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Von Dark_Shine99

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Dopo le misteriose sparizioni delle ragazze, vieni ingaggiata dalla famiglia Wright per fare ripetizioni al f... Mehr

Benvenuti In Questa Storia πŸ’œ
Prologue
First Impression
What's The Point?
Refusal
One More Time
Stereo Hearts
Aaron's Test
You Are Not Worth It
I'm Here, Doll
The Swimming Pool
A Jealous Guy
Hitman
Movie Day~
My Stupid Past
Not My Day
Aaron's Curiosity (Little Big Asshole)
Fanart (A/N)
An Expensive Lunch
They Are Not Good For You.
Unexpected
Asian Food ~ Another First Time
~Prom Night~
I Beg Your Pardon
The Dark Side Of The Moon
Cross-dressing Experience
Damn Stomach
Fun At Luna Park
The Fight
Forgiveness And Photoshoot
Lamb To The Slaughter
I Love You, Birdie
Judas' Kiss
First Day Of Therapy
Can't Stop This Pain
I Miss Them...
Her Stray
I'm Sorry, Baby...
You're Safe, Love (Ending)
We Are One (Epilogo)
Damn Birthday. (Bonus!)
Extra Lemon
Incontro Romics 2022
(A/N) "Importante"
Annuncio Romics 2023
Incontro Romics 2023 - A/N & Foto

Dangerous Birthday

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Von Dark_Shine99

(T/N)'s P.O.V.

Oggi era il giorno del compleanno di Aaron... Santo cielo, l'ansia che non sentivi.
Lui aveva invitato te e tuo fratello, avvisandovi che sareste stati gli unici che non facevano parte della famiglia. Al suo compleanno ci sarebbero stati sicuramente i suoi genitori, gli zii, i cugini e la nonna (almeno a detta del tuo fidanzato). Eri estremamente in ansia, insomma... Loro erano tutti parte di una famiglia benestante, erano tutti importanti in un certo senso mentre tu e Mitch venivate da una famiglia normale e non avevate particolari prestigi. Cioè, oh dio, in realtà Mitch si è facilmente fatto una sorta di nome in città. Tantissima gente parlava di lui e delle sue capacità di psicologo, veniva apprezzato da molti (sia per la sua professionalità che per la sua capacità di mettere a proprio agio)... Insomma, alla fine, l'unica sfigata che non aveva alcun titolo eri tu. La tua solita fortuna, no?

Eravate davanti alla porta dei Wright, Mitch aveva uno sguardo nervoso e notavi fin troppo bene che stesse cercando di apparire sicuro di sè. Certo, a occhio inesperto sarebbe sicuramente apparso tranquillo ma non per te, dopotutto ci avevi vissuto tutta la tua vita assieme e sapevi ben riconoscere quando si sentisse nervoso.

"Tutto bene, Mitch?" Hai chiesto mettendogli la mano libera sulla spalla e stringendola.
"Sì, sai... Non sono mai stato a un compleanno dove avrei avuto a che fare con dei ricconi, mi sembra di essere tornato alla prima volta che ho fatto un colloquio di lavoro" ha scherzato nervosamente tuo fratello prendendo un respiro profondo.
"Senti. Tu almeno sei abbastanza rinomato in zona, Aaron mi ha detto che sua madre ha parecchi dipendenti che hanno il tuo nome sulle labbra" hai ripreso tu con un'occhiata sarcastica. "Io invece non so nulla di nulla, non saprei nemmeno attaccare bottone e sto solo studiando letteratura" hai riso per prenderti in giro da sola facendogli scuotere la testa.
"A dir la verità, sorellina... È meglio quando nessuno sa di te, almeno scegli tu che impressione dare." Ha spiegato il ragazzo dai lunghi capelli castani con un sorriso. "Quando la gente sa di te ha sempre aspettative sul tipo di persona che sei, si aspetta sempre qualcosa da te e, fidati, spesso è difficile rispettarle o superarle" ha concluso lui un attimo prima di bussare.
"Tu sei pronto? Io per niente" hai scherzato tu facendolo ridere.
"Ci proviamo, nella peggiore delle ipotesi scappiamo dal retro stile ladri" ha ribattuto allo scherzo Mitch ridacchiando e porgendoti il pugno.
"Andata" hai confermato dandogli un bro-fist giocoso.
"Chi è?" Ha chiesto la voce di Ruby affacciandosi con espressione seria. Appena ti ha visto ha subito assunto il suo solito sorriso raggiante. "Buon pomeriggio, (t/n)!" Ha subito salutato la donna spalancando la porta. "Deduco lui sia il tuo famoso fratello, ho sentito tanto parlare di te" ha porto la mano la signora Wright, usando il suo solito tono formale per salutarlo.
"Piacere, signora Wright" ha sorriso tuo fratello stringendole la mano con un gesto elegante.
"Ohh, tesoro chiamami Ruby. Ormai posso considerarvi di famiglia dato tutto il tempo che passate con Aaron" ha riso la donna prima di squadrarvi entrambi. "Si vede che siete fratelli, avete gli stessi occhi e sguardo" ha sorriso la mamma di Aaron prima di lasciar andare la mano di tuo fratello.
"Ce lo dicono tutti" ha scherzato Mitch con un sorriso raggiante... Ti faceva quasi paura il modo in cui sapesse apparire così calmo nonostante stesse praticamente tremando un attimo prima.
"Non ne dubito" ha acconsentito con una risatina Ruby prima di farvi entrare. "Aaron è in camera, probabilmente sta affrontando un momento di crisi dato che ha sempre odiato i suoi compleanni" ha avvisato lei scuotendo il capo in disapprovazione prima di guardare verso il corridoio dall'altra parte della stanza.
"Lo aspetteremo, non si preoccupi" ha affermato tuo fratello prima di passarle i regali che avevate preso per lui.
"Beh, mi auguro vi divertiate" ha sorriso la signora prima di andare in cucina con i regali in mano.
"Salve, signori" ha salutato un ragazzo dagli occhi rosei e i capelli tinti di grigio argentato. Sarà stato alto un centimetro o due in più a Mitch, quindi attorno al metro e settantasei. Era magro, probabilmente senza un filo di muscoli su petto e pancia (al contrario di Aaron), aveva le gambe magre ma con un polpaccio da corritore e le braccia leggermente muscolose. Aveva un tatuaggio a forma di cuore trapassato da un pugnale colorato sull'avanbraccio e un occhio stilizzato sul braccio colore nero e rosso.

"Salve" hai salutato tu freddamente, già sulla difensiva. Questo ragazzo sembrava decisamente un galletto, non ti ispirava fiducia.
"Salve a te" ha risposto con professionalità Mitch, tenendo uno sguardo dubbioso, sicuramente anche lui sospettava qualcosa.
"Deduco siate gli unici amici di Aaron" ha ghignato divertito il giovane spostando i suoi occhi rosei su entrambi.
"E quindi?" Hai ribattuto tagliente facendolo ridere e ottenendo un'occhiataccia da Mitch.
"(T/n)." Ha richiamato tuo fratello con un'occhiata di avvertimento.
"Una viperetta, hun? Beh, come dite voi in Italia? Chi si assomiglia...?" Ha chiesto con divertimento il tipo antipatico. Avevi decisamente riconosciuto il tipo di persona a quanto pareva.
"Chi si somiglia si piglia" ha concluso il ragazzo dai lunghi capelli scuri, rimanendo un po' sulla difendiva.
"Sì, quello" ha sorriso il giovane passandosi una mano nei capelli tagliati a mullet. "Mi chiedo perché una ragazza carina come te stia appresso a quello stronzo di Aaron, non sai di tutti i suoi problemi? Insomma, perché non cerchi qualcuno di normale?" Ha punzecchiato il ragazzo con sguardo seducente. Hai chiuso gli occhi per un attimo e hai preso un respiro profondo per non dare di matto. Cioè, diamine, chi era lui per parlare di Aaron e dei suoi problemi? Certo, magari Aaron non era il massimo della normalità ma quello non era un motivo per parlarne male.
"Vado dal mio ragazzo, voi due divertitevi" hai affermato con aria abbastanza nervosa, alzando le mani in segno di resa e scuse, prima di indietreggiare e andare verso camera di Aaron. Potevi affermare di aver già iniziato male il compleanno.

Una volta davanti alla stanza hai bussato due volte, sentendo un rumoroso gemito di lamento dall'altra parte.
"Tra poco esco, mamma!" Ha abbaiato il tuo ragazzo con fare scocciato. Hai scosso la testa e hai emesso una risatina prima di entrare.
"Idiota, sono io" hai riso come lui ha alzato lo sguardo nervoso su di te.
"Oh... Scusa, bambola" si è scusato Aaron prendendo un respiro profondo avvicinandosi e abbracciandoti subito.
"Su su, è solo un compleanno" hai cercato di calmarlo scherzando prima di dargli un bacio.
"Un compleanno dici tu? Tu non hai idea di come sono i miei compleanni. Ogni volta succede qualcosa, sono quattro anni filati che non passo un compleanno decente!" Si è lamentato lui con aria esasperata. "L'anno scorso mi hanno rovesciato la birra addosso, i miei capelli hanno puzzato di birra per tre giorni, l'anno prima ho avuto una pesante discussione con mio padre per divergenze di pensiero, l'anno ancora prima ho fatto a pugni con mio cugino perché mi prendeva in giro e l'anno ancora prima mi hanno portato all'autolesionismo a causa delle frequenti prese in giro da parte di quegli stronzi dei miei zii. Non ho tutta questa voglia di uscire, sai?" Ha elencato il ragazzo albino con aria disperata. "Ho supplicato mia mamma per evitare il compleanno quest'anno, speravo di fare qualche sorta di cena con te e Mitch a qualche ristorante ma quella troia di mia mamma non ha assolutamente voluto perché è tradizione" ha preso per il culo la mamma con alcune smorfie prima di prendere un respiro profondo. "Non ne posso seriamente più, (t/n)" ha sospirato Aaron affondando il volto tra i tuoi capelli.
"Posso starti accanto questa volta... Non sarà molto ma almeno non dovrai attraversare tutto da solo" hai rassicurato tu portandolo a sedersi sul letto e mettendoti sulle sue gambe. "Ti prometto che farò in modo tu non rimanga solo o ti infastidiscano" hai promesso prendendogli il bel volto tra le mani e dandogli un bacio sulle labbra. "Posso provare a indovinare una cosa?" Hai domandato abbracciandogli la testa al petto; sapevi bene quanto gli piacesse e quanto lo calmasse ormai.
"Spara" ha invitato lui premendo ulteriormente la faccia sul tuo petto prima di sprofondarla nel tuo seno. Solito pervertito.
"Il cugino con cui hai fatto a pugni... Era uno che adesso ha i capelli tagliati a mullet tinti di grigio-argento e gli occhi rosei?" Hai chiesto facendolo irrigidire.
"Sì. Come lo sai?" Ha chiesto Aaron sollevando il volto e premendo il mento sul tuo petto, tenendo il resto sollevato per guardarti in faccia.
"Tira a indovinare" hai riso tu baciandogli la fronte e facendogli qualche carezza dietro la nuca con la mano destra.
"Ti prego, non dirmi ci abbia provato con te... Ti giuro che lo ammazzo" ha minacciato il tuo fidanzato, scaldandosi e assumendo il suo sguardo omicida.
"Non ci ha direttamente provato ma è partito in quarta con «perché stai con uno come lui? Ha un sacco di problemi e bla bla bla»" Hai risposto tu, schernendo il galletto che ha cercato di sminuire il tuo amato albino.
Aaron ha emesso un forte ringhio sommesso e ha guardato stortissimo la porta di camera sua.
"Anche se io avessi problemi, a lui che cazzo importa? E perché deve andare a dirlo alla mia ragazza?" Ha chiesto con rabbia il giovane dagli occhi rossi stringendoti forte a sè con fare possessivo... Riecco l'Aaron che conoscevi.
"Probabilmente per portarmi a dubitare di te o per farci lasciare, lasciamolo perdere" hai alzato le spalle tu come la porta della camera di Aaron si è aperta di scatto... Parli del diavolo e spuntano le corna.
"Speak of the devil" ha mormorato Aaron guardando stortissimo suo cugino.
"Ragazzi, vi pare il momento di amoreggiare? Noi poveri invitati stiamo aspettando" ha schernito il coglione facendoti un sorriso da flirt e sollevando due volte un sopracciglio come Aaron si è alzato, mettendoti a terra con cautela, ed è andato con fare minaccioso dal cugino, prendendolo per il collo e sbattendolo contro il muro.
"Stai. Alla larga. Dalla mia ragazza." Ha ringhiato il ragazzo interamente albino con sguardo furioso, scandendo bene ogni singola parola.
"Altrimenti, Aaron~?" Ha miagolato il tipo dai capelli argentati spostando più volte lo sguardo su di te... Stava sfidando Aaron.
"Non vuoi sapere cosa cazzo ti combino se la tocchi. Non sto scherzando, sono disposto ad ammazzarti se ti avvicini a lei." Ha minacciato con aggressività il tuo fidanzato, tenendo i suoi occhi rossi fissi in quelli rosei dell'avversario.
"Wow, il piccolo Aaron si è innamorato della ragazza?" Ha sfottuto ridendo il cugino, spingendo via il ragazzo dai capelli bianchi e spolverandosi la maglietta con lo scollo a V nera prima di lanciare un'altro sguardo seducente verso di te. "Ci vediamo dopo, bambolina~" ha salutato con un sorriso prima di andarsene come se nulla fosse stato.
"Figlio di puttana." Ha sibilato Aaron avvicinandosi a te e guardandoti con attenzione. "Guai a te se lasci il mio fianco oggi, uccellino." Ha avvisato Aaron mostrandoti quel suo ghignetto che ti faceva così tanto impazzire.
"Agli ordini, Aaron-Sensei" hai riso tu avvolgendogli le braccia attorno al petto e abbracciandolo con forza.
"Mi aggiusteresti la camicia? Te la cavi meglio di me in queste cose" ha chiesto il ragazzo dalla pelle bianca osservando la sua camicia bianca coi teschi sul petto, la quale era tutta sgualcita.
"Allarga un po' le braccia" hai invitato tu sistemandogli con attenzione la camicia, distendendo con precisione le pieghe fino a darle un'effetto decente. "Eeee... Fatto!" Hai esultato dopo qualche attimo guardandolo negli occhi. Pareva seriamente nervoso e ansioso, aveva lo sguardo perso nel vuoto, sembrava agitato all'idea di andare nell'altra stanza tra gli ospiti. "Aaron?" Hai chiamato con un cipiglio, stringendogli la mano per tranquillizzarlo.
"Mh?" Ha emesso lui alzando lo sguardo a incontrare i tuoi occhi.
"Se non vuoi andare possiamo restare qui... Non sei obbligato a stare tra gente che ti fa stare male" hai cercato di tranquillizzarlo facendogli una carezza sulla guancia. Lui ha proteso il volto verso la tua mano e ha chiuso gli occhi per godersi la sensazione.
"Devo andarci invece, altrimenti i miei genitori verranno a farmi la predica" si è difeso il giovane dagli occhi rossi con un leggero cipiglio.
"Vuoi che ti rimanga accanto?" Hai domandato poggiando la guancia alla sua spalla.
"Sì. Sì, mi farebbe sentire meglio" ha annuito il tuo ragazzo prendendoti la mano nella sua e stringendola gentilmente. "Andiamo, dai... Prima mi tolgo il pensiero e meglio sto" ha invitato poi baciandoti la fronte e portandoti fuori dalla stanza.

