"Pare che siate nei guai, anche considerando quel coniglio che è fuggito restate comunque in dieci, quindi senza un'altra persona non potrete scendere in campo"

Da lontano vedemmo arrivare Silvia, insieme ad uno strano tizio con gli occhiali, che richiamava l'attenzione di mio fratello.

"Ho portato il nuovo acquisto della squadra un vero talento"

Mentre la Raimon parlava con questo ragazzo, io mi avvicinai alla mia squadra e mi misi a parlare con Joe e David.

"Scusa Daniel, ma tu sai perchè dobbiamo giocare contro una squadra così debole, si sa che vinceremo noi"

"Il nostro capitano è interessato ad un giocatore che si è appena trasferito in questa scuola, ha detto che vuole farci vedere con i nostri occhi di cosa è capace"

Axel... Jude sta aspettando Axel... ma perchè ?

"...Potrebbe essere il nostro nuovo acquisto" sentì dire da Jude

"Quindi noi dobbiamo giocare solo per vedere questo ragazzo?" chiese il portiere a me e all'attaccante.

"Bhe a quanto pare.."

Finalmente la Raimon che era precedentemente andata a cercare Jack scese in campo, la mia squadra si posizionò al centro del campo, davanti alla squadra di Mark e iniziò la partita.

Purtroppo io non potevo giocare, dovevo stare seduta su quella maledetta panchina, perchè secondo il comandante era troppo presto per farmi giocare insieme ai miei compagni, dice che non abbiamo ancora il giusto feeling, ma che appena inizierà il campionato sarò la sua attaccante di punta. Speriamo.

Mi misi a sedere sulla panchina e iniziai a osservare la partita.

La Raimon inizialmente non se la stava cavando affatto male, ma c'era solo un problema...Jude e gli altri non si stavano neanche sforzando di giocare. Infatti Joe parò subito il tiro di Kevin e passò la palla a Jude, che a sua volta la passò a Daniel per farlo tirare.

Mark non riuscì a parare il tiro e finì in porta insieme al pallone, mi preoccupai. Era pur sempre mio fratello, e se si fosse fatto male? La partita continuò così, il primo tempo finì 10-0 per noi, la Raimon era distrutta, ma non dissi niente, anche quando i miei compagni si avvicinarono al nostro bus per parlare con il comandante, io rimasi a osservare il campo. La differenza fra noi e la squadra avversaria era imbarazzante, si vedeva benissimo che erano una squadra formata da poco tempo e che non si erano mai allenati per bene. Il secondo tempo iniziò con la Zona Micidiale, era una tecnica che io stavo imparando; Jude e gli altri iniziarono a sfoggiare le loro tecniche per stancare gli avversari, ma la cosa che mi fece arrabbiare più di tutti fu il fatto che iniziarono a colpire Mark con i loro tiri, certo non stavano usando tecniche speciali, ma comunque gli stavano facendo male. Nathan corse in soccorso a Mark, ma finì in porta.

"Se è questo che volete accetto la sfida, difenderò la mia squadra a qualunque costo"

"Chissà, magari un tiro riesci a pararlo" esclamò Jude alzando la palla a Daniel così che poteva tirare con il suo Tiro dai Cento Calci.

Mark non riuscì a parare il tiro, eravamo 19 a 0, William era l'unico giocatore rimasto in piedi, che appena si rese conto della cosa corse via... alla faccia del vero talento...

20 a 0, ed eccolo qui, Axel era finalmente arrivato, vestito con il completo della Raimon, certo che se arrivava un po' prima magari si risparmiavano tutti quei graffi eh

"Adesso vedrete che cosa sa fare quel ragazzo con il pallone" esclamò il rasta

"Allora è lui che stavi aspettando fin dall'inizio" gli rispose Herman

La partita rinizia con la zona micidiale, ma Mark stavolta riesce a parare il tiro con la Mano di Luce, una mossa che il nonno gli ha insegnato prima di morire; e lancia la palla ad Axel che effettua il Tornado di Fuoco, una potenza maestosa, mai visto un tiro così, segnando il primo e unico goal della Raimon, con il quale vincono la gara a tavolino, dato che il comandante ci ha fatto ritirare.

Il viaggio di ritorno alla Royal lo passo in silenzio, mentre i miei compagni discutono su Axel e il suo tiro. Una volta arrivati a scuola presi Jude per un braccio e lo feci voltare verso di me

"Ora mi spieghi,era proprio necessario sfinire Mark, colpendolo ripetutamente solo per far si che Axel scendesse in campo?" domandai furiosa verso il moscone.

"Questa è la Royal, questo è il nostro modo di fare - iniziò avvicinandosi a me, ora eravamo faccia a faccia a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro - Se non ti va bene quella è la porta, ma sappi che se te ne vai non torni, se vuoi giocare a calcio nella Royal, realizzando il tuo sogno di poter battere tuo fratello con questa squadra, beh allora quando entri in campo dimentica di avere un cuore e pensa solo a vincere. E dato che tu non hai sentimenti, non dovrebbe neanche essere così difficile per te. Questa è la Royal, sudore, vittoria, non importa come, l'importante è vincere." Quando finì di pronunciare quelle parole se ne andò, lasciandomi lì, da sola.

Nel tragitto scuola-casa riflettei molto sulle sue parole, non sono mai stata una persona che esprimeva i suoi sentimenti, ne sono consapevole, quello empatico è sempre stato Mark, e se per realizzare il mio sogno e giocare alla Royal era necessario il mio cuore di ghiaccio, avrei iniziato a giocare come loro, e pensare solo e soltanto alla vittoria.

Non ditelo a mio fratelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora