Questo tipo di scenette erano ormai all'ordine del giorno, nella cucina dei Red Velvet Moon. Certo, sicuramente c'erano stati alti e bassi subito dopo l'arrivo delle due piccole pesti, in particolare a causa delle condizioni di salute di Jin. L'omega non si era ripreso con la stessa velocità con cui si pensava avrebbe superato il parto, aveva avuto febbre alta e dolori muscolari, nonchè un accenno di depressione post partum in cui passava le notti abbracciato a Namjoon per piangere per non sapeva neanche lui cosa.  

Era andata avanti per mesi, ma si era risolta con tanta -tantissima- pazienza, ed anche con alcuni farmaci che gli aveva prescritto Onew, che servivano principalmente ad innalzare il livello di serotonina e farlo gioire della sua quotidianità. Ma poi le situazioni erano rientrate ed un nuovo equilibrio era stato raggiunto, in cui la regina era la serenità.

Taehyung lanciò un'occhiata a Jungkook e lo trovò intento a sorridere come un tonto verso un Namjoon alle prese con la pulizia del musino di Seojun, che si dimenava perché voleva fare l'aeroplanino.

Adesso che ci faceva attentamente caso, era da qualche tempo che beccava Jungkook a fissare i bambini della coppia con un sorrisone che andava da una parte all'altra e una punta di emozione nelle iridi eterocromatiche. Puntualmente, dopo che usciva dalla sua bolla privata, le loro mani si trovavano e si stringevano, le loro bocche si cercavano per darsi un casto bacio e i loro occhi si sorridevano.

L'argomento omega, ormai accantonato da anni, era una specie di tabù che nessuno effettivamente osava tirare fuori; in realtà, Taehyung non sapeva nemmeno dove fosse finito quel pendente, se Jungkook lo avesse scaricato nel water o se lo avesse sotterrato da qualche parte a mò  di osso. 

Non gli aveva chiesto nulla ed aveva intenzione di continuare su quella linea, perchè non voleva che l'altro si sentisse sotto pressione o, peggio, non voleva indurlo a pensare che lui gli stesse mettendo fretta. 

Lui avrebbe atteso che Jungkook si fosse sentito pronto, a prescindere da quando e da come, e ciò significava che era disposto ad attendere anche altri dieci anni, se era questo il tempo necessario per prepararsi. 

I figli erano una scelta che dovevano prendere entrambi, e lui aveva chiarito più di una volta la sua posizione nell'essere pronto solo nel momento in cui anche l'altro lo era. Se anche uno dei due non se la sentiva, allora non era il caso di forzare nulla.

Nell'incertezza, comunque, Taehyung aveva fatto in modo di far stare sopra Jungkook un considerevole numero di volte, in una sorta di  "ringraziamento" per l'eventuale sforzo che avrebbe fatto rinunciando al suo rango in favore di un corpo omega -che, per forza di cose, non sarebbe potuto stare sopra.

Gli passò una mano sulla schiena e gli baciò il collo, intrecciando poi le loro dita per trascinarlo a fare colazione in modo da essere pronti per quando avrebbero ripreso gli allenamenti. Jungkook era leggermente arrossito al gesto casuale che aveva fatto Taehyung, intenerendo l'altro alpha forse più di quanto si aspettasse -e volesse ammettere.

«Cosa fai, zucchero, arrossisci?» ghignò, mormorandogli all'orecchio e soffiandoci appena sopra.

Jungkook ebbe un brivido come la voce roca di Taehyung gli carezzò il timpano, mettendo un piccolo broncio e tirandosi sulla testa il cappuccio della felpa.  «No, sento solo caldo» sbottò, afferrando il suo latte alla banana e tracannandone più di metà bottiglietta in un sorso.

Taehyung rise rocamente scuotendo la testa; la mano gli strizzò la coscia con fare complice e il palese divertimento continuò a danzare nei suoi occhi come l'altro mugugnava qualcosa mantenendo quell'adorabile broncio.

Sei proprio uno zucchero, non vedo l'ora di mangiarti.

E vedere Jungkook soffocarsi con il suo latte alla banana e guardando con occhi spalancati fu quasi soddisfacente quanto vederlo nudo sotto la doccia.

Blind Sight [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now