Come non detto.

Parli del diavolo ed eccolo qui.

Per fortuna non ha intorno o addosso nessuna di quelle lì, parla con un tipo, forse un amico di infanzia. Possibile che debbano essere tutti così perfettamente perfetti? Ma no, perfetto c'è solo lui.

Ogni giorno più bello e irresistibile, la mia voglia di saltargli addosso è incontrollabile, il cuore che batte all'impazzata, le gambe che tremano.

Calma Zoe. Ti sta solo fissando. Niente di più. Ma perché mi fissa? Proprio lui. A me.

No sto sognando, non è possibile. Basta. Devo calmarmi.

"Cos'è ti senti male per caso? Zoe! Zoe!"

Sentii qualcuno dietro che mi riportò alla realtà.

"Chi sei? E come sai il mio nome?"

Mai visto in vita mia.

Un tipo abbastanza alto, biondo, occhiali, niente di che.

La prima volta che lo vedevo in vita mia e già sapeva il mio nome. Okaaay.

"Ahahahah il nome lascialo stare, piuttosto, bel tipo quello che stavi fissando eh"

"Mh, cosa? Non stavo fissando nessuno! "

"Al cuor non si comanda bella!

Ti ho visto. Devi essere proprio innamorata di quello lì! Sai a cosa vai in contro no? Ti farà solo soffrire, nient'altro."

Ma to' guarda questo qui, mi viene da dietro, nemmeno mi conosce e già fa la romanzina. Tipetto sveglio lui eh.

Non sopporto certa gente che crede di sapere tutto della vita degli altri, mentre non si'impegnano per niente a migliorare la loro.

A quelle parole l'unica cosa che mi venne in mente di fare fu andarmene e lasciarsi il discorso alle spalle. Per quanto era risultato irritante, quel ragazzo aveva proprio ragione e io lo sapevo. Non potevo stare con uno così, avrebbe solamente alimentato la mia sofferenza e di sicuro le cose non sarebbero andate meglio.

Decisi di raggiungere Amy che se ne stava tutta sola a fumarsi la solita sigaretta. Quanto odiavo vederla fumare, che gusto ci provava? Lo faceva solo per farsi vedere? Non credo.

Sicuramente era successo qualcosa da un po di mesi che aveva fatto si che lei cominciasse a fare tutto ciò e che io non sapevo.

"Hey Amy!  Ti ho trovato finalmente.

Dai amica, non prendertela per così poco!

Che ti succede?"

Il mio tono supplicatorio era il massimo e funzionava sempre.

Sembrava pensierosa, a dir poco confusa.

" Ah sei uscita finalmente!

Sai ho visto una di quelle barbie che si aggirano attorno al tuo moroso, voleva farmi fare brutta figura facendomi una specie di sgambetto. La prossima volta le rovino quella faccia rifatta che si ritrova."

"Dai Amy, calmati. Sai come sono quelle. Lo fanno per farsi vedere e alla fine risultano ridicole. Mi meraviglio che tu ancora non l'abbia capito. Dai andiamo."

Ripensando a quella scena soffocai una risata. Ad ogni modo la nostra conversazione fu interrotta dal suono assordante di quell'aggeggio posto sopra la porta della presidenza.

Rientrai in classe , immersa nei miei pensieri. "Perche proprio a me? PERCHE GUARDAVA PROPRIO ME E RIDEVA. Quel sorriso che mi faceva sognare e quegli occhi..erano la fine del mondo. Forse aveva notato qualcosa di bello e attraente in me? No non penso proprio. Troppo brutta e troppo "out" per lui che preferiva le barbie con chili e chili di trucco, non un capello fuori posto e sempre eleganti e alla moda. Ed io? Avevo il solito felpone, i soliti leggins  e i capelli sempre raccolti in una coda. Non che io mi lamenti di ciò che metto, perché alla fine l'aspetto esteriore non conta tanto. Ma loro erano, come dire, all'altezza.

  Solo il

"Signorina? Mi sente? Le sto facendo una domanda!" Della prof. Di italiano mi distolse da tutto ciò.

Ero talmente concentrata che non mi accorsi della fine della lezione e della domanda che aveva fatto sull'argomento del giorno.

Ero proprio andata.

Ma tanto tanto.

Stava peggiorando la situazione, ero cotta, e non andava.

'Non da sempre, ma per sempre'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora