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-"Ragazzi! Forza! Stasera spacchiamo! Oleeeeeeé!" urlo al mio staff con il bicchiere in mano. Stiamo festeggiando il Natale al locale con musica dal vivo. Questa sera ci sarà il gruppo che rifanno le canzoni famose in stile rock, quelli che spaccano sempre ad ogni evento che organizziamo con loro. Sono tornata da due giorni a Londra e mi sono tenuta impegnata con il lavoro fin'ora, sfinendomi alla grande. Ho lasciato Mert ad Istanbul con il suo lavoro e il suo corri corri tra una ripresa e l'altra. Prima di partire il ventitré, ci siamo visti scarsi cinque minuti durante una sua piccola pausa, per salutarci velocemente e per dirci che ci saremmo rivisti il giorno dell'ultimo dell'anno. Mi manca. Mi manca da morire. John mi tocca il braccio e torno al mondo reale. Sorrido fintamente e bevo con un unico sorso lo champagne nel flût. I ragazzi tornano tutti alle loro postazioni e iniziano a servire i clienti che stanno riempiendo il locale.
-"Tesoro non fare quella faccia! È Natale! Allegria! I clienti ci vedono! Mert arriverà presto ragazza!" urla John vicino al mio orecchio visto la musica a palla che stanno suonando i ragazzi. Sbuffo e gli tiro un pugno scherzoso sul braccio mentre sorrido.
-"Stronzo!" urlo ridacchiando. Freddy arriva con il telefono del locale.
-"È Mert!" urla vicino a me. Prendo il telefono in mano e corro nella piccola cucina chiudendomi dentro e lontano dalla musica.
-"Mert?" lo chiamo sorpresa. Lo sento ridacchiare.
-"Perché sei così sorpresa? Te l'ho detto che ti chiamavo. A proposito, buon Natale a voi" dice allegro. Sorrido mordendomi le labbra per l'emozione mentre gli occhi si riempiono di lacrime.
-"Grazie..." dico con un nodo in gola. Faccio un bel respiro e deglutisco.
-"Stai piangendo amore mio?" chiede allegro.
-"No. Sono solo...emozionata nel sentirti. Non pensavo mi chiamassi veramente" dico sincera. Dubitavo che lui mi chiamasse veramente. È pur sempre un attore famoso e penso sempre che lui possa non chiamarmi mai e farsi più sentire.
-"Lo sai che mantengo le promesse. E sai benissimo che ti chiamerò sempre, ogni volta che avrò voglia di sentire la tua voce. Mi manchi da morire aşkım"  dice serio.
-"Manchi da morire anche tu. Mi sto tenendo impegnata con il lavoro" dico sorridendo.
-"Com'è lì? Pienone?" chiede curioso.
-"Non immagini quanto. Stasera suonano i ragazzi che rifanno le cover. Puoi immaginare il delirio" dico ridendo nervosa.
-"Allora ti lascio andare. Divertiti, non bere troppo e stai attenta mi raccomando. E pensami" dice con quella voce sexy. Sorrido mentre passo una mano sul piano d'acciaio.
-"D'accordo tesoro. E tu riposati. Lo sai che ti penso sempre" dico dolcemente.
-"E a me fa piacere sentirtelo dire. Un bacio" mi saluta.
-"A presto. Un bacio amore" lo saluto e chiudo la chiamata con il cuore che batte frenetico. Faccio un bel respiro ed esco di nuovo fuori, nel caos più totale rimettendo il telefono al suo posto e torno nella mia postazione.
Guardo John che mi fissa a sua volta e sorridiamo. Ci battiamo il pugno e ci diamo alla pazza gioia nel fare cocktails mentre saltiamo e cantiamo a squarciagola per tutta la serata. Brindiamo spesso ma non esagero visto che voglio tornare a casa sulle mie gambe e non voglio stare male.
-"Ava! Che fai dopo lavoro? Festeggiamo insieme?" urla Anthony davanti al bancone. Sempre presente  che ci prova. Non molla.
-"Ancora non ti stanchi?! Lo sai benissimo che sono impegnata!" dico trucidandolo con lo sguardo.
-"Ma tanto lui non c'è!" dice convinto. Alzo gli occhi al cielo.
-"Se non la finisci, prima o poi ti rompo qualche ossa!" lo minaccio sbattendogli davanti il suo cocktail. John mi raggiunge e lo guarda male. Anthony si allontana insieme ai suoi amici.
-"Non la smette eh?!" dice John accanto a me.
-"È un caso perso. L'ho appena minacciato di rompergli qualche osso"  dico sbuffando mentre misuro gli alcolici per un altro cocktail.

*********

-"Ragazzi io dico che possiamo chiudere. Abbiamo pulito la maggior parte delle cose. Domani pomeriggio penseremo al resto. Andiamo a dormire che sono le cinque" dico sbadigliando. Sono stanca morta. Ad Istanbul sono le sette del mattino e Mert è già a lavoro. Ci siamo scritti in paio di messaggi per aggiornarci e lui mi ha mandato il buongiorno.
-"A più tardi" saluta John. Ci salutiamo con gli altri ragazzi e salgo in macchina mettendo in chiamata con il vivavoce.
-"Aşkım" saluta allegro Mert. Si sente confusione in sottofondo. Sorrido e lo immagino.
-"Buongiorno amore" lo saluto allegra e stanca.
-"Buongiorno a te o forse dovrei dire buonanotte" dice ridendo.
-"Già...non lo so nemmeno io in realtà" dico mentre faccio manovra per uscire dalla strada dove ho il locale.
-"Hai finito tardissimo. Tutto bene?" chiede preoccupato.
-"Si, si. Tutto bene. Saranno giorni di fuoco. È così. È la mia vita. Funziona così amore. Tu che combini?" chiedo curiosa sbadigliando.
-"Io ho appena finito al costume. Tra qualche minuto iniziamo a girare" dice serio. Lo sento parlare in sottofondo con qualcuno.
-"Amore scusami, ma devo andare. Ci sentiamo più tardi. Un bacione" dice in fretta.
-"A dopo amore" dico salutandolo e riattacca la chiamata. Sospiro e penso alla mia vita assurda, a com'è cambiata in così pochi mesi. Ancora non riesco a realizzare che stiamo insieme, mi fa stranissimo. Ogni tanto becco un fotografo nascosto in un angolo a scattare qualche foto e poi ritrovo qualche notizia su internet associata al nome di Mert Sergin.

MAI DIRE MAI...Where stories live. Discover now