CAPITOLO III - RESISTERE

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L'odore, era decisamente l'odore la prima cosa che Khinerat notò una volta scesa a terra; i detriti erano sparsi in più punti, gli edifici centrali era totalmente dilaniati da quella che sembrava essere stata un'esplosione terribile. L'aria era impregnata di un miasma acre, pungente a tratti, che riempiva i polmoni fino a farli bruciare, in una sottile nebbia irrespirabile. Khinerat si limitò a concentrarsi sul proprio respiro, ignorando il dolore, nutrendosene quasi. Poche cose potevano aver danneggiato la piazza del distretto Kah Hadad in quel modo, ma la mente di Khinerat era totalmente assorta nella sua ricerca per potersi concentrare su pensieri così futili. Camminando tra i rottami e tra le macerie fumanti la donna si spinse avanti immersa totalmente nella sua ricerca mentale e ignorando le centinaia di persone che la circondavano in un turbinio di corpi, troppo impegnati a cercare tra i rottami e le macerie per salvare quel poco rimasto, per notare un simile spettro muoversi tra di loro. La maggior parte dei soccorritori era intenta a scavare tra le macerie, pochi erano i sopravvissuti finora scovati e messi in salvo e i loro lamenti di dolore saturavano l'aria già densa di polvere e miseria. I droidi medici e una ventina di infermieri di altrettante razze si alternavano in una corsa continua tra le tende nerastre, posizionate con fretta ai bordi della piazza, poco fuori dal raggio dell'esplosione.

Un Quarren la urtò mentre Khinerat attraversava i resti della statua del Pacificatore, crollato proprio di fronte la facciata della taverna; l'odore pungente di quell'essere le fece storcere il naso, odiandolo con tutta se stessa per averla distratta dal suo flusso di pensieri. I piccoli tentacoli che coprivano la bocca la turbavano, li guardò per un momento, soffermandosi su chi aveva di fronte, un essere così lontano dai mari di Dac. La Sith ricordò di esserci stata molto tempo prima, quando ancora frequentava l'Accademia su Korriban. Il Quarren, nella sua tunica candida, non ebbe neanche il tempo di scusarsi, impallidendo e restando muto di fronte allo sguardo della donna incappucciata di fronte a lui. Gli occhi di lei, meravigliosi e terribili, di un giallo puro, fissi sui suoi lo fecero sentire nudo, un bambino pronto a ricevere la sua punizione; Khinerat lo superò, dopo un ultimo sguardo carico di odio. Scavalcando con una grazia letale una parte del pavimento andata in frantumi e sprofondata di alcuni centimetri nel terreno, la donna si diresse verso la sua meta.

I neri tatuaggi della donna luccicarono intensamente sul viso di lei mentre attraversava con passi lenti quella che un tempo era la soglia della taverna; vi era stata alcune volte, giusto un paio forse, ma riteneva quel luogo solo un ammasso di disperazione e squallide forme di vita senza un minimo di ambizione, buone solo per morire. Stava cercando Adri, la sentiva, percepiva la sua bramosia e il suo potere, ma anche le sue insicurezze e i suoi dubbi, persi tra le macerie di quella sudicia taverna ormai distrutta. Calpestò noncurante vetri infranti e cavi tranciati, avanzando all'interno; la struttura era quasi completamente franata su se stessa, svanendo in quella che sembrava essere una voragine di dimensioni piuttosto interessanti, ora completamente ricoperta dalle macerie fumanti dell'edificio. Una morsa di apprensione si chiuse sul suo stomaco, l'ira si fece ancora più grande, temendo per la vita della sua apprendista, se fosse rimasta uccisa nell'esplosione, allora era stata una sciocca e una debole, e significava sopra ogni cosa, che Khinerat si era sbagliata. Controllò tra le macerie, mentre i volontari continuavano a scavare attorno a lei, notando come l'edificio di tre piani fosse stranamente collassato su se stesso, ma lasciando un cumulo di poco più alto di lei. Tra le decine di assi metalliche non vide nessun segno di Adri, concentrando il suo sguardo alla ricerca delle sue vesti nere e della sua lunga chioma nera come la notte. Per sicurezza provò a contattarla sul comlink, un tentativo vano, viste le gravi condizioni della zona circoscritta dall'esplosione, non ricevendo chiaramente alcuna risposta concentrò quindi tutta se stessa nella comunione con la Forza e cercando con la mente la presenza del Lato Oscuro in quel luogo di morte. Entro breve entrò in contatto, anche se debolmente, con la mente di Adri, sorprendendosi particolarmente per l'origine della sensazione. Adri si trovava letteralmente sotto di lei nei recessi della terra, decine di metri più in basso. C'era qualcosa che non la convinceva in tutto questo, o l'esplosione era diretta verso il basso o forse c'era qualcosa in più che avrebbe dovuto scoprire. Dopo un breve e rapido sguardo al resto della taverna, tornò sui suoi passi concedendosi un momento tra le vie più appartate del distretto per ragionare.

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⏰ Última atualização: May 11, 2020 ⏰

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