Tadaima, 'Zashi

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Mentre percorreva le vie della piccola cittadina, Aizawa Shouta non poteva fare a meno di pensare a tutte le cose che erano successe in quei pochi giorni.

Aveva partecipato assieme a diversi ProHero, alla polizia e alcuni studenti a una missione segreta per il salvataggio di una bambina e per l'arresto di diversi criminali appartenenti alla Yakuza locale: gli Otto Precetti della Morte, con a capo Overhaul.

La piccola Eri ora era sana e salva all'ospedale: la missione era stata un successo sotto molti punti di vista; diversi eroi però avevano riportato gravi ferite, Mirio Togata ora si ritrovava senza un quirk, proprio lui, la grande promessa per il futuro, e in più, Sir era morto.

Aveva passato la giornata e quelle precedenti a consolare e parlare con i suoi studenti, a dirgli che avevano dato il massimo in quella prima grande esperienza; ma ora che era da solo si chiedeva se lui, Eraser Head, avesse davvero fatto tutto il possibile. Se l'era cavata con una coltellata alla schiena, mentre i suoi allievi erano messi peggio di lui.

Arrivato alla fine di una lunga via solitaria infilò la chiave nella toppa di casa, ancora perso nei suoi pensieri; era ormai notte e lo scuro della notte era allontanato solo dalle luci dei lampioncini della dimora. Si sentiva stanchissimo, aveva solo voglia di crollare a letto e dormire fino a mezzogiorno del giorno dopo. Pensò però a Midoryia e agli altri, anche loro stavano rientrando ora nei dormitori, a Bakugo e Todoroki e al loro imminente esame.

Sbuffò.

Entrando era stato accolto dai rumorosi miagolii di due gatti: si erano svegliati appena aveva varcato la soglia e gli stavano dedicando delle fusa affettuose, mentre gli si strusciavano sulle gambe.

Si inginocchiò, accarezzandoli dietro le orecchie, provocando delle fusa ancora più rumorose; si era sempre sentito stranamente a suo agio con quelle piccole creature, ed era sempre stato ricambiato da loro. Spesso i colleghi scherzavano sul fatto che probabilmente erano gli unici esseri con cui poteva condurre un'esistenza pacifica e serena.

Diede una rapida occhiata in giro: era tutto in ordine, come al solito, mentre scorgeva nel buio una massa di pelo bianca che dormiva beatamente sul divano; sorrise al pensiero che nemmeno il suo ritorno aveva spinto quel pigrone di Kuro ad alzarsi dalla sua tana preferita.

Cercò di fare meno rumore possibile, mentre posava la valigia con il costume all'interno e andava in bagno per darsi una rinfrescata.

Quando ne uscì trovò la luce del soggiorno accesa e, con un pizzico di sorpresa, Hizashi seduto sullo sgabello della cucina, intento a mordicchiare una penna tenuta in bocca. Stava smettendo di fumare e aveva letto, non ricordava nemmeno dove, che tenere una penna a portata di mano quando era nervoso lo avrebbe aiutato; si era quindi ritrovato a tenerne costantemente una dietro l'orecchio e a rosicchiarla nei momenti di stress.

Che in quei giorni avesse resistito alla tentazione di comprare un pacchetto e fumarselo tutto d'un fiato era un grande passo avanti per lui.

Appena il biondo lo vide uscire dal bagno gli si avvicinò lentamente; Aizawa si aspettava una strigliata in piena regola, o quantomeno urla e sbraiti. Ma quando Mic fu a poco meno di un metro da lui gli si gettò addosso, abbracciandolo.

«Mi sei mancato, darling»

Il moro chiuse gli occhi, beandosi di quel ritrovato calore e del profumo dell'uomo; era stato via solo pochi giorni, ma anche a lui era mancato avere il compagno vicino.

Hizashi gli diede una stretta, facendolo sentire quasi soffocato e, al tempo stesso, al sicuro; poi si staccò, prendendogli il viso tra le mani e fissandolo negli occhi.

"Tadaima, 'Zashi" [EraserMic]Where stories live. Discover now