15 - Non andare.

977 95 252
                                    

«Che ci fai qui?» mi domanda Angel, torturandosi le dita

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

«Che ci fai qui?» mi domanda Angel, torturandosi le dita.

È agitata almeno quanto me e se questo da una parte mi rassicura, dall'altra mi fa sentire uno stolto. Possibile che io, un essere temuto e crudele, stia vacillando in questo modo per un essere tanto inferiore?

«Non posso?» le chiedo, facendo - involontariamente - sprofondare la conversazione in un silenzio imbarazzante.

La rendo nervosa, è evidente. Che strano, solitamente sarei stato orgoglioso di una simile reazione - per un vampiro è sempre un piacere sentirsi superiore a un misero umano - ma adesso mi fa sentire a disagio. An non mi sta sorridendo e non sembra nemmeno contenta di vedermi. E pensare che fino a pochi giorni fa mi sarebbe corsa incontro ridendo allegramente...

Nell'aria si sentono le voci degli altri studenti e pare quasi che si prendano gioco di me, della mia condizione, tanto sono felici. Perfino il vento, agitato, per niente gentile, sembra che ce l'abbia con me. Mi arriva dritto in faccia, portandomi a socchiudere gli occhi. È fastidioso almeno quanto questa situazione.

Dato che sono voltato verso di lei, vedo chiaramente Angel tremare e vorrei darle la mia felpa, ma non credo che le farebbe piacere, visto com'è finita la volta scorsa.

Non mi sono mai sentito impacciato come oggi. Come posso trovarmi tanto in difficoltà? Questa ragazza è la mia stalker, colei che non ha fatto altro che ricattarmi, ma soprattutto è Angel. La mia An. Non riesco a sopportare di sentirmi in questo modo in sua compagnia. Di solito mi rilassa starle accanto, è la prima volta che sono così nervoso che quasi mi manca il respiro.

«Non ho detto questo.» mormora Angel, ponendo fine a questo tormento. Il suo tono è stanco e tremolante. È sgradevole, il solo suono mi fa sentire strano.
«Senti Jus, scu-»

«Mi dispiace.» le parole mi escono di bocca prima che possa controllarle e finisco con l'interromperla.

Non so neanch'io cosa diamine mi stia accadendo, so solo che non voglio che si prenda la colpa. Eppure lei, in quanto umana, mi dovrebbe essere inferiore, quindi perché sono io quello che sta così male? Quello che ci sta rimettendo?

Il vento le scompiglia i capelli e An rabbrividisce. A questo punto mi levo la felpa, senza pensarci troppo, e gliela porgo, incurante di essere a maniche corte e che, in una giornata simile, non sia proprio l'ideale. Non che importi davvero. Del resto, sono pur sempre un vampiro.

«E tu?» mi chiede.
«Non posso accettarla.» continua.

Le sue parole mi procurano una fitta al cuore non indifferente e mi sento inutile e stupido.
Stringo i pugni. Che razza di pensieri ho appena avuto?
Inutile? Io? Un essere tanto maestoso e superbo? Che assurdità! Perché questa sporca umana deve farmi sentire così... Così triste... Triste?

Il mio ragazzo mordeWhere stories live. Discover now