Avete passato il tempo sul divano, seduti vicini a una zia e un cugino di Aaron che gli facevano gli auguri e i complimenti per aver passato così brillantemente l'anno. Hanno spesso fatto allusioni sul quale sorta di testa d'aria lui fosse gli anni addietro e lo hanno schernito sul fatto che non si sarebbero mai aspettati lui trovasse la voglia di studiare al punto da avere una tale impennata coi voti. Ora capivi cosa intendeva Aaron, hai provato tanta rabbia a quei commenti e quelle prese in giro, ti dava fastidio sapere che vedevano Aaron come se non valesse niente e che lo prendessero così in giro... Non tutti erano portati per la scuola, non tutti andavano bene a scuola, ognuno aveva il proprio talento nascosto e ogni aveva le proprie passioni. C'erano persone che erano portate per l'arte, chi per lo sport, chi per il canto, chi per la matematica e così via; solo perché andava male a scuola non significava affatto lui fosse una testa vuota o fosse stupido, anzi! Tantissime volte Aaron ti ha dimostrato di essere seriamente intelligente e con la testa a posto, ha sempre reso palese le sue idee e le sue aspirazioni e ti ha mostrato di avere un gran cervello che mostrava solo a chi voleva lui. Certamente dovevi ammettere le tue colpe, anche tu pensavi lui fosse solo un bel visino che sfruttava la sua bellezza per ottenere ciò che voleva, invece ha mostrato chiaramente che sapeva giocare d'astuzia in più occasioni. Ti faceva una gran rabbia sapere che per la famiglia fosse solo una testa vuota e qualcuno di completamente svogliato.

"(T/n), ragazza" ha chiamato la zia di Aaron, strappandoti fuori dai tuoi pensieri.
"Mi dica" hai invitato tu poggiando la testa alla spalla di Aaron, il cui braccio era avvolto attorno alle tue spalle.
"Come hai fatto a spingere questo idiota a studiare così e ottenere tali voti?" Ha domandato la donna ridendo all'idea che aveva di suo nipote. "Insomma, non si è mai impegnato, non ha mai avuto veri risultati, faceva seriamente schifo a scuola! Come hai fatto a invogliarlo così? Ho una certa idea ma non vorrei sbagliarmi" ha schernito la donna, facendo allusione alle possibili scopate che tu offrivi ad Aaron per farlo studiare. "Infondo, i ragazzi come lui puoi solo prenderli per ciò che hanno tra le gambe" ha continuato poi ottenendo un'occhiataccia da parte tua. Aaron era tranquillo, dava l'impressione che non gliene fregasse nulla, ma sapevi che, sotto sotto, gli dava un immenso fastidio tutto ciò che la zia aveva detto. Il suo enorme ego non sopportava la gente che lo sminuiva, te lo ha espresso chiaramente la prima volta che gli hai dato ripetizioni.
"Attualmente, signora" hai iniziato girandoti a incontrare lo sguardo del tuo fidanzato. "Aaron è estremamente intelligente al contrario di ciò che pensa lei. Ha più volte dimostrato di saper giocare d'astuzia, ha dimostrato di avere una volontà d'acciaio, aveva solo bisogno di qualche sfida e incoraggiamento." Hai spiegato riportando lo sguardo sulla donna dai capelli neri. "Si annoia facilmente, ha bisogno di sfide che lo mettano alla prova, ha bisogno di incoraggiamento per i suoi risultati che lo spingono a dare sempre di più. Questa è una cosa che ho imparato da mio fratello, laureato in psicologia con tanto di lode" hai affermato tu come il ragazzo albino ha fatto un impercettibile sorriso nei tuoi confronti. "Ha una grande intelligenza; io non ho fatto molto per spingerlo a impegnarsi, gli ho mostrato come organizzare i discorsi e come studiare la mia lingua madre, gli ho fatto qualche complimento ai suoi risultati e basta. Ha fatto tutto da solo e ha ottenuto risultati molto velocemente" hai concluso con aria solenne sotto lo sguardo strabiliato della signora.
"Mi è difficile crederci, Aaron non ha mai avuto voglia di fare nulla... Ma se lo dici tu che lo hai seguito per mesi allora dovrò fidarmi" ha confessato la zia di Aaron spostando i suoi occhi azzurri tra di voi. "Congratulazioni a tutti e due" ha complimentato prima di essere chiamata da qualcuno.
"Adelaide! Dai vieni, aiutami a preparare la cucina per mangiare!" Ha chiamato Ruby con entusiamo, facendole cenno con la mano di andare da lei.
"Sì, sorellina" ha annuito controvoglia la donna alzandosi e salutandovi con un cenno.
"Mi sarei aspettato tante cose da Aaron... Ma mai che trovasse qualcuna che lo difendesse e lo invogliasse a impegnarsi" ha riso il cugino, più grande di Aaron di una decina di anni. "Sono davvero felice per voi due, magari puoi condurre quel pasticcione di mio cugino sulla buona strada" ha sorriso Brian spostando i suoi occhi rossicci su Aaron e poi su di te.
"Brian, senza offesa per la tua famiglia, ma penso tu sia l'unico a pensarla così" hai risposto tu facendolo scoppiare a ridere.
"È possibile, in questa famiglia sono tutti fissati coi risultati scolastici quindi non mi sorprende si divertano così tanto a schernire Aaron" ha ribattuto Brian alzandosi e salutandovi. "Vado a fumare una sigaretta, voi ricordatevi le protezioni" ha preso in giro giocosamente il cugino di Aaron, ottenendo una cuscinata dal tuo fidanzato.
"Fottiti, Brian" ha abbaiato altrettanto giocosamente Aaron accarezzandoti il viso col dito indice della mano sulla tua spalla.
"Io ho già fottuto, Aaron; ho anche una figlia, ora è il tuo turno" ha scherzato l'uomo dalla barba bianca prima di affrettarsi verso la porta per evitare un'altra cuscinata.
"Beh, almeno lui è simpatico" hai commentato tornando a guardare Aaron e dandogli un bacio sulla guancia.
"Sì, probabilmente è l'unico con cui vado d'accordo. Escludendo mia nonna almeno" ha risposto il ragazzo albino girandosi a darti un bacio sulle labbra. "Grazie per avermi messo in bella luce prima" ha ringraziato subito dopo premendo la fronte alla tua.
"Ho solo detto la verità, Aaron. Sei stato spettacolare nei mesi di ripetizioni, hai fatto tutto da solo e sono davvero fiera di te" hai affermato tu allungando una mano a fargli una carezza sul volto.
"Ti amo, cogliona" ha sorriso genuinamente l'albino spingendoti fino a farti stendere sul divano e sovrastandoti col suo corpo.
"Aaron, c'è gente!" Hai sussurrato tu come lui ha fatto le fusa contro il tuo corpo. "Dai, alzati" hai intimato prima che lui ti zittisse con un dolce bacio sulle labbra.
"Stai zitta, voglio godermi la vicinanza con te" ha ghignato il tuo ragazzo facendoti scorrere la mano destra sul seno e massaggiandolo. Era coperta dal suo corpo e dallo schienale del divano, nessuno avrebbe potuto vedere tale gesto.
"Ti odio, Aaron" hai sussurrato sollevando il volto fino a baciarlo, causandogli un gemito leggero che potevate udire solo tu e lui.
"Sei mia, uccellino" ha miagolato il giovane dai capelli bianchi un attimo prima che qualcuno si schiarisse la voce. "Cosa?!" Ha ringhiato Aaron sollevando la testa di scatto, altamente infastidito dall'essere stato interrotto mentre si godeva il tempo con la propria ragazza.
"Aaron, ho capito che non vedi l'ora di farti mia sorella ma potresti almeno evitare quando sei in mezzo alla gente?" Ha domandato Mitch alzando un sopracciglio e incrociando le braccia con disappunto. Aaron ha emesso un gemito infastidito a tale affermazione prima di stendersi alla tua sinistra, con la schiena contro lo schienale, e stringersi a te.
"Come vuoi tu, doc" ha ribattuto sarcastico il ragazzo dagli occhi rossi, premendo la sua erezione contro la tua gamba e nascondendola dalla vista di tuo fratello.
"Dio, mi chiedo se anche io sia stato così alla tua età" ha mormorato tuo fratello maggiore scuotendo la testa.
"Mitch, devo ricordarti di quella volta che hai invitato il tuo ex ragazzo a casa e ti sei fatto toccare i gioielli di famiglia a tavola?" Hai ribattuto tu, tenendo un tono di voce tale che potessero sentirti solo i due ragazzi accanto a te.
"(T/n)!!" Ha esclamato-sussurrato Mitch a occhi sgranati, assumendo una leggera tinta di rosa sulle guance.
"Almeno Aaron non stava facendo nulla di simile" hai commentato passando il tuo braccio sinistro sotto alla testa di Aaron e avvolgerglielo attorno alle spalle.
"Sorellina, ti stai facendo sfacciata. Almeno andatevene in camera, che dio vi danni" ha risposto il tipo dalla barba scura pizzicandosi il setto nasale.
"E dove starebbe il divertimento?" Ha domandato retoricamente Aaron spostando il volto sul tuo seno con aria beata.
"Io non vi conosco." Si è arreso Mitch alzando le mani in segno di resa prima di lasciarsi crollare sulla poltrona e coprirsi gli occhi con la mano.
"Aaron, andiamo?" Hai sussurrato tu al ragazzo, invitandolo ad andare in camera. Avresti preferito di gran lunga stare da sola con lui anziché avere una marea di gente attorno che non facevano altro che guardarvi storto.
"Avvolgi la gamba destra attorno alla mia vita" ha ordinato lui con sguardo ammaliante ma duro; il tipico sguardo che usava per dire che non ammetteva risposte.
"Sì, papà" hai ribattuto sarcastica ubbidendo come lui si è rigirato su di te e si è alzato in piedi, tenendo te aggrappata a lui in stile koala. Tramite la posizione avevi capito che te lo aveva chiesto per coprirsi l'erezione dato che la sentivi premere contro la tua gamba. "Sei davvero un pervertito, Aaron" hai sussurrato al suo orecchio mentre lui camminava con tranquillità verso camera sua.

Una volta in camera vi siete sdraiati nel letto, Aaron con la testa sul tuo petto e metà corpo premuto sul tuo e tu sdraiata a pancia in su ad accarezzargli i capelli. Realtà era che nessuno di voi due voleva avere scappatelle, volevate solo un po' di intimità. Aaron pareva averne seriamente bisogno dato che si è seriamente rilassato e quasi assopito.
"Ti voglio bene, Aaron... Ti voglio seriamente bene" hai mormorato tu baciandolo tra i capelli e accarezzandogli la schiena lentamente. Era tranquillissimo e pareva piacergli tantissimo quel contatto.
"Ti amo anche io" ha ribattuto in un mormorio lui affondando la faccia nel tuo seno come hai percepito nuovamente una leggera erezione contro la tua gamba... Volevi seriamente sapere se fosse data dal fatto che fosse contento o se fosse data da vera eccitazione.
"Aaron, quella è perché sei felice o perché sei eccitato?" Hai ridacchiato tu, decidendo di chiederglielo.
"Più che altro la prima" ha risposto lui con uno sbadiglio dalla sonnolenza causata dal relax.
"Quest'ultima settimana da solo deve essere stata stressante per te, è da molto che non ti vedo così rilassato" hai azzardato allungando l'altra mano a strofinargli il membro attraverso i pantaloni, ghignando al gemito che lui ha emesso.
"Mi sei mancata, hai passato tutta la settimana a studiare... Ci siamo chiamati solo tre volte e mi rispondevi ai messaggi solo la sera e la mattina" ha rammentato il giovane dagli occhi rossi contraendo per un secondo la gamba quando gli hai strofinato un punto sensibile del membro. "Ammetto che avevo paura mi sostituissi" ha confessato poi con un leggero cipiglio prima di alzare lo sguardo su di te.
"Mi sarebbe impossibile, Aaron" hai tranquillizzato tu stringendo la presa sulla sua vita per stringerlo ulteriormente a te. "Ci tengo troppo a te. E poi, è il ventotto luglio, ho finito ieri la sessione di esami estivi" hai delucidato un attimo prima che Aaron ti afferrasse il polso e guidasse con delicatezza e attenzione la mano sul suo membro, cercando un contatto intimo ma non aggressivo. Era strano persino per te, un tipo arrogante e aggressivo come lui che cercava un contatto intimo e tranquillo... Era quasi un controsenso ma ti rammentava che anche lui avesse un lato soffice e gentile dentro di sè.
"Posso venire da te stanotte? Dopo oggi ho bisogno di allontanarmi dalla mia famiglia... Non ne posso più di avere a che fare con tutti, quello stronzo di Logan mi è stato col fiato sul collo tutta la mattinata per assicurarsi che non gli avrei fatto fare figuracce" ha mormorato il tuo fidanzato allungando la gamba fino a metterla ad angolo retto sulle tue, coprendo le carezze intime che ti stava facendo fare, guidandole con la sua stessa mano.
"Odio questa cosa... Non capisco perché molti della tua famiglia ti vedano come un idiota o come qualcuno che fa fare solo brutte figure. Sembra che tu sia la pecora nera della famiglia ma non è così!" Hai ringhiato sottovoce tu mentre Aaron si raddrizzava con la schiena e premeva il viso contro il tuo. "Sei intelligente, hai una forza fisica e mentale che fanno paura, sei bellissimo e hai un carattere estremamente gentile con le persone a cui tieni... Non riesco a vederti come ti vedono loro, non riesco a considerarti una testa vuota, un cretino o qualcuno che fa fare figuracce. Ti conosco, non sei tu quello, non sei in quel modo!" Hai elencato come lui ti ha guardato con gli occhi quasi lucidi.
"Il punto è che io ho un... Problemino che mi porta ad avere difficoltà ad avere relazioni amichevoli stabili e mi dà problemi a organizzare le cose. Tu sei l'unica che si sia affezionata a me nonostante questo mio problema, sei l'unica che mi vuole bene davvero e sei la sola persona a cui io mi sia mai seriamente affezionato. Nessuno mi conosce davvero, a parte te" ha confessato il ragazzo albino tirandoti delicatamente per il polso fino a farti intrecciare la mano coi suoi capelli bianchi. "Nessuno nella mia famiglia sa di questo problema, a parte i miei genitori, ma notando queste mie difficoltà hanno dato per scontato io sia tipo un ritardato" ha spiegato lui spostando la sua mano dal tuo polso fino a intrecciarla alle tue dita.
"Mi dispiace tanto, Aaron..." Hai mormorato, intristita dall'idea che questo suo problema lo facesse passare come la pecora nera della famiglia. Odiavi la sua situazione, volevi seriamente portarlo via da lì e dargli un luogo sicuro in cui potersi esprimere.
"Non fa niente, uccellino" ha sorriso lui stringendosi ulteriormente a te. "Adesso ci sei tu con me, mi fa sentire meglio e mi allontana da questa realtà. Finalmente ho qualcuno che mi dà un posto sicuro in cui rifugiarmi" ha affermato il ragazzo dalla pelle bianca facendo strisciare la tua mano sul suo viso fino a baciarti il palmo.
"Sai bene che casa mia è sempre aperta per te" hai risposto allungandoti fino a baciargli l'angolo della bocca. "Sei il mio fidanzato, voglio renderti felice e voglio essere sicura tu stia bene" hai continuato, sentendoti decisamente al sicuro in quel momento lì con lui. Si stava aprendo a te, stava lentamente facendo saltare fuori le sue debolezze e i suoi problemi, ti stava permettendo di conoscerlo... E nulla ti rendeva più felice di così.

Toc Toc Toc!

La porta... Chi diamine era ora?!
"Cosa?!" Ha abbaiato Aaron come la porta si è aperta... Suo cugino.
"Avete preso alla lettera la frase «prendetevi una stanza»" ha riso il tipo squadrandovi entrambi.
"Che cazzo vuoi, Malakai?!" Ha ringhiato il tuo fidanzato con fare infastidito. Vedevi bene dai suoi occhi che fosse furioso e non lo volesse attorno. Fortuna che non è entrato qualche minuto prima.
"Ruby vuole parlare con (t/n) e mi ha chiesto di venirla a prendere" ha risposto con un'alzata di spalle il tipo dai capelli argentati.
"Che vuole da me?" Hai chiesto alzando un sopracciglio prima di sollevarti sui gomiti.
"Non lo so, dice che è urgente" ha nuovamente alzato le spalle il tipo facendoti cenno di seguirlo.
"Uh... Va bene, credo" hai detto alzandoti e dirigerti verso di lui come Aaron ti ha seguito.
"Nah-ah, solo la ragazza" ha ghignato Malakai mettendo una mano sul petto del ragazzo albino per fermarlo.
"(T/n)-" Stava per dire il tuo ragazzo, spostando gli occhi rossi su di te.
"Tranquillo, ti chiamo se serve" hai annuito tornando da lui e dandogli un bacio sulle labbra di diversi secondi.
"Stai attenta" ti ha sussurrato all'orecchio l'albino prima di lasciarti andare.
Hai annuito prima di seguire suo cugino, il quale ti ha portata in una stanza poco prima del salotto e ha chiuso la porta dietro di sè... Lì dentro non c'era nessuno.
"Scusami, che ci facciamo qui?" Hai domandato scattando sulla difensiva, incrociando le braccia al petto in segno di inadeguatezza.
"Pensavo sarebbe stato più difficile allontanare quel rompicoglioni di Aaron da te, tesoro~" ha miagolato il tipo dagli occhi rosei avvicinandosi un po' troppo a te.
"Che cazzo vuoi da me?!" Hai ringhiato facendo un passo indietro per mettere distanza tra di voi.
"Nulla di che, volevo solo una chance con te" ha ghignato il giovane sui ventiquattro anni premendoti contro il muro con uno scatto. "Insomma, se hai detto sì a uno stupido e arrogante come Aaron, perché non io?" Ha azzardato bloccando il tuo vano tentativo di allontanarlo afferrandoti i polsi e premendoteli contro la parete liscia color crema.
"Aaron non è stupido!" Hai esclamato infastidita come lui ha premuto tutto il suo corpo sul tuo e ha strofinato lentamente il naso contro la tua guancia.
"Awh, vedi? Anche io voglio un po' dell'affetto che gli riservi" ha detto con sicurezza il ragazzo dai corti capelli argentati.
"AARON!!!" Hai urlato nella speranza di richiamare l'attenzione del tuo fidanzato, dando colpi col piede contro la parete per farti sentire.
Malakai ha riso di gusto al tuo vano tentativo di scappare prima di darti un forte morso al collo che ti ha fatta sussultare.
"La stanza è insonorizzata, gattina~" ha fatto le fusa il tipo spostando più su la bocca e dandoti un altro morso. "Urla quanto voi, Aaron non ti sentirà" ha ghignato sulla tua pelle Malakai. Sembrava si stesse seriamente godendo il momento mentre tu, dal canto tuo, eri terrorizzata. Avevi il cuore che batteva a mille ed avevi una forte sensazione di ansia nel petto... Ti sentivi come se avessi una tenaglia pesante aggrappata al petto e un macigno sui polmoni, facevi quasi fatica a respirare correttamente. Che fare? Aaron non poteva sentirti e questo tipo pareva propenso alla molestia e al tenerti lì fino a che non otteneva ciò che voleva.
"Lasciami andare, ti prego..." Hai supplicato iniziando a tremare dall'ansia e dalla paura, sentendo le lacrime agli occhi bruciare a causa della voglia di piangere che avevi.
"Saresti disposta a tradire Aaron?" Ha domandato lui spostandosi dal tuo collo e guardandoti negli occhi.
"No... Non voglio tradire Aaron, non sono quel tipo di persona!" Hai esclamato trattenendo i singhiozzi per mostrarti più sicura come hai visto gli occhi di Malakai farsi più duri dalla rabbia.
"Ooh, e andiamo, tesoro" ha risposto infastidito il ragazzo dagli occhi rosei passandoti entrambe le mani in una sola e tenendotele sollevate sopra la testa. "Posso darti molto più di quanto ti dà lui. Sono più bello, sono più intelligente e posso seriamente soddisfarti a letto. Insomma, non penso tu voglia farlo con un verginello che non lo sa manco usare, no?" Ha ghignato avvicinando le labbra alle tue e lasciando pochi centimetri a separarle. Hai subito girato la testa di lato come lui ha usato la mano libera per toccarti un seno con fare lussurioso.
"Lasciami in pace!!" Hai esclamato dando un forte colpo col piede al muro. Non avresti lasciato che lui ti stuprasse senza cercare di attirare l'attenzione di Aaron... O di chiunque altro.

Aaron's P.O.V.

Era strano però... Perché mai sua madre aveva mandato Malakai a chiamare la sua fidanzata? E perché diamine ci stavano mettendo così tanto!?

Si è alzato dal letto, altamente incazzato a causa dell'idea di dover stare lontano dalla sua ragazza a causa di sua madre, e si è diretto in salotto.
Ha cercato con lo sguardo sua madre, senza alcun risultato, e si è diretto da Mitch.
"Mitch!" Ha chiamato Aaron con fare sbrigativo, distraendo il ragazzo più grande di diversi anni dalla sua chiacchierata con Brian.
"Aaron?" Ha risposto il tipo dalla barba scura girandosi verso di lui.
"Hai visto mia madre? O (t/n) almeno?" Ha domandato il giovane albino sentendo una grande ansia dentro di sé... Qualcosa non andava.
"Tua mamma è in cucina a controllare la torta, ci ho parlato poco fa" ha spiegato il fratello maggiore della sua ragazza con aria confusa. "(T/n) non era con te?" Ha chiesto poi come nei suoi occhi si è accesa una scintilla di ansia.
"Per caso sai se Ruby voleva parlare con (t/n)?" Ha sparato successivamente Aaron, sentendo che la sua ragazza fosse nei casini... Aveva solo bisogno di una certezza.
"No, non ha minimamente accennato a ciò... E ci ho parlato fino a quanto? Due minuti fa?" Ha risposto Mitch assumendo una posa che indicava fosse pronto ad alzarsi. "Che sta succedendo? Dov'è mia sorella?" Ha domandato a raffica l'uomo dai lunghi capelli scuri come Aaron si è irrigidito.
"Non lo so, aiutami a cercarla!" Ha abbaiato Aaron come Mitch si è alzato di scatto e lo ha seguito in cucina. "Mamma? Hai visto (t/n) o Malakai?" Ha chiesto con fare sbrigativo l'albino come la donna dagli occhi azzurri ha scosso la testa.
"No, perché?" Ha negato la madre facendolo allarmare ulteriormente.
"L'ha portata via dicendo che volevi parlarle e non la trovo" ha spiegato velocemente Aaron correndo indietro e guardandosi attorno prima di andare nel corridoio e aprire le porte dello sgabuzzino, della stanza degli ospiti e lo studio del padre... Niente, non c'era, e suo fratello pareva stesse per avere una crisi di nervi.
Dove cazzo era?! Dio, lo sapeva che non doveva assolutamente mandarla da sola!!

Thud!

Un suono... Da dove veniva?

Thud Thud Thud!!

Ancora... La stanza destinata ai quadri mai conclusa!

È corso velocemente verso la stanza insonorizzata e ha cercato di aprire la porta... Era bloccata.
"MALAKAI!! APRI LA PORTA!!" Ha urlato il giovane dagli occhi rossi agitando la porta con forza e attirando l'attenzione di tutti. Non era importante, l'importante era aiutare la sua amata.
"Aaron, sei più forte di me, colpisci con qualche calcio la zona vicino alla serratura" ha spiegato Mitch indicandogli il punto.
"Ok" ha annuito Aaron prendendo a violenti calci la zona indicata dal fratello di (t/n)... Un calcio, due calci, tre... E finalmente la serratura ha ceduto e si è spezzata, aprendo del tutto la porta. "(T/N)!!" Ha urlato il giovane albino posando lo sguardo sulla figura terrorizzata della sua fidanzata, tenuta ferma contro il muro da suo cugino. "Figlio di-" stava per sibilare il ragazzo dalla pelle bianca prima di scattare impulsivamente contro di lui e atterrarlo col suo corpo. Appena si è messo in ginocchio sulle braccia del ragazzo più grande di lui di quattro anni ha iniziato a prenderlo a violenti pugni in faccia, incapace di trattenere il suo istinto omicida... Uccidere, uccidere, uccidere... Doveva morire, doveva pagare per ciò che voleva fare alla sua fidanzata. Sangue, sangue, sangue, morte... Omicidio.

Lo ha colpito con tutta la forza di cui era capace, rompendogli il setto nasale e facendogli uscire tantissimo sangue dal naso che continuava a schizzare sui suoi vestiti e sul pavimento.
"AARON! BASTA, AARON!!" Ha sentito la voce della sua ragazza provenire dietro di lui... Era troppo concentrato per smettere, voleva ucciderlo, meritava di morire per un affronto simile. Non doveva esistere, avrebbe dovuto rispettarlo, avrebbe dovuto rispettare la sua proprietà, doveva stare lontano dalla sua ragazza, doveva pagare per aver cercato di ferirla e portargliela via.
"Cristo, Aaron, smettila!!" Ha urlato sibilando Mitch afferrandolo da dietro, passandogli le braccia attorno al petto e tirandolo via di peso mentre l'albino si dimenava come un'anguilla.
"DEVE PAGARE!! HA CERCATO DI FARE DEL MALE A (T/N), DEVE PAGARE!!!" Ha sbraitato Aaron, incapace di calmare la sua crisi omicida. Ci vedeva rosso, voleva uccidere il bastardo, voleva infilargli il suo coltellino nella gola e sgozzarlo come un animale da macello... Il tutto fino a che non è entrata la sua amata nel suo campo visivo.
"Aaron, Aaron, hey" ha detto lei con fare agitato agitandogli le mani davanti per avere la sua attenzione. "Sssshh, sssshh, è passato, basta... Va tutto bene" ha cercato di calmarlo afferrandogli le mani nelle sue e stringendogliele per riportarlo alla realtà.
"Va tutto bene... Va tutto bene... È passato... Ssshh" le sue parole gli si sono ripetute in testa come un disco rotto mentre il giovane dagli occhi rossi si calmava visibilmente, passando la sua attenzione dal cugino (il quale era steso a terra, incapace di alzarsi) alla sua amata.
"Va tutto bene, Aaron, basta" ha continuato lei facendogli scorrere le mani sulle braccia fino ad afferrargli teneramente il volto. "Basta ora" ha sussurrato accarezzandogli gli zigomi coi pollici prima di aiutarlo ad alzarsi da terra.
"Basta... Basta... Basta..." Ha fatto ecolalia Aaron sottovoce per far arrivare le parole al cervello. Appena si è alzato ha tirato la sua amata al petto e si è tranquillizzato, soprattutto grazie all'averla tra le braccia. Stava bene... Stava bene.
"AARON!!" Ha gridato la voce di Logan facendolo girare verso la porta, notando che lo stavano guardando tutti a occhi sgranati. Qualcuno sussurrava, altri lo indicavano, ma avevano tutti uno sguardo terrorizzato. Bene... Facevano bene ad aver paura di lui. "Che cosa cazzo hai combinato?! Sei il solito coglione!" Ha sbraitato quello che doveva essere suo padre avvicinandosi a lui come Aaron ha messo la sua ragazza dietro di sè per proteggerla. "Non ne fai una giusta! Che cazzo ti è passato in mente?! Inutile pezzo di merda, buono a nulla, ritardato che non sei altro!!" Ha continuato a urlargli contro Logan come Aaron lo guardava con sguardo bruciante. "Sei una vergogna per questa famiglia." Ha sibilato ad alta voce l'uomo dalla barba bianca dandogli uno schiaffo che lo ha fatto girare di lato. Umiliazione... Sofferenza... Omicidio... Vendetta... Quell'uomo non era suo padre, quel tizio era solo un verme. Un rifiuto della società che non meritava di vivere. Come osava trattarlo così?!

"BASTA!" Ha urlato la sua amata parandosi davanti a lui e mettendo spazio tra i due. "Come diamine si permette a trattarlo così?! Stava solo cercando di difendermi! Chi cazzo si crede di essere per trattare Aaron in questa maniera?!" Ha sbraitato la ragazza spingendo via l'uomo più volte, urlando come una matta per difenderlo. "Pensi a incazzarsi con quel coglione di suo nipote!! Mi avrebbe stuprata se non fosse stato per Aaron!!!" Ha gridato (t/n) mostrando i denti come un animale. Era furiosa e non stava facendo nulla per nasconderlo. "Se lei si crede un padre allora dovrebbe seriamente farsi vedere da uno psichiatra. Lasci in pace Aaron e la smetta di offenderlo solo perché lei è frustrato con la sua palese vita di merda! La gente come lei mi disgusta... Lei mi disgusta. Non si azzardi mai più a trattare Aaron così, non ha fatto nulla per meritarsi ciò!!" Ha ringhiato la giovane dai (l/c) capelli (c/c) prima che Mitch la tirasse indietro.
Logan pareva seriamente sorpreso da tale risvolto, era paralizzato e guardava a occhi sgranati la tipa che gli stava urlando contro... Ben gli stava.
"Penso di poter concordare con la ragazza" ha affermato una signora anziana dai capelli grigi, avvicinandosi ad Aaron e a (t/n)... Nonna Cynthia. "Logan, penso che non esista padre peggiore di te. Te la prendi sempre con Aaron per qualsiasi cosa, non c'è stata nemmeno una volta in cui tu lo abbia supportato e ascoltato. Sei davvero una vergogna, oserei dire che sei davvero tu la pecora nera della famiglia." Ha ripreso la mamma di Logan con fare arrabbiato prima di avvicinarsi ad Aaron. "In quanto a te... Sono davvero felice tu abbia trovato una ragazza simile, finalmente la vita ti ha fatto un sorriso" ha complimentato sua nonna facendogli una carezza sulla guancia su cui aveva ricevuto lo schiaffo. "Ragazza, posso chiederti un favore?" Ha continuato poi parlando con la sua ragazza facendole un sorrisetto amichevole.
"Mi dica, signora" ha risposto (t/n), ancora tenuta per le braccia dal fratello. Mitch stava cercando di evitare ulteriori litigi, palesemente anche lui era furioso ma stava cercando di controllarsi.
"Puoi portare via Aaron per un po'? Penso che questo compleanno debba finire qui, c'è gente non gradita che sta rovinando il ventesimo compleanno di mio nipote e non mi va affatto bene" ha chiesto nonna Cynthia mettendo una mano ossuta sulla spalla di Aaron e stringendogliela.
"Certo, la penso come lei" ha annuito la sua amata afferrando la mano di Aaron guardandolo negli occhi. "Vieni? Andiamo via da qui." Ha invitato (t/n) tirandolo lentamente via e portando con sè anche Mitch... Finalmente sarebbe finito quello strazio.

Una volta a casa di (t/n), Mitch ha comprato una torta gelato ai frutti di bosco (la preferita di Aaron) e alcuni macarons a una pasticceria di fiducia e hanno festeggiato solo loro tre. (T/n) aveva anche portato i suoi regali e quelli di Mitch a casa per fargli avere uno straccio di compleanno normale.
Aveva ricevuto un lettore mp4, un vinile autografato dei Motionless In White e un modellino da montare della Perla Nera del film di Pirati Dei Caraibi.
Tutto sommato era felice... Ha passato il resto del pomeriggio a ridere e scherzare con (t/n) e Mitch, ha giocato con la Playstation a videogiochi vari (facendo a gara con i due fratelli a chi vinceva prima) e ha mangiato del sushi da asporto dal suo ristorante preferito. Finalmente un compleanno che si concludeva bene. Amava così tanto la sua (t/n)... Non avrebbe permesso a nessuno di separarlo dal suo sole. Perché sì, (t/n) era come un sole per lui; il suo calore e il suo amore lo stavano aiutando a sbloccarsi e gli stavano seriamente dando la spinta per andare in terapia un giorno... Doveva solo sentirle dire quelle due parole di spontanea volontà.

End chapter!
FINALMENTE HO FINITO ANCHE QUESTO!
Ci lavoro da ieri notte (più precisamente le 01:13 del mattino) fino ad ora. Escludete le pause studio, posso solo dire di essere esausto AHAH

Di nuovo aggiornamento notturno... Sì, esatto. Giusto perché sono stronzo nell'anima AHAH

Se non aggiorno da una settimana e mezzo, stavo lavorando su due nuove storie dopo che ho avuto l'illuminazione divina :D
Se volete sapere su cosa saranno le altre due storie, allora posso darvi due indizi:
-Una delle due riguarda un esperimento militare (Il protagonista maschile)
-L'altra parla di due randagi (comunemente chiamati "senzatetto" lol) da cui riprende il nome la storia. Parla di un Gambler e una ex lavoratrice del governo :3 (Tramite il lavoro "gambler" vi ho praticamente detto chi è il personaggio della storia AHAHAH)
Che altro? Uhm... AH, la seconda storia è basata su una storia (non canonica) di uno dei rapper di Hypnosis Microphone (basta cercare "HypMic Gambler" e dovreste trovare chi è lol) :D

Siete eccitati per queste nuove storie? Io salto di gioia perché adoro le idee che ho avuto :>

Dopo questo momento spam (che mi auguro vi abbia incuriosito almeno un po'), Randy stacca e va a prepararsi mentalmente a una settimana di studio e lezioni registrate... Aiutatemi pls

Ricordatevi di bere acqua, di non saltare i pasti e che zio Darky vi vuole bene. State attenti, abbiate stima in voi stessi e combattete per i vostri ideali.
Se avete bisogno di qualcuno con cui parlare o se volete fare amicizia o, insomma, per qualunque cosa... Scrivetemi pure, sono più che felice di fare conoscenza con voi 💜🌹

Abbiate una buona giornata/nottata... Da Darky è tutto!
BYE BYEEEEEEE!!

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