Sto arrivando con Onew, cerca di non uccidere nessuno. 

Jimin glielo disse scherzando, ma in realtà il suo scherzo sottintendeva una vena di realtà. Fosse stato per Taehyung, più della metà dei lupi che entravano e uscivano dalla cella sarebbero già passati a miglior vita, ma per non dare nell'occhio, Onew e Jimin gli avevano caldamente consigliato di non uccidere nessuno prima del tempo -visto lo spargimento di sangue che, sicuramente, sarebbe avvenuto da lì a 24 ore.

Muovete il culo, tutti e due

Pochi minuti dopo, la pesante porta di ferro venne spalancata rivelando Onew e Jimin che, alla vista di Taehyung in piedi e quasi rinvigorito, corse ad abbracciarlo neanche non lo vedesse da secoli, stringendolo forte e ridacchiando come un bambino.

Taehyung gli diede un affettuoso buffetto sulla testa.

«Cielo, penso che dopo questa avventura avrò bisogno di almeno venti giorni da solo con Yoongi».

«Se me lo dici mentre che mi stritoli come un limone, la cosa mi mette i brividi» rise Taehyung, ricambiando caldamente l'abbraccio del beta, che sorrise apertamente.

Era così contento nel vederlo sorridere in quel modo, di vedere i suoi occhi accesi nuovamente da vita, da gioia -un pò strana vista la situazione un pò di merda, ma a lui non importava. Vederlo nuovamente rinvigorito era ciò che più gli permeava il cuore.

Taehyung, dal canto suo, era così fiero di non aver permesso a nessuno di avvicinarsi a Jimin che si sentì vittorioso solo solo per quel motivo, che lo spinse a sorridere apertamente mimando l'ilarità del beta e Onew sorrise alla scenetta, indicandogli la porta.

«Andiamo. Non passerà molto tempo prima che si accorgano della tua assenza, e a quel punto ti cercheranno in lungo e in largo e da lì attueremo il piano. Hai sentito Jungkook?» disse l'omega, facendolo uscire da quella cella che, anche se era migliore della prima dove erano stati chiusi lui e Jimin, non erano chissà quanto confortevole.

Taehyung annuì e strinse la mano di Jimin tra le proprie, l'istinto di proteggere una parte del suo branco lo aveva spinto ad agire d'impulso e Jimin sembrò capirlo, perché gli sorrise e basta, lasciandosi trasportare e rimanendo pochi passi dietro tutti.

E Taehyung fece un ghigno al ricordo di uno dei collegamenti  più recenti con Jungkook.


Jungkook.

Guardando il soffitto, il pensiero era volato alla sua metà e, senza pensarci, si era ritrovato a chiamare il suo nome.

Tae?! Cielo, ma devi sempre farmi venire un colpo mentre dormo?. Sentire la voce di Jungkook come se gli fosse accanto, fu un po' come se quello non se ne fosse mai andato. Era confortante sapere che potevano quantomeno sentirsi nonostante la lontananza fisica.

Ma tu non fai altro che dormire? gli chiese quindi, perplesso. In realtà, gli mancava terribilmente vedere il piccolo broncio di Jungkook, così come vedere il suo naso arricciarsi per il fastidio. Quindi, da perfetta e amorevole metà che era, non aveva resistito all'idea di irritarlo un pochino.

Sono le tre del mattino, razza di fragolina idiota. Cosa dovrei fare? Ballare la samba in balcone? aveva quindi sbuffato Jungkook, sbadigliando sonoramente.

E Taehyung se lo immaginò passarsi una mano sul viso e aggrottare le sopracciglia amabilmente, in una visione così carina che, se solo fossero stati vicini, probabilmente l'avrebbe soffocato di baci.

Blind Sight [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora