Chapter twenty-nine

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-Sono disgustoso ma ti piaccio, vero?-

Arrossii visibilmente, scuotendo il capo, facendo svolazzare i miei ricci capelli ambrati. –Ti sbagli, Malfoy.-

-Se mi sbagliassi, non saresti qui a farti toccare e baciare da me.- disse, alzando le bionde sopracciglia.

-Questo però non ti da il diritto di dire che mi piaci!- balbettai.

In fondo Draco aveva ragione, ma non gliel'avrei mai detto.

-Quando capirai che ho sempre ragione?-

-Quando capirai che non ho intenzione di farlo?- chiesi semplicemente.

I suoi occhi cristallini si bloccarono nei miei per qualche istante, e avrei persino giurato di vedere le scintille. Si leccò le sottili labbra, continuando silenziosamente ad osservarmi.

-Non rispondere con una domanda alla mia domanda.- sorrise, alzando un angolo delle labbra.

Avanzò verso di me e fece scontrare i fianchi con i miei, poggiando la fronte alla mia. I suoi chiarissimi capelli biondi mi solleticavano la fronte, dandomi un leggero ma piacevole fastidio.

-Il patto, Draco,- gli ricordai –il patto.-

-Oh, giusto,- sussurrò tra un bacio e l'altro che mi stampava sulle labbra, scendendo a mano a mano sul mio collo –il patto...-

-C-cos'hai intenzione di fare?- chiesi.

-Vorrei dirti che ho preso una decisione riguardo a noi due.- rispose lui.

-Sarebbe?- chiesi, restando col fiato sospeso.

-Il patto non lo sciolgo, e lo sai, ma ho aggiunto alcune regole.-

-No, Draco, non ci sto!- obiettai, aggrottando la fronte.

-Stai zitta,- m'interruppe bruscamente, poggiando un dito sulle mie labbra –non ho ancora finito di parlare.

-Arrogante...- borbottai, abbassando lo sguardo e scuotendo il capo.

Draco, come se io non avessi detto nulla, m'ignorò e riprese a parlare.

-Ho deciso svariate e nuove regole, quindi ascolta attentamente: non voglio assolutamente vedere un ragazzo, al di fuori di me, toccarti con atteggiamenti troppo maliziosi. Pretendo la ripresa delle "lezioni" ogni sera in camera mia, come prima si svolgevano, e, inoltre, esigo una serata bonus.-

-Una serata bonus?- chiesi, alzando un sopracciglio, chiedendo spiegazioni.

-Una serata dedicata interamente a ciò che io voglio fare.- sorrise, calcando con la voce la parola "io".

Ripassai mentalmente ogni regola, mordendomi nervosamente il labbro inferiore.

-E una serata bonus per me non c'è?- chiesi.

-No.-

-No?-

-No: non combineremmo un cavolo di niente, stando a ciò che decidi tu.-

-Perché, tu cos'hai intenzione di "combinare"?- chiesi.

-Lo scoprirai.- sorrise, schioccandomi un occhiolino.

***

Il giorno dopo attesi tutto il giorno di vedere Draco, in balia dei miei sentimenti per lui, ma me ne pentii: quell'idiota, mi fece pentire persino di quello.

-La prossima lezione parleremo dell'evocazione, quindi dovrete stare bene attenti.- ci congedò la McGrannit, guardandoci uno per uno.

-Sì, professoressa.- risposi io, alzandomi dal posto ed afferrando i miei libri.

Mentre tutti uscivamo dalla classe, una pallina di carta mi sbatté sul naso, andando a finire sui miei libri, che tenevo saldamente stretti al petto. Uscì dalla "corrente di gente" e misi momentaneamente i libri tra le gambe, così da permettermi di aprire la pallina

Hermione, io ti conosco, ma tu non conosci me. Vai nel bagno di Mirtilla Malcontenta, devi vedere una cosa, svelta!

Nonostante avessi dubbi su chi potesse essere il mittente del bigliettino decisi di non indagare e, presa dalla curiosità, mi diressi verso il luogo da lui indicatomi. Appena fui all'ingresso del bagno mi nascosi dietro il muro, facendo appena capolino con la testa; appoggiati ai lavandini posti in mezzo alla stanza c'erano un ragazzo ed una ragazza che si baciavano animatamente.

-Ma chi diavolo sono quei due?- sussurrai, aggrottando la fronte.

Il mittente del bigliettino mi aveva chiamata in quel bagno solo per farmi vedere due studenti che si baciavano? E a me cosa importava?

Appena mi sporsi un po' di più, tutto mi fu più chiaro: Draco, era quel ragazzo, e la ragazza bionda era Daphne Greengrass.

-Dio mio...- sussurrai, coprendomi la bocca con le mani, mollando i libri a terra.

Il mondo mi crollò improvvisamente addosso: le sue parole, i suoi gesti, i suoi baci, le sue rassicurazioni... tutto finito, tutte menzogne, menzogne create da una mente stupida e malvagia, la mente di un subdolo Malfoy.

-Aspetta, Draco, vado a controllare chi è...- disse con voce seducente la bionda, dirigendosi verso l'entrata.

-Cos'è, Granger, ci stavi spiando?- chiese, alzando le sopracciglia.

-Stavo solo passando di qui.- dissi, fredda, andando via.

Non m'importava di niente, non m'importava nemmeno dei libri buttati a terra. Mi rifugiai in uno dei tanti corridoi dove, solitamente, non passava nessuno, e cominciai a piangere, nascondendo il viso tra le ginocchia.

*Draco's POV*

-Chi era alla porta, piccola?- chiesi, attirando il corpo della bionda a me.

-Nessuno d'importante,- sussurrò lei, sorridendo e avvicinandosi alle mie labbra –solo la Granger.-

La Granger, ripetei, nella mia mente, sgranando gli occhi.

-Oh merda...- imprecai, scostandomi bruscamente da Daphne.

-Che succede, tesoro?- chiese lei, confusa.

-Devo scappare.- dissi, correndo verso l'uscita del bagno.

Daphne mi afferrò per il polso, tirandomi verso di lei.

-Dove?- chiese, scocciata.

-Non sono affari tuoi.- la congedai, severo, strattonando il braccio dalla sua presa.

Dovevo trovare Hermione e correre immediatamente da lei.

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Where stories live. Discover now