𝐗𝐋𝐈𝐈𝐈

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salimmo in macchina di ludovica, mi sedetti nei sedili posteriori, volevo solo piangere e guardare il finestrino pensando a tutti i bei momenti passati con mattia, mi manca di già.
mi manca tantissimo, e volevo averlo accanto a me in questo momento di debolezza, lui è il mio tutto e adesso è diventato nulla.
ma lo amo così tanto.

scoppio a piangere silenziosamente, non riuscivo a non farlo, mi sentivo vuota senza di lui.

dopo qualche minuti arrivammo a casa mia, salutai le ragazze, presi la valigia ed entrai in casa, mi era mancata un pò casa mia.
buttai la valigia a terra e corsi in camera mia saltando sul letto e scoppiando a piangere per l'ennesima volta, mi bruciavano gli occhi, ma continuavo a piangere, così provai ad addormentarmi.

feci un sogno simile a quello di quando ero in ospedale.
ero in una stanza bianca e con me c'era mattia, avevamo la stessa età di adesso credo.
io ero sul mio letto mentre mattia era ansioso, tutti e due guardavamo il telefono, stavamo aspettando una chiamata, ma non so di chi.
ad un certo punto squillò il telefono, era il numero dell'ospedale, mattia mise il vivavoce e iniziai ad ascoltare la conversazione.

d: 'c'è stato uno...'

non riuscì a finire di ascoltare la conversazione che mi svegliai d'un colpo, erano le 5 del mattino, non avevo più sonno e avevo gli occhi bagnati.
andai in bagno e mi sciacquai la faccia, notai che avevo due rossori sotto gli occhi, sapevo che fossero causati dalle lacrime ma non gli diedi importanza.
tornai in camera e andai a prendere una felpa, di mattia, mi mancava il suo profumo e quella felpa sapeva ancora di lui, la misi, misi le scarpe e uscì di casa, volevo andare in spiaggia per pensare, nella spiaggia dove mattia mi aveva chiesto di metterci insieme.

appena toccai la sabbia mi scese una lacrima che asciugai subito, mi bruciavano le crosticine sotto gli occhi, non potevo più piangere, ovviamente non ce l'avrei mai fatta.
trovai un tronco davanti la sabbia umida, mi appoggiai lì guardando il mare illuminato dalla luce della luna, pensai a quanto fosse bella la luna anche se non splendeva di luce propria, ecco, immaginate la luna di giorno, non splende, quella sono io senza mattia, invece se avessi accanto mattia in questo momento spenderei come la luna in questo momento.
pensando a queste cose mi spuntò un leggero sorriso, presi il telefono e aprí instagram.
pubblicai una foto sullo spam.

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udontcarewhosofia i miss u

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vidi che anche mattia aveva pubblicato qualcosa nello spam.

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polybioh i miss u too

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(È UNA CHIARA PROVOCAZIONE, okay la smetto torno alla storia scusate)

quel post mi fece spuntare un sorriso, piccolo ma sorrisi finalmente.
mi mancava tantissimo.
mi mancani le sue labbra calde e morbide.
mi mancano i suoi abbracci da dietro.
mi mancano le sue mani.
mi mancano le sue braccia possenti.
mi mancano i suoi baci.
mi mancano le sue coccole.
mi manca fare l'amore con lui.
mi mancano persino le nostre litigate.
ho già detto che mi manca?

mi scesero altre lacrime che al contatto con l'irritazione si trasformarono in fiamme, mi bruciava tantissimo.
devo smetterla di piangere.

mi voltai a sinistra e vidi una figura, quanto vorrei fosse mattia per saltargli addosso e baciarlo.
spostai dinuovo lo sguardo sul mare però poi pensai che quella figura assomigliava a mattia così lo guardai dinuovo, era lui.
non feci altro che correre verso di lui e abbracciarlo forte a me.

suonò la sveglia, avevo fatto due sogni in uno? quanto vorrei che il secondo sogno fosse stata la realtà.
spensi la sveglia e andai in doccia, dovevo lasciar perdere quei pensieri che mi ronzavano in testa.

mi rilassai, fortunatamente, asciugai i capelli e poi tornai in camera per prendere i vestiti, presi una felpa nera, di mattia ovviamente, e un paio di leggina, presi le air force 1 e le indossai.
non mi truccai nemmeno, non avevo voglia di coprire quelle chiazze rosse, i miei amici mi avrebbero fatto mille domande, non mi importa.
presi il telefono e vidi che era ancora presto, mi buttai sul letto pensando a mattia, pensavo e sognavo sempre lui, non c'era un momento in cui non lo pensavo.
i miei pensieri misti tra le mie lacrime si interruppero da una chiamata, era denise. mi asciugati velocemente le lacrime, tossí per regolare la voce e risposi.

d: 'ehi, tutto bene?' chiese preoccupata
io: 's-si' risposi tossendo
d: 'sento che hai pianto, io e ludo siamo quasi davanti casa tua, esci' affermò, staccai la chiamata e andai a prendere lo zaino

uscì di casa e salí in macchina di ludo.
denise e ludo si guardarono, io ero intenta a prendere un fazzoletto dalla tasca più piccola dello zaino.

io: 'buongiorno' dissi tirando su con il naso
l: 'buongiorno, come stai oggi?' rispose facendo un sorriso che mi confortò
io: 'sto male, non posso mentirvi' dissi alzando le mani con un fazzoletto stropicciato che tenevo con un dito
l: 'starbucks?' chiese guardando l'orario
d: 'starbucks sia' disse denise tirando giù gli occhiali da sole
io: 'sapete come rendermi felici' risposi io sorridendo alle due meravigliose ragazze davanti a me

mi sorrisero anche loro e ci avviammo per starbucks.
arrivate presi non presi il mio solito frappuccino ma un cappuccino, volevo stare al caldo, le altre due presero dei frappè alla fragola, classiche.

dopo aver fatto colazione ci avviamo a scuola, e vidi l'ultima persona che volevo vedere: jenna.

scusatemi se non ho pubblicato ieri ma non sapevo come andare avanti con il capitolo, però eccolo qui
nello scorso capitolo abbiamo superato le 100 stelline, quindi aggiornerò a 100✩

𝙤𝙙𝙞 𝙚𝙩 𝙖𝙢𝙤||mattiapolibio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora