La Chiave di Volta

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Hermann scandagliava i propri pensieri, circondati dal fumo stantio che si alzava dalle spoglie dell' ultima sigaretta, schiacciata sopra al tumulo dei mozziconi che strabordavano dal posacenere. Il secretaire era ingombro di strisce di carta e pallottole di fogli accartocciate sopra il candore della loro verginità, le prime stracciate e coperte di zampe di gallina che solo con molto ottimismo potevano appena essere definite calligrafia, solcata da cancellature tracciate alla rinfusa dallo stilo dorato della sua penna.

Il filo del discorso fuggiva a un soffio dalle sue dita, e gli scappava non appena provava a afferrarlo, svicolava la presa facendosi beffe delle sue ambizioni, e lui restava con un palmo di naso a mangiarsi le unghie.

Non riusciva a venire a capo di nulla, malgrado tutto il suo pensare e il suo dannarsi l' anima, e finiva in un buco nell' acqua, a mollo nel bicchiere dove si perdeva l' ispirazione e ogni tentativo di rimestarne il fondo insisteva nel condurlo a un meandro di ovvietà.

Più si rodeva il fegato, e più l' idea se la svignava in un battito d' ali sopra alla calma piatta su cui veleggiava di bolina, lontano dalla sua penna e dalle maglie della rete con cui cercava di intrappolarla sulla pagina.

Scappava la vigliacca!!
La corda che legava l' aquilone fumava srotolandosi dal rocchetto, e lui rimaneva con il naso per aria a osservare le evoluzioni della sagoma colorata che volteggiava ad altezze inarrivabili, e la voglia matta di mettersi a urlarle maledizioni in preda allo sconforto.

Lui Hermann Meyer il più grande critico musicale al mondo, la penna che faceva tremare i polsi ai più famosi direttori d' orchestra, il paladino della tradizione che in patria aveva lanciato strali al vetriolo sulla filarmonica di Vienna, il visionario che aveva definito dilettantesca la variazione in re minore di Joan Sebastian Bach, lui! l'astro splendente in mezzo a un gregge di capre, messo al tappeto da un eroinomane in gessato rattoppato, un musicista nero con un sassofono di plastica!!!

Come si poteva definire musica un' accozzaglia di trilli e contrappunti, di glissandi senza costrutto, che oltre tutto si suonava nei bordelli?!

Aveva cercato di tagliarle gli abiti addosso, di prenderle le misure usando il solito metro di giudizio, ma
la sua arringa si era interrotta al prologo, il taglio guidato dalla dima si era bloccato nella piega del tessuto a righe, come mai gli era accaduto in precedenza, finendo per incastrarsi nel fulcro delle forbici, e ogni leva con cui cercava di smuoverle non faceva altro che fargli piombare addosso un mondo di confusione.

Un pugno di mosche, ecco cosa rimaneva della sua sagacia, nient' altro che un piccolo sciame di insetti bianchi che continuava a saltargli al naso, prese dal loro volo disordinato, irridendo la sua volontà di imbrigliare l ' imprevedibilità nel movimento improvvisato.

Ogni metafora che le affiancava mandava a monte il suo arrembaggio alle terze e alle semiminime, i rampini si ostinavano a non mordere sulle falcate della melodia, e il cinismo piratesco che gli era tanto caro, si disperdeva alle bordate di babordo con cui gli assoli di Bird si difendevano dagli assalti.

Che stupido nomignolo, " fringuello"!
Si era mai sentito un cinguettio di quel tipo?
Semmai era uno starn...
Ecco!!!

"Quest' oggi sono lieto di annunciarvi un nuovo traguardo per l' ornitologia,miei cari lettori, la più sensazionale scoperta degli ultimi decenni riguardo ai nostri egregi amici pennuti. Conosciamo da sempre le indubbie qualità canore che dimostrano alcuni appartenenti alla loro benemerita famiglia, ma ieri sera alla Charlidge Hall è andata in scena, nel visibilio del pubblico, l' incredibile Oca Stranazzante, al secolo Charlie Parker.... "

La Chiave di Volta ( Double Version) Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin