Capitolo 10

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Harry's POV

Giorno 50 nella casa.

Non ci potevo credere, erano già passati un saacco di giorni nella casa, e insieme a Lou.

Stavamo assieme ed ero felicissimo inoltre Nick non si era fatto sentire da un pezzo. L'ultima volta che l'avevo sentito, mi aveva contattato su fb chiedendomi di vederci ma io lo insultai pesantemente anche troppo e lui disse che me l'avrebbe fatta pagare. Non ci pensai, non mi interessava. Io avevo Louis, lui mi proteggeva.

"Hey Louu" gli dissi illuminandomi

"Haz" mi disse baciandomi.

Ogni suo bacio era qualcosa di fantastico e non potevo farne a meno.

Quel giorno ci diedero una libera uscita e decidemmo di andare al parco. Avremmo fatto un picnic ed ero molto eccitato per la cosa. Mi vestii normalmente e uscimmo.

Arrivammo e ci piazzammo vicino ad un albero, per fortuna c'era il sole e la giornata era abbastanza calda.

Avevo preparato dei panini col salame, i suoi preferiti e avevo tagliato le fette a forma di cuore. Poi avevo fatto della pasta fredda, due cotolette, polpette, e avevo chiesto ad Ariana se poteva farmi una bella meringata dato che lei era molto brava a preparate i dolci. Lui si era occupato delle bevande. Ci imboccavamo a vicenda e ridavamo assieme. Ogni scusa era buona per baciarci. Si fece pomeriggio ma decidemmo di rimanere li tutta la serata per guardare le stelle. Un idea bellissima. Stava andando tutto cosi fottutamente bene. Ed era il nostro primo vero appuntamento, dopo il cinema obv.

Louis prese a farmi il solletico, sapendo quanto io lo soffra e ci punzecchiavamo a vicenda. Non smettevo di ridere, mi faceva stare cosi bene...

"Guardateli, pff ridicoli"

Venimmo disturbati da una voce familiare.

Nick.

Ancora. Ma una vita non ce l'aveva?

"Cosa vuoi da noi" gli dissi

"Styles, ricorda che hai ancora un conto in sospeso con me"

"Vattene" gli disse Louis.

"Oh ti ci metti anche tu adesso? Stupidi marmocchi"

"Nick. Non rompere i coglioni" gli dissi cercando di fare il duro.

"Senti, se fosse per me ti avrei già fatto fuori tempo fa invece sei ancora qui... e con lui stai occupando dello spazio."

"E allora?"

"Non potete. Non ne avete il diritto. Non sono ammessi alla società quelli come vuoi. E sai cosa fanno a quelli come voi? Li fanno fuori."

Abbassai lo sguardo. Le parole di Nick, anche se non volevo badarle, entravano comunque dentro di me.

Louis si avvicinò a lui e gli diede uno schiaffo. Era cosi dolce quando faceva l'eroe, ma Nick lo prese per il collo e lo sbattè all'albero sputandogli in faccia.

"Sei uno sputo umano, ecco cosa sei, cosa siete"

"Pezzo di merda" urlò lui.

Io non sapevo cosa fare, mi sentivo una femminuccia indifesa che assiste alla lite di due ragazzi che vogliono conquistarla. Anche se qui la differenza era che uno voleva farmi fuori.

"Uccido anche te frocio"

Louis era forte e non si intemoriva. Andai da lui e lo tirai per il braccio.

"Andiamocene Louis"

"Tornerò statene certi."

"Facciamo cosi. Scegli tu l'ora e il giorno e ci incontriamo. Io e te."

"Lou che fai.."

"Mi piace come idea. Domani sera. Qua. Senza nessuno. Senza armi. Io e te."

"Lou andiamocene!" Urlai e lo tirai con me.

Tornammo a casa e andammo su in stanza.

"Lou perché l'hai fatto?"

"Per dargli una lezione, non può andare avanti cosi la cosa. Ti devo proteggere"

"Ma chi proteggerà te?" Dissi con le lacrime agli occhi.

"Haz.. so badare a me stesso, non ti preoccupare, ci daremo un po' di botte o discuteremo non lo so ,poi si vedrà."

Lo strinsi a me piangendo. Avevo un brutto presentimento. Avevo paura per lui. Avevo trovato finalmente la mia metà, non volevo perderla. Non dovevo. Sarebbe stata colpa mia, di nuovo, come per i miei genitori. Sempre colpa mia. Per esistere, per aver ucciso i miei genitori, per essermi innamorato di Louis, per averlo portato nel mondo di Nick e averlo reso un suo bersaglio. Non cenammo, io ero nei miei pensieri e Louis se ne stette tutta la serata giù in palestra. Mi misi a letto a una certa ora, non sentendolo tornare e mi chiesi se si fosse addormentato in palestra o fosse tornato nella sua stanza. Sperai per la prima opzione.

"Quelli come voi non meritano di vivere"

"Uccido anche te frocio"

Quelle parole rimbombavano ancora nella mia testa, non riuscii a dormire.

In quel momento, avrei tanto voluto mia mamma li accanto a me.

"Harry, tesoro, sono la tua mamma! Mi manchi tanto"

Aprii gli occhi di scatto. Ora cominciavo anche a vedere mia mamma.

Avevo sbagliato a mettermi le cuffiette ed ascoltare le sue canzoni. Ogni strofa mi faceva ricordare tante delle nostre coversazioni.

"Buonanotte Harry, la tua mamma ti ama"

Mi chiusi in bagno a piansi tutta la notte.

Lullaby //Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora