1. "Ehi dai Desy, ridammi il libro" Urlò Benedetta all'amica, cercando di riprenderselo.
"Aspetta un attimo" Disse Desire' mettendosi a leggere ad alta voce il titolo:" "Quando ho aperto gli occhi" di Nicholas Sparks. Ma non è che te lo vuoi sposare a questo Sparks? Son due mesi che leggi solo roba sua" Disse con tono malizioso.
"No! E ridammelo subito." sentenziò la ragazzina.
Desire' glielo restituì e Benedetta ando' a sedersi sull'amaca nel giardino di sua nonna.

"Sta sempre con un libro in mano, nella sua vita ha conosciuto più personaggi inventati che reali." Commentò Desy guardando Benedetta immersa nella lettura.
"Non tutte siamo come te" Pronunciò Yolanda sgranocchiando delle patatine e sporcandosi i pantaloncini verde acqua.
Desire' la guardò inorridita:"Santo cielo Yole, tra te che mangi peggio di un camionista e Benny che vive in un mondo tutto suo, non so che fare."
"Però ci vuoi bene." Disse Yolanda facendole l'occhiolino.
"Si, però mi meritavo due belle compagne di shopping ed invece mi tocca andarci con mia madre che a cinquant'anni sembra una ragazzina appena entriamo in un negozio"
Yolanda scoppio' a ridere:"Beh guarda il lato positivo, poteva capitarti un compagno di shopping come Filippo" e continuo' a ridere, ma la risata fu interrotta da una voce maschile:"Qualcuno ha fatto il mio nome?"
Yolanda si alzò dalla sedia, si voltò e dopo aver guardato il ragazzo andò a sedersi per terra vicino all'amaca dove si trovava Benedetta.
"Chissà quando ammetterà che è cotta di me" Disse Filippo con tono superiore.
"Per te siamo tutte cotte di te" Gli rispose di rimando Desire'.
"Tesoro, ma mi hai visto?"
Filippo le fece l'occhiolino che per tutta risposta ricevette un'occhiata al cielo da parte dell'amica.
In effetti Filippo era un bel ragazzo, alto, con un fisico asciutto, aveva i capelli ricci e castano chiari ed gli occhi azzurri, ma mai nessuna delle tre ragazze lo aveva visto in un modo diverso dall'amicizia.

Erano quasi tutti a tavola quando qualcuno entrò dal cancello semiaperto del giardino.

"Ehi ragazzi eccomi" urlo' un ragazzo mettendosi a correre per il cortile.
"Andrea! Mi raccomando sempre puntale te"
Disse Desire' mentre si metteva a tavola.
Il ragazzo si mise la mano tra i capelli in modo innaturale.
Lo faceva sempre, ogni volta che arrivava in ritardo e capitava molto spesso.
"La cosa incredibile è che tu arrivi sempre quando c'è del cibo intorno" Pronunciò in tono sarcastico Filippo facendo ridere tutti i suoi quattro amici compreso lui.

"Sono tredici anni che siamo amici, eravamo dei bambini di quattro anni, e l'anno prossimo faremo la maturità" Disse con tono quasi nostalgico Benedetta.
"Ma voi vi ricordate come siamo diventati amici?" Chiese Andrea posando sul tavolo la caraffa d'acqua.
"Io e Yolanda eravamo già amiche, eravamo vicine di casa, giocavamo insieme in cortile" commento' Desire'.
"Siamo diventati amici per difendere te" Disse Filippo guardando Andrea con finto rimprovero.
"Difendere me?" Andrea aveva assunto un'espressione preoccupata.
"Ci caschi ogni volta ed ogni volta noi ci chiediamo perché tu lo voglia sapere" Pronunciò Yolanda.
"Perché siete i miei migliori amici e perché vi voglio tanto bene"
Dopo quella frase, i restanti quattro andarono ad abbracciarlo.

Era l'ultimo giorno di vacanza prima del penultimo anno scolastico e tutti e cinque gli amici avevano deciso di passare la giornata a casa della nonna di Benedetta, Samanta, una donna attiva e socievole nonostante i suoi settant'anni.
I ragazzi erano sempre stati in classe insieme, vuoi per il destino, ma fin dalle materne sono sempre capitati nella stessa aula.
Erano completamente diversi l'uno dall'altro.
Benedetta era una tipa testarda, impulsiva, con la testa tra le nuvole, romantica e sognatrice.
Desire' era una ragazza attiva, dinamica, intraprendente, ma anche capricciosa ed a volte superficiale.
Yolanda era allegra, simpatica ed ironica e diretta nel dire le cose.
Filippo era coraggioso, vivace, imprevidibile, ma era anche spavaldo e superbo.
Infine Andrea era timido, imbranato e sensibile, ma era anche gentile e fragile.
Erano completamente diversi eppure si volevano un gran bene.
Così scrisse quella sera Benedetta, ricalcando più volte sul nome di Andrea.
Era dalla terza media che aveva una cotta per il ragazzo, anche se ormai erano passati tre anni, quindi non si poteva più ritenere una semplice cotta adolescenziale.
Desire' e Yolanda la punzecchiavano spesso per sapere il nome di colui a cui dedicava tutte le poesie che scriveva, ma lei aveva sempre taciuto.
Il motivo del suo silenzio era dettato dal fatto che se avrebbe parlato, la loro amicizia poteva finire e lei questo non lo voleva assolutamente.
Dopo aver rimorso momentaneamente Andrea dai pensieri, la ragazza chiuse il diario e lo nascose dentro uno scrigno bordeaux, lo chiuse per bene e mise la chiave al collo.
Prima di andare a letto, si tolse la collana e la infilo' sotto il cuscino.
Era ormai un rito quotidiano il suo, scostò il lenzuolo, si mise coricata e dopo aver spento la luce della lampadina, si addormentò."

"Un forte legame"Where stories live. Discover now