Lui era tornato.

Quando la sagoma del quartier generale si era stagliata davanti ai suoi occhi, si era trasformato mentre ancora correva, lanciandosi contro la porta per spalancarla -ignorando il fatto che fosse completamente nudo, tra l'altro.

Da Jin gli era arrivata addosso quella che era un asciugamano, annuendo tra sé per aver preventivamente chiuso Onew con i due gemelli in un'altra stanza.

Quel tipo di comportamento era esattamente ciò che si aspettava dal suo amico.

L'animo di Taehyung si scosse irrequieto nel constatare che l'odore di Jungkook permeava ogni singolo anfratto del quartier generale, arrivava alle sue narici intenso ed intossicante facendolo sentire fremente dalla voglia di trovarlo e di vederlo.

Le zanne erano spuntate senza che neanche se ne accorgesse, gli occhi gli si erano tinti di rosso e le narici si erano allargate per ispirare profondamente l'aria. Un basso gorgoglio di piacere gli risuonò nel petto e gli occhi scattarono verso le scale.

Ma non aveva fatto i conti con la determinazione di Jin, che lo aveva spinto letteralmente dentro la stanza sua e di Namjoon per invitarlo a farsi quantomeno una doccia, visto che «Sei ricoperto di sangue e terra come un cavernicolo» per poi aggiungere un sapiente «Cinque minuti in più a Jungkook non faranno la differenza, fidati».

Ed erano stati esattamente cinque i minuti impiegati da Taehyung per lavarsi di dosso le tracce della lotta e a lavarsi i capelli, uscendo dalla doccia ancora zuppo. Una serie di impronte giganti dovuti al suo non essere praticamente asciutto tracciarono un sentiero che si perse oltre la porta d'ingresso, non poteva perdere altro tempo.

Sapeva dove avevano portato Jungkook.

L'omega infatti, era nella stanza che usavano V e Gguk per incontrarsi.

E Taehyung non poteva che essere contento di quella scelta. Essendo ubicata in un posto abbastanza raccolto, garantiva loro la giusta intimità senza mettere a disagio Jungkook più di quanto non lo fosse già- Taehyung lo sapeva, anche se l'altro non gli aveva detto nulla.

Certe cose non era necessario venissero dette per essere capite.

E non appena fu in prossimità della costruzione in legno immersa nel verde del bosco, l'odore dolciastro ed intenso del cioccolato misto alla nota agrumata e frizzante di arancia gli arrivò dritto alle narici con la potenza di un uragano.

Fu costretto a respirare con la bocca per quanto fosse distruttivo.

Era una specie di droga, l'odore di Jungkook. Una sorta di assuefacente e sublime fragranza che ti spingeva sull'orlo della follia se non ne trovavi la fonte, un coinvolgimento dei sensi che poteva essere scaturito solo dall'odore della propria metà.

In calore, ovviamente.

Era un qualcosa che senza Jungkook non avrebbe mai sperimentato, senza quella possibilità di averlo omega i loro calori non sarebbero mai partiti -infatti era successo una volta sola per meri fini di morsi e marchi, non di certo per rendere fertile uno dei due.

Come entrò nella stanza illuminata dalla calda e limpida luce soffusa del giorno, gli occhi ci impiegarono meno di dieci secondi per inchiodarsi alla figura di Jungkook e non riuscire a fare altro.

Se ne stava disteso sul letto, le gambe erano piegate e chiuse strette, le sfregava con veemenza tra loro per creare un attrito soddisfacente, le mani stringevano le lenzuola e le nocche erano pallide per quanto forte le artigliasse per dondolare leggermente sulla schiena. I capelli erano appiccicati sulla fronte, goccioline di sudore gli imperlavano il petto, il collo e le tempie, le labbra rosse erano schiuse e lucide mentre se le continuava a leccare, le guance rosse e il respiro affannoso.

Blind Sight [TaeKook]✔︎Onde histórias criam vida. Descubra agora