Heaven can wait... We're only...

By _mezzosangue3107

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La cosa più difficile da affrontare, nella vita? Diventare grandi. Tutto quanto cessa di diventare un idillio... More

Chapter ONE
Chapter TWO
Chapter FOUR
Chapter FIVE
Chapter SIX
Chapter SEVEN
Chapter EIGHT
Chapter NINE.
Chapter TEN.
Chapter ELEVEN
Chapter TWELVE
Chapter THIRTEEN
Chapter FOURTEENTH
Chapter FIFTEENTH
Chapter SIXTEENTH
Chapter SEVENTEENTH
Chapter EIGHTEENTH
Chapter NINETEENTH
Chapter TWENTIETH
Chapter TWENTY-FIRST
Chapter TWENTY-SECOND
Chapter TWENTY-THIRD
Chapter TWENTY-FOURTH
Chapter TWENTY-FIFTH
Chapter TWENTY-SIXTH
Chapter TWENTY-SEVENTH
Chapter TWENTY-EIGHTH
Epilogue - PART ONE
Epilogue - PART TWO
a tangled synopsis

Chapter THREE

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By _mezzosangue3107


Non dovrei sentirmi così in questo momento.

Lo rivedrò, dopo cinque settimane che sono sembrate che sono sembrate cinque lustri.

Non dovrei sentirmi bruciante di attesa e desiderio, mentre osservo prima quella porta, poi il punto sulla mappa che indica la statua di Gregory il Viscido in cui comparirà da un momento all'altro.

A rigor di logica, tutto questo è sbagliato.

Noi, siamo sbagliati. Il nostro amore, la nostra passione, il nostro bene che va al di là del semplice bene che dovrebbe esserci tra me e lui.

Ma non è mai stato così. Non è mai stato semplice, non è mai stato 'tutto qui'.

E mi rendo conto che, molto probabilmente, non lo sarà mai, quando il mio cuore fa un paio di capriole mozzafiato, non appena lui compare sulla mappa.

E quando lui compare sulla porta, con quel sorriso enorme, gli occhiali sgangherati, i capelli in disordine... tutto il resto - la colpa, la vergogna, il biasimo per me stessa - scompare.

A rimanere, soltanto le braccia di James, che corrono a stringermi come se non volessero lasciarmi mai più.



*


"Merlino... tutto questo si sta trasformando in un romanticismo epistolare anni '20 ch'è davvero troppo per i miei occhi e per le mie orecchie fin troppo normali."

"Rox, per favore, un po' più in là... Questo acidume mi sta contagiando."

"Sì.. Sì, mi allontano. Dio non voglia che sia tu a contagiarmi con le tue farfalle nello stomaco. Potrei vomitare."

In tutta risposta, le lancio il cuscino della poltrona accanto a me, come da prassi. Ma ovviamente non sortisco l'effetto sperato.

Non importa, il contenuto di questa lettera necessita di una risposta. E questo è tutto ciò che mi preme.

Mentre scrivo la lettera di risposta ad Andrea - e questo richiede concentrazione al massimo - mi rendo conto che c'è un silenzio fin troppo silenzioso nella nostra stanza.

Alzo lo sguardo, dando un'occhiata in giro.

A parte Roxanne - e il suo sarcasmo rompipalle - ed io, la camera è completamente vuota, nonostante siano le undici passate, e il 'coprifuoco' sia scattato da circa un'ora.

Ma la mia preoccupazione non è dovuta tanto al fatto che io abbia una spilla da Caposcuola che mi impone un certo rispetto delle regole. Cioè, sì, anche quello, ma... Tutto questo è strano.

Durante la settimana, le scampagnate notturne si fanno solo in caso di necessità - e per necessità, s'intende riunioni di famiglia (Scamander e Malfoy compresi) in cui si pianificano cose non troppo legali -

L'assenza di Helena Sue non mi preoccupa più di tanto. Ma quella di Lyanna e quella di Dominique fanno scattare il mio campanello d'allarme.


*

"E' un'idea folle."

"Potter, non me lo sarei mai aspettato, di sentire queste parole da te."

"Istinto di autoconservazione, Thompson."

"Già, a volte dimentico che sei una Serpe."

Dannatamente bella probabilmente ce l'ho scritto a caratteri cubitali in fronte. Ma è tutto ciò che penso ogni volta che la guardo.

È dannatamente bella. Irraggiungibile, inarrivabile, ma bellissima.

"Potrei ricordartelo ogni volta che vuoi.." dico, e sento il solito ghigno stirarsi sul mio volto, mentre mi avvicino a lei.

"Non servirà. Ne sei un promemoria vivente." risponde, incatenando quello sguardo indecifrabile, nero come la notte, nel mio.

Sono talmente vicino da poter sentire tutto il suo calore e tutto il suo profumo.

