Capitolo 1

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Allora, sono jennifer e le cose da dire su di me sono davvero poche. Vivo a Londra con la mia famiglia e non ho amici.

Preferisco non avere nessun amico. Gli amici sono inutili, ci sono solo quando gli conviene ma quando tu hai bisogno di loro non ci sono mai. Mia madre dice sempre che devo fare amicizia ma io le ho sempre detto che avere amici mi ferirebbe soltanto.

Io e la mia famiglia non andiamo per niente d'accordo, o almeno non più.
Prima ero molto legata a loro finchè un giorno mi hanno totalmente rovinato la vita.

Qualche anno prima ero innamorata di mio cugino solo che per ovvi motivi non siamo mai potuti stare insieme.

Io raccontavo tutto a mia madre, lei era a conoscenza del mio amore per lui; ma ha fatto sempre finta di niente. Non è per questo però che ora non ci parliamo neanche.. il vero motivo è un altro.

FLASHBACK

Stavo tornando a casa da scuola quando entrando sentii delle urla provenire dalla cucina così senza fare rumore mi avvicinai alla cucina.
Cominciai a origliare ma tutto quello che sentivo era mio padre che urlava:
-Prima o poi dovremmo dirglielo, cosa pensi che potremmo andare avanti così per sempre? O glielo dici tu o glielo dico io!-
Subito mi chiesi di cosa stessero parlando.
Rimasi li un altro po', ma quello che sentii dopo mi scioccò completamente.. per poi scoppiare in un disperato e silenzioso pianto e correre in camera mia.

Ero stata adottata.

Dopo aver riflettuto presi una decisione: dovevano avere almeno il coraggio di dirmelo in faccia.

Svogliatamente mi alzai dal letto e andai in bagno per lavarmi il viso solcato dalle lacrime nere a causa del mascara. Dopo essermi data una sistemata scesi decisa al piano di sotto dove c'erano mia madre e mio padre che guardavano il telegiornale.
Non mi notarono subito, così mi schiarii la voce e cominciai a parlare:
-C'è qualcosa che dovete dirmi?- dissi con tono tranquillo.

Vidi mia madre irrigidirsi sul posto e mio padre spostare nervosamente lo sguardo da me al pavimento sottostante.

-Allora?- ripetei con tono un po più agitato.
Nessuna risposta.
Allora fu li che non riuscii a trattenermi:
-Beh, se non volete parlare vuol dire che parlerò io.- dissi- Non dovreste dirmi qualcosa che non so? Come per esempio che sono stata adottata e che per 15 anni ho vissuto nella menzogna?- continuai mentre involontariamente delle lacrime iniziarono a solcarmi il viso. -
Non solo non me lo avete detto prima ma neanche ora avete il coraggio di dirmelo in faccia!- dissi ormai in lacrime per poi girarmi verso mia madre e puntare il dito su di lei:
- Tu, tu sapevi benissimo che ero innamorata di quello che fino a poco fa credevo fosse mio cugino..ma hai pensato bene di fregartene e fare finta di niente e sai perché? Perché a te di me non importa un bel niente e solo ora me ne rendo conto veramente- dissi fissando mia madre che ormai era in lacrime.
-Ora basta- disse mio padre- noi volevamo dirtelo stavamo solo aspettando il momento giusto.-
- E quando sarebbe sarebbe arrivato il momento giusto? Hai anche il coraggio di dirmi che stavate aspettando il momento giusto? Siete solo due persone senza cuore e non voglio avere niente a che fare con voi-. Dissi per poi correre fuori sbattendo la porta.

FINE FLASHBACK

Da quel giorno odiavo completamente la mia famiglia. Non ci parlavamo se non per litigare.

Mia madre cercava sempre di riallacciare i rapporti ma io facevo di tutto pur che questo non accadesse.

Da quella sera avevo capito di non aver bisogno di nessuno, ne di amici, ne di genitori, e neanche di ragazzi.

Avevo solo bisogno di stare da sola.
Volevo che nessuno si avvicinasse a me, volevo che nessuno cercasse di essere mio amico, io non avevo bisogno di nessuno.

Mi ero chiusa nel mio mondo e non volevo che nessuno vi entrasse

Mi hai stravolto la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora