I Lived

By deliartemisia

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Raccolta di One Shot. More

I Lived
Paolo e Cinzia
l'uovo di Fabergé - Under the Mistletoe Easter Edition
Gemma e Beatrice
Eris e Clizia
in fuga dalla luna
dolce come un babà
perché un corvo è come uno scrittoio?
La casa sulla collina
Domani arriverà
una mosca a Troia
l'Alfa e l'Omega
Maia e Daniel
seduto respiro tre minuti
~ Novella V ~
Un incontro da perdere la testa
Il cielo in una stanza
Greta e Marcello
Amelia e Marco
Anna e Ferrante: galeotto fu il Sartù
Lo spaventapasseri
Maledetta Primavera
«Noemi! Sogni a occhi aperti?».
La Stella di Natale
La magia del Natale
La neve cadeva lenta lenta su Parigi
Sam ed Eleonora

le rose nere, le tue preferite

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By deliartemisia

L'ispettore Paolo Corsi esamina le foto del luogo del delitto. Guarda fuori dalla finestra e corruga la fronte guardando l'insistente pioggia.
Guarda la fotografia della vittima, Linda Giordana: una giovane attrice di teatro trovata morta nel suo camerino.
Entra Luca Silla.
- Ci sono novità dal coroner, - si siede di fronte a lui, - Linda Giordana è morta per un'insufficienza respiratoria dovuta ad una sostanza venefica che ha inalato.
Paolo dispone le fotografie della scena del delitto, in ordine sulla scrivania.
- Guarda, - indica la sedia a terra e ai piedi del tavolo la tovaglia, la tazzina di caffè e un vaso rotto e delle rose nere.
Batte l'indice sulle rose nere.
- Guarda il cadavere, - Silla prende la foto, la esamina accuratamente.
- Voleva uscire per cercare aiuto, ma è sopraggiunta la morte.
- La mano che stringe il collo, gli occhi spalancati e la bocca aperta nel disperato tentativo di inspirare, il viso cianotico sono evidenti indizi.
- Sono sicuro che il veleno l'ha inalato attraverso le rose nere. Probabilmente quando il respiro è venuto a mancare, ha capito che la causa erano le rose e le ha strappate dal gambo.
Paolo si accarezza la mascella, un gesto che fa quando riflette. Si alza e cerca nella scatola dove sono conservati gli oggetti ritrovati sul luogo del delitto.
Prende una busta trasparente che contiene un bigliettino di accompagnamento per i fiori, è bianco, neutro, scritto con una grafia piccola e precisa.

Le tue preferite. C. B.

Bussano.
- Avanti.
Entra un poliziotto in divisa.
- La signora Dana Caroli è arrivata, attende fuori.
- Bene, falla accomodare. - Paolo dice a Silla, - troviamo l'autore del biglietto e abbiamo il nostro assassino.
Dana Caroli è una donna esile, sulla quarantina.
- Buongiorno signora, prego si accomodi, - Silla le lascia il suo posto.
- Buongiorno, - Paolo si alza e le porge la mano, - signora l'abbiamo convocata per un breve colloquio come persona informata dei fatti. La prego di rispondere con tranquillità e il più precisamente possibile.
Dana Caroli annuisce.
- Da quanto tempo lavora nel teatro Verdi?
- Da circa cinque anni.
- la signora Giordana ha ricevuto delle rose nere in regalo, ricorda il fioraio che gliel'ha consegnate?
- No, non era uno dei soliti ragazzi delle consegne, non molto alto, era vestito con un trench scuro e un cappello nero e ora che mi ci fa pensare mi è parso strano perché la serata non era poi così fredda da giustificare l'abbigliamento.
- Ha notato qualche altra cosa?
- No... sì... forse... quando ho consegnato le rose a Linda, mi è sembrata molto felice, mi ha detto che erano le sue preferite. Ha letto il biglietto e ha cambiato espressione, sembrava turbata.
Dana ha un tremito.
- Sono tornata dopo circa un quarto d'ora a prendere la tazzina di caffè che di solito beveva e...
scoppia in pianto.
- Va bene, adesso si calmi, basta così, - dice Paolo, - Silla, per favore, accompagna la signora e offrirle qualcosa e aspetta che si calmi.
- Grazie ispettore, - si alza e i due escono.
- Gargiulo, - chiama e il poliziotto entra, - chiama la signora Sara Nanni.
Dopo qualche minuto si apre la porta ed entra una donna alta con lunghi capelli neri e ricci.
- Prego si accomodi, - Paolo le indica la sedia, - arrivo subito al punto.
Lei sorride ironica, si siede, accavalla le gambe e incrocia le braccia guardandolo sfacciatamente.
Lui alza il sopracciglio:
- Dunque che rapporti aveva con la signora Giordana?
- Non sta bene parlare male dei morti, ma Linda era ricca e viziata. Indubbiamente una discreta attrice, ma aiutata dal suo denaro. L'ho vista cedere ad un'emozione solo quando mi ha parlato di Brandon, il suo ex marito, e di come l'avesse delusa. In fondo chi la fa l'aspetti...
- In che senso? - Chiede l'ispettore.
- Nel senso che Linda aveva sedotto il fidanzato della sua migliore amica. Pochi giorni prima del matrimonio erano stati sorpresi da Claudia. Le riviste mondane ci montarono uno scandalo anche perché non aveva una buona reputazione.
- Perché "chi la fa l'aspetti" ? - Interroga Paolo.
- Subito dopo il matrimonio Brandon si faceva mantenere dalla moglie, cominciò a tradirla da subito ed era anche piuttosto violento. Linda con l'appoggio della sua famiglia divorziò e riuscì a non dargli neanche un soldo.
- Grazie per il momento è tutto, si tenga a disposizione. - Paolo l'accompagna alla porta, Sara gli fa un sorriso inequivocabile.
- Spero che mi convochi di nuovo quanto prima.
L'ispettore le sorride e le fa il baciamano.
Silla che l'ha raggiunto alza gli occhi al cielo. Sara Nanni evidentemente lusingata va via.
- Non te ne scappa una! - Esclama il collega.
Paolo lo guarda e sorride:
- L'unica per me è Cinzia, ma sono debole al fascino delle belle donne!
- Buon per te amico mio, - si poggia sulla scrivania, - Ho chiamato la scientifica e ha confermato i nostri sospetti. Le rose nere erano avvelenate, il loro colore hanno aiutato ad occultare alla vista e il loro profumo all'odorato, la sostanza venefica.
- Ho due probabili sospetti: l'ex marito e l'ex amica.
Guarda l'orologio, prende il giubbotto e le chiavi della macchina.
- Sono le 16, andiamo a casa Giordana, vorrei parlare con la sua famiglia e avere informazioni più approfondite sui nostri due principali sospettati.