Per un attimo, rilassa le spalle, come se si fosse liberata di un peso enorme, e uno strano luccichio attraversa i suoi occhi.

Ma è un attimo. Solo un attimo. Poi ritorna in sé.

"Allora. Sei d'accordo, oppure no?"

Faccio finta di meditarci su per qualche istante. Apro la bocca per risponderle, ma lei mi interrompe "Se stai per chiedermi di nuovo di venire a Hogsmeade con te, la risposta la sai già, Potter. La stessa delle altre 394 precedenti, e cioè NO. Allora?"

Fallisco miseramente nel tentativo di risultare indignato. "Okay ci sto."

Lei sorride, ma prima che possa varcare il buco del ritratto verso la Sala Comune di Grifondoro, la blocco per un braccio "Un giorno, sarai tu a chiedermi di uscire con te."

Alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa, e si arrampica su per il ritratto. Ho come la sensazione che mi abbia voltato le spalle solo per nascondermi un sorriso.



*****

Essere capitano della propria squadra di Quidditch, oltre all'alone di rispetto e timore reverenziale, conferisce anche una certa quantità di responsabilità.

Io avrei anche lasciato perdere, perché ho già una spilla da Caposcuola che pesa come un macigno e altrettante responsabilità, se non fosse stato per James.

Sì, James Sirius Potter. E ha ragione Lily, quando dice che le sue capacità di esserci anche quando non c'è, a volte, sono insopportabili.

Prima di partire per questo ultimo anno di scuola, mi ha fatto giurare solennemente - cioè, ci mancava solo che chiamasse Fred per farci stringere un voto infrangibile - di prendere in mano la squadra, se le selezioni fossero degenerate, come al solito, in una corsa disperata a chi riesce meglio a fare lo sborone.

È stato così, alla fine. Ed è stato difficile formare una squadra di totali incapaci, a parte Lyanna ch'è un portiere formidabile.

Dominique e Hugo hanno categoricamente rifiutato di provare per le selezioni di Quidditch, nonostante entrambi siano giocatori più che discreti.

La prima si è giustificata dicendo che non voleva sorbirsi un altro anno di James II - che sarei io, e questo mi offende. Io sono molto peggio di James - mentre il mio caro amatissimo, bellissimo, idiotissimo fratellino mi ha liquidata con un generico 'ho altro da fare'.

Altro cosa? Studiare, svaligiare una banca, scoprire che cosa fa Lumacorno nei suoi giorni liberi? Boh. Non ci è dato saperlo.

Alla fine, soltanto Lily e Louis hanno accettato di fare le selezioni, superandole abbastanza facilmente per essere Cacciatori, insieme ad Helena Sue, ch'è anche discreta, mentre per i gemelli Baston non ho dovuto faticare: sono due battitori eccellenti, sia Luke, che Luther.

Dicevo, essere capitano di una squadra di Quidditch, della tua squadra di Quidditch, porta con sé la gloria, le responsabilità. E il rompimento di coglioni come questo che mi si è appena parato davanti.

Scorpius Malfoy è un grande rompimento di coglioni.

"Non so chi ti abbia dato istruzioni, Malfoy. Ma se vai a controllare la bacheca, il lunedì pomeriggio, mercoledì mattina, e venerdì dopo pranzo, questo campo è occupato dagli allenamenti di Grifondoro. Tornatene da dove sei venuto."

Gli volto le spalle, perché non mi va di iniziare una discussione con lui e quindi avere un pretesto per sguainare la bacchetta e schiantarlo - okay, forse schiantarlo è una delle mie gioie segrete - e soprattutto perché il suo ghigno si sta allargando pericolosamente, e quel ghigno si traduce quasi sempre in sarcasmo tagliente misto a idiozia pura. Ed io non sono in vena.

"Non ho finito Weasley." esclama, quando ormai sono lontana abbastanza dalla sua aura di idiozia e catarifrangenza, ma non troppo d poter far finta di non averlo sentito.

"Io sì, Malfoy. Evapora."

Finalmente tace, ed io mi godo la sensazione, ma solo per poco, perché mi sento afferrare per un braccio dal biondastro che pensavo fosse andato via.

"Leva queste mani, o ti ritroverai senza prima che tu possa pronunciare la parola "Quidditch".

Ma lui, come al solito, non sembra affatto scalfito dalle mie minacce.

Anzi, con quel ghigno sempre presente sul suo volto, sventola una pergamena davanti al mio.

"Che cos'è!?" chiedo, ma non lascio che mi risponda.

Gliela strappo dalle mani, e con mio grandissimo sconcerto, constato che la McGranitt ha deciso di farmi venire un infarto, magari per farmeli pagare, questi trent'anni di Weasley, Potter e compagnia cantante che non le danno un attimo di pace.

Farli pagare soltanto a me.

