Un X-Man negli Avengers || Av...

By nomeutenteD

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{COMPLETATA} Aura Frost è una mutante, catapultata dalla madre, Emma Frost, nel mondo degli Avenger in seguit... More

1° capitolo
2° capitolo
3° capitolo
4° capitolo
5° capitolo
6° capitolo
7° capitolo
8° capitolo
9° capitolo
10° capitolo
11° capitolo
12° capitolo
13° capitolo
15° capitolo
16° capitolo
17° capitolo
18° capitolo
19° capitolo
20° capitolo

14° capitolo

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Iniziò a volare anche se a tratti verso il treno più velocemente che poteva.
Si posizionò nel posto più lontano del treno, mentre il velocista toglieva le persone dalla strada per evitare che venissero travolte e Wanda cercava di frenarlo ma invano. Aura percepiva in lei grandi poteri, ma era ancora inesperta per poterli usare tutti. Così Aura prese la situazione in mano e impegnò le ultime forze che aveva per fermare il treno.
Tutta l'energia e i poteri la stavano abbandonando era come se le scivolassero dalle mani e poteva sentire la forza e la pesantezza del treno a contrasto con sé stessa. Era più dura di quanto non sembrasse "probabilmente se non fossi così stanca sarebbe un gioco da ragazzi" pensò frustrata.
Pochi secondi dopo il treno era fermo.

Wanda corse dal fratello che era esausto per lo sforzo che aveva fatto, mentre Steve andò verso Aura che quasi non si reggeva in piedi.
"Sto bene Cap, sto bene. Fammi risolvere questo guaio."
Disse indicando il treno.
"no, non ci penso neanche, non potresti..."
"Rogers se hai voglia di dire cosa può e cosa non può fare una donna dovresti prenotare una sgualdrina, non ti pare?" disse di getto senza pensarci, spingendo Steve con i suoi poteri un po' più lontano da lei.
Allora Aura guardò Wanda e le due si capirono senza parlare. Wanda entrò nel treno ed iniziò a sollevarlo dall'interno, mentre Aura volava e lo sollevava dall'esterno.
Aura era davvero esausta.
Un piccolo sforzo. Un altro piccolo sforzo per una buona causa Aura. Puoi farlo solo tu. Nessun altro.
Aura allo stremo delle forze iniziò a gridare e Wanda all'interno, non abituata a quello sforzo, cominciò a cedere.

"... una donna che trova sempre il modo di risolvere le situazioni..."