Silla e Corsi aspettano nello studio che il maggiordomo li annunci.
L'attenzione di Paolo è catturata da una foto sulla scrivania
- Silla, guarda.
Luca guarda la foto.
- Sembra una serra ed evidentemente coltivano rose nere.
- Buon pomeriggio ispettori, quella foto è stata scattata la scorsa primavera. La mia Linda era così felice quel giorno. - il dottor Giordana, - stringe le palpebre con due dita per impedire la fuoriuscita delle lacrime.
- Buon pomeriggio dottor Giordana.
- Prego accomodatevi, - Si siede alla scrivania, e i due lo imitano, - come mai siete qui?
- Coltivate rose nere? - Chiede Paolo Corsi.
- Sì, abbiamo una serra, era una passione a cui Linda si dedicava con Claudia.
- Claudia?
Il dottore stringe le labbra evidentemente contrariato.
- È inutile che non vi informi, verreste comunque a conoscenza del fatto. Claudia è mia figlia, nata da una relazione extraconiugale. Posso dire che il destino è beffardo!
- In che senso? - Chiede Silla.
- Linda un giorno mi presentò questa sua amica e quando mi disse il suo cognome: Battista, rimasi allibito... era identica a sua madre quando era giovane. Non mi opposti alla loro amicizia avevo capito che Claudia non era a conoscenza della verità e il comune dolore di aver perso da poco la madre le aveva legate.
Le due ragazze si legarono ed ero contento perché Linda aveva bisogno di una sorella. Aveva un carattere molto particolare. Purtroppo con Claudia arrivò in un secondo tempo quell'infingardo di Brandon Collins.
Tutti avremmo dovuto aspettarcelo, ma nessuno se lo sarebbe mai aspettato che quel mascalzone e Linda tradissero Claudia, che lui riuscisse a sposarla. Penso che siate a conoscenza del resto della storia, ne parlarono tutti i giornali.
Bussano.
- Avanti.
- Papà, ti aspetta il notaio per le firme.
- Sì, arrivo. Abbiamo finito qui? - Chiede il dottore, -Ispettori, vi presento Claudia. Oggi diventerà legalmente mia figlia. Oggi sarebbe stato un giorno felice per Linda, fu lei a farmi capire quanto avessi sbagliato con Claudia e sua madre quando le confessai la verità. Fortunatamente Claudia è una donna di gran cuore e mi ha perdonato.
A Paolo non sfugge il sorrisetto di soddisfazione della donna.
- Sì, un'ultima cosa, sa dove possiamo trovare Brandon Collins? - Chiede Paolo e nota un impercettibile cambiamento nell'espressione della donna.
- Claudia, per favore, - la voce del dottore s'incrina, - puoi provvedere tu alla richiesta dell'ispettore?
- In realtà... ora non ricordo, non so, mi sembra che cambiò casa. Poi ora siamo di fretta, il notaio ha premura...
- Va bene, - la interrompe Silla, - faremo da noi.
- Le faccio le mie congratulazioni, ha trovato un padre ed è diventata una ricca ereditiera.
- Grazie, - risponde lei, poi al padre, - ti aspetto nello studio grande.
- Ah! Dimenticavo, un'ultima domanda signorina.
Che studi ha fatto?
- Perché questa domanda? - Chiede sorpresa lei.
- Pura curiosità, - risponde Paolo.
- Sono laureata in farmacia.
- Grazie, è tutto. Silla andiamo in commissariato.

I due ispettori camminano lungo il vialetto.
- Perché hai chiesto l'indirizzo di Brandon Collins se è già in nostro possesso? - Chiede Silla.
- Chiama in centrale e manda una volante a casa di Brandon Collins, se lo vedono uscire di casa, lo devono fermare. Noi andiamo lì.
- Per strada ti dico i miei sospetti. La signorina Claudia Battista non credo che sia la donna di gran cuore come crede il padre.
- Guido io, - dice Silla.
- Ottimo, - si gira e vede che da una delle finestre Claudia li sta osservando.

- Il biglietto di accompagnamento delle rose è firmato C. B. ed è una grafia femminile.
- Claudia Battista, la signora Caroli ha detto che chi ha consegnato le rose, non era molto alto, possiamo sospettare che non sia un uomo, è laureata in farmacia dunque ha una conoscenza sui veleni ed è un'appassionata di botanica.
Infine hai notato con quanta cura ha evitato di dare informazioni su Collins?
- Non fa una piega. Paolo, - risponde Luca, - ma ora che cosa facciamo?
- Andiamo a casa di Brandon Collins, effettuiamo una perquisizione e aspettiamo.
- Cosa? - Chiede Silla.
- Se ho ragione di un mio sospetto al più presto Brandon Collins riceverà una visita.

Paolo Corsi bussa alla porta dell'appartamento di Brandon Collins.
- Chi è?
- Polizia, - risponde Silla.
La porta si apre e l'uomo ne occupa la maggior parte dello spazio.
- Desiderate?
Gli mostrano il distintivo.
- Parlare con lei della sua ex moglie Linda Battista.
- Ancora?! Ho chiesto scusa per averla aggredita, dal divorzio ne sono uscito con neanche un soldo. Sto per partire!
- La sua ex moglie è stata assassinata, ma lei li legge i giornali?
- Ma... - fa un passo indietro e li lascia entrare, - ho bisogno di bere.
Paolo lo segue in cucina e Silla comincia la perquisizione.
Brandon si siede sul divano e dopo poco entra Silla con il trench e il cappello nero.
- Mi sembra un po' piccolo per lei?!
Brandon lo guarda in cagnesco:
- Non lo so a chi appartiene, forse l'ha lasciato una delle tante che passano di qui!
Qualcuno mette le chiavi nella toppa della porta d'entrata.
Paolo e Luca si spostano nella stanza attigua.
- Brandon devi andare via da solo, la polizia ti verrà a interrogare e non ti deve trovare, poi ti raggiungo.
- Claudia... - tenta di interromperla lui.
- Sta zitto! Ho sopportato che ti portassi a letto quella... e poi tradendola si è avvicinata a me e ha ammorbidito il papino. Ucciderla è stata la giusta punizione e ora mi godrò tutti i suoi soldi e l'unico uomo che lei abbia mai amato. Abbiamo organizzato tutto alla perfezione e non permetterò a nessuno di rovinare il mio perfetto piano.
- Claudia sei una stupida!
- Come ti permetti, posso sempre far ricadere la colpa su di te...
- Claudia Battista la dichiaro in arresto per l'omicidio di Linda Giordana.
Claudia rimane di sasso, con le chiavi di casa ancora in mano, si gira e sbianca quando vede Paolo Corsi e Luca Silla.
- Noooo, - urla e indica Brandon, - è colpa sua. Lui ha organizzato tutto... io...
Silla amanetta Claudia e Paolo, Brandon.
- Te l'avevo detto, spesso basta solo stare al posto giusto e saper attendere. - Paolo ironizza con Luca.

Paolo è seduto sulla veranda, Cinzia gli porge il bicchiere di vino e si siede appoggiando le gambe sulle sue.
- Giornata difficile? - gli chiede
- Abbastanza, penso che l'odio e il rancore portano sempre a rovinarti la vita.
- Cioè?
Paolo le accarezza la guancia, e lei gli trattiene la mano.
- Sono felice da quando sei qui e penso che non andrai più via.
Cinzia gli dà un bacio sulle labbra:
- Hai gettato le mie scarpe rosse, non posso andare più via! Non voglio andare più via.

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