Sì, perché altrimenti non si spiega perché, e soprattutto perché non mi abbia avvisata per prima, che per le prossime due settimane Grifondoro dovrà saltare un pomeriggio di allenamenti perché Serpeverde ha un nuovo Portiere, e ha bisogno di pratica.


*



Ridicolo. Assolutamente ridicolo. Insostenibile. Inaccettabile. E ridicolo.

Saranno almeno una decina di volte, che ripete queste parole, ad ordine alterno, mentre cammina, impettita, verso il castello, più precisamente verso lo studio della preside.

Non so cosa spera di ottenere, dal momento che la McGranitt è la persona più irreprensibile e autorevole del castello, forse di tutto il mondo magico, e non è che si possa andare da lei così, o comunque senza un valido motivo spalleggiato da elementi a sostegno della propria tesi.

Ovviamente, sapevo che Rose Weasley si sarebbe incazzata da morire , e questo è uno dei motivi per cui non riesco a non sorridere.

E la sto seguendo, non perché il mio nome potrebbe essere chiamato in causa accompagnato magari da insulti coloriti, ma perché non voglio perdermi lo spettacolo.

Nemmeno lo spettacolo che quella divisa bianca e rossa mi sta regalando, vista da qui.


*


"La preside McGranitt arriverà tra una decina di minuti." annuncia una voce che sembra provenire dall'alto.

E in effetti, è dall'alto che arriva, perché a parlare è il ritratto di Armando Dippet, il cui quadro si trova tra i ritratti di Phineas Nigellus Black, che ci scruta con aria sospettosa e leggermente infastidita, e di Albus Silente, di cui riesco a scorgere un sorriso benevolo tra la folta barba argentea, un sorriso che coinvolge anche degli occhi celesti che sembrano talmente senza tempo da sembrare infiniti, dietro quegli occhiali a mezzaluna.

"Grazie, preside Dippet." rispondo, rivolta verso il ritratto.

Poi mi volto e, con mio sommo dispiacere, noto che Scorpius Malfoy è ancora qui e che, probabilmente, tutta questa situazione lo diverte un mondo.

"Togliti quel sorriso dalla faccia Malfoy." alzo gli occhi al cielo, sempre infastidita, e incrocio le braccia al petto

"Non posso Weasley." si piega leggermente in avanti "Sei adorabile, quando sei ridicola."

Mi guarda divertito, e per nulla impaurito dall'espressione omicida che sento dipingersi sul mio viso.

Prima che possa tirare fuori la bacchetta per schiantarlo seduta stante, e finire in punizione per un tempo indefinito, senza spilla da Caposcuola e da Capitano, mi volto, cercando di posare la mia attenzione altrove.


*


Si guarda attorno col suo solito fare meravigliato.

Non è la prima volta che entra qui, ma se c'è una cosa che so di Rose Weasley è che, ogni volta è come se fosse la prima e l'unica, irripetibile.

Tutto ciò su cui si posa la sua attenzione, è sempre oggetto di un pizzico di meraviglia, di curiosità, di stupore.

Con un disappunto che neanche sapevo di avere, mi rendo conto di essere l'unico a non ricevere lo stesso trattamento.

*

"Preside, ma..."

"Nessun 'ma', Weasley. Grifondoro è l'unica squadra che non ha bisogno di fare pratica. I suoi giocatori hanno alle spalle un po' di esperienza. Le altre squadre sono formazioni nuove per intero, o quasi, di giocatori che di esperienza non ne hanno."

Sostenere una conversazione con la preside McGranitt richiede sempre uno sforzo immane.

Non perché sia ottusa, oppure intransigente a livelli esagerati.

Lo è, perché nella maggior parte dei casi, lei ha sempre ragione. E nemmeno arrampicandoti sugli specchi, potresti smontare le sue tesi.

"Sono solo due settimane, Weasley. È la mia ultima parola."

Si congeda, e lascia di nuovo lo studio per andare a tenere la lezione delle cinque con i ragazzi del terzo anno.

Mi lascio andare ad un sospiro affranto e frustrato. Poi mi volto verso Malfoy.

"Non gongolare, tu."

"Weasley, se mi avessi ascoltato, ti saresti risparmiata questa situazione. Perciò, di gongolare, non posso fare a meno." risponde, oltrepassandomi verso l'uscita.

"Dove vai? Non ho ancora finito!" esclamo, ma lui ha appena oltrepassato la soglia.

"Io sì, Weasley. Com'è che dici tu? Evapora."



*


C'era sempre stato un grande movimento tra i quadri di Hogwarts, ma mai come quello nello studio della Preside.

In particolare, tra quei quattro che si trovavano un po' più in basso.

"Silente. È palese che si detestino."

"Mio caro Phineas, lascia che te lo dica: non sei mai stato molto acuto in merito a risorse umane."

"Albus... Weasley era lì lì per afferrare la bacchetta e lanciare un maleficio."

"Severus, anche tu... poco acume."

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