1. Edward Cullen

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Uno

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Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Contai i secondi, i minuti, le ore.
Contai ogni singolo ed interminabile giorno.
Lo scorrere del tempo monotono e ripetitivo.
Sarebbe mai cambiato ? 
sarebbe mai arrivato alla fine ?
cercai le risposte alle domande, che da sempre mi ponevo.

Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Contai i passi.
Avrei mai camminato alla luce del sole ?
sogni troppo grandi popolavano i miei pensieri.
"avete preso una decisione ? "
una voce mi riportò alla dura realtà,
mi guardai attorno, notando quanto mi fossi allontanata dalla mia stanza
"temo che le tue particolari capacità siano troppo preziose per essere distrutte ma se la tua vita non ti rende felice unisciti a noi.
Noi saremmo più che lieti di utilizzare le tue abilità.
Prenderai in considerazione questa proposta ? "
Mi nascosi dietro alla vecchia ma importante porta della sala principale del palazzo, aperta in quel momento, Aro era concentrato in un dibattito animato con quello che sembrava un giovane ragazzo che non esitò a rispondere alle sue parole
"sapete che avverrà comunque"
cercai di guardare meglio l'interno  della grande stanza costruita interamente in marmo pregiato,
al centro, tre troni  neri dalle decorazioni d'oro, ospitavano tre uomini,
Aro sedeva al centro, simbolo della sua superiorità rispetto a Caius e Marucs, i due uomini posti ai suoi lati.
" non senza giusta causa " sospirò Marcus, annoiato dal discorso, il ragazzo a me sconosciuto voltò le spalle alla congrega  " che spreco " sussurrò amareggiato Aro.

Il ragazzo abbandono la stanza, le porte da prima aperte si chiusero rivelando la mia minuta figura, azzardai, posando lo sguardo sul volto cupo del ragazzo.
Sofferenza.  Senso di colpa.  Tristezza.
Il suo corpo parlava, non c'era il bisogno di sentire le sue parole  per rendersi conto del male della sua anima.
Cosa gli era successo ?  pensai, colpita dal grosso senso d'angoscia che trametteva.
Sorrise amareggiato, mostrando i suoi  denti perfettamente bianchi
"hai mai amato qualcuno,
amato così tanto da pensare << se perdo lui perdo la mia anima e dopo non sarò più in grado di amare, di esistere >> ? Ecco cosa mi è successo. "
rispose ai miei dubbi,  aveva letto nel mio pensiero. compresi subito dopo ciò che era appena successo, quel ragazzo sapeva leggere i pensieri.
Spalancai gli occhi sorpresa e poi scossi il capo in risposta alla sua domanda, no, non avevo mai amato qualcuno a tal punto e non sapevo se mai lo avrei fatto.
" ti sei persa ? " domandò semplicemente.
Avrei voluto non conoscere alla perfezione quel posto, l'unico posto che conoscevo, l'unico luogo che i mei occhi avevano visto negli ultimi anni, esaminato centimetro per centimetro.
Scossi la testa, no.. non mi ero persa.
" lavori per i volturi ? Sogni anche tu di essere trasformata ? "  incrociò le sopracciglia,
la curiosità lo aveva distratto dal suo dolore,
cosa ci faceva un umana nel covo dei vampiri ? immaginavo i suoi dubbi.
No, mi tengono sotto controllo da dieci lunghi anni.
Pensai, sperando riuscisse ad riutilizzare il suo dono, ognuno di loro ne aveva uno, ogni essere immortale era destinato ad avere la propria, ed unica, abilità speciale ottenuta dopo la trasformazione.
" non puoi parlare " dedusse, la sue espressione cambiò, era visibilmente sorpreso.

Scossi la testa. Non potevo parlare.
Non lo facevo da anni.
Non che non ne avessi le capacità,
mi erano state private, sapevo troppo,
mia madre non era stata brava a mantenere il segreto.
Avevo  sei anni quando mi raccontò dell'esistenza dei Vampiri, esseri sovrannaturali, innaturalmente belli,  attraenti agli occhi delle loro vittime umane.
Ne aveva pagato le conseguenze, mia madre,
aveva pagato le conseguenze della sua poca riservatezza. Infondo le regole per lei erano chiare 
- lavorerai per noi e, se adempierai perfettamente al tuo compito, avrai il privilegio di essere trasformata-Aro era stato chiaro.
Fu uccisa.
Fu uccisa dopo che non seppi tenere il segreto.
Un dettaglio che ci accumunava. non saper tenere i segreti.
- Raccontare tutto a tua figlia... con quale incoscienza?  Con che coraggio ? la bambina adesso sarà un pericolo per noi ! -  
ricordo ancora le parole di Caius,
ci vennero a prendere in casa, non badarono alle grida di supplico della donna che mi aveva dato alla luce e cresciuto senza nessuno al suo fianco
- non parlerà ! Lo giuro ! Non fategli del male. Vi prego. È una bambina -  
misero fine alle sua vita, qualche istante dopo,
le miei piccole manine coprirono i miei  occhi.
Non avevo il coraggio di guardare il suo corpo senza vita.
Non piansi, la paura  prosciugò tutte le lacrime. 
- fermi ! Mi occuperò io di lei -  furono le parole di Aro.  pena.  Provò pena per una bambina indifesa.
si prende cura di me da allora, Non mi avrebbe ucciso, una sola condizione vincolava la mia libertà, non potevo uscire, non potevo parlare con gli umani.
Umani come me.

Pensai a tutto ciò che mi era capitato in questi anni, permettendo così al ragazzo di porre rimedio ai suoi dubbi.
Mi sentì sollevata, adesso qualcuno conosceva la mia storia.
Qualcuno che forse non avrei mai più rivisto.
" Mi dispiace, per tutto ciò che ti è successo.
Sono Edward cullen.
Tu  come ti chiami ? "  mi guardò, il suo umore era tornato triste
È un piacere conoscerti Edward,
io sono  Gwen, Gwen Baker.

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