⁓Louis/Kayden⁓ Bingo Draco Ex...

By galaxystories

8.7K 956 846

⭐COMPLETA!⭐ TRAMA: seguito di Bingo Draco Attenzione! Tutte le coppie non appartenenti al mondo di Harry Pott... More

note da leggere
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 4
capitolo 5
doppio aggiornamento!!
capitolo 6 🔞
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13 🔞
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17🔞
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21 🔞
capitolo 22 🔞
capitolo 23
capitolo 24
EPILOGO
Nuova storia

capitolo 3

285 45 101
By galaxystories

Hey tu! Ricordati di STELLINARE e/o commentare il capitolo ❤️


KAYDEN

Kayden fissò in silenzio il soffitto della stanza nella quale si trovava, una mano posata sullo stomaco. Erano passati due giorni da quando era arrivato li e ne mancavano tre al Natale. Non aveva idea di quanto si sarebbe trattenuto in quell'associazione, sua madre nel frattempo lo aveva tempestato di messaggi, preoccupata, supplicandolo di tornare a casa, ma non ce la faceva. Il pensiero di quello che gli aveva detto, il pensiero di avere un fratellastro da qualche parte nel mondo lo faceva stare male.

Che faccia aveva?

Gli assomigliava?

Quanti anni aveva?

Erano quelle le domande che lo tormentavano. Non riusciva a smettere di pensarci.

Un fratello. Un altro fratello.

Pensò a Joey, a quanto gli mancava. Afferrò lo smartphone e gli mandò un messaggio.

"Mi manchi" digitò, prima di inviarlo.

Joey doveva avere il cellulare in mano, come sempre, perché lesse e rispose immediatamente.

"Anche tu. Quando torni?"

Kayden sospirò.

"Non lo so, ma tornerò, ho solo... bisogno di riflettere..."

"Questo nuovo fratello prenderà il mio posto?" chiese il giovane e il cuore di Kayden si strinse in una morsa dolorosa.

"Nessuno potrà mai prendere il tuo posto, sei il mio fratellino preferito, ti voglio un bene dell'anima. Non scordartelo mai. Per te farei di tutto..." scrisse e poi inviò il messaggio.

"Anche tornare a casa?"

Kayden sorrise intenerito, scrollando la testa rispose al messaggio.

"Certo, ma dammi solo un pò di spazio, non ti chiedo altro, ho bisogno di pensare..."

"Ok..." fu la risposta secca del fratello.

Kayden sospirò, poi il fratello continuò a scrivere e gli mandò un altro messaggio.

"La mamma sta dando di matto, non capisce dove puoi essere andato, teme che ti sia successo qualcosa. Non le hai risposto, vero? Ti prego, fallo il prima possibile, mi sta tartassando e mi ha impedito di vedere Adam l'altro giorno..."

Kayden si portò una mano sugli occhi, mentre nella stanza entrava un altro giovane che divideva il dormitorio con lui.

Odiava quando sua madre se la prendeva con Joey quando si arrabbiava con lui. Era una tattica che usava spesso per farlo cedere e accettare quello che i loro genitori volevano. Ma quella volta non avrebbe ceduto, no. Era troppo scombussolato per quello che aveva appena saputo.

"No, Joey, sono troppo arrabbiato e deluso per quello che mi ha detto. Non ho alcuna intenzione di tornare a casa, devo restare da solo per un pò, sto bene comunque, non preoccuparti..."

"La mamma si chiude in bagno e piange, le manchi molto e manchi anche a me. Io sono felice se ti trovi bene ovunque tu sia, ma ti rivoglio a casa. Per favore. Mi manchi..."

Kayden a quel punto tolse la connessione dati e bloccò lo schermo del cellulare. Lo faceva sempre quando non voleva più continuare a parlare con qualcuno. Non aveva le palle per dire: ho da fare oppure discutere. Prendeva, toglieva i dati e spegneva il telefono, così non aveva problemi.

A quel punto si alzò dal letto e raggiunse l'uscita della camera, decidendo di andare a fumarsi una sigaretta sul balcone, nonostante durante la notte avesse nevicato e faceva freddissimo fuori.

Aveva quasi raggiunto il balcone quando notò che appoggiato al parapetto c'era già il rosso con cui aveva parlato appena arrivato.

Senza dire una parola si portò la sigaretta alle labbra e l'accese.

"Lo sai che fumare fa male?" disse il rosso e Kay alzò gli occhi al cielo prima di voltarsi.

"Che ti importa? La vita è mia..." disse Kay prima di voltarsi.

"Lo so, ma ogni sigaretta che fumi ti toglie cinque minuti di vita..." disse il rosso e Kay scrollò la testa.

"Ti assicuro che in questo momento preferirei morire..." disse per poi fissare in silenzio il parco sotto di loro.

Il rosso non disse nulla, restò in silenzio per parecchi minuti prima di avvicinarsi a lui, sfiorando il suo gomito con il proprio. Teneva entrambe le mani unite e Kay notò che erano piene di anelli.

"Qualcuno potrebbe soffrire se tu morissi..." disse a quel punto e Kay sospirò, pensando a suo fratello Joey.

Lui ne sarebbe stato devastato.

"La mia vita è una merda..." disse Kay con rammarico e il rosso si voltò verso di lui. Kay lo fissò negli occhi e stranamente sentì che poteva fidarsi di quel giovane sconosciuto.

"Ciò non giustifica il fatto di morire, avanti, ti ascolto... A volte parlare con un estraneo aiuta..." disse il giovane distogliendo poi lo sguardo per cominciare a giocherellare con un anello che teneva al medio della mano sinistra.

Kay si portò la sigaretta alle labbra, aspirò il fumo e poi decise di parlare.

"Il mio padre biologico sta per morire..." disse.

"Mi dispiace..." disse il rosso e Kay scrollò la testa.

"A me non frega un cazzo, non l'ho mai conosciuto..." disse Kay alzando le spalle. "Mi da fastidio che solo ora ha detto di avere un altro figlio... Di cui io ignoravo l'esistenza fino a qualche giorno fa..." disse Kay sospirando e il rosso si voltò verso di lui.

"E tu vorresti sapere chi è?" chiese il rosso, guardandolo con una strana scintilla nello sguardo.

Kay aggrottò le sopracciglia.

Voleva conoscerlo? Cazzo, non si era mai posto quella domanda. Lui stava bene così, voleva bene a Joey ma il pensiero di avere un fratello e non sapere nemmeno che faccia avesse lo preoccupava.

"Sinceramente non lo so. Mi spaventa l'idea. Non so nulla.. Perché mai dovrei andare da questo ragazzo e dirgli che sono il fratello? Io ne ho un altro, che adoro e stravedo per lui. Non voglio nemmeno che mio fratello ci possa restare male o soffrire per questa situazione..." disse Kay, portandosi la sigaretta alle labbra.

"Non devi per forza conoscerlo o parlargli... potresti anche vederlo da lontano e basta..." disse il rosso stringendosi nelle spalle.

"Mi chiedo se lui sa di avere un altro fratello e poi... con chi sta vivendo? Dubito che viva con il nostro padre biologico. Quell'uomo ha abbandonato mia madre non appena l'ha messa incinta. Il pensiero che abbia fatto lo stesso ad un'altra donna mi mette l'angoscia...." disse Kay sospirando.

Il rosso non disse nulla, pensieroso.

"Anche a me..." disse poi il rosso. "Io ho due sorelle più grandi... ma se dovessi sapere che ho un fratello da qualche altra parte.... avrei l'angoscia anche io... " disse e Kay sospirò, finendo la sigaretta.

"Sono scappato di casa per questo motivo.." disse Kay all'improvviso, facendo voltare il rosso verso di lui. Nel farlo, una folata di vento gli scompigliò i capelli. "Mia madre sta dando di matto e per questo motivo se la sta prendendo con il mio fratellino, impedendogli di andare a trovare il suo migliore amico. Odio quando lo usa per farmi del male... ma non riesco a tornare a casa..." disse Kay e il rosso annuì.

"Tua madre sapeva che tuo padre aveva un altro figlio?" chiese il rosso, ma Kay si allontanò di scatto da lui e lo fissò minaccioso.

"Quell'uomo non è mio padre!" disse e il rosso sussultò, guardandolo.

"Perdonami, mi sono espresso male..." disse il giovane abbassando la testa, a disagio.

Kay scrollò la testa e fece per uscire.

"Mi ha fatto piacere parlare con te, io sono Louis, comunque..."

Kay si voltò verso di lui e si fermò.

"Kayden" disse, prima di raggiungere altri ragazzi ad un tavolo.

LOUIS

Louis rimase immobile sul balcone mentre osservava Kayden parlare con altri ragazzi del centro.

Kayden, si ripetè mentalmente e cercò di trattenere un sorriso.

Alla fine era stato anche abbastanza semplice parlare con il nuovo arrivato e finalmente aveva capito il motivo per cui era lì e lui ci aveva visto giusto dal primo istante.

Louis sospirò infilandosi le mani in tasca, pensieroso. Quello che Kay gli aveva detto, sul fatto di avere un fratello da qualche parte, lo aveva colpito.

Forse lui poteva aiutarlo a scoprire chi fosse suo fratello....

All'improvviso gli venne in mente un suo ex compagno delle scuole superiori e afferrò il cellulare cercando il suo nome tra i contatti.

Una volta trovato, gli scrisse un messaggio.

"Hey Warrick come va? Sentì, ti vedi ancora con il poliziotto? Avrei una cosa da chiedergli..."

Louis inviò il messaggio e poi infilò. Suo cellulare in tasca mentre notava Harry entrare in associazione.

Louis entrò velocemente dentro e gli andò incontro. L'uomo sembrava preoccupato.

"Zio?" Lo chiamò Louis e l'uomo si voltò verso di lui, mostrando tutta la sua preoccupazione. "Che succede?" Chiese Louis posandogli una mano sul braccio.

Harry lo guardò, triste.

"Il trentuno devo lavorare. Registreremo in diretta BINGO DRACO... non potrò essere qui in associazione a festeggiare con voi..."

Louis sorrise.

"E non sei contento? Passerai il capodanno con Draco Malfoy!"

Harry sospirò, guardando i ragazzi seduti attorno ad un tavolo che parlavano tra di loro. Louis evitò di voltarsi o avrebbe finito per fissare ancora una volta Kayden e non voleva metterlo a disagio.

"Lascia stare..." borbottò l'uomo prima di guardarlo. "Qui come sta andando? Ci sono stati problemi?"

"Nono, tutto ok, si stanno ambientando..." disse Louis e Harry lo guardò.

"Hai parlato con loro? C'è quel ragazzo biondo seduto a quel tavolo che mi sembra davvero triste..." disse Harry indicando un tavolo vicino alle finestre e un ragazzo seduto da solo che aveva il viso abbattuto.

Louis lo fissò qualche secondo e poi si ricordò che era arrivato il giorno dopo Natale, senza bagagli e chiuso in un cappotto. Non aveva nulla. Sembrava spaventato e molto triste. Non aveva ancora parlato con lui, però.

"Prova a parlargli..." disse  Harry prima di lasciarlo solo al centro della stanza.

Louis deglutì e dopo qualche attimo si mosse verso il ragazzo, sentendo la pelle bruciare. Sentiva lo sguardo di Kayden addosso, ma non si voltò, la sua attenzione concentrata solo sul giovane che aveva il viso abbattuto. Quando gli fu vicino, Louis notò il suo viso che sembrava quello di un bambino, poi gli occhi azzurri del giovane si spostarono su di lui e lo vide sussultare.

Louis fece per aprire la bocca quando il ragazzo si sfilò le cuffie senza fili dalle orecchie, riponendole poi nel suo astuccio.

Il rosso sorrise appena, quando gli occhi azzurri del giovane si posarono su di lui, rivolgendogli uno sguardo un misto tra il timido e il preoccupato.

"Ciao!" Disse Louis con tono amichevole, posando le braccia sul tavolo.

"Ciao" disse atono il biondino, guardandosi perplesso attorno.

"Sono Louis, mio zio è a capo di questa associazione..." disse Louis e il giovane lo guardò prima di abbassare lo sguardo.

Louis lo fissò qualche secondo e poi gli si avvicinò appena.

"Non sei solo, io sono qui se vuoi parlare con qualcuno, posso darti una mano..."

Il biondo lo guardò e poi sollevò le spalle, triste.

"Non penso ci sia qualcosa che tu o voi possiate fare per me... a parte darmi un tetto sulla testa... ho perso tutto..." disse sconsolato il ragazzo e Louis lo fissò.

"Quanti anni hai?"

Il biondo lo guardò e arrossì.

"Diciassette anni... è un problema?" Chiese il giovane guardandolo con gli occhi sbarrati.

Louis negò con la testa.

"No, assolutamente... Ci sarà sempre posto qui per chiunque.." lo tranquillizzò Louis. "Ti va di dirmi come mai ti trovi qui?"

Il ragazzino sospirò.

"Ho fatto coming out durante la cena di Natale" disse il giovane avvampando. "E la mia famiglia non l'ha presa affatto bene... Mio padre si è alzato e mi ha buttato fuori di casa, senza dirmi una parola. Così sono venuto qui..." disse il biondino, triste.

Louis allungò una mano per stringere quella del giovane e gli sorrise rassicurante.

"Mi dispiace molto..." disse, sincero. "Molte volte i genitori non capiscono cosa proviamo, pensano sia una cosa di passaggio, pensano che magari buttandoci fuori di casa cambiamo i nostri sentimenti..."

Il biondo lo guardò.

"Alcune persone capiscono l'errore, altri invece no e preferiscono abbandonare i propri figli" disse Louis triste "Non li capirò mai... Sappi però che tu non hai alcuna colpa. Tu sei libero di amare chi vuoi. Devi essere fiero di ciò che fai, intesi? Qui puoi stare tutto il tempo che vuoi..." disse Louis e in quell'istante il cellulare del biondino squillò, annunciando l'arrivo di un nuovo messaggio.

Louis vide le guance del giovane arrossire e poi sorridere dolcemente prima di rispondere.

Lo vide mandare il messaggio e poi bloccare lo schermo, su cui c'era una foto del biondino in compagnia di un altro ragazzo. I due erano abbracciati e sorridenti.

"Non gliel'ho detto" disse all'improvviso il biondino e Louis lo guardò.

"Cosa?"

Il biondo sospirò e lo guardò.

"A Calvin, il mio ragazzo. Non gliel'ho detto che la mia famiglia mi ha cacciato di casa e che mi trovo in questa associazione..." disse abbassando lo sguardo e Louis vide una lacrima schiantarsi contro il tavolo. "Mi vergogno troppo..."

"Ti vergogni perché? Non è colpa tua, non sei tu quello sbagliato...." disse Louis e sollevò una mano per accarezzare la schiena del biondino.

"Ci frequentiamo da poco, a me lui piace un sacco è che... non voglio sembrare un ragazzo problematico. Non voglio dirgli che la mia famiglia non mi accetta, che mi ha buttato fuori di casa, non voglio che lui mi stia accanto solo perchè gli faccio pena..." disse sospirando.

"Se lui ci tiene davvero a te ti starà accanto e non perché gli fai pena. Perché non gli dici di vedervi? Anche in questo parco qui sotto... Io posso affacciarmi al balcone e guardarti... se ci fossero dei problemi posso scendere immediatamente..." disse Louis guardandolo in faccia.

Il ragazzino tirò su con il naso e si coprì il viso con entrambe le mani.

"Dici che farei bene a dirglielo? Mi vergogno..." disse abbassando la testa.

"Hai paura che non possa capirti?" chiese Louis.

Il ragazzino scrollò le spalle.

"Non saprei. Però ho paura che possa lasciarmi... Penserà che sono un debole che non sa affrontare la propria famiglia..."

Louis sentì il proprio cuore stringersi a quelle parole.

"Non sei affatto un debole se la tua famiglia non ti accetta per quello che sei! Tu non stai facendo nulla di male, hai capito? Tu stai amando e basta. L'amore non è mai sbagliato... Devi essere fiero di quello che sei. E se il tuo ragazzo ti ama davvero vedrai che ti starà accanto.."

Il ragazzino sorrise e annuì.

"Grazie" disse guardando riconoscente Louis che sentì dentro di sè una pace pervaderlo. Amava ascoltare le persone e aiutarle.

"Prego, ragazzo senza nome..." disse Louis e il biondino ridacchiò.

"Mi chiamo Dion..." disse prima di alzarsi dal tavolo, mentre componeva il numero di Calvin.

Louis lo guardò uscire sul balcone e spostò lo sguardo su Kayden che aveva sollevato lo sguardo e lo stava fissando. Il rosso arrossì appena sentendo di essere stato beccato, così abbassò lo sguardo sul cellulare e si accorse di aver ricevuto un messaggio nel frattempo. Era da parte di Logan, il suo ex compagno delle superiori.

"Che cosa vuoi da lui?" c'era scritto.

Louis rispose immediatamente.

"Ho bisogno che faccia una ricerca per una persona... " scrisse Louis.

La risposta di Logan giunse poco dopo, c'era solo un indirizzo e la scritta: "Ti aspetto dopo le sette."

Louis salvò il messaggio con l'indirizzo e si alzò dalla sedia, mentre Kayden gli passava davanti per andare a fumare sul balcone.

"Il fumo uccide!" disse Louis, ricevendo un'occhiataccia da parte di Kayden che si stava infilando la sigaretta tra le labbra.

Louis raggiunse Fiona con un sorriso sulle labbra, gli piaceva stuzzicare quel Kayden, sperava di poterlo aiutare con il fratello sconosciuto.

NOTE: Ed eccoci qui con il 3 capitolo di questa storia! E menomale che Kayden voleva trovare una scusa per stare li, alla fine ha spifferato tutta la verità a Louis. Come sa farsi bene gli affari degli altri lui, nessuno! 😆😆

Avete conosciuto anche un nuovo personaggio, Dion... Che ne pensate?

E poi... sta per arrivare Logan Warrick... e un poliziotto che è una nostra vecchia conoscenza... 😍

Mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato.
A sabato prossimo, Galaxy.

Continue Reading

You'll Also Like

8.4K 349 14
ATTUALMENTE IN REVISIONE Un libro umoristico scritto prevalentemente nel tempo libero, nasce come scommessa con gli amici e rischia di diventare un p...
18.2K 911 35
Non c'è niente da dire LEGGETE E BASTA 😏 [Completata]
11.5K 842 13
Le migliori citazioni di OUAT 😊😝😜😂😘🎉buona lettura, votate, leggete tutto e commentate.✍️💋👩‍💻🥪🌯🥫🍲🍱🍙🍥🍢🍨🧁🍮🍫🍿🍭🍰🍦🍡🥠🍚🍛🥟🍝🥗🥙...
30K 1.7K 45
Tancredi e Lele sono due semplici amici, che si trasferiscono insieme a Gian, Diego, Valerio e Zoe in Chillhouse. Delle circostanze ben precise, per...