Capitolo 1

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18 febbraio 2016, ore 4:30 pm, New York

Il telefono non smetteva di vibrare facendo cosi svegliare Louis con un brontolio costante.

-Chi rompe?- rispose con ancora la voce impastata dal sonno.

-We amico, cerca di calmati.- risponde la voce vivace dietro al telefono.

-Liam non avevo bisogno della tua voce bella pimpante di prima mattina, che cosa vuoi? Muoviti cosi me ne ritorno a dormire.-

-Louis non è mattina presto, sono le quattro di pomeriggio e tu stai dormendo di più di Aurora.- disse scherzo Liam. -E hai saltato il lavoro in negozio.- 

-Quattro e mezza?- rispose Louis staccando il cellulare dall'orecchio. Effettivamente il cellulare segnava le 4.32pm. -Okay, mi dici che vuoi cosi me ritorno a dormire?- disse accennando una smorfia che avrebbe dovuto assomigliare a una risata.

-Niente di importante, volevo chiederti che fai stasera.-

-Mi stai seriamente chiedendo che faccio questa sera, Liam? Ma hai visto come ero ridotto stamattina?- disse Louis sbarrando gli occhi svegliandosi quasi del tutto. –O stanotte, non ricordo.-

-Si Louis, ti ho visto, ti ho allontanato io dal balcone altrimenti saresti ancora seduto li a bere. Ah e parliamo di quando mi hai vomitato sulle scarpe?-

-Ti ho vomitato sulle scarpe?- disse ridendo.

-Si Louis, mi hai vomitato sulle scarpe.-

-Scusami amico, beh, lasciami prendere una pastiglia, mettere qualcosa sotto ai denti e ti faccio sapere.- disse il castano portandosi una mano alle tempie sentendole pulsare.

-Perfetto ti vengo a prendere alle 11.- esclamò Liam entusiasta.

-Ma non ho detto che es...- non lasciò nemmeno il tempo nel finire la frase che l'amico alla cornetta chiuse la chiamata.

Che soggetto, pensò Louis.

**

L'appartamento di Louis era piccolo, giusto per due persone per quando Lottie lo visitava, oppure per portarsi qualcuno a casa.
Aveva un salotto piccolino, ma molto luminoso data la presenza della porta finestra. Un divano a tre posti in stoffa grigia occupava metà dello spazio. In centro un tavolino di legno, dove solitamente metteva le sue tazze di the o i libri che leggeva, i quali erano molto rari. Serviva soprattutto a sua sorella Lottie, o alle gemelline per disegnare mentre guardavano la televisione.
La televisione era posizionata sopra a un mobile con dei cassetti dove all'interno c'erano tutti i cartoni Disney, i videogiochi che qualche anno fa aveva comprato e i CD di musica che amava collezionare.
Louis comprò anche una pianta finta, posizionata a sinistra del mobile per dare un po' di colore alla casa. 

La cucina invece non aveva nessun tocco personale di Louis, solo la busta enorme di Yorkshire tea sopra al bancone dove ogni mattina prima di recarsi a lavoro, faceva colazione.

Due ore dopo essersi alzato dal letto si trovò davanti ai fornelli per cucinarsi una semplice pasta con il pomodoro per avere un po' di energia per la serata che il suo amico Liam lo obbligherà a fare.

Presa una pentola abbastanza grande riempiendola d'acqua. –Non potrà mai essere cosi difficile, no? Forza Louis.- si auto convinse per poi rovesciare dell'acqua per terra. –Merda.- sospirò.

Ovviamente anche con il pomodoro riuscì a fare un disastro: si sporcò la maglietta, che da bianca diventò a pois, ogni angolo della cucina presentava macchie di sugo e anche il piano cottura era un macello.

Louis sicuramente non era portato per la cucina dato che rischiò anche di scottarsi buttando la pasta dentro l'acqua.

Sano e salvo, sporco, con qualche pasta per terra e la cucina come un campo di battaglia, riuscì a pranzare.

Demons Inside My Eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora