.

Taehyung insistette per pagare.
Jisoo voleva partecipare, ma dovette arrendersi dopo aver ricevuto vari "no" secchi.
Salutarono la coppia di vecchietti e si diressero verso la macchina.
Si erano fatte quasi le 16:00.
Prima di mettere in moto, Taehyung osservò il cellulare e cominciò a sbuffare.

«Qualcosa non va?», gli chiese Jisoo.

«Sì, ho un fratello rompicoglioni.
Non posso prendermi nemmeno qualche ora in santa pace.
Vuole che vada al locale per decidere l'allestimento di stasera. Ti dispiace se ti riaccompagno a casa adesso?
Scusami davvero»

«Figurati! Nessun problema», lo tranquillizzò lei.

Mise in moto e riprese la strada percorsa all'andata.
Era calato il silenzio e Jisoo non capiva il perché.
Avevano parlato tranquillamente durante tutto il pranzo, avevano forse terminato i discorsi?
Le sembrava molto strano, non era un tipo di poche parole.
Lo guardò mentre era alla guida.
Sembrava molto più rigido, come immerso nei suoi pensieri.

"Starà pensando al locale, meglio che non lo disturbi".

Senza dire una parola, azionò la radio, come a voler stemperare la tensione.
Jisoo guardava fuori dal finestrino, non sapendo come comportarsi.
Dalla radio iniziarono a fuoriuscire le note di una canzone che Jisoo conosceva e amava: Another love di Tom Odell.
L'aveva ascoltata così tante volte da conoscere il testo a memoria.

I wanna take you somewhere so you know I care
But it's so cold and I don't know where
I brought you daffodils in a pretty string
But they won't flower like they did last spring

And I wanna kiss you, make you feel alright
I'm just so tired to share my nights
I wanna cry and I wanna love
But all my tears have been used up

On another love, another love
All my tears have been used up
On another love, another love
All my tears have been used up
On another love, another love
All my tears have been used up

D'un tratto Taehyung diede una brusca sterzata sulla destra, entrando in un parcheggio.
Jisoo rimase spiazzata.
Perché si era fermato lì così all'improvviso?
Levò la chiave dal cruscotto.

«Che ci facciamo qui?», chiese Jisoo confusa.

«Scusa ma non ce la facevo più.
Mi sono fermato perché ti chiedo solo di ascoltarmi.
Sono in difficoltà Jisoo.
Non so come comportarmi con te.
Non so che fare.
La verità è che speravo di avere a disposizione il pomeriggio per cercare di sciogliermi ed evitare questa figura di merda.
Invece mi sono dovuto fermare qui, come un fesso, a dirti quello che sento»

Jisoo lo ascoltava in silenzio, mentre sentiva il cuore esplodergli nel petto.
Era quasi spaventata da quello che le stava dicendo. Non sapeva come gestire il mix di emozioni che stava provando.

«Ho paura di avvicinarmi troppo a te e al tempo stesso di non farlo.
Ho paura che tu ti faccia un'idea sbagliata di me.
Perché se faccio quello che voglio fare potresti scappare via come hai fatto anni fa.
E non voglio che accada.
Non posso sbagliare con te, non un' altra volta»

«E cosa vorresti fare?»

«Sincero? Vorrei attaccarmi a quel collo e consumarlo. È da quando ti ho vista che non riesco a pensare ad altro»

SBAM.
Un nuovo tuffo al cuore per Jisoo.
Sentiva di nuovo la tensione sessuale della sera prima, ma stavolta stava crescendo sempre più, era quasi invadente.

E così non ce la fece.
Sapeva che se non agiva in quel preciso momento lo avrebbe aggiunto a tutta la serie di rimpianti che aveva nei confronti di Taehyung.
Si avventò sulle labbra di lui, che prima rimase scioccato, ma che poi ricambiò subito il bacio.

Cominciarono ad assaporare le labbra dell'altro, a morderle, a succhiarle.
Lui aprì un po' più la bocca per far incontrare le loro lingue che cominciarono a toccarsi, a conoscersi, forse a parlarsi.
Un vortice.
Jisoo non riusciva a pensare ad altro. Si sentiva vorticare, mentre la voce di Tom Odell sembrava essere stata incisa per quel momento.

I wanna sing a song that'd be just ours
But I sang 'em all to another heart
And I wanna cry, I wanna fall in love
But all my tears have been used up

On another love, another love
All my tears have been used up
On another love, another love
All my tears have been used up
On another love, another love
All my tears have been used up

Sentiva il suo corpo fremere e la sua mente svuotarsi.
Pensó che le labbra di Taehyung fossero morbidissime e che sapeva muovere la lingua con estrema precisione.

Poi all'improvviso lui si staccò dal bacio e si avventò sul suo collo.
Cominciò a percorrerlo tutto fino alle clavicole scoperte, lasciando scie di baci e poi soffermandosi su singoli punti, sembrava la volesse davvero mangiare.
Jisoo mandò la testa all'indietro presa dell'estasi di quel momento e afferrò i capelli di lui, stringendoli e accarezzandoli.

«Dio, come profumi», sussurrò lui, con la voce ancora più profonda.

Tornarono a baciarsi.
Ora più lentamente, più dolcemente.
Fino a staccarsi l'uno dall'altra, appoggiando le loro fronti.

«Volevo farlo da ieri sera, anzi forse da prima, da quando ti ho rivista»

«Io lo volevo da anni...», rispose Jisoo senza alcuna esitazione.

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