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Era un limpido pomeriggio di fine estate, e tutti erano indaffarati nel tornare in città, a studiare e a lavorare. Beh, non proprio tutti.

In quel piccolo ritaglio di paradiso si era ancora nella pace e nella calma più totale.
Amanda era seduta sul divano pronta a gustarsi il libro che aveva comprato, mentre suo fratello Edoardo e il suo migliore amico Marco discutevano del più e del meno.

Amanda si soffermò un attimo sul ragazzo che vedeva attraverso le tende della veranda. Un peso sembrava caderle sul cuore ogni volta che lo guardava. Gliel'avrebbe mai detto?

Distolse lo sguardo e scosse la testa. Meglio non pensarci. Si riconcentrò sul libro, ma il chiacchiericcio proveniente da fuori non faceva altro che distrarla. Decise di spostarsi nella sua camera da letto , ma, nella casa attaccata alla sua, la sua migliore amica Stella stava cantando a squarciagola con il suo inseparabile microfono.

"Cavolo, è impossibile leggere qui!" Pensò, leggermente irritata. Decise di andare a chiamare le sue amiche Astrid e Bianca, che vivevano a qualche casa di distanza.

Uscì di casa, e mentre scendeva le scale notò Marco che la seguiva con lo sguardo. C'era sempre stata una sorta di intesa tra di loro. Ma era troppo tardi ormai.

Mentre percorreva la strada si soffermò su ogni dettaglio della strada. Le case con i tetti colorati, i giardini ben curati, i fiori lungo le recinzioni ... In certi momenti avrebbe desiderato stare lì per sempre, ma non era così.

Infatti, tempo di due settimane sarebbe partita per la California diretta al college di Berkeley. Aveva già passato un anno in America come un'Exchange student, ma in Vermont, dove aveva vinto una borsa di studio per il college. Aveva voluto una vita diversa, lei.

Gli unici a parte lei che avrebbero frequentato l'università erano Marco e Astrid, entrambi di un anno più grandi di lei.

Mentre si perdeva nei ricordi, si imbatté nelle sue amiche. -Hey! Stavo proprio per venire a chiamarvi chiedendovi se volevate scendere.- Disse. -E noi stavamo proprio per piombare in casa tua.- Rispose Bianca. -Chiami anche Stella?- Chiese Astrid. -Già-.
Quando arrivarono a casa di Amanda, Stella era già lì che parlava con i ragazzi.

-Ragazze, hey!- Disse Stella. -Stavamo aspettando proprio voi, vi va di fare una partita a carte?- Chiese a tutti loro. -Certo, vado a prendere le carte e il block notes!- Esclamò Amanda, entrando in casa.

Uscì fuori un paio di secondi dopo, con un mazzo di carte e un block notes dove segnavano i punti. -Marco, tocca a te mischiare.- disse, sedendosi al tavolo. -Non è vero!- Protestò lui. Amanda prese il block notes e andò alla fine, dove tenevano una tabella per i turni. -Oggi è sabato, manca il tuo nome sulla tabella della settimana. Quindi ora, mischia.- Disse, sorridendo, e gli porse il mazzo.

Lui, di malavoglia si mise a mischiare. Ma intanto, la guardava. Dio se gli piaceva, era sempre stato pazzo di lei. Si conoscevano ormai da troppi anni, ed era sicuro che ormai lei lo considerava come un fratello.

E, nonostante quel sentimento così profondo che provava per lei, era così anche per lui. O almeno si sforzava a crederlo per non pensarci.

Aveva avuto le sue occasioni ogni estate, ma non aveva mai avuto il coraggio di farsi avanti, ma la paura di essere rifiutato e di avere rovinato un'amicizia così importante aveva avuto il sopravvento.

Poi tutti pensavano che fossero una bella coppia, sarebbe stata una relazione spinta dal desiderio di qualcun altro, e non era quello che voleva.

Aveva sempre avuto un rapporto speciale con Amanda. Si insultavano, litigavano spesso, ma erano sempre lì l'uno per l'altra.

Avevano fatto le cose più assurde insieme, dal recuperare un giardino perso a ripulire da cima a fondo una soffitta, rendendola un luogo ospitabile.

Avevano anche un altro tipo di amicizia, quella che era sempre stata più vicina all'amore che a quest'ultima. E anche un'amicizia fatta di segreti e di occhiate, che nessun altro avrebbe capito.

Marco scosse la testa cercando di liberarsi di quei pensieri, e per fortuna nessuno lo notò. Iniziarono a giocare, nello stesso modo con cui avevano giocato per anni. Ma non avevano idea di quante cose stavano per cambiare.

Partite dopo partite, il cielo si scurì di colpo. -Cosa sta succedendo? Giuro che il cielo era sereno tre secondi fa. - Disse Stella, lasciando trapelare una nota di preoccupazione nella sua voce.

-Forse c'è solo un temporale. Non preoccuparti- Le rispose Edoardo.

-Ma non c'è stato nessun tuono o lampo.- Replicò lei. -O mio Dio. O mio Dio. O mio Dio.- Disse Amanda, alzandosi e scrutando il cielo con occhi sognanti.
Era sempre stata appassionata di libri fantasy. Forse un po' troppo.

-Cosa, Mia? Saremo posseduti da un demone questa volta? Oppure il tuo "argento lunare" ha funzionato?- Disse Marco, elencando solo due delle frequenti ossessioni della ragazza. Solo lui la chiamava così, era una cosa tra loro due. Lui aveva reso molto chiaro, in qualche modo, che quello era il suo soprannome e suo doveva restare. Ogni volta che si sentiva quel nomignolo, si sapeva che era lui.

-L'ho sempre letto nei libri.- Esclamò. -Oh no. Ci risiamo.- Disse Bianca, preparandosi alla tempesta che era la sua amica.

-Ragazzi, Mia è una sognatrice, questo non possiamo negarglielo. Vero, Mia?- Disse Marco, voltandosi verso la ragazza.

-Amanda?- La chiamò Stella, ma Amanda non rispose. Anzi, sembrava proprio che fosse assente. Erano tutti concentrati su Amanda, che si aggirava per la veranda come una folle.

Ad un certo punto si bloccò, trasalendo. -Tutto bene?- Disse Edoardo. –"Tutto diventò buio, il gruppo si guardò attorno, ma non avevano idea delle crudeltà che stavano per subire. Un'entità enorme stava per scagliarsi su di loro e non si sarebbe fermata finché la mente non avrebbe trovato il suo cuore."- Recitò Amanda in trance, per poi svenire.

Per fortuna, Marco riuscì a prenderla in tempo. -Ragazzi, non si sveglia!- Disse. -O mio Dio. Sdraiala sul suo letto, stai con lei.- Disse Stella e Marco corse dentro.

-Qualcuno ha preso nota di quello che ha detto?- Disse poi. -Si, l'ho scritto qua.- Disse Astrid, indicando il block notes. -Ma ragazzi, cosa diavolo le è preso? Sembrava posseduta...- Disse poi

-Speriamo sia solo uno dei suoi soliti scherzi.- Disse Bianca. -A me non era sembrato uno scherzo. Temo che possa essere tutto collegato a qualcosa di grande e di estremamente pericoloso.- Le rispose Stella.

Spazio autrice
Salve!!! Benvenuti in questa storia! Mi chiamo Virginia e questa è la mia storia, cioè la cosa che trovo più importante in tutta la mia vita. Questa storia è molto importante per me anche da un punto di vista molto personale, quindi spero che vi piaccia e che vi faccia sentire le stesse emozioni che io ho sentito scriverla!
-Vir✌🏼️

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