Me lo prometti?

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Stavo salendo le scale quando sentì dei passi dietro di me, inizia a salire più velocemente, non volevo parlare con nessuno, quando ad un certo punto cessarono e sentii due voci

-Jack...-

-Papá devo andare da lei-

-No! Ha bisogno di tempo per elaborare, ha riportato in mente brutti ricordi che voleva dimenticare, lasciala un attimo-

I passi si allontanarono, ringraziai mentalmente Johnny, non volevo parlare con nessuno.

Andai in camera e realizzai che non sentivo Sofi da un po'così la chiamai

Ma ciao!

Ciao Sofi
come stai?

Bene tu?

Bene

Mentii, ma non volevo che si preioccupasse per me

Com'è andato il
primo giorno di scuola

Bene
Sai quel ragazzo Jack

Si

Mi hai chiesto di presentatelo

Siii

È gay e fidanzato

Quando si dice
la sfiga

E tu?

Cosa?

Ti piace qualcuno

No

Quindi non senti
niente per nessuno,
non senti le farfalle nello
stomaco o non riesci
a parlare con lui?

No
comunque devo andá

Ciao

Ciao

Chiusi la chiamata e mi sdraiai sul letto, in verità c'era qualcosa per cui nutrivo quel sentimento, ogni volta che si avvicinava sentivo le farfalle nello stomaco, certe volte faticavo a non balbettare, mi faceva sentire al sicuro e quel qualcuno è il padre del mio migliore amico, già ero innamorata di Johnny, non mi interessava l'età, è solo un numero ma la situazione era strana, comunque non credo di piacergli c'è sono solo una ragazzina ai suoi occhi.

Bene! Il mio morale era già sottoterra e io mi demoralizzavo ancora di più, sono un genio! Sarà meglio che mi metta a dormire, mi girai su un fianco e chiusi gli occhi

Ero in un parco, non c'era nessuno intorno a me, era tutto così tranquillo, troppo tranquillo, mi inquietava, ad un certo punto sentì una sirena, non sapevo da dove provenisse, mi guardai intorno e vidi una struttura, era tutta grigia e intorno c'era un muro, le finestre avevano le sbarre e sul tetto c'era la  sirena che stava suonando, mi stava salendo l'ansia senza sapere il perché era come se il mio subconscio mi stesse dicendo di scappare il più lontano possibile ma i miei piedi erano fermi.

-Bene, bene bene- disse una voce dietro di me, era troppo famigliare, mi girai lentamente e lo vidi, i capelli biondi erano sporchi, gli occhi un tempo di un verde acceso erano spenti, sembrava più muscoloso, lo era.

Avevo paura e quindi iniziai e correre, correre, correre e correre, corsi finché ebbi fiato, lo sentivo vicino a me ma dietro non c'era niente, mi girai e lo vidi mi stava fissando sorridendo e dopo qualche minuto se ne andò

Ebbi una strana sensazione, mi girai e urlai

Mi svegliai urlando, era solo un sogno, sì solo un sogno.

Decisi di alzarmi, non avevo cenato e quindi avevo fame, scesi di sotto, era tutto spento, accesi la luce della cucina e guardai fuori dalla finestra, in cortile, vidi una sagoma, sapevo chi era, spensi la luce ed uscì.

Fuori non faceva tanto freddo, io ero in pantaloni corti e canotta e stavo abbastanza bene, mi sedetti vicino a lui

-Come mai sveglia a quest'ora?- mi chiese Johnny guardando l'orizzonte

-Ho fatto un incubo- risposi, non sapevo perché ma a lui non riuscivo a mentire, insomma con gli altri mentivo sempre sui miei stati d'animo ma con lui, non riuscivo

-Capisco, se ti può aiutare io sono qui per te- mi disse, arrosii lievemente e dissi

-Grazie, oggi hai sentito mentre parlavamo vero?- chiesi, non volevo che mi considerasse fragile, io non lo ero, mi sono ripresa

-Si, non voglio trattarti come una bambina, se hai qualche problema me lo dici, se ha bisogno di parlare io ci sono, non vergognarti- mi disse sorridendomi

-Johnny?- lo chiamai e lui si girò verso di me

-Mi proteggerai?- chiesi, avevo bisogno di lui

-Certamente- mi disse guardandomi negli occhi

-Me lo prometti?- chiesi avvicinandomi

Sono cattiva lo so, se riesco aggiorno entro stasera sennò domani

Stocaxxoimpanato

Il nostro amore proibitoWhere stories live. Discover now