Abbandono (1)

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Dieci anni prima...

16 marzo, 22:15

Francesco's pov

Mamma e papà stanno urlando ancora una volta contro Francesco, lo fanno spesso loro. Ho sedici anni, però ogni volta mi fa sempre lo stesso effetto sentire tutto questo. Ho due fratelli: Gabriel e Raffaele, ed entrambi sono più grandi di me. Gabriel ha diciotto anni, mentre Raffaele diciassette. Inoltre abbiamo anche una sorellina più piccola: Cristina, di quattro anni.

Ho un bel rapporto con tutti i miei fratelli, mi vogliono molto bene, al contrario dei miei genitori. Loro se la prendono spesso con Raffaele perché ci difende sempre, mentre Gabriel, anche se spesso cerca di aiutarlo, solitamente se ne sta per le sue.

Mia mamma si chiama Ilaria, mentre mio padre Gaetano. Si sposarono dopo la mia nascita, dopo il mio secondo compleanno. Non ricordo nulla di quel giorno, ma vedendo le foto sembravano felici.

Ilaria: "siete dei figli di merda!"

Sento alcuni colpi, seguiti dal pianto della mia sorellina. Non è la prima volta che succede, anzi, noi siamo una valvola di sfogo per i nostri genitori, spesso ci picchiano anche senza motivo. Io infatti cerco di stare più tempo possibile chiuso nella mia camera, in modo da non ritrovarmi pieno di lividi.

Raffaele: "mamma lasciala stare, sei ubriaca! Cristina ha cinque anni, cogliona di merda!"
Ilaria: "come mi hai chiamata?"
Raffaele: "cogliona di merda, perché lo sei"

Gli unici momenti in cui esco dalla camera per intervenire è quando sento che la situazione sta degenerando, tipo adesso. Faccio un respiro profondo ed esco dalla camera cercando di fare meno rumore possibile, poi scendo le scale e osservo la scena. Nostra mamma sta picchiando Raffaele, un po' come ogni volta che succedono queste liti.

Francesco: "fammi capire, per te l'unica soluzione è la violenza?" Intervengo ed entrambi si girano verso di me.
Raffaele: "Francesco, ti prego vai in camera"
Francesco: "no, non è giusto che debba essere picchiato sempre e solo tu, anzi, non è giusto che dobbiamo essere picchiati"

Cristina è appoggiata alla porta che piange cercando di fare meno rumore possibile. Scendo del tutto e, sotto gli sguardi sbalorditi di mia madre e mio fratello, mi avvicino a loro e sferro un pugno in faccia alla donna di fronte a noi.

Raffaele: "scappa" si rivolge a me.
Francesco: "no, non ho paura di affrontarla"

Raffaele, per evitare che la situazione peggiori, la porta in giardino e subito dopo rientra in casa. Mentre sono fuori io mi avvicino a Cristina e la prendo in braccio, per poi abbracciarla mentre piange disperata.

Raffaele: "tu sei fuori di testa, fattelo dire"
Francesco: "se lo meritava"
Raffaele: "lo sai che appena torna dentro ti picchia a sangue, vero?"
Francesco: "meglio che picchi me piuttosto che si sfoghi su te, Gabriel o Cristina"
Raffaele: "non le permetto di sfiorarti, piuttosto picchia me"
Francesco: "non ci provare nemmeno. E ora se non ti spiace vado di sopra che Cri ha un occhio nero"

Salgo al piano di sopra con la mia sorellina fra le braccia che piange disperata, la porto in bagno e la faccio sedere sul mobile.

Francesco: "ti fa tanto male?" Annuisce piangendo.

Prendo una pomata per i lividi dal cassetto e gliene metto un po' sul punto gonfio, poi la tiro giù e la porto nella mia stanza per calmarla.

Cristina: "Cesco..."
Francesco: "dimmi tesoro"
Cristina: "ma perché mamma e papà ci picchiano sempre?"
Francesco: "piccola, queste domande non si possono fare, sono cose da grandi"
Cristina: "ma io sono grande!"
Francesco: "ma non abbastanza"
Cristina: "però voglio saperlo"
Francesco: "facciamo così: te lo dirò quando sarai un po' più grandina, va bene?"
Cristina: "e va bene, però ricordati"
Francesco: "me lo ricorderò"
Cristina: "possiamo vedere i cartoni?"
Francesco: "certamente! Che canale è?"
Cristina: "quarantasei"

Metto il canale che mi è stato detto e subito dopo lei si accoccola a me, quindi io la stringo, come per proteggerla da tutto e tutti. Dopo poco si addormenta fra le mie braccia, quindi mi alzo e, senza svegliarla, esco dalla stanza e chiudo la porta a chiave per sicurezza, poi scendo al piano di sotto, dove, ancora una volta, i miei genitori e Gabriel stanno discutendo, anche se sta volta è più sotto voce rispetto a prima. Mi accovaccio sulle scale in modo da poter sentire il discorso.

Ilaria: "avete due giorni per cercare una nuova casa"
Gaetano: "non vogliamo più avere a che fare con voi, dovete andarvene"
Ilaria: "in questi due giorni alloggeremo altrove, ma se alla fine di questi vi troveremo ancora qui ve la faremo pagare"
Gabriel: "ma non abbiamo i soldi per mantenerci"
Gaetano: "non è un problema nostro"

I nostri genitori afferrano i bagagli già pronti di fianco a loro ed escono dalla porta. Appena la chiudono Gabriel va verso la cucina, poi lo sento dare un pugno al muro, quindi scendo e lo trovo con la testa bassa e le lacrime che gli rigano il volto.

Francesco: "tranquillo Gabri, ce la faremo"
Gabriel: "ce la faremo proprio un cazzo, non abbiamo un soldo"
Francesco: "potremmo andare a stare dalla nonna"
Gabriel: "e come ci arriviamo?"
Francesco: "in treno. Abita vicino alla stazione, ricordi?"
Gabriel: "va bene, proverò a chiedere a lei. Tu ora vai a letto e chiudi la porta della camera"
Francesco: "va bene, buonanotte"

Ormai è nostra abitudine chiudere a chiave le porte delle nostre stanze prima di andare a dormire, non si sa mai cosa potrebbero farci i nostri genitori durante la notte. Sembra una cosa stupida, ma anche Gabriel che ha diciotto anni alle volte ha paura e, in effetti, non ha tutti i torti.

Salgo nella mia stanza e Cristina ancora sta dormendo, quindi la sollevo e la porto in braccio fino alla sua stanza, però durante il tragitto si sveglia.

Cristina: "dove andiamo?"
Francesco: "ti porto nella tua cameretta"
Cristina: "no, non voglio dormire da sola" inizia a piangere.
Francesco: "vuoi dormire con me?"

La piccola annuisce e una lacrima le riga il volto, quindi faccio dietrofront e torno nella mia stanza. Mi metto una maglietta del pigiama per stare più comodo e mi infilo sotto le coperte, mettendomi di fianco alla mia sorellina. Lei senza dirmi nulla si avvicina ancora di più a me, quindi io la abbraccio e, così, ci addormentiamo.

Francesco: "nessuno ti farà mai del male, te lo prometto" sussurro al suo orecchio.

N/A
Ciaooo! Questo è il primo capitolo della storia ed è un po' per farvi capire com'è iniziato tutto (anche il prossimo sarà così, poi inizierò con la storia). Vi è piaciuto? Spero di sì. Secondo voi cosa succederà nel prossimo? Commentate e votate

-nutellabiscuits🍪

Wow che famiglia!Onde histórias criam vida. Descubra agora