capitolo 1

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-Ho iniziato il primo modello... fa cagare-

Fui svegliata dalle soavi parole della mia coinquilina, Adelaide. La quale era incredibilmente sveglia e in cucina a fare colazione, dalla mia camera si poteva sentire tutto e lei non era in grado di abbassare i toni.

Sbuffai, soffocando una maledizione contro di lei, guardai il telefono e con piacevole sorpresa mi accorsi che erano le 11.36, presto per i miei standard da fine settimana.

Rimasi cinque minuti a letto, sveglia, cercando di ricordarmi gli eventi della serata precedente... birretta in piazza verdi, un paio di shottini nei bar adiacenti e vuoto totale.

Nella mia  mente confusa si andava a delineare un locale in mattoni e musica degli anni '90, io e Ambra stavamo ballando su una specie di panca insieme ad un paio di ragazzi. Carini. Mentre riflettevo, fissavo il soffitto, di un color crema andato a male, decorato e riempito da poster e foto che avevo attaccato su tutte le pareti della mia piccola stanza. Beatles, Bob Marley, Hot Chili Peppers, One direction, Psicologi e potrei andare avanti per altri venti minuti .Le foto raffiguravano tutte la sottoscritta insieme ad amici, sconosciuti... qualsiasi momento importante e di rilievo da più di cinque anni veniva fotografato, stampato, datato e attaccato su un muro.

Decisi di alzarmi e andare a parlare direttamente con la mia compagna di sventure. Mi misi in piedi e non potei fare a meno di notare il disordine che regnava sovrano in camera mia. A mia discolpa devo dire che era molto piccola, la maggior parte della stanza era occupata dal letto, pieno di quaderni tutti appuntati, una scrivania in legno, stracolma di libri e fogli e una cassettiera. Il pavimento non si riusciva a vedere dal numero di vestiti che avevo lanciato e poi dimenticato sopra di esso.

Evitai con attenzione il posacenere per terra ed entrai nella cucina, la quale era esattamente di fianco alla mia stanza. In piedi, di fianco ai fornelli e intenta ad accendersi una sigaretta c'era Adelaide. Minuta, pelle color cappuccino, occhi e capelli neri anche se lei definiva castano scuro, quest'ultimi le incorniciavano il volto come una soffice nuvola, aveva a mio parere un sorriso perfetto, sul labbro inferiore aveva un piercing che si era fatta quando avevamo sedici anni nel suo bagno, il suo naso era schiacciato, lo aveva ereditato da suo padre che era di origini camerunesi, secondo me le stava benissimo. A parte questo e la sfumatura della sua pelle non aveva nulla in comune con lui; era la copia di sua madre, il tono della voce, la personalità, qualsiasi persona le conoscesse entrambe non poteva non notare la somiglianza. Indossava una maglietta tre volte più grande di lei che recitava in una chiara scritta verde:"LEGALIZE".

Ci eravamo trasferite a Bologna per frequentare l'università e convivere insieme. Eravamo migliori amiche da più di tredici anni e non ci saremo mai stancate l'una dell'altra. Frequentava il secondo anno di Design, si poteva notare dal numero di pennelli presenti nel nostro lavabo e dalle sue maglie sempre sporche di vernice.

Fece un tiro, espiròil fumo, cenerò nel lavandino ed esordì

-tutto bene zi? Ho fatto il tè, lo devi scaldare.

-Sono distrutta, abbiamo proprio esagerato eh? Ti ricordi cosa è successo?

Risi. Aprii il frigorifero costellato da calamite di ogni sorta e presi del succo d'arancia che trovai nell'anta, bisognava proprio ricomprarlo. Mi versai l'ultimo bicchiere e mi sedetti vicino al tavolo da pranzo, dove c'erano ancora i piatti della cena precedente, i soliti posaceneri ricavati dalle scatolette di tonno, un paio di cartine lunghe e il grinder.

-ci ha chiamato Alex, dicendoci che c'era una super serata vicino a Piazza Santo Stefano in cui pompavano musica anni '90. Noi inizialmente non volevamo andare, ma poi ci ha confermato che avremo avuto un paio di drink gratis, siamo corse li e poi ... non ricordo, ma probabilmente abbiamo solo un po' ballato e poi siamo tornate a casa. Oggi ti vedi con Alex e gli altri? Io devo studiare ...

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⏰ Last updated: Nov 04, 2020 ⏰

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