Capitolo 15. Piani di conquista

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Darren Grant richiuse la cartelletta blu scuro contenente gli appunti del discorso che avrebbe tenuto alla festa dello sport (1). Era pressoché identico a quello dello scorso anno ma la professoressa Amada riteneva fosse abbastanza esaustivo e perciò non necessitava né di aggiunte né cambiamenti, doveva solo accorciarlo un poco.
In quanto presidente del comitato studentesco, nei periodi in cui la scuola organizzava vari eventi, era sua responsabilità accertarsi di molte cose. Alla Toho era consuetudine che ogni anno fosse una sezione diversa ad occuparsi dell'allestimento, perciò era necessario stilare un elenco degli aspiranti organizzatori, dividere i compiti e dirigere insieme i lavori da svolgere.
Ogni giorno, al termine delle lezioni, lui e gli altri membri del comitato studentesco si riunivano come piccoli adulti per parlare delle disposizioni da prendere in merito ai turni di pulizia, eventuali segnalazioni agli insegnanti sulla manutenzione dentro e fuori della scuola, raccogliere il denaro per gite o uscite didattiche e coordinare i festival scolastici.
Essendo Darren il miglior studente della Toho, non ci si aspettava nient'altro da lui se non che svolgesse il ruolo di presidente più che egregiamente. I compagni lo guardavano con ammirazione, soprattutto i kohai.
Sistemò ordinatamente sul banco i libri per la prima lezione del lunedì mattina, quando la sua compagna di banco entrò in classe e gli sette accanto.
«Buongiorno, Milly-san. Hai passato bene il weekend?» domandò con garbo Darren.
«Abbastanza bene, grazie. Ho studiato per il compito in classe di questa settimana»
«Caspita: passare il sabato e la domenica a studiare... Quasi quasi non lo faccio neppure io»
Milly afferrò la sfumatura sarcastica e gli restituì un sorriso pacato. «Ho dovuto: temo di non essere abbastanza preparata. Sai, ho diverse cose per la testa»
«Hai ancora problemi con la tua amica Kira?»
Milly sospirò, aprendo il libro di inglese. «Un po'. Abbiamo avuto una discussione amara la settimana scorsa. Ma negli ultimi giorni le cose sono andate meglio»
Milly Benson era una ragazzina timida e insicura. Inizialmente, Darren non l'aveva trovata un minimo interessante ma col passare del tempo aveva visto in lei qualcosa di affine. Lui non era una persona insicura come si poteva supporre: la sua pacatezza, la padronanza di sé, erano il punto forte su cui faceva leva per ottenere il rispetto degli altri. Non avrebbe mai fatto niente per mettere in pericolo la propria reputazione, piuttosto sarebbe morto mordendosi la lingua.
Milly era come lui ma, sfortunatamente, non era equipaggiata né di freddezza né di furbizia; non possedeva altre armi oltre l'autocommiserazione e non aveva minimamente idea di come costruirsene. In questo, Darren sarebbe stato più che disposto a darle una mano se lei ne avesse data una a lui.
«Vorrei poter dire di essere contenta di come vanno le cose, invece non lo sono» proseguì lei. «Sai, ho chiesto a Kira-chan di smettere di vedere Lenders, almeno al di fuori delle ore scolastiche»
Darren capì che aveva seguito i suoi consigli. Bene. «Brighton si sta impegnando a restare fedele al patto?»
Milly fece un cenno vago con la testa che non volle dire sì e neppure no. «È un grande sforzo per lei»
«Sì, lo immagino. Da quello che si dice in giro, sono molto legati»
«È così»
Rimasero in silenzio. Milly strinse le mani sulle ginocchia, lo sguardo rivolto ad esse. Darren picchiettava con le unghie sulla superficie liscia del banco. I penetranti, sottili occhi neri di lui si fissarono in quelli lacrimosi della compagna.
«Avanti, Milly san, su col morale. Senti, se vuoi posso darti una mano»
«N-non vedo cosa tu possa fare, Grant. E poi ti ho già disturbato abbastanza con le mie sciocche confidenze»
«Ognuno di noi crede che i suoi problemi siano i problemi del mondo. È normale». Le porse un fazzoletto di stoffa immacolato che lei accettò. «Ti aiuterò, a patto che tu aiuti me»
Milly lo guardò, accettando il fazzoletto. «Ti sarei molto grata, e sarei felice di fare qualcosa per ricambiare la tua gentilezza ma... non capisco perché ti interessano tanto questa faccenda»
«Perché mi interessa Kira. Te l'ho già detto». Darren abbozzò un sorriso che non volle essere ironia, solo soddisfazione. Milly stava valutando la proposta senza sapere di aver già accettato.
«C-cosa dovrei fare, secondo te?» chiese, incerta.
«Tanto per cominciare, combinami un appuntamento con la Brighton»
Milly arrossì. «V-vuoi un appuntamento con Kira? Non credevo ti piacesse fino a questo punto»
«Veramente pensavo a un'uscita in gruppo: io e la Brighton, tu e Lenders. Potresti chiederle di convincerlo a far coppia con te. Che ne dici?»
«Lo vorrei più di ogni altra cosa». A Milly si arrossarono anche le orecchie. Poi capì. «Vuoi uscire con Kira-chan per far ingelosire Lenders?»
Darren annuì. Ingenua ma non del tutto sciocca. «Non so se lui sia tipo da ingelosirsi, ma con il suo carattere è altamente probabile. Credo che ogni ragazzo provi almeno una punta di gelosia vedendo la ragazza per cui ha interesse uscire con un altro»
«Oh. Quindi, tu sei geloso di Kira-chan perché è uscita con Mark?»
«Un po'» rispose Darren, evasivo. Prese a sfogliare il suo libro, alla ricerca di un foglio scritto che aveva infilato tra le pagine come segnalino.
«C-credi che lui mi noterebbe?»
«Ci devi provare. Se sei ancora convinta che tra Lenders e Brighton ci sia qualcosa...»
«Lo sono»
«Allora devi plasmare quel rapporto a tuo piacimento, Milly-san. Qualunque cosa sia adesso, tu puoi impedire che diventi altro. In fin dei conti, mi era sembrato di capire che la loro amicizia sia piuttosto altalenante»
«Beh...l'anno scorso non si sono più parlati per mesi» ammise Milly, ricordando l'accaduto. In quell'occasione, Kira aveva preferito lei a Mark, ma ora...
«Facciamo in modo che litighino di nuovo» continuò Darren. «Mentre io mi occuperò di distogliere l'attenzione di Brighton da lui, tu ti occuperai di accenderla in lui, verso di te»
Milly si morse le labbra, incerta. Tentata dall'illusione proiettata dalle parole di Grant, iniziò a costruire una possibilità che sembrava remota anni luce – ma pur sempre una: se Kira avesse accettato un appuntamento da un altro ragazzo, forse Mark ne avrebbe avuto a male e ciò li avrebbe spinti a discutere di nuovo. A quel punto, lei si sarebbe incastrata fra loro, prendendo il coraggio a due mani per tentare di diventare per Mark quello che era Kira adesso. Doveva portarlo a stancarsi di lei.
Milly era disposta a tutto per stare con lui, a conquistare quella possibilità tanto sospirata, la stessa che a causa dell'amica aveva perduto. Nessuno riusciva a capire il tipo di sentimento che la smuoveva ogni volta che incontrava Mark. Era bello, deciso, stava diventando estremamente popolare: tutto ciò che lei non era. Tutto ciò che non sarebbe mai divenuta con Kira sempre in prima linea.
Tuttavia...
«È scorretto. Dovrei iniziare ad inventare bugie»
«È necessario» Darren sfilò dal volume il foglio che cercava e richiuse il libro con un tonfo, facendo trasalire Milly. «Devi liberarti dell'avversario se vuoi vincere. Nello sport si fa così, no?»
Sorrise.

HARU NO TOKI- Il tempo della primaveraWhere stories live. Discover now