24|L'Albero Dorato

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«Certo, dimmi»

«Rimarrai per sempre il mio migliore amico, vero?»

«Migliore... amico?»

«Sì»

«Oh... certo»

Mi lasciai andare alle emozioni e lo abbracciai fortissimo. E poi, quando meno se lo aspettava, mi misi in punta di piedi e lo baciai sulla guancia facendolo sussultare.

«Ti voglio bene, Thomas. Non dimenticarti di me, ok?»

«Anch'io ti voglio bene...»

Sembrava deluso, ma le mie lacrime mi impedivano di vederlo chiaramente.
Ero troppo presa a stringerlo tra le mie braccia per accorgermi che anche lui si fosse commosso e stesse provando a dirmi qualcosa tra un singhiozzo e l'altro.

«Thomas...»

«Sì?»

«Grazie di tutto. Prometti che, se un giorno ci rivedremo, mi abbraccerai come stai facendo ora?»

«Sì se il destino ce lo permette»

«Tu dove vivi? Forse potrei... fare un salto lì di tanto in tanto»

«Vivo a Manhattan... più o meno vicino a dove vive Bryn ma spesso vado a Londra dai miei zii»

«Oh... abbiamo un oceano che ci separa...»

«Perché, tu dove vivi?»

Quella domanda mi lasciò piuttosto confusa. Io sapevo dov'era la mia casa e il mio subconscio mi aveva fatto dire che io e Thomas eravamo in continenti diversi, ma in quel momento non riuscivo proprio a ricordarmi in quale stato vivessi. Ci avrei messo un po' più di tempo a ricordarmelo.

Vedendo la mia difficoltà a ricordare, il ragazzo mi prese la testa fra le mani e mi accarezzò le guance bagnate dalle lacrime.

«Non importa... Ti prometto che un giorno ti troverò e potremo ricominciare a vederci» I primi ragazzi iniziarono ad immergersi. «È ora che io torni a casa... Vai da Bryn, avrai già capito che quella ragazza fa tanto la dura, ma sotto sotto ha bisogno di te»

«Allora... finisce così?»

Si voltò verso di me continuando ad indietreggiare nelle acque del lago. «La nostra amicizia non finirà mai. Se ne andrà in vacanza per un po', giusto per darmi il tempo di trovarti...» Si immerse un altro po' nel lago, senza mai voltarmi le spalle, e riprese a parlare. «E tu promettimi che... quando ci rivedremo... mi vorrai ancora bene nonostante sia passato tanto tempo»

«Te lo prometto»

E dopo avermi rivolto un ultimo sorriso, si immerse completamente e non potei più rivederlo.
Lo ammetto, in quel momento avrei voluto lanciarmi nel lago per seguirlo, ma non avrebbe funzionato in tutti i casi.
Così seguii il consiglio del mio amico e andai da Bryn che stava torturando le sue povere unghie.

Appena mi vide i suoi occhi diventarono lucidi e fece qualche passo verso di me, ma poi indietreggiò incrociando le braccia e alzando gli occhi per evitare di far uscire le lacrime.

«Hai qualcosa da dirmi? Fai in fretta, voglio andare a casa» disse Bryn facendo finta di nulla nonostante la sua voce fosse tremante e carica di malinconia.

Invece di risponderle la abbracciai subito e scommetto che lei mi odiò in quel momento per averla fatta sentire debole.
Stava piangendo come una bambina e mi stava maledicendo per non averle dato il tempo di ricacciare indietro le lacrime.

«Sei proprio una scocciatura, lo sei stata dal primo momento in cui ti ho vista» disse Bryn tra un singhiozzo e l'altro.

Parafrasando ciò che aveva detto le risposi: «Anch'io ti voglio bene, Bryn. Mi mancherai»

L'AccademiaWhere stories live. Discover now