1783

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Londra.

Era un freddo sabato sera, Sir Newt Lannister scese dalla sua carrozza, venendo accolto dalla gelida aria invernale. I suoi scarponcini neri lucidati si infransero contro il suolo ghiacciato.

Lasciò che la fresca brezza profumata di neve gli invadesse le narici, facendole arrossare, si strinse nel suo cappotto in pelle e gettò qualche moneta al cocchiere.

"Siete sicuro di voler andare da solo Sir?" Gli domandò l'uomo intascandosi le monete ricevute:
"Sono più che sicuro John, ti ringrazio, se è un modo per prenderti altri soldi comunque è davvero pessimo...qualcuno doveva dirtelo" Rispose Newt sorridendo nel vedere la bocca semiaperta di John nell'udire quelle parole:

"Ma no Sir...io volevo solo essere premuroso" Cercò di salvarsi il cocchiere:
"Buona serata John" Lo salutò ridacchiando Newt, mettendosi le mani in tasca e avviandosi.

La locanda "White Lion" non era molto distante da dove John aveva lasciato Newt.

L'uomo scosse leggermente la testa, facendo scompigliare ancora di più la sua chioma bionda di quanto non avesse già fatto il vento.

Dopo poco più di venti minuti raggiunse l'ingresso della locanda tanto bramata, era una delle più rinomate e belle dell'intera Londra. L'ingresso era in legno levigato con un portico ricco di fiori recisi in vasi di terracotta dipinti con motivi colorati e articolati. Sopra il portico svettava l'insegna con la scritta "White Lion" a caratteri cubitali. La porta era in legno intarsiato con una manopola tonda in ottone. Dalle finestre ai lati della porta arrivava una luce e dagli spifferi della porta si poteva sentire il calore di un focolare e il profumo di pollo.

Newt sorrise, inspirando a fondo e spalancando la porta facendo suonare una campanella appesa al soffitto.

Il locale che fungeva da sala da pranzo era vuoto se non per un commensale, che aveva fame di notte, proprio come Newt. La sala era piccola ma calda e accogliente, tutta in legno, piena di fiori e quadri. Sulla sinistra poi c'era il camino acceso e sulla destra un bancone con scaffali pieni di bottiglie e bicchieri.

L'uomo seduto al suo tavolo, che stava sfogliando un quotidiano alzò gli occhi su di lui:

"Il proprietario si è assentato un attimo Sir" Lo informò, poi con la mano che non reggeva il giornale tornò a sorseggiare del liquore da un bicchiere.

"Grazie Sir, aspetterò" Disse Newt godendosi il caldo dell'ambiente circostante.

Giusto un momento dopo si aprì un porta dall'altra parte della sala, aveva una targhetta in ottone con inciso "Toilette". Ne uscì un ragazzo, avrà avuto qualche anno in più di Newt. Era moro con degli occhi ambrati che incatenarono subito lo sguardo di Newt.

"Oh buonasera, io sono Thomas, il proprietario, come posso aiutarla?" Si presentò il giovane avvicinandosi a Newt che lo guardò confuso:

"Aspetti...lei è il proprietario? Come è possibile?" Chiese interdetto, era troppo giovane per essere il proprietario, Thomas fece una risatina amara:

"Mio padre era il vero proprietario, quello famoso...è morto qualche mese fa, da allora mi occupo io della locanda" Spiegò pazientemente.

"Oh, mi dispiace, le mie condoglianze Sir" Rispose Newt formalmente:

"La ringrazio, dunque lei è?"

"Sir Newt Lannister e vorrei alloggiare qui per qualche notte se possibile" Rispose Newt avvicinandosi anch'egli a Thomas:

"Ma certo, ho ancora delle camere libere, mi segua...lei invece Sir Smith desidera altro liquore?" Chiese rivolgendosi verso l'altro cliente che sorrise appena:

A lot of lives for love you more || NewtmasWhere stories live. Discover now