Era sotto stress, sotto pressione, era al limite. Ma era proprio al limite che trovava miglioramento.
Allora fermò il suo volo. I suoi occhi diventarono rossi fuoco, i suoi capelli fluttuavano nell'aria, dall'esterno gli abitanti non sapevano dire se fosse una visione terrificante o angelica. Aura guardò il treno sollevato in aria. Non aveva neanche più bisogno di muovere le mani. Le bastava solo pensare a cosa voleva fare e guardare ciò che stava facendo. Distese il treno e lo trasportò fino alla corsia.
Poi lei iniziò a precipitare.
Era troppo stanca e aveva voglia solo di chiudere gli occhi.
Cap che aveva seguito tutta la scena e le aveva seguite la prese al volo.
"Ti ho presa. Va tutto bene."
Disse col tono più autoritario che riuscì a fare, ma si sentiva un tremolio nella sua voce che fece aprire gli occhi di Aura
"Sto bene Steve. Devo solo recuperare le energie."
Disse ancora in braccio
"allora starai bene quando avrai recuperato le energie."
Aura lo guardò, aveva un viso scolpito, la mascella contratta, sì, era decisamente preoccupato.
Le sembrava carino che qualcuno ci tenesse a lei come se fosse la cosa più fragile al mondo.
Ma non sopportava di essere vista quando era fragile. Steve la stava ancora portando in braccio verso i due potenziati altamente stanchi.
Allora Aura gli avvicinò una mano sulla guancia e lo invitò a voltarsi.
Lui si fermò in quel preciso istante e la guardò.
"mettimi giù."
Gli disse gentilmente senza parlare. Steve la guardò tristemente e poi la aiutò a rimettersi in piedi, tenendola ancora per una spalla.
"la culla? L'hai presa?" chiese Wanda
"se ne prenderà cura Stark" Wanda lo guardò quasi spaventata
"no, non lo farà."
"non sai di cosa parli. Stark non è pazzo."
"farà di tutto per tornare alla via prestabilita"
Aura iniziò a leggerle nel pensiero, ma con tutta quella stanchezza accumulata riusciva soltanto a cogliere quelli più recenti. Riuscì a capire soltanto che fosse genuinamente spaventata.
"Stark rispondi"
"ehi ascolta, so che sei spaventata, ma mi fido di Stark. Non commetterà lo stesso errore due volte. Non gli interessa più la guerra." Cercò di rassicurarla Aura
"Stark?" continuò dall'auricolare Steve. Allora Wanda si rivolse ad Aura
"Ultron non conosce la differenza tra salvare il mondo e distruggerlo. Secondo te da chi l'ha imparato."
A quelle parole anche Aura iniziò a dubitare. Steve allora non perse tempo e incitò gli altri a seguirlo. Una metropolitana poco distante da loro collegava direttamente il luogo dove si trovavano all'Avenger Tower. Arrivati alla metropolitana i posti a sedere erano occupati, ma non c'era molta gente. Aura si aggrappò alla prima maniglia che trovò libera appoggiando la testa sulle mani che stringevano il palo.
Steve si aggrappò a quella davanti alla sua, ma appena vide segni di cedimento da parte di Aura si avvicinò per sostenerla. Aura però scosse la testa e spinse delicatamente indietro quell'aiuto.
Steve non sapeva che fare, sapeva che stava soffrendo e voleva aiutarla in qualche modo, non riusciva a vederla in quello stato. Più la guardava e più si rendeva conto di quanto ci tenesse.
Aura intanto malediceva Ultron per tutti i dolori che le aveva provocato. Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi su qualcos'altro per attivare la sua guarigione, ma tutto ciò a cui riusciva a pensare era a tutta quell'energia nascosta che aveva sprigionata al limite della sua forza e... al momento in cui Steve l'aveva presa in braccio.
Si rese conto di essere stata dura, ma non sapeva come dirglielo. Allora aprì gli occhi.
Steve era ancora di fronte a lei, scrutando il tempo che rimaneva per arrivare alla torre.
Aura gli toccò il braccio e iniziò a comunicargli nel pensiero
"Steve, non è colpa tua. Non è mia intenzione respingerti, né allontanarti. È solo che non sono abituata a molte attenzioni quando sono fragile. E odio che le persone mi vedano in questo stato. Non lo sopporto. È come se mi vedessero nuda per la prima volta. Odio quegli sguardi, odio la pietà nei loro occhi. Per questo li chiudo."
Disse interrompendo poi il contatto. Anche parlare le riusciva difficile. Steve le sorrise debolmente: finalmente si era aperta.
Non era tanto è vero, ma si stava aprendo ed era un buon segno. Le avvicinò una mano sulla sua guancia per accarezzarle il viso: aveva un profondo taglio sul sopracciglio sinistro che si allungava fino alla palpebra. Il sangue si era raggrumato.
Aveva il labbro spaccato lateralmente. E nonostante fosse piena di ferite e lividi era bellissima, quegli occhi marroni erano la fine del mondo, bastava guardarli intensamente per capire i suoi pensieri, quel suo naso così dritto, quasi perfetto, nonostante qualche graffio dovuto alla lotta, e quelle labbra così morbide e pure segnate anch'esse lateralmente dal sangue.
Era perfetta ai suoi occhi.
La metro sobbalzò e fece perdere l'equilibrio a Cap che finì addosso ad Aura, ma riuscì a mantenersi in tempo alla sua maniglia, in modo da trovarsi vicini. Così tanto vicini che Aura non potè fare a meno di posargli le sue mani sul petto.
Voleva baciarlo in quel momento ma era troppo stanca.
Allora chiuse gli occhi e appoggiò la sua testa sul petto di Steve, mentre Steve le cingeva la vita con una mano e con l'altra la schiena, abbracciandola e stringendola a sé.

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