20. L'Araldo dell'Apocalisse

5 1 0
                                    

«Oh, con voi mi divertirò!» esclamò Kerberosz, felice di poter affrontare la polizia della colonia occidentale.

Gli agenti puntarono le loro armi, ma nessuno osò prendere l'iniziativa. Tutti quanti sapevano che, appena premuto il grilletto, anche il loro nemico si sarebbe scatenato.

D'Jagger fece comparire una granata, ma anche lui rimase immobile. Fino a quel momento era stato relativamente facile affrontare gli sgherri del Sindaco, ma ora le cose erano cambiate. Il tartariano lì davanti era un avversario estremamente temibile: c'era il serio pericolo che li uccidesse tutti con le sue mani.

Kerberosz scattò in avanti all'improvviso. Raggiunse l'agente più vicino, colpì la sua pistola e gli tirò un calcio al ginocchio. Il rumore delle ossa spezzate e il grido di dolore destarono gli altri poliziotti, che quasi all'unisono aprirono il fuoco. Il tartariano si tuffò in avanti, incurante dei proiettili grazie alla sua armatura energetica. Disarmò un altro agente, gli ruppe un braccio e lo calciò via.

La teriantropa di tipo ghepardo provò a coglierlo di sorpresa con la sua velocità e lo colpì con una raffica di pugni. In un primo momento parve funzionare, ma poi Kerberosz riuscì ad afferrarla per un braccio e la scaraventò a terra.

«Odio i velocisti!»

Sollevò un piede e le calpestò la schiena con tutta la sua forza. Le vertebre andarono in frantumi e la poliziotta urlò di dolore.

D'Jagger aveva combattuto tante volte, ma in quel momento si sentì sopraffatto. Vedeva i poliziotti cadere uno dopo l'altro, del tutto inermi, e lui se ne stava lì imbambolato con la sua granata.

Kerberosz afferrò l'ennesimo poliziotto, lo sollevò e senza fatica lo scagliò contro il goblin. D'Jagger venne investito in pieno e la granata gli sfuggì di mano. Improvvisamente lucido, tirò al riparo l'agente, troppo stordito per muoversi. L'esplosione gli fece tremare il petto, vicinissima: se non combatteva, sarebbe morto sul serio.

Fece comparire una granata stordente.

«Flash!»

Lanciò l'ordigno contro il tartariano. Questi si riparò con le braccia, ma il lampo lo accecò ugualmente.

«Tu sei il prossimo!» imprecò.

Freyja capì che era il momento di agire: gettò a terra la sua pistola, del tutto inefficace, e impugnò il manganello. Colpì Kerberosz con forza e la scarica elettrica danneggiò seriamente il suo scudo d'energia. Colpì ancora, e poi ancora, riuscendo ad annullare la sua barriera. Al quarto attacco, il tartariano bloccò il manganello con la mano. Afferrò Freyja e la sollevò. Un subdolo sorriso fece capolino sulle sue labbra prima di lanciarla fuori dall'edificio. L'orchessa attraversò in volo tutta la strada e si schiantò contro il palazzo di fronte.

I pochi colleghi ancora in piedi la videro stramazzare a terra, ma non c'era tempo per soccorrerla.

Mantina riprese a sparare, sperando di riuscire a guadagnare un po' di tempo. Aveva inviato il segnale di emergenza, ma ci sarebbe voluto un po' prima che i colleghi arrivassero. E lei non era sicura che sarebbero riusciti a resistere abbastanza a lungo.

Lunaria, terrorizzata da quello che stava succedendo, volò verso Freyja. Non le importava dei poliziotti – D'Jagger era stato l'unico a fare qualcosa per proteggere le fate dai cacciatori – tuttavia l'orchessa era stata gentile con lei. Non voleva che morisse.

Hands of Justice - 1 - La frontiera perdutaWhere stories live. Discover now