Grifondoro - Serpeverde.

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«Pausa con Ginny.»

«E ti dispiace?» chiese con un leggero sogghigno.

«Penso di.. no. Possibile? Tu con Hermione come stai facendo?»

«Io e la Granger non ci vediamo da quando sono tornato. Mi ha fermato dopo essere andato da Piton per chiedermi dove fossi andato ma non le ho detto nulla. Non so se torneremo a parlare, lei è sempre con Potter.»

«E come la stai vivendo?» chiese insistente, lasciando cadere per qualche secondo la sua maschera di tranquillità. I sentimenti non erano mai stati così confusi come quel momento, aveva combattuto una lunga lotta con se stesso per convincersi che quello che provava non era niente di strano, e adesso li rimetteva in dubbio anche se nell'amortentia aveva sentito il suo profumo. «Io le voglio bene, veramente. Ma adesso non capisco più cosa provare perché in questi giorni siamo lontani ed io mi sento di nuovo libero, ma libero positivamente.»

«La vivo.. la vivo e basta. Non lo so, se non fosse per la pozione che mi prepari non dormirei quindi forse è questo che dovrebbe farmi capire qualcosa.» rispose con lo sguardo basso. Il loro discorso però fu interrotto dai loro compagni di squadra che lo richiamavano per l'inizio della partita. «Adesso basta romanticismi, sembriamo due tipici Grifondoro. Stracciamo quei perdenti.» disse ridendo, ricevendo un occhiata dal moro. La partita iniziò ed Harry subito spiegò ad Hermione - che ne capiva ben poco - che i Serpeverde avevano iniziato subito aggressivi, avevano intenzione di vincere ed era chiaro. Draco ricercava il boccino ovunque, provando anche picchiate pericolose per afferrarlo, ma quel boccino d'oro continuava a correre e sfuggire dai suoi occhi.

«Ma cosa fa?!» chiese Hermione indicando Draco che per pochi centimetri non si era schiantato contro un pilastro del campo.

«Deve afferrare il boccino, non lo vedi come sfugge quel maledetto?» riprese Harry indicando il boccino che continuava a sfuggire per tutto il campo. «È sempre stato così Hermione, mi sono ucciso a rincorrere quel coso. Ma poi, a parte la partita, lo sai che ti chiamano boccino d'oro?»

«Cosa? E dove hai sentito questo soprannome ridicolo?!» domandò curiosa girandosi verso di lui.

«Perché sei stata con un sacco di cercatori.» rispose ridendo, afferrandola per i fianchi per farla sedere e spostare dalla traiettoria di un possibile cercatore. Draco spostò per un secondo lo sguardo sui due ed era terribilmente irritato dalle sue mani sui fianchi di Hermione, quel sorriso dolce che lei gli rivolgeva, il solito sorriso nascosto che non si accorgeva di indossare quando intratteneva un litigio ma in realtà aveva voglia di ridere. Sospeso sulla scopa al centro dello stadio di Quidditch si rese conto che le mancava, ma fu ripreso dal boccino che si fermò proprio davanti gli spalti dei Grifondoro. In uno scatto fulmineo iniziò una picchiata verso il basso ed allungò la mano. Vide tutti trattenere il respiro e fece giusto in tempo ad afferrare il boccino per tirarsi indietro e non schiantarsi contro i sedili ormai vuoti dato che tutti i ragazzi si erano alzati per non vederlo cadere su di loro. Tornò verso il campo e sorride mostrando il boccino tra le sue mani, portando poi lo sguardo su Hermione. Era sconvolta e preoccupata ma poteva ammettere tranquillamente che era bellissima, era lei il vero boccino d'oro.

«Serpeverde vince!» annunciò il commentatore della partita e vide tutti i Grifondoro sospirare delusi, poi qualcosa li fece allarmare ed indicare qualcosa alle spalle di Draco.

«Bolide!» urlò qualcuno alle spalle del ragazzo, ma non fece in tempo a spostarsi che lo colpì in pieno, facendolo cadere dalla scopa e perdere i sensi. Hermione scattò sul posto e corse verso la balaustra degli spalti preoccupata. Le mani le tremavano e tutto intorno a lei era ovattato, sentiva solo la voce di Harry richiamarla mentre correva verso il campo.

«Signorina Granger venga! Mi aiuti!» la intimò Madama Chips mentre camminava a passo svelto vicino al corpo di Draco completamente inerme sul terreno. Hermione non se lo fece ripetere più volte, corse verso di lui e si inginocchiò spostando via - in malo modo - i ragazzi curiosi che si erano avvicinati. La sua mano si poggiò sulla guancia e notò un taglio sul labbro e sulla fronte. «Deve andare subito in infermeria, non riesce a respirare!» Avvisò e in poco tempo i compagni di squadra aiutarono a spostare Draco in infermeria.

«Hermione ma dove vai?» Harry l'afferrò per il braccio e la tirò a se poco prima che varcasse la porta dell'infermeria. La domanda di Harry era più che ovvia, ma si era preoccupata così per un Serpeverde, soprattutto se era Draco Malfoy. Era rimasto spaesato, costretto a doverla seguire e rincorrere come un elfo. «Hermione?» chiese ancora, cercando di riprenderla dallo stato di preoccupazione in cui era. L'unica cosa che aveva voglia di dire Hermione era la verità, ma non poteva.

«Devo aiutare.» rispose semplicemente, liberandosi dalla sua presa prima che potesse correre in infermeria al fianco di Draco. Il ragazzo tossica con la poca forza che gli era rimasta ma aveva ripreso a respirare. Madama Chips chiese ad Hermione di disinfettare i tagli mentre lei si occupava di altri due ragazzi colpiti dal bolide, poi la spinse dietro le tende e le chiuse accuratamente dietro le sue spalle. Senza ulteriori ripensamenti Hermione acconsentì al suo compito e ci riuscì senza problemi, dovuta anche allo stato di quasi incoscienza di Draco.

«Resta qui.» riuscì solo a sussurrare, afferrandole la mano. Non ebbe da ridire nulla anche se aveva molto da rimproverargli. Si mise seduta al suo fianco e continuò ad accarezzargli i capelli mentre lui le teneva il polso.

«Sei impossibile.» sussurrò quando gli occhi del ragazzo si aprirono di poco, giusto per poterle dare un'occhiata veloce. Draco sorrise, stendendosi sul lato sinistro così da trascinare sotto il suo peso la mano di Hermione poi senza aggiungere altro, si addormentò.

The truth about monsters; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora