Era sera e Arianna non faceva altro che andare avanti e indietro per la casa. In quei giorni non era riuscita a togliersi quei pensieri e quelle immagini dalla testa e non era riuscita nemmeno a capire qual era il significato, sempre che ce ne fosse uno e lei non si stesse tormentando per niente. Ne aveva parlato con Laila, ma nemmeno lei aveva idea di cosa potesse significare.

«Stai facendo una cazzo di maratona dentro casa?» disse Oray, spuntando dal corridoio e guardando la ragazza con aria irritata, mentre lei camminava nel soggiorno.
«Laila tornerà presto?» chiese Arianna in risposta, ignorando il sarcasmo del diavolo.
«Non lo so. Ha deciso di andare a casa della sua amica angelo» disse lui, sedendosi sul divano e stendendo le gambe in avanti. Sembrava avere una punta di preoccupazione nella voce. Arianna rispose con un sospiro.
«Ti sei ricordata qualcosa su chi sei davvero? È per questo che fai la maratona in casa?».
Arianna sobbalzò al suono di quelle parole, ricordando la voce nel sogno che le chiedeva "Chi sei, Arianna?". Che i due misteri potessero essere collegati? La sua vera natura poteva avere qualcosa a che fare con quell'incubo?
«È da maleducati non rispondere, Ariel» la provocò Oray, lo sguardo determinato fisso su di lei.
«Non mi chiamo Ariel. Lo sai benissimo» disse Arianna. Lo strano atteggiamento del diavolo stava cominciando a innervosirla.
«Che cosa sai davvero su te stessa, Ariel?» continuò lui, ignorando la sua risposta.
«Ti ho detto che quello non è il mio nome!» esclamò lei, la rabbia che iniziava a sostituire la confusione di cui era stata preda fino a quel momento. Aveva già troppi problemi, non aveva bisogno che Oray complicasse ancora di più le cose con le sue assurdità e con domande come quella. Domande a cui non sapeva come rispondere, perché, dopotutto, non sapeva molto su stessa.
«Ne sei così sicura, Ariel? O è solo ciò a cui vuoi credere?» domandò ancora il diavolo. Ora la stava guardando negli occhi.
«Sì, ne sono sicura! Non sono Ariel!» urlò lei, incenerendolo con lo sguardo e stringendo i pugni. Gli angoli della bocca del ragazzo si sollevarono in un sorriso soddisfatto, mentre osservava il luccichio di un colore diverso negli occhi normalmente grigi della ragazza.
«Che cosa c'è di divertente?!» chiese arrabbiata Arianna.
«La smetto di chiamarti Ariel, se tu mi dici cosa hai scoperto su te stessa» disse Oray, sporgendosi in avanti.
«Non ho scoperto un bel niente» rispose Arianna, sospirando.
«E che cosa mi dici delle bambine che continui a vedere?» la incitò il diavolo, lo sguardo sicuro puntato su di lei. Arianna si bloccò. Oray doveva averla sentita quando ne aveva parlato con la vampira.
«Non ci ho capito ancora niente» ammise la ragazza, frustrata.
«Sei più vicina alla verità di quanto tu pensi» dichiarò il diavolo, alzandosi dal divano.
«E questo che cosa significa?» chiese lei, desiderosa di capire.
«Scoprilo da sola. E poi mi dirai tu stessa che il tuo nome è Ariel» rispose il ragazzo. Poi sussurrò qualcosa di impercettibile e ad Arianna sembrò di vedere gli occhi di Oray farsi tristi, prima che lasciasse il soggiorno e si chiudesse nella stanza misteriosa.


Altri giorni passarono e Arianna stava cercando qualche collegamento tra il sogno e il mistero della sua vera natura, con l'aiuto di Laila. Ma non avevano fatto grandi progressi. Oray stava chiuso ancora più spesso del solito nella stanza misteriosa e ogni volta che Arianna cercava di chiedergli spiegazioni su quello che sapeva, lui la ignorava. Se era Laila a incitarlo a dare una spiegazione, invece, cambiava argomento. Arianna trovava l'atteggiamento del diavolo ancora più strano e frustrante di quanto fosse prima. Laila, invece, sembrava molto preoccupata per entrambi: Arianna non faceva altro che scervellarsi per capire il senso di tutto quello che stava succedendo e la vampira la sorprese più volte a piangere nel cuore della notte; mentre il diavolo sembrava ossessionato dal chiudersi in quella stanza e, quando non era lì dentro, passava la maggior parte del tempo a fissare Arianna, come se stesse aspettando che lei rivelasse qualcosa di cui lui era già a conoscenza.

La Profezia Delle GemelleWhere stories live. Discover now