CAPITOLO 3

1.9K 145 11
                                    

Il vino si riversa nei due calici, sguazzandoci dentro. Chuuya poggia la bottiglia sul tavolino e si lascia andare sulla poltrona.
-Dovresti provare a non bere solo vino, sai Chuuya?- propone Dazai, mentre osserva l'alcol che, come un mare dopo la tempesta, inizia a destarsi.
-E tu dovresti provare a non suicidarti. Come hai fatto questa volta?- chiede Chuuya, tamburellando con le dita sul braccio della poltrona. Il rosso, durante le missioni con Dazai, ha assistito a diversi tentati suicidi, uno più squallido e ridicolo dell'altro. Tuttavia, trovarlo a terra, pallido e con il fiatone che andava e veniva, ha davvero scosso l'animo del povero ragazzo.
-Antidepressivi. Forse era meglio sbronzarmi, come sempre. Chuuya non crede alle sue orecchie. È da anni che conosce Dazai, ma solo in questo momento prova una disperata pena per lui. Ecco perché è sempre al verde. Il silenzio e l'angoscia calano nell'aria consumata del salottino.
-Tuttavia sei apparso davanti a me, prima che le mie gambe cedettero.- riprende Dazai, prendendo in mano il calice. -Mi hai detto che io sono Osamu, l'uomo che ti ha sempre amato, anzi, sarò, solo quando me ne renderò conto.
-Senti, Dazai,- irrompe Chuuya, apparentemente confuso, -non so cosa ti frulli per la testa. Dimmi: cos'hai provato quando ero accasciato fra le tue braccia, sanguinante, quel giorno?

A quel punto, ritorna in primo piano il sorriso di Dazai, il terribile e naturale sorriso di Dazai, che tutto pare tranne un sorriso. Il suo sguardo si posa su Chuuya, e, persino adesso, i suoi occhi sembrano innamorarsi ancora del ragazzo.
-In quel momento ho perso qualunque fiducia in me stesso, oltre che quella per gli esseri umani. Sai, Chuuya,- Dazai si interrompe per guardare il calice, -mi sono innamorato di te perché mi hai dato la speranza di cambiare, perché non ho mai visto in nessuno un'immacolata fiducia per gli altri prima di incontrarti.
-Tuttavia, mi son fidato di Mori-san, e mi ha usato. Anzi, mi son fidato di te, ma tu non mi hai salvato.- conclude il rosso, decidendosi finalmente a prendere il calice di vino e a berne un sorso. -E ora ti senti completamente vuoto, perché trovi l'immacolata fiducia una colpa.

I due si guardano, e Chuuya capisce di aver fatto centro. A un certo punto, i pochi secondi di silenzio sono interrotti da delle fragorose risate. Le risate dei ragazzi riecheggiano per tutta la stanza, gioiose. Risa spontanee, tuttavia molto contagiose, di due compagni di vita.
-Talvolta penso che avresti davvero bisogno di un calcio alle parti basse, fesso di un Dazai...- se la ride Chuuya, calmandosi un po'.
-Probabilmente hai ragione. Hai ragione su tutto! Devo rimanere con te per conoscermi.- afferma Dazai, smettendo di ridere e rimanendo con un sorrisetto gioioso. -È per questo che ora è mio dovere chiederti una cosa.
-Cosa devi chiedermi ora? Se mi fido ancora degli...- Chuuya si interrompe, appena l'altro ragazzo si avvicina a lui, con una mano in tasca. Si piega sulle sue ginocchia, per arrivare all'altezza di Chuuya, ancora seduto sulla poltrona, ed esce la mano dalla tasca. Sembra quasi invisibile, ma un luccichio lo rivela agli occhi del rosso. Sì, è proprio un anello, uno dei più belli, agli occhi di Chuuya.
-Vuoi aiutarmi a comprendermi, rimanendo al mio fianco?- domanda Dazai, senza un velo di disagio o d'imbarazzo. Non m'interessa più la mia persona, in verità. Come non m'interessa più sapere se la fiducia è una colpa, se la mia vita ha ancora un senso, quante persone vivono in questo misero corpo. Voglio rimanere con Chuuya, a costo di divenire un uomo avaro. Questa è la mia felicità nuda, ed io non devo avere paura.
-Invece di mangiare, ti sei concentrato su questo stupido arnese? Per quanto tempo?- chiede incredulo il rosso, non sapendo come reagire alla proposta.
-Lo prendo per un sì. È da molti mesi che mi son sforzato per comprarlo, ma non ero sicuro.- Dazai mette l'anello all'anulare di Chuuya e si rimette in piedi. Dei passi si sentono da dietro la porta. -In fondo devi sempre ricordare che siamo dei criminali, per giunta ora ricercati tempestivamente.

La porta cade a terra violentemente. Una ventina di uomini armati supera l'uscio, iniziando ad aprire il fuoco verso i due ragazzi. Dazai e Chuuya riescono comunque a evitare tutti i proiettili, nascondendosi dietro il divano. Dopo pochi minuti, la situazione si è ribaltata: mai scherzare con il potere di Chuuya. Dopo aver sterminato l'intera armata, insieme al loro generale della Port Mafia, i due decidono di scappare, seguendo delle viuzze.
-Comunque mi hai deluso. Dovevi ricordarti che non mi piace il vino.- esclama Dazai, in modo talmente pacifico da rendere la situazione normalissima.

Per il tuo bene || Soukokuحيث تعيش القصص. اكتشف الآن