10-Praga

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MJ si guardava nel piccolo specchio macchiato dal tempo. Una sensazione strana la percorse. Erano ormai mesi che non la metteva indosso. La prima cosa che fece fu quella di provare a vedere se funzionava ancora. Fece un sospiro, più profondo del solito. Alzò nuovamente lo sguardo verso lo specchio. Non vide nulla. Era tornata. Era di nuovo lei, la sua Shade. Le lacrime le inondarono gli occhi. Cercò di trattenerle.

"Sei bellissima." gli disse il ragazzo. Lei comparve nuovamente e gli corse incontro. Lo abbracciò forte, mettendo la testa sul suo petto, come una bambina.

Fuori Fury li stava aspettando su una barchetta a motore. Salirono e rimasero in piedi.

"Stark ha lasciato questi per te." Porse una custodia d'occhiali a Peter.

"Davvero?" Il ragazzo guardò stupito MJ. Lei gli annuì. Il ragazzo prese tra le mani la custodia e l'aprì. All'interno c'erano gli occhiali dalle lenti azzurre di Tony.

"Inquieto giace il capo che porta la corona." gli disse la ragazza mettendogli una mano sulla spalla. "Mio padre disse che non l'avresti capita perché non è un riferimento a Star Wars." gli sorrise.
"Sei sicura di non volerli tu?" Le bisbigliò.

"Gli ordini sono ordini, Peter." lo rassicurò. La barchetta si fermò proprio accanto a quello che sembrava un grande canale fognario. I ragazzi seguirono Fury, rimasero stupiti quando videro che all'interno del canale c'era una base segreta degna dello S.H.I.L.D.

"Da quella parte abbiamo Maria Hill." l'uomo indicò una donna dallo sguardo severo, che li salutò con un cenno del capo "Lui è Dimitri." Passarono accanto ad un uomo barbuto con in mano un fucile da cecchino. "E lui è il signor Beck.". L'uomo dal mantello rosso si voltò e guardò i ragazzi con sguardo profondo.
"Mysterio." esclamò confuso Peter.

"Come?" Gli domandò l'uomo.

"Scusi, è così che la chiamano i nostri amici." spiegò la ragazza.

"Beh potete chiamarmi Quentin." L'uomo si avvicinò ai ragazzi e strinse la mano ad entrambi. Peter era chiaramente emozionato.
"Te la sei cavata egregiamente oggi." gli disse. "Ti ho visto alle prese con la torre. Sareste stati utili nel mio mondo."

"Grazie." Peter realizzò le parole che aveva appena sentito. "Mi scusi il suo mondo?"

"Il signor Beck proviene dalla terra, ma non la vostra." spiegò Fury. I ragazzi si girarono entrambi stupiti.

"Esistono molteplici realtà. Questa è dimensione Terra 616, io provengo da Terra 833."

"Mi scusi sta dicendo che esiste un multiverso?" il ragazzo si avvicinò incuriosito. La ragazza lo seguì. "Pensavo che fosse solo teoretico. Questo trasforma il modo di comprendere la singolarità iniziale"

"Qui parliamo di sistema di infrazione eterna." Lo interruppe la ragazza.

"E come dovrebbe funzionare con i quanti? É pazzesco!" Tutti si erano voltati a guardarli.

"Scusateci. È proprio fico!" Si sentì in imbarazzo Peter.

"Non giustificarti mai per essere il più intelligente del gruppo." Gli sorrise Quentin. I ragazzi fecero lo stesso. "Ad ogni modo. Sono nati in orbite stabili all'interno dei buchi neri. Creature formate degli elementi primari: aria, acqua, fuoco e terra. La dimensione scientifica aveva un nome tecnico, ma noi li chiamiamo elementari." Sul tavolo di fronte a loro apparvero sotto forma di ologrammi, erano tutti simili al gigante d'acqua che avevano visto quella mattina.

"Ne esistono diverse versioni nella mitologia." li anticipò MJ.

"A quanto pare i miti sono reali."

Il rumore dei pensieri-||Peter Parker||Where stories live. Discover now