03/10/20__

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Liz-"Come sta?"
Ale~"Sembra dormiente."
Liz-"C'è ancora il battito?"
Ale~"È lieve.."
Liz-"È la volta buona che dorme dalla stanchezza?"
Ale~"È la volta buona che non si sveglia"

In effetti lo sono, semi dormiente, finalmente.
Non ho mai provato tanta tranquillità e relax per ogni singolo muscolo del mio corpo.
Pur dormendo ogni notte per un paio d'ore  il cervello continua a lavorare per immagazzinare i ricordi del giorno passato e ti lascia svariati sprazzi di pensiero che il giorno dopo considererai visioni, sogni, incubi o segni del destino.
In questo caso non sto facendo altro che lasciarmi andare. La sensazione è simile al tornare da una festa troppo ubriachi per addormentarsi, sentire di sprofondare nel materasso, vedere le pareti buie muoversi e contorcersi intorno a te come fossi al centro dell'universo, non avere le forze di  muoversi ed essere costretti ad aspettare in agonia il momento in cui vomiterai o senza accorgertene perderai ogni singolo briciolo di energia e cadrai nel sonno .

Liz-"Aspettiamo finché non si riprende?"
Ale~"Penso sia il caso di lasciarlo qui, in camera, e tornare a controllare più tardi.
Dubito si riprenda, subito intendo, inoltre ci sono gli altri giù che ci aspettano in macchina."
Liz~"Vai con gli altri. Resto qui ad aspettare, in caso si svegli, avrà bisogno di qualcosa magari."
Ale~"Come vuoi. Porto gli altri in casa e ti scrivo okay?"
Liz-"Okay."

Ale è uscita dalla stanza. L'ho capito perché, negli ultimi minuti,ho sentito la porta cigolare, prima di esser chiusa, con la massima delicatezza. È esattamente il suo modo preciso e pacato di agire per quanto sia diretta a parole mantiene sempre i suoi tratti femminili nell'atteggiamento.

In quel momento realizzo che effettivamente sento un calore esterno provenire da lato destro. Liz.

Mi sforzo per muovermi anche se sono completamente rilassato ormai.
Inspiro con tutto ciò che mi rimane,
Rigiro la mia testa di lato,
Spero che la flebile luce entrante dalla finestra non squarci il mio occhio destro nel aprirlo.
E se anche fosse ne varrà la pena. Voglio rivederla, solo lei.

Si è appoggiata con le la testa sul mio petto.
La sensazione mi rievoca tanti piccoli momenti fantastici.
Questo, tuttavia, non è uno di quelli.

Liz-"So cosa hai fatto. Testa di cazzo!"
Fri-"AVREI PREFERITO NON LO CAPISSI E MI LASCIASSI CREPARE IN PACE."

Almeno questo l'ho pensato non avendo modo di dirlo.

Mi gira il fisico sul lato sinistro.
Alza un braccio, chiude il pugno, inizia a colpirmi ripetutamente allo stomaco.
Lo stimolo è immediato.
Ho rigurgitato tutto ciò che avevo nello stomaco e lei non ha smesso di colpirmi per un singolo istante.

Ora i conati di vomito restanti non sono altro che saliva e acqua.

Sul pavimento la chiazza informe rilascia un odore acre. Nel mentre Liz si è premunita di acqua per farmi sciacquare il viso e reidratarmi.

Passa del tempo, non saprei quantificarlo,come non saprei quantificare le volte in cui Liz mi ha colpito tra il farmi vomitare e tenermi sveglio con gli occhi aperti.

Sto osservando ogni singolo tratto del suo viso.
I capelli scuri con i riflessi rossi.
Le sopracciglia tenute alla precisione per evitare il mono ciglio.
Gli occhi verdi lucidi e accesi di rabbia.
Gli occhiali a goccia con una stanghetta più storta dell'altra a furia di non toglierli e addormentarsi dove capita.
Le due sfere del nostril che fanno capolino dalla narice sinistra come dettaglio al nasino a punta.
Le labbra carnose e morbide come petali di rosa.
Le piccole orecchie con due differenti orecchini realizzati da lei.
Uno a forma di croce, rigorosamente girata, e l'altro con una madonnina stilizzata.
La fossetta sulla guancia sinistra.
Ed infine i tre piccoli nei, uno tra le labbra ed il mento, il secondo sulla guancia un po' a sinistra rispetto alla fossetta ed il terzo subito dopo.
Insieme hanno l'aspetto della cintura di Orione.
Tre piccole stelle scure su una pelle chiara e lucente, anche se non saprei dire se sia per i brillantini o la luce riflessa della luna.

Liz mi sta parlando.
sento la sua voce tremante nel aria.
non ne capisco nulla.
Forse non l'ho proprio mai capita come avrebbe voluto.
Alla peggio non ho voluto far capire me stesso e ciò che sono.
ed eccomi a soffocare e soffrire senza sentire veramente nulla.

Più la guardo e più non ci credo che una tale bellezza sia accanto a me.
sento gli occhi cedere e nemmeno le ditate sullo stomaco bastano più a tenermi attivo.

Crollo.

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