Prologo

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Avere le allucinazione non era mai stato un desiderio di Hermione Jean Granger.
Passare i M.A.G.O. con il massimo dei voti lo era, ad esempio.
Ma non avere le allucinazioni.
Per questo motivo spalancò gli occhi e cominciò a respirare affannosamente, quel pomeriggio, quando si accorse di qualcosa che non andava.
Hermione Jean Granger era orgogliosa di definirsi la migliore studentessa del loro anno, era allucinante la velocità con cui comprendesse le cose.
Per questo motivo, scosse forte la testa e si prese il capo tra le mani, quel pomeriggio, quando si accorse di qualcosa che non andava.
Non riusciva a capire. Non riusciva a capire come fosse possibile. Eppure era così.
La sera prima lì c'era solo della pelle, bianca come il latte, ma in quel momento...
Un forte capogiro la fece traballare e dovette poggiarsi con la schiena su una delle pareti di pietra di quel corridoio deserto per non cadere.
Un forte dolore le pungeva la testa.
Si lasciò scivolare a terra, piegando e poi stendendo le gambe.
Era afflosciata a peso morto, quasi inerme.
Mugugnò qualcosa, il pavimento di marmo pareva tanto invitante, e poi c'era quel male alla testa, e lei era stanca e voleva solo dormire.
Chiuse gli occhi, cadendo quasi subito in un sonno profondo.
Le giunse da lontano un vociare rumoroso, segno evidente che gli alunni si dirigevano a lezione, come avrebbe dovuto fare anche lei.
Eppure, era così stanca...
-Granger!- le parve di udire.
Ma ormai la vista le si era annebbiata e Morfeo l'aveva gentilmente accolta tra le sue braccia.

[Revisionata: 22 novembre 2016]

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