Chapter sixteen

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Buongiorno, volevo chiedere a chiunque di voi sapesse come si mette la foto a inizio capitolo, se perfavore potesse spiegarmelo, un grazie a chi potrà aiutarmi. Bacioni e buona lettura.

-

Era orribile stare lì tra le sue braccia prepotenti, imprigionata, al freddo.

"Non dirmi che non ti piace Granger, perchè non ti credo" sorrise leccandosi lentamente le labbra, osservandomi. Scossi il capo, chiudendo gli occhi e prendendo un respiro profondo per distendere i nervi.

"Non so se l'hai capito, ma io ti odio, Malfoy" dissi disgustata, cercando di allontanarmi da lui.

"Non osare rispondermi così" ringhiò avvicinandosi a me e portando una mano sotto l'orlo della mia uniforme, facendomi sussultare.

"Non provarci Draco, lasciami!" urlai cercando di afferrargli la mano. Quello stupido evitò completamente la mia supplica; per farmi calmare mi sdraiò lentamente a terra mettendosi seduto quasi sopra di me, con le ginocchia che toccavano terra per reggere il suo peso. Quando la sua mano tornò dov'era qualche secondo prima cominciai ad urlare e a dimenarmi, sperando la smettesse, ma l'unica cosa che ricevetti fu l'impronte delle sue cinque dita sulla mia guancia destra. Sentivo la guancia appena colpita  andarmi a fuoco, ma a calmare il bruciore c'erano le mie lacrime che, fresche, sembravano darmi un po' di sollievo; ero rimasta veramente sbalordita dal suo gesto, non pensavo potesse arrivare a tanto, quel demonio. Allungò la mano verso il mio viso e quando vide che chiusi gli occhi,- perchè convinta di stare per ricevere un altro schiaffo- mi asciugò con una delle sue dita affusolate le lacrime,  mentre io emisi un sospiro di sollievo.

"Ti avevo avvisata," cominciò soddisfatto, scuotendo il capo "mai mettersi contro Draco Lucius Malfoy."
Vidi la sua bacchetta poggiarsi lentamente sul mo petto, dopodichè solo uno sfondo nero.

Mi svegliai la mattina dopo nel mio letto, stranamente.

"Ma che diavolo..." sussurrai, interrotta dalla visione di un bigliettino piegato, accanto a me. Allungai la mano verso di esso e lo aprii, con le mani che tremavano leggermente;
Granger, questa notte dovresti aver imparato la lezione. Ti ho riportata in camera perchè ormai avevo finito con te, ma non preoccuparti, non è mai troppo tardi per tornare all'attacco. -D

Osservai per qualche secondo quel macabro bigliettino rigirandolo tra le mani leggendolo e rileggendolo, distratta da un forte dolore alla guancia. Portai la mano sul punto dolente sfiorandolo con la punta delle dita, emettendo un piccolo gemito di dolore; bruciava molto, non capivo ancora quel dolore da cosa fosse causato ma un flashback improvviso mi fece spalancare gli occhi. Nelle varie sequenze vedevo Draco, seduto sopra di me, e qualche secondo dopo la sua mano si scagliò contro la mia guancia destra, mentre le lacrime scendevano ininterrottamente. Draco... ecco chi era, la D sul bigliettino.

"Hermione, dobbiamo andare a fare col... che cavolo hai fatto sulla guancia?" disse la sottile voce di Luna, comparsa di fronte a me senza che nemmeno me ne accorgessi.

"Questa notte sono solamente andata a prendere qualcosa da bere ma, data la mancanza di luce nella stanza, sono caduta ed evidentemente ho sbattuto lì" feci spallucce io mentre la mano delicata della bionda corse sulla macchia rossa impressa sul mio viso, sfiorandola.

"E' un bel colpo, Herm..." sussurrò prendendosi il labbro inferiore tra i denti e scuotendo il capo, preoccupata ma comunque rilassata come sempre. Notai che avevo ancora indosso l'uniforme dalla sera precedente, dato che ho dormito tutta la notte dopo l'incontro con quell'idiota non potevo di certo essermi cambiata. Mi alzai dal letto dirigendomi in bagno, mi diedi una sciacquata veloce al viso, mi lavai i denti e tornai in camera da letto per andare, con Luna, a fare colazione.

"Miseriaccia, che diamine hai fatto alla guancia?" esclamò sorpreso Ron, strozzandosi per poco con un biscotto che stava finendo di ingoiare. Alla sua buffa imprecazione sorrisi, dicendo la stessa scusa che avevo detto quella mattina a Luna; non sapevo perchè stavo coprendo Draco, ma non volevo farmi difendere da loro, sapevo cavarmela da sola con Malfoy. O almeno credo.

"Cadendo?" chiese Harry dubbioso, alzando uno delle due folte sopracciglia, mettendomi in difficoltà; annuii, continuando a mangiare.

"Mah, sarà... Non mi sento molto bene, ragazzi. Vado un attimo a prendere una boccata d'aria fresca, aspettatemi" disse Harry massaggiandosi le tempie, alzandosi dal tavolo e uscendo dalla Sala Grande. Provai a chiedergli se voleva che andassi con lui, ma oramai era lontano.

Era passata mezz'ora, e di Harry ancora nessuna traccia.

"Ragazzi non riesco a stare ferma, senza fare niente, torno subito, vado a controllarlo!" urlai, correndo verso il giardino. A quella visione il sangue smise per un attimo di circolarmi nel corpo e i miei occhi si spalancarono mentre, a fatica, mi portavo le mani che ancora tremavano, sulle labbra.

"Harry!" urlai, correndo verso di lui.

Per un attimo, temetti per la sua vita.

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Where stories live. Discover now