Capitolo 1

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"Tesoro calmati per favore" disse Anne con voce calma e rassicurante.

"NO! VOI NON CAPITE! NESSUNO CAPISCE!"

"Harry, amore, ti prego" tentò di nuovo la donna ma il riccio aveva già raggiunto la porta della sua stanza e l'aveva sbattuta violentemente.
Si lanciò letteralmente sul letto affondando il viso nel cuscino e soffocando un urlo disperato. Rimase in quella posizione per svariati minuti mentre la madre tentava di convincerlo ad aprire la porta, inutilmente.
I rumori si fermarono, Anne si allontanò e Harry si sedette sul letto morbido passandosi nervosamente una mano tra i lunghi ricci.

La vita di Harry non era affatto semplice. Tra la band, i concerti, le interviste, gli haters, beh per non parlare della sua relazione con Louis. Simon li obbligava a nascondersi, avevano stabilito delle regole, una lista infinita di divieti, come non avvicinarsi durante i concerti, non sedersi vicini nelle interviste, non guardarsi per troppo tempo, e avevano addirittura delle finte relazioni, beh ma questa è un'altra storia. Louis aveva paura di Simon, temeva di perdere tutto e per questo seguiva alla lettera ogni regola, ordine o divieto che fosse, mentre Harry no. Harry voleva solo essere felice e libero ma ogni giorno aveva l'impressione che per Louis non fosse lo stesso. Per questo litigavano di continuo e ad ogni litigio nel cuore di Harry si creava una crepa, sempre più profonta. Da lì a poco si sarebbe spezzato del tutto. L'abbandono del padre dopo il coming out fu l'ultima goccia. Harry aveva tanti di quei problemi che a volte desiderava smettere di esistere. Davvero. Quante volte nella sua vita ha pensato "vorrei che tutti questi problemi finissero" "vorrei che tutto si fermasse" "vorrei non essere mai nato".

Il petto si alzava e si abbassava velocemente e gli occhi iniziarono a pizzicargli di nuovo.
Non voleva piangere ma a quel punto cosa importava?
Si liberò del peso che portava dentro da settimane, forse mesi, tutto con un unico pianto. Si passò le mani sul viso cercando di mantenere la calma e respirando profondamente. Riuscì a calmarsi, almeno un po'.

Si distese sul letto, abbandonandosi in quel materasso così morbido, tenendo gli occhi fissi sul soffitto bianco. Li chiuse lentamente, lasciandosi trasportare dal silenzio della stanza. Strinse i pugni per cercare in qualche di contenere l'ira che in quel momento stava vagando per il suo corpo lasciandogli degli scariche e dei brividi tutt'altro che piacevoli. Iniziò a tremare e gli occhi iniziarono a pizzicare di nuovo ma questa volta non si lasciò andare. Si morse l'interno delle guance fino quasi a farle sanguinare e per qualche strano motivo questo sembrò funzionare, beh almeno per qualche secondo. Senti le lacrime scorrere di nuovo veloci bagnandogli il viso e subito dopo gridò, gridò come non aveva mai fatto prima.

"PERCHÉ?!"

"PERCHÉ LA VITA DEVE FARE COSÌ SCHIFO?!"

"PERCHÉ IO FACCIO COSÌ SCHIFO?"

"NON CE LA FACCIO PIÙ!"

"VORREI NON ESSERE MAI NATO!"

"Desiderio esaurito"

Un sussurro giunse all'orecchio del riccio ma prima che potesse reagire, una luce bianca si espanse per la stanza abbagliandolo.

Can I born again?Where stories live. Discover now