⁓Louis/Kayden⁓ Bingo Draco Ex...

By galaxystories

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⭐COMPLETA!⭐ TRAMA: seguito di Bingo Draco Attenzione! Tutte le coppie non appartenenti al mondo di Harry Pott... More

note da leggere
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
doppio aggiornamento!!
capitolo 6 🔞
capitolo 7
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13 🔞
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17🔞
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21 🔞
capitolo 22 🔞
capitolo 23
capitolo 24
EPILOGO
Nuova storia

capitolo 8

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By galaxystories

NOTE: Hey tu! Si, proprio tu che stai leggendo! Non dimenticare di accendere la stellina in basso a sinistra! ❤️ Buona lettura! 📖



LOUIS

Louis stava lanciando occhiate a Kayden che stava chiacchierando con alcuni ragazzi quando sentì il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni. Distolse a malincuore lo sguardo da Kayden per posarlo sullo schermo del suo cellulare, notando un messaggio da parte di Logan che gli diceva che entro breve il suo compagno lo avrebbe aspettato al parco sottostante.

Con il cuore in gola, Louis cercò Kayden, ma quando lo vide parlare con altri ragazzi del centro, afferrò il cappotto e uscì.

Venne subito colpito da una folata di vento gelido non appena uscì dal portone, ma Louis sollevò anche il cappuccio della felpa che quel giorno portava addosso e si strinse nella sciarpa di lana. Non avrebbe mai smesso di ringraziare sua nonna per quelle sciarpe!

Era appena entrato nel parco quando sentì una voce chiamarlo. Il rosso si voltò velocemente e notò seduto ad una panchina Albert Ritz che aveva sollevato una mano coperta da un guanto nero per attirare la sua attenzione.

Il rosso si avvicinò al poliziotto e si sedette accanto a lui sulla panchina.

“Logan mi ha detto che mi dovevi parlare…” disse Louis guardando il poliziotto che annuì.

“Ho parlato con un mio amico che è un detective privato. Ha scoperto delle cose sul padre biologico di Kayden…” disse appoggiandosi all’indietro.

Louis sbarrò gli occhi chiari e lo guardò.

“Davvero? E che ti ha detto?” chiese Weasley guardandolo dritto negli occhi chiari.

Albert prese un respiro profondo.

“Beh, innanzitutto quell’uomo è in fin di vita… Ha un tumore all’ultimo stadio…” disse Albert e Louis annuì, dispiaciuto.

“La seconda cosa che mi ha detto é che suo fratello è nato oggi di diciotto anni fa, sua madre è morta e lui ha vissuto fino a pochi anni fa in orfanotrofio… Solo che non sa a chi è stato affidato… Dice che, vista l’età, potrebbe frequentare la Black Angel High School…”

Louis lo guardò.

“Io sono andato li alle superiori. Ho cominciato ad ottobre l’università. C’è mio cugino che frequenta l’ultimo anno…”

Albert negò con la testa.

“No, non andare a fare domande perchè è già un argomento delicato e poi stai già agendo per conto tuo. Se a quel ragazzo non dovesse interessare scoprire chi è il fratello?” chiese Albert guardandolo dritto negli occhi.

“Ma certo che gli interessa!” disse Louis velocemente e Albert lo guardò, sospirando.

“Louis… se quel ragazzo non volesse saperne di questo fratello?”

“Ha solo paura… Ha un altro fratello e teme che questo nuovo potrebbe allontanarli…”

“Quindi non vuole sapere chi è suo fratello… stai agendo tu per conto tuo…” lo rimproverò il poliziotto e Louis sentì le guance avvampare.

"Lui lo vuole sapere, solo che ha paura. Ma vuole saperlo. Io gli sto dando solo una mano…"

Albert lo guardò, sollevando un sopracciglio.

"Ma perché lo stai facendo? Cosa c'è sotto?"

Louis avvampò.

"Nulla!" Disse per poi alzarsi di scatto dalla panchina.

"Lou… hai sentito Logan. Quando lui dice che una persona non va bene io mi fido del suo giudizio…" Disse Albert e Louis lo guardò aggrottando le sopracciglia.

“Io non credo a quelle cazzate dell’oroscopo. E poi ho vent’anni, so scegliermi le persone da solo, senza bisogno di qualcuno…” disse Louis, freddo.

Albert lo fissò, restandoci un pò male ma non lo fermò quando il rosso andò via.

Non appena rientrò in associazione, Louis si guardò attorno, alla ricerca di Kayden, ma lo trovò impegnato a sistemare i tavoli per la serata, così decise di non disturbarlo. Non appena fece dietrofront per andare a parlare con Fiona ed Hermione che erano in cucina, Louis venne bloccato da una mano che gli strinse il braccio.

“Hey, Lou, posso parlarti?” chiese Dion, abbassando poi lo sguardo.

Louis lanciò un rapido sguardo a Kayden che aveva finalmente alzato lo sguardo su di lui. Voleva dirgli di suo fratello, che forse le possibilità di poterlo trovare erano davvero alte…

Poi guardò Dion e gli sorrise dolcemente. Kayden poteva aspettare, si disse, mentre seguiva Dion che gli raccontò le ultime novità su lui e Calvin.

KAYDEN

Kayden era sdraiato sul suo letto quando ricevette una chiamata da parte di Joey. Kay rispose immediatamente, si mise a sedere sul letto mentre portava il cellulare all’orecchio e usciva dalla stanza per andare sul balcone per parlare.

“Joey? Che succede?”

Suo fratello, dall’altra parte, stava piangendo. Kay lo sentì e gli si strinse il cuore.

‘Che cosa ti sta facendo la mamma?’ si chiese il giovane mentre si tirava sulla testa il cappuccio della felpa nera che portava per ripararsi dal freddo.

“Mi manchi tanto” disse suo fratello in lacrime e Kayden chiuse gli occhi, sconfitto.

“La mamma ti ha fatto del male?” chiese, ricordando come la donna amasse prendersela con il figlio minore per far rigare dritto Kay. Peccato che quella volta Kay non volesse cedere, ma non riusciva a sopportare il pensiero che suo fratello stava male lontano da lui e la madre lo faceva stare peggio solo per fargliela pagare.

Kay strinse gli occhi mentre deglutiva il groppo che gli si era formato in gola.

Era sempre stato così: ogni volta che Joey piangeva, anche a Kayden succedeva lo stesso. Era impossibile non piangere. Diventava tremendamente emotivo quando si trattava di lui.

“Dille che domani torno a casa….” disse, anche se poco convinto.

“Davvero?” chiese il fratello in un sussurro.

Kayden sorrise, amaro.

“Si, domani, al massimo al pomeriggio, sarò a casa. Ok? Devi stare tranquillo…” disse il giovane.

Il pensiero di tornare in quella gabbia dorata lo faceva stare male, ma non riusciva a sopportare il fatto che Joey venisse punito per un qualcosa che non aveva mai commesso, solo per farlo stare male e Kayden non avrebbe più permesso che Joey stesse male. Fosse dipeso solo da lui, sarebbero scappati via insieme.

“Ti voglio bene” disse Joey e Kay sorrise, sentendolo già stare meglio.

“Mai quanto te ne voglio io…” disse Kay e il fratello chiuse la comunicazione.

Kay rientrò e andò incontro ad alcuni ragazzi che dividevano la stanza con lui che gli stavano spiegando come disporre i tavoli per la serata.

Kayden non amava molto le feste, ma in quell’associazione sembravano molto importanti e venivano festeggiate nel miglior modo possibile.

I ragazzi stavano discutendo sulla disposizione dei tavoli, mentre alcuni volevano disporli a ferro di cavallo per poter vedere comodamente la televisione, un altro ragazzo voleva disporre i tavoli in file.

Kayden si estraniò quasi immediatamente dalla conversazione e quando sollevò lo sguardo, Louis si stava infilando la giacca e poi era uscito.

Da quando era arrivato, Kayden lo aveva sorpreso più volte a fissarlo, ma non si era mai avvicinato a salutarlo.

Mentre gli altri giovani discutevano su come apparecchiare la tavola, Kayden ripensò a Joey e a quello che sua madre gli aveva detto poco prima che lui se ne andasse di casa.

Per un breve istante il pensiero che sua madre avesse potuto usare la notizia del secondo fratello  solo per farlo soffrire, impensierì non poco Kayden che si morse il labbro inferiore. Non avrebbe dovuto lasciarlo da solo con quell'arpia.

Mentre sollevava il tavolo insieme ad altri due ragazzi, Kayden si accorse dell’arrivo di Dion. Il biondo, stretto in una lunga sciarpa di lana grigia, si stava guardando attorno, come se stesse cercando qualcuno. Kayden non fece nemmeno in tempo a fare il giro del tavolo che la porta di ingresso si aprì e dietro Dion comparve Louis.

