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Gilbert's pov

Ebbene si sto tornando finalmente a casa. Sento la mancanza di Bash e della piccola Delphi, ma soprattutto della carotina più strana e bella che io abbia mai incontrato.

Sono partito per Toronto subito dopo che mi sono confessato, non è stato il massimo del romanticismo lo ammetto, ma abbiamo mantenuto la promessa di scriverci tutti i giorni. Più ricevevo sue notizie, più volevo stare con lei, più mi innamoravo. La mia carriera per diventare dottore è finita, assisterò il dottore in città fino a che non andrà in pensione, poi prenderò il suo posto. Devo dire che è un tipo unico quell'uomo, mi ha quasi ringraziato per la compagnia che gli farò nelle mattinate.

Ma ora la cosa importante è riuscire a trovare Anne, devo chiarirmi tantissimi dubbi e non vedo l'ora di averla davanti a me. Ho provato ad immaginare come può essere cresciuta sia fisicamente che psicologicamente, ma sono sicuro quasi al 100% che sarà molto meglio delle mie numerose ipotesi.

Ormai sono quasi arrivato ad Avonlea, ammetto che sono molto teso, ma allo stesso tempo così felice da potermi buttare da una scogliera. Sono elettrizzato all'idea di poterla stringere a me ancora una volta dopo così tanto tempo.

I miei pensieri sono interrotti dal fischio del treno che mi annuncia l'arrivo in città. Noto tra la folla un volto familiare, mi era mancato Bash, averlo in casa che cucina il suo strano stufato.

"Ehi Bash!" dico abbracciandolo fraternamente.

"Guarda un po' chi è tornato ad Avonlea dopo tutto questo tempo! Come va dottore?" scherza il mio migliore amico.

"Benissimo, mi era mancato tutto di casa!.. Ma la piccola Delphi dove l'hai lasciata?" domando curioso nel non vedere la piccola combina guai.

"Oh Delphi è con i Cuthbert... o meglio dire una giovane, rossa, Cuthbert." dice con un ghigno stampato in faccia. A quelle parole non riesco a non spalancare gli occhi incredulo e mentre cerco di dire qualcosa all'uomo che si trova ormai accanto a me, mi interrompe prontamente: "Sì, la tua dolce Anne è tornata giusto ieri pomeriggio, ti sta aspettando, mi ha chiesto subito a che ora sarebbe arrivato il tuo treno.."

"Ah davvero? E dimmi com'è? Come sta?" chiedo euforico.

"La vedrai più presto di quello che immagini caro il mio dottore.." ride Bash.

Un'ora dopo intravedo l'inizio del sentiero che porta a casa mia, che bella giornata che è oggi. Ora che siamo in silenzio ricordo le sue parole "La vedrai più presto di quello che pensi.." chissà in che senso, dovrei comunque andare dai Cuthbert per "prendere" Delphi e salutare Ann..cioè tutti! Non riesco a formulare altre ipotesi che una chioma rossa spicca al centro di una delle finestre della cucina. Sono immobile mentre la guardo, le gambe sembrano non volersi spostare, sul viso penso di aver stampata una faccia incredula e sorpresa. Si gira lentamente a guardare l'esterno e vede per primo Bash che entra in casa, poi sposta lo sguardo. Mi sta cercando.

I nostri occhi si incatenano per la prima volta dopo tanti anni e non c'è sensazione migliore del mio cuore che finalmente si riscalda.

Anne's pov

Ancora non ci credo. Come da bambina mi riempio di pizzicotti per provare che tutto quello che sta accadendo è vero o è solo frutto della mia grande immaginazione. Ma questa volta no, è qui, a pochi passi da me, ci divide solo la porta d'ingresso e qualche passo. Quando vedo che sta per muovere un passo mi rendo conto che tutto ciò è reale. Finalmente..

I miei piedi si muovono da soli, corro più veloce che posso. Intravedo Bash sorridermi felice con in braccio la piccola Delphi. Sono a pochi passi da lui quando lo vedo correre verso di me.

Non riesco a trattenere un piccolo urletto di felicità quando lo abbraccio. Non sono abbracciata a lui, sono più che altro aggrappata, come se non volessi che se ne andasse. Mi sento un koala, devo dire che sono carini come animali anche se dormono troppo.

"Oh mio dio sei veramente qui!" sussurro contro la sua spalla.

"Sì carotina e non ci separeremo più, tranne la mattina quando dovrò lavorare!" scherza l'uomo che amo.

"Mi sei mancato tantissimo in questi anni infiniti, e ora sei qui con mee." esclamo incredula mentre scendo dalle sue braccia, ora che lo posso vedere meglio non è cambiato molto, è sempre più bello e la sua voce è più virile.

"Mi sei mancata anche te.. tantissimo!" ammette anche lui prima di poggiare le sue labbra sulle mie. Al contatto ho i brividi, immaginavo, come mio solito, questo momento e devo dire che è meglio di come una fervida immaginazione come la mia possa fare.

Restiamo fuori per un bel po', fin quando non sento il suo stomaco brontolare contro il mio petto, è diventato più alto. Solo io rimango bassa non va bene!

"Ma ti sta brontolando lo stomaco... hai mangiato sul treno?... ti senti male? vuoi che ti prepari qualcosa di caldo come una zuppa? Sono buone le mie zuppe sai.." sto parlando a vanvera e rendendomene conto divento subito rossa in viso, lo sento, pendo che le mie guance di questo passo diventeranno dei carboni.

"Tranquilla carotina, si ho mangiato e no non mi sento male, però potrei accettare la zuppa, sempre se mi fa il piacere di pranzare con lei oggi e se dopo vuole restare con me il pomeriggio.." esorta il corvino davanti a me. Come posso dirgli di no? Non puoi.. mi ricorda la mia coscienza. Ha ragione!

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⏰ Laatst bijgewerkt: May 21, 2020 ⏰

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