"Il mio balcone sia per te il paesaggio"
Mi chiamo David, ho dieci anni e vivo nella villa più bella e maestosa della città. Devo dire che in
questo periodo mi sto proprio annoiando! Ieri sera è stato emanato un decreto secondo il quale non
possiamo più uscire e dobbiamo stare in casa, perché i contagi da coronavirus stanno aumentando
sproporzionatamente. Io a casa non voglio starci, perché litigo sempre con mia sorella e poi non so
cosa fare! In fondo ho già giocato tante volte alla playstation, ho già visto la TV ( e posso anche
dire che non mi piacciono più i canali che trasmettono), mi sono allenato con la palla sull'area
calcio del terrazzo che papà ha costruito esclusivamente per me , sono andato nella mia sala giochi
e dopo esserci stato un'ora, ho realizzato di non avere abbastanza giochi: sono troppo pochi quei
trentacinque che già possiedo! In questo periodo mi mancano davvero tanto i miei compagni di
scuola, però posso mettermi in contatto con loro grazie al mio nuovo cellulare che mamma mi ha
comprato. Inoltre i miei genitori mi hanno detto che in virtù della didattica a distanza, mi
compereranno online il nuovo computer della Apple per fare le videolezioni con le maestre! Avete
capito bene, sono un bel bambinello che fa i capricci e non si accontenta mai di nulla, stufo di tutto
e di tutti compresa mia sorella che desidera quasi sempre il mio aiuto per mettere in ordine la sala
giochi. Ma io non ne mai ho voglia e quindi le lascio tutto il lavoro da sola. L'unica cosa che vorrei
in questo momento è che i miei amici osservassero la mia nuova sala giochi. La governante
Anastasia ci ha lasciati in quarantena senza neanche terminare i suoi compiti: sbarbicare le piante
marce e secche piantate sul balcone. La mia mamma ci tiene molto al balcone, secondo lei infatti
deve essere un luogo ben decorato e pulito. Ma il nostro non lo è proprio: anche se è molto grande,
ci sono così tante foglie secche che sembra di stare in una foresta. Non è che abbia così tanta voglia
di risistemarlo, però mi sono stufato di aprire le tende e ritrovarmi davanti ad uno stallaio. Così un
giorno propongo a mamma di risistemarlo insieme. Lei, stupita, acconsente.
Abbiamo terminato una parte con la raccolta di tutte foglie, deposte poi in un vaso ora situato in un
angolino del balcone.
Ad un tratto mi accorgo di un bambino vispo e riccetto, dagli occhi verdi smeraldo, sembra essere
quanto me, affacciato sul suo balcone, un ridottissimo spazio dove a malapena entra lui stesso. In
effetti un giorno, mamma mi aveva detto che una nuova famiglia si era trasferita vicino a noi,
proprio perché qui avevano trovato lavoro. Quel bambino mi incuriosisce, ha negli occhi quella
bellezza che si può leggere in noi bambini quando rimaniamo sbigottiti davanti a un magnifico
incanto. Qualcosa avrà suscitato alla sua vista un senso innato di sbalordimento e stupore. Sembra
esserne totalmente rapito. Ora mi accorgo che occhieggia con tanta meraviglia il mio balcone.
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Il mio balcone sia per te il paesaggio
FantasyE' una storia che ho voluto scrivere ispirandomi alla quarantena, evidenziando quello che tutti dovremmo aver imparato, sotto il punto di vista di due bambini