Il biondino lo afferrò per un braccio e Kayden lo vide dirgli qualcosa per poi tirarlo via lontano.

“Ciao, tutto bene?” chiese, notando come lo sguardo di Louis si posò immediatamente su di lui.

Kayden si perse per mezzo secondo a fissarlo, poi portò la sua attenzione su Dion.

“Come stai? Come vanno le cose con il tuo ragazzo?” chiese.

“Sto meglio, grazie. Io e Calvin viviamo insieme e… mi sento a disagio…” spiegò il biondo.

Kayden e Louis si lanciarono una rapida occhiata perplessa.

“Alt. Devi raccontarci tutto dall’inizio alla fine…” disse Louis mentre afferrava delle tovaglie per cominciare ad apparecchiare.

Dion li guardò e raccontò loro tutto quello che era capitato da quando se n’era andato via dall’associazione insieme al suo ragazzo, al fatto che fosse tornato a casa per prendere le sue cose e andarsene, ma che i suoi genitori avevano ormai buttato via tutto, lui non aveva più niente.
Kayden ne era rimasto particolarmente scosso e per un attimo si chiese se sua madre sarebbe stata in grado di fare lo stesso con lui e Joey. Li avrebbe cacciati entrambi di casa?

Kayden scrollò la testa, chiedendosi come potessero dei genitori comportarsi in quel modo con i propri figli.

∽🎲∽

La serata passò abbastanza in fretta. Tra il sistemare i tavoli, apparecchiarli, piegare i tovaglioli argento, accendere le candele sui tavoli e abbellire le sedie con dei fiocchi glitterati, i presenti avevano assistito al tradizionale discorso di fine anno della Regina e poi avevano guardato tutti insieme le estrazioni di Bingo Draco alla televisione.

Kayden era rimasto seduto a tavola per quasi tutto il tempo, ma alla fine, poco prima della mezzanotte, si era alzato per sgranchirsi le gambe e per fumare.

Protetto dalla sua felpa tirata sulla testa, aprì la porta scorrevole che portava sul balcone e si sedette su una sedia, poi sollevò lo sguardo per fissare il cielo stellato.

Si portò la sigaretta alle labbra mentre con la mente ripensava a quante notti estive aveva passato sul tetto di casa in compagnia di Joey.

Il fratello amava accoccolarsi contro il suo petto mentre lui fumava in silenzio. Non succedeva niente, non parlavano, restavano in silenzio sul tetto di casa e fissavano le stelle.

Kayden sospirò, muovendosi in avanti per poggiare i polsi sul parapetto, quando un movimento alla sua sinistra gli fece voltare la testa.

Louis era in piedi sulla soglia della porta a vetri. Quando si accorse che Kayden lo stava fissando, fece un passo avanti e chiuse la porta a vetri dietro di sé.

"Non vieni a festeggiare? Stanno estraendo gli ultimi numeri prima della mezzanotte…" disse il rosso, prima di stringersi tra le braccia.

Quella sera faceva un freddo infernale.

Kayden lo vide avvicinarsi e sedersi accanti a lui, in silenzio.

Con la sigaretta tra le labbra, Kay si sfilò il cappotto e lo posò sulle spalle di Louis che lo fissò imbarazzato, per poi abbassare la testa e giocherellare con il filo delle luci natalizie da esterno.

"Perché sei qui?" Chiese Kayden aspirando il fumo.

"Semmai tu cosa ci fai qui al freddo e completamente solo…" disse Louis stringendosi maggiormente nel suo cappotto. "Vuoi ammalarti?"

Kayden sollevò le spalle.

"Non fa così freddo, dai…" disse il moro sorridendo e Louis aggrottò le sopracciglia.

"Ma si, dai. Non fa freddo. Siamo solo a -1!" Borbottò.

Kayden lo fissò e poi mosse una mano per avvicinare a sé la sedia su cui Louis era seduto, rischiando quasi di farlo cadere da un lato quando tentò di avvicinarlo.

"Hey, ho capito, mi avvicino io, non voglio morire…" disse Louis per poi stringersi nel cappotto e sollevando lo sguardo verso il cielo.

"Domani torno a casa…" disse Kayden e Louis si voltò di scatto verso di lui.

"Hai risolto con tua madre?" Chiese stupito.

Kay negò con la testa mentre finiva di fumare e la gettava nel vuoto davanti a lui.

"No, non ho risolto proprio niente, ma quando mi tocca Joey divento una bestia. Per cui per evitare che lo distrugga, torno a casa. Almeno posso difenderlo…" disse Kay mentre sollevava il braccio sinistro e lo posava sulle spalle di Louis, prima di stringerselo contro il corpo.

"Che… stai facendo?" Chiese Louis con voce acuta, mentre avvampava.

"O hai il Parkinson oppure stai gelando… ti tengo al caldo…" disse Kay mentre i capelli del rosso gli sfioravano il mento.

"Non ho freddo…" disse Louis a disagio.

"Allora hai il Parkinson…" disse Kay e Louis sbuffò.

"Non ho nemmeno il Parkinson. O almeno, non che io sappia. Ma mai dire mai…" disse Louis.

"Peccato, poteva esserti utile a letto.." buttò li Kay.

Louis fece un verso schifato.

"Che immagine terribile" borbottò, per poi coprirsi il viso con le mani.

Kay sorrise, stringendo Louis maggiormente contro il suo petto. Il rosso mosse una mano per stringergli la vita.

"Quanti anni ha tuo fratello?" Chiese Louis all'improvviso.

"Abbiamo cinque anni di differenza…" disse Kay. "Ancora diciassette, purtroppo. Appena compie diciotto anni ce ne andremo di casa…" disse il moro e Louis sospirò.

"Va a scuola?" Chiese Louis.

"Beh, ovvio. A diciassette anni non puoi non andare a scuola…" disse Kay prima di cedere e posare il naso tra i capelli lisci del rosso.

Aveva un buon profumo.

"Senti… a proposito di scuola…" disse Louis.

Kay si raddrizzò sulla sedia e ai voltò verso il ragazzo che gli stava parlando.

Che diavolo di pensieri stava facendo, per la miseria?!

"Forse hanno trovato l'altro tuo fratello…"

Kay a quelle parole si irrigidì e il suo cuore prese a battere furioso nel petto.

"Potrebbe frequentare la Black Angel City HIgh school. Dovrebbe avere diciotto anni…" disse Louis sollevando lo sguardo.

In quel preciso istante, in associazione stavano facendo il countdown e Kay si ritrovò a fissare il viso e poi le labbra piene del rosso tra le sue braccia.

Anche Louis aveva abbassato lo sguardo sulle sue labbra e Kay sentì le dita sul suo fianco stringere appena.

Kay si sentiva strano, a metà tra l'euforico perché finalmente poteva scoprire che faccia potesse avere quel fratello sconosciuto, ma allo stesso tempo era spaventato. Come avrebbe reagito Joey? Se non la prendesse bene? Kay voleva solo la sua felicità.

"Buon anno!" Urlarono in associazione e Kay abbassò il viso contro quello di Louis, cercando e trovando le sue labbra.

Il rosso sobbalzò appena, ma dopo un piccolo istante di incertezza, socchiuse le labbra.

Kay affondò con forza nella sua bocca, sollevando la mano che teneva sulla spalla del ragazzo, pert stringergli la nuca.

Louis gemette nel bacio e si strinse contro di lui, mentre le loro lingue si incontravano affamate nelle loro bocche.

Louis si mosse contro il suo corpo e mentre gli buttava entrambe le braccia al collo, Kay lo sollevò appena e il.rosso gli finì seduto in braccio.

I due continuarono a baciarsi, Kay che assaporava le labbra del rosso, leccandole, mordendole e succhiandole.

Louis gemeva ad ogni gesto il volto tutto rosso.

Kayden sentiva il freddo dei suoi anelli contro la pelle del collo, ma non se ne lamentò. Il calore che emanava Louis era piacevole.

Il maggiore fece scivolare le mani lungo le natiche del rosso che aprì gli occhi non appena la porta a vetri dietro di loro si aprì.

"Louis?"

Era Dion.

Il rosso si alzò di scatto e senza dire una parola, raggiunse l'amico dentro l'associazione, lasciando Kayden nuovamente da solo con i suoi pensieri.

Pensò brevemente al fratello, ma poi si portò una mano sulle labbra ancora umide e che sapevano di Louis e sorrise.

NOTE: Ed eccoci qui con un nuovo capitolo! Allora? Che ne pensate? Mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato.  Galaxy✨


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