Capitolo I

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"Vuoi qualcosa per colazione?"
"Mh, non è che mi fai un caffè per favore?"
"Va bene." ciabatto verso la macchinetta, preparando un caffè per mio fratello e pensando di farmi, subito dopo, una qualsivoglia tisana per diminuire un minimo lo stress e la stanchezza che ho accumulato in queste ultime settimane.
Forse l'accoppiata zenzero e cannella è la più buona... Ma anche il finocchio non sarebbe male... Che dico, la tisana al finocchio fa veramente schifo! Magari potrei puntare di più su qualcosa come salvia e rosmarino, l'ho comprata qualche mese fa ed è ancora con l'involucro...
"Fatti quella lì." sento Davide interrompere il mio flusso di pensieri, mescolando fastidiosamente il suo caffè. "Quella li viola."
A dirla tutta, per togliere lo stress anche il ribes nero non è male, in effetti.
"Va bene, aggiudicata." sorrido, tirando agilmente fuori dalla confezione una delle venti bustine viola e iniziando a far bollire l'acqua.
"A che cos'è?"
"Ribes nero, ginseng e vaniglia."
"Ammazza che schifo." ride mio fratello, riappoggiando sul tavolo la tazzina. "A volte a voi ragazze non capisco proprio."
"Devo cercare di togliere lo stress da dosso, credimi. Sono notti che non dormo, per quella cosa lì."
"Un momento... Quale cosa?"
"Quella che ti dicevo ieri, ovvio!"
"Se per 'ti dicevo' intendi tu che mi chiedi consiglio e poi fai di testa tua, come sempre, senza farmi sapere più nulla allora sì, stiamo pensando alla stessa cosa."
Sorrido. "Molto bene."
"Ma quindi me la dici o no sta cosa?"

Rimango in silenzio, perlomeno fino a quando non mi sono scaldata la tisana. È lì che, dopo aver raggiunto Davide al tavolo, ho preso la decisione di parlare. Se non mi avesse interrotto con un altro discorso. Completamente diverso.

"Che c'è, ti sei innamorata di questo fregno che hai davanti e vuoi cominciare una relazione incestuosa all'insaputa dei nostri genitori?"
"Ma sei deficiente?" rido. "No, no, mai e poi mai." realizzo poi, rabbrividendo un poco.

Oddio, che schifo, pensandoci meglio una cosa del genere è davvero squallida.

"Ma come ti vengono queste?"
"Colpa del personal mattutino. Perdonami."
"Pensavo che questa cosa di fumare all'alba ti fosse sparita da quando mamma ti ha beccato a metà tra la stanza e il balcone. Mentre strisciavi sotto la tapparella e hai dato una testata incredibile."
"Oh Dio, ma davvero ti ricordi ancora quella cosa?"
"Vedi un po' tu, mi sono svegliata alle quattro del mattino perché hai tirato giù un santo dietro l'altro!"
"Beh..." deglutisce, sghignazzando un po'. "Non ha importanza, devi ancora parlarmi di quella cosa."
"Ah sì... Ecco..." prendo la tazza della mia tisana con entrambe le mani, guardando il mio riflesso nel liquido. "Ho pensato che... Non sono abbastanza. La mia carriera non è abbastanza. Ho bisogno di fare... Mh, qualcosa di più. Uscire dai miei schemi, tipo. Sì, andare fuori dai miei schemi."
"In che senso?"
"Eh, tante cose Da... Tipo dovrei cominciare a farmi le basi da sola, o provare più cose... Mh, sono un sacco confusa. Però so che dovrei e vorrei essere molto più autonoma."
"E quale sarebbe questo grande problema che ti tiene sveglia la notte?"

Alla domanda rimango zitta, probabilmente dando al mio volto un'espressione confusa tanto quanto le mie idee.

"Sono serio, Sara. Non ho capito dov'è il problema."
"Il problema è la società. Una producer femmina non è credibile."
Inaspettatamente sento mio fratello scoppiare in una grassa risata. "Ma che cazzo stai dicendo!?"
"Sono seria."
"Scusa ed esattamente che te frega?"
Non rispondo di nuovo, spostando di nuovo lo sguardo sulla tisana. "Non lo so, me ne frega e basta. Lo sai come sono fatta..."
"Sì, ma non dovresti. Se lo avessi fatto anche per tutto ciò che hai ottenuto e ti fossi tirata indietro, ti chiedi ora dove saresti? Penso che tu abbia abbastanza prove per dire che ne varrebbe la pena."
"No... Qui è diverso... E comunque dirmi fregatene non aiuta."
"Eddai, non sono mica uno psicologo io!"
"Hai fatto psicologia però."
"Non ho fatto psicologia."
"Stavo cercando una scusa per convincermi che il tuo aiuto fosse valido."
Silenzio, silenzio tombale.
"Lo sai che non ne parlo con nessuno di ste cose. E da sola non riesco a risolverla."
"Beh..." contrae le labbra. "Va bene. Ti farò capire che tutti questi film che ti fai sono inutili. E ti farò uscire da questi schemi senza paura. Promesso."
"Promesso?"
"Sì, promesso."

Federica's Corner:
Sì ragazzi, questo è un capitolo un po' di merda e lo riconosco, ma è un po' per inquadrare la storia nella trama. Dovrò fare le cose in modo più preciso e aspettatevi per questo degli aggiornamenti stra lenti. Besos.

La Mia Tag || tha Supreme & Mara SatteiWo Geschichten leben. Entdecke